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Autore: Effye90    01/12/2022    0 recensioni
Dopo quello che sembra un incontro fortuito, uno strano virus (in apparenza influenzale), inizia a dilagare a Rodorio e al Santuario. I protagonisti, scopriranno ben presto che tale virus, è di origine divina. Questa storia avviene molto tempo dopo le avventure di Soul Of Gold. I cavalieri d'oro, sono riportati in vita un'ultima volta, forse.
Genere: Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aries Shion, Nuovo Personaggio, Pegasus Seiya, Saori Kido, Sasha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tutti i presenti si inchinarono.
Zeus in persona era apparso innanzi a loro.
Li guardò uno ad uno e non parlò.

“Oh Zeus, voi qui…”

Hakurei basito non terminò la frase.
Il Dio fece qualche passo avanti sorpassò Sage che ancora reggeva il corpo di Sasha e si fermò davanti a Saori.

“Ebbene?”

“Hel è stata sconfitta non grazie a me, ma grazie a tutti loro!”

Indicò i cavalieri alle sue spalle.

“Sconfitta tu mi dici!” –mise le mani dietro la schiena- “ne sei sicura, Athena?”

La ragazza non battè ciglio e il tono della voce rimase immutato.

“Ho dovuto infondere il potere di Athena nello scettro per porre fine alla sua infamia ma non ci sarei mai riuscita se Seiya e gli altri non l’avessero distratta e disarmata!”

Indicò i resti della scopa gettati a terra.
Zeus li osservò a lungo ed in silenzio poi spostò lo sguardo su Sasha.
Sage prese parola.

“Mio signore Sasha sta molto male. Ha affrontato da sola Hel e questo è il risultato!”

“Lo vedo! Ma la mia visita…” –i suoi occhi incrociarono nuovamente quelli di Saori!- “non è di cortesia. Mi duole dirvi, Athena, che il nemico è stato sconfitto ma noi abbiamo perso comunque.”

Diede le spalle a tutti e si avviò verso lo scranno del sacerdote.

“Ma come abbiamo perso comunque? La nostra preda è stata abbattuta!”

Disse Kardia.
Zeus si voltò per un secondo verso di lui.

“Dimmi Kardia dello scorpione: chi era Hel?”

Il cavaliere spalancò gli occhi e mugugnò.

“Hel, figlia di Loki, Dea dei morti e portatrice di sciagura e malattia!”

Tacque e strinse i pugni; le mani gli tremarono per la pressione esercitata.

“Che cosa vuol dire che abbiamo perso? Lei è stata sconfitta; è svanita sotto ai nostri occhi!”

Pensò.

“Hai detto bene; è colei che porta sventura e malattia. Non dimenticarti che il virus con cui abbiamo a che fare, è di origine divina!”

“Ma ci sarà un modo per debellarlo!”

Ribattè lo scorpione.
Zeus fece un impercettibile sospiro.

“Purtroppo, né io, ne Athena e nemmeno lo scettro di Nike possiamo fare qualcosa a riguardo.”

Regulus fece un passo avanti verso di lui e Sisifo lo seguì con lo sguardo.

“Quindi state dicendo che…”

Ma Zeus fece tacere il giovane leone con un gesto della mano.

“Che non possiamo contrastare questo virus, si! Pare che ogni tot anni, la Terra sia destinata ad affrontare una nuova pandemia. Se sia tutta opera di Hel, non ci è dato saperlo! Noi non possiamo far altro che monitorare la situazione e assicurarci che Loki ed i suoi figli, non siano più una minaccia per gli esseri umani e per noi stessi!” –si voltò e guardò Saori- “Athena, affido nuovamente a te il compito di vegliare su questo vasto mondo. La giustizia dovrà prevalere sempre.”

“Ho sempre combattuto per e affianco agli umani e così continuerò a fare!”

Strinse con forza lo scettro di Nike.

“Non ne dubito! Per quanto riguarda il virus, dobbiamo solo attendere che diventi endemico e, col passare del tempo, che i suoi effetti si affievoliscano.”

“Rimanere con le mani in mano e vedere gli uomini morire uno dopo l’altro finchè il tutto non si placherà. Questo state dicendo. Noi dovremmo solo rimanere fermi a guardare; un cavaliere non si comporta così!”

Ribattè Seiya con tono seccato.
Kardia annuì e come lui anche Manigoldo e Regulus.
Sisifo e Aiolos si scambiarono un’occhiata accondiscendente.
Aiolia si avvicinò al cavaliere di Pegasus e gli mise una mano sulla spalla.

“Seiya, lascia perdere. Il compito che ci è stato affidato è di vegliare, null’altro. Io neppure amo rimanere con le mani in mano ma non possiamo far altro che aspettare e sperare che le cose volgano al meglio quanto prima.”

Zeus prese parola.

“Un cavaliere deve anche sapere quando deporre le armi, Seiya!” –si avvicinò a Sasha e si chinò verso di lei. Le alzò il viso con la mano destra- “Sasha, assieme a Sage, Hakurei e agli altri cavalieri avete fatto un ottimo lavoro e combattuto bene ma ora è il momento di dire addio. Il nemico è stato sconfitto e questa è una cosa buona!”

Sasha aprì gli occhi e sorrise.
Non aveva la forza di parlare ma strinse il braccio di Sage che la aiutò a rialzarsi.
Zeus fece poi allontanare Seiya, Saori, Shun ed Ikki mentre face radunare tutti gli altri sul lato sinistro del salone.

“Divina Athena! Cavalieri! Io vi ringrazio per il vostro operato. Sangue innocente purtroppo è stato versato in alcune delle dodici case ma non poteva andare diversamente; ogni battaglia, si paga col sangue! Ora vi attende il riposo che meritate.”

Shun si commosse e iniziò a piangere guardando uno ad uno i loro compagni.
Ikki rimase a braccia conserte ed in silenzio ad ascoltare mentre Seiya, per tutto il tempo, tenne i pugni serrati.
Saori non si mosse; si limitò a guardare Sasha.
Le due si sorrisero.

“Grazie!”

Disse a bassa voce con gli occhi lucidi.

“Addio prodi cavalieri!”

Con un battito di mani, Hakurei e gli altri vennero investiti da una gabbia di fulmini e sparirono dopo pochi secondi.

Manigoldo non perse l’occasione di sorridere un’ultima volta.
Aveva potuto toccare con mano un’altra divinità e poteva ritenersi soddisfatto.

“Saori, cavalieri!” –il tono di Zeus si fece più autoritario- “presto nuovi compagni presiederanno le dodici case. Sono convinto che altre insidie attendono dietro l’angolo pazienti e celate alla nostra vista ma per ora, la priorità resta tenere confinati Loki e i suoi figli! Penserò io a ciò mentre voi continuerete a difendere gli uomini e le donne di questo pianeta! Addio”

Un fulmine lo colpì in pieno e anche lui svanì.
Ikki si avvicinò a Shun visibilmente scosso e gli poggiò una mano sulla spalla.

“Andiamo!”

Lo fece alzare, si inchinarono a Saori e si lasciarono il Tempio alle spalle in silenzio.
Seiya uscì e fece un respiro profondo poi venne raggiunto da Saori.

“Aspettare che il virus diventi endemico… Quanto ci vorrà?”

“Non ho alcuna risposta a questa domanda; tuttavia… “ –lo guardò e gli sorrise- “noi continueremo a vigilare. La pandemia è solo una delle tante prove che gli esseri umani dovranno affrontare all’infinito!”

“Avete ragione, perdonate se ho dubitato…”

Si appoggiò al muretto con le braccia e guardò il panorama.

“In fondo Seiya, nonostante le malattie e le difficoltà, questo è un bellissimo mondo in cui vivere!”

Il vento si alzò e i suoi capelli si librarono in aria leggeri seguendone la direzione.

“Ed io sono fiero di ciò che sono; un cavaliere ma prima di tutto…” –fece un altro, profondo respiro- “un umano! E gli uomini a cui viene concessa la vita, ricevono un dono prezioso!”

La preoccupazione che prima la faceva da padrona, ora lasciava spazio alla speranza e i loro sguardi, si persero oltre l’orizzonte.
   
 
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