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Autore: Milly_Sunshine    07/12/2022    1 recensioni
Una raccolta di testi in versi scritti tra il 1999 (undici anni) e il 2006/07 (diciotto anni). Nessuna pretesa dal punto di vista metrico, talvolta l'ispirazione per lavori futuri. Ogni poesia (o forse sarebbe meglio dire pseudo-poesia) è da considerarsi un testo a sé stante. Per qualche oscura ragione, la Milly Sunshine pre-adolescente era in fissa con le poesie d'amore. Con il tempo ha iniziato a spaziare verso altri orizzonti.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Dispersa nei miei sogni tra attimi lontani
una luce che non si arrende
e torna a splendere,
quando i raggi argentati della luna
invadono il tramonto rosso
di cui resta una scia all'orizzonte.
I sogni cambiano in sette secondi
dopo sette giorni pieni di speranza,
sotto un cielo blu
e sotto costellazioni lontane
che cercano di emergere
e di non far svanire il loro bagliore
tra la polvere della distruzione,
tra pietre scure e sassi sottili,
tra immagini e fantasie distrutte.
L'attesa di un momento migliore
è riuscita a invadere il mio cuore
quando ho visto te crollare
intensa illusione infantile,
e ho capito che tutto andava avanti,
anche se senza di te era tutto diverso.
Continuo a seguire una scia di ricordi,
ad animarmi di false speranze,
a credere in un sogno
tramontato e svanito
quando ti pensavo invincibile,
quando eri la mia illusione,
quando più di una sensazione
mi invadeva,
non mi controllava
mentre il mio cuore si riscaldava
ed ero felice pensando a te.



Un testo che oggi sicuramente non scriverei così, o che forse non scriverei affatto, ma al quale sono legata, perché è stata la prima volta in cui sono andata a scavare nel mio passato, anche se non per trovarci qualcosa di vitale o di profondamente personale.
"Felice pensando a te" è un andare a rievocare quando durante l'infanzia ciò che vedevamo alla TV aveva un'aura quasi mistica, in cui gli idoli di infanzia ci apparivano come infallibili e nulla avrebbe potuto convincerci del contrario. In quel periodo uno degli sportivi della mia infanzia, che da bambina vedevo come uno degli "infallibili" si era ritirato, era stato uno degli ultimi della mia infanzia in attività fino a quel momento. L'illusione infantile era appunto l'infallibilità, illusione già spazzata via da un infortunio che anni prima l'aveva costretto a mesi di stop, infortunio dopo il quale era arrivata la parte migliore della sua carriera.
Questa poesia è stato il mio primo tentativo di volere andare a cercare in ciò che ci sfiora solo da lontano qualcosa che ci dia sensazioni positive applicabili alla vita. La bambina del testo non ha paura di avere perso qualcosa, ma guardava con ansia al futuro, convinta che il meglio dovesse ancora venire. Allo stesso modo l'adolescente che scriveva era a sua volta convinta che il meglio dovesse ancora venire, ma nel senso che una vita senza più "idoli d'infanzia", fosse una proiezione nel futuro, non perché crescendo non si possa più apprezzare ciò che ci appassiona, ma perché ciò che ci appassiona lo fa in modo diverso, senza bisogno di eroi infallibili. In sintesi, sono legata a questa poesia perché, nel suo essere la meno personale di tutte, è venuta a diventare quella più personale.
   
 
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