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Autore: principessa1793    15/12/2022    1 recensioni
Sono trascorsi 25 anni dalla nascita degli ultimogeniti della famiglia Mendoza Pinzon e del primogenito di Mario Calderon. Quelli che allora erano bambini,ora sono donne ed uomini che si troveranno a vivere la loro vita lavorativa all'Ecomoda. Nasceranno nuovi legami e forti sentimenti. Se siete curiosi... date un'occhiata!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Un imprevedibile futuro'
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[Asia]
“ Tesoro,è da stamani che non mi rivolgi la parola,mi dici che c’è?” mi domanda mio marito. Chiudo gli occhi disgustata,ancora di più quando mi tornano alla mente le parole delle mie figlie stamattina.
“ Nulla.” rispondo. Alza gli occhi al cielo.
“ Sta diventando un vizio quello di nascondermi le cose? Mi dici che sta succedendo? Ho fatto qualcosa che non va?” mi chiede.
 
Ero andata a prendere un caffè alla macchinetta e stavo scendendo le scale,ma sentirle discutere mi ha fatto fermare di botto per ascoltare il resto della loro conversazione,della discussione delle mie figlie.
“ Il problema è che con quello che è successo con Junior non me la sento di chiederle se la sua idea abbia prodotto dei risultati!” ha asserito Pilar rivolgendosi alla sorella.
“ No,certo. Ma siamo bloccati! Senza Susanna non ne verremo mai a capo! Certo che pure Junior: faceva tanto il suo paladino e invece l’ha trattata peggio che una prostituta!” ha risposto la mia ultimogenita.
“ Quindi come ci muoviamo? Il piano di Carlos ed Hermes è stato un flop totale!” ha replicato Pilar.
“ Non lo so. Sono questi pagamenti in contanti di papà che mi lasciano un po’ così. Papà paga con la carta pure il caffè al bar. I contanti sono l’unico modo per non essere tracciati,quindi cosa nasconde? E poi la macchina identica alla sua che scorta quella all’hotel…” ha borbottato Bianca facendomi crollare il mondo addosso e facendomi tornare addosso tutte le cose accadute 26 anni prima.  
 
“ Ne parliamo dopo le nozze di domani. Non voglio che Daniele Valencia ci trasformi in uno dei secondi di carne del menù!” rispondo tornando al doloroso presente,che mi spinge ad agire.
“ Con tutto il rispetto per la parentela in corso,mi importa poco di quello che potrebbe fare Daniele Valencia. Mi spieghi che succede?” mi incalza perentorio.
“ Io…ci sto pensando da un po’ e…voglio la separazione!” bofonchio. Non voglio che resti con me per pena o perché siamo sposati,quindi se devo fare io il primo passo,mi va bene.
“ La smetti di scherzare?” replica non prendendomi sul serio.
“ Io non ti amo più…” ribatto. Accosta nel primo parcheggio disponibile beccandosi anche un colpo di clacson prolungato dalla macchina in coda dietro di noi per non aver messo la freccia.
“ Ascolta,io non lo so che sta succedendo,ma non può essere. Dimmi che stai giocando! Dimmi che è un test,ti prego!” singhiozza con gli occhi lucidi.
“ Nicola,per favore,non complicare le cose. Stando insieme senza amore,finiamo solo per cancellare anche le cose belle e Gamberetto non merita di nascere nell’odio!” cerco di farlo ragionare.
“ Senza amore? Non è vero. 2 mesi fa siamo stati alle Mauritius. Siamo stati felici. Non è vero che non ci amiamo. Dimmi che ho fatto di male! Io sono disposto a qualsiasi cosa: a partire per un viaggio insieme,andare in terapia di coppia,quello che vuoi…” obietta carezzandomi il viso. Mi sottraggo al suo tocco.
“ Anche lasciare la bionda finta? Le tue uscite misteriose erano per vedere lei. Le spese in contanti erano per pagare l’hotel dove vi vedete senza essere tracciato.” replico. Mi fissa oltraggiato per poi scuotere il capo.
“ Se becco chi ha messo in giro questa stronzata,non gli basterà pagarmi a vita tutti e 3 i pasti per rimborsarmi dei casini che mi ha combinato!” borbotta. Chino il capo confusa.
“ Io non ti tradisco. Meno che mai con la bionda finta. Non uso i soldi per pagarmi un hotel perché dormo tanto bene stretto a te nel nostro lettone. In realtà dovrei essere offeso perché non te ne sei accorta,ma se mi giuri che quelle cose che hai detto prima (che mi vuoi lasciare,che non mi ami più,che vuoi divorziare) non sono vere,ti perdono. Me lo giuri?” esclama con gli occhi lucidi carezzandomi le mani.
“ Non ho smesso di amarti. Riguardo al resto,devi prima dirmi dove vai!” borbotto.
“ In palestra. Sto seguendo un corso di pugilato. Ho cominciato dopo la zuffa con quell’italiano del cavolo. Non voglio più prenderle solo perché ho difeso mia moglie! Voglio essere in grado di fare a botte come tutti!” mi rivela. Mi sento scema. 
“ E il resto del tempo lo investo in un magazzino restaurando delle cose. È un hobby che ho scoperto da poco,ma mi piace. In palestra il mio allenamento lo pago in contanti perché mi vergogno! Qualche risultato lo vedo,ma non è che i riflessi siano propriamente invidia…” lo interrompo con un bacio allacciandogli le braccia al collo. Ricambia quel contatto con passione fino a che non si rende conto di dove siamo.
“ Amore,non copieremo ai nostri consuoceri i regali per Gamberetto,figuriamoci l’auto come garconnière!” scherza strappandomi un sorriso.
“ Non vuoi il divorzio,vero?” mi domanda ancora un po’ allarmato. 
“ E tu non disconoscerai i nostri figli,non è vero?” replico un po’ preoccupata per la sua reazione quando saprà che nei loro viaggi mentali i nostri figli hanno coinvolto pure Miss San Marino. Mi scruta confuso.
“ Credo che ne abbiano fatta una delle loro,anche se non so in cosa consista il guaio messo su!” gli spiego. Alza gli occhi al cielo.
 
[Natalia]
Quando spalanca la porta e mi vede sull’uscio alza gli occhi al cielo infastidito masticando una parolaccia. È tutto imbellettato e l’olezzo del dopobarba che indossa mi investe.
“ Lei è avvezza ai reati? Questo è stalking!” esclama lui.
“ Ti devo parlare!” replico. Sbuffa.
“ Ascolta bene,mocciosetta,il fatto che mio fratello abbia tanta predisposizione al dolore da volersi imparentare con te,non implica che saremo amici! Non ce l’hai una ragazzina della tua età con cui parlare del ragazzino che ti piace?” mi deride.
“ Io non sono una mocciosetta! Ho 19 anni. E se sono qui non è per confidarti le mie pene d’amore! Devo parlarti di tuo fratello.” Chiarisco. Con una palese riluttanza si fa da parte per lasciarmi entrare in casa. Ci sono le foto di famiglia appese al muro e sembra calda ed accogliente.
“ Buonasera signorina!” esclama la domestica.
“ Olga,la signorina non si intratterrà per molto perché devo uscire!” le spiega lui. Lei annuisce.
“ Neanche te lo chiedo come hai avuto il mio indirizzo,no? Immagino che quando Susanna ti avrà certamente spiegato che non vanno adoperati i dati personali dei collaboratori se non per faccende lavorative,tu stessi scegliendo la fantasia per le tue unghie!” borbotta.
“ La storia fra i nostri fratelli non deve emergere. Devi parlare con Emilio!” affermo risoluta mettendomi a sedere sulla poltrona. Mi emula per poi prorompere in una risata isterica.
“ No,fammi capire: stamattina mi scambi per il tuo futuro cognato e mi rompi le palle,come se i nostri fratelli non avessero appena cominciato una frequentazione,ma stessero già con un piede sull’altare; e ora vieni qui senza che ti abbia invitata per dirmi che la cosa non si deve sapere, quando a me l’hai spiattellata in faccia senza un minimo di tatto in un bar affollato? Hai battuto la testa?” mi domanda irritato.
“ Oggi ho scoperto una cosa navigando in rete. Una cosa che non sapevo. Io credevo che mio padre fosse omofobo!” tento di spiegargli.
“ Puoi arrivare al sunto? A Susanna non piace la gente che la fa aspettare!” mi esorta a sbrigarmi.
“ Ho scoperto che il fratello di mio padre non era malato quando è morto. Lui si è suicidato. Si pensa fosse gay! Credo che questa cosa l’abbia trasmessa a Fer e ora non so come potrebbe prenderla mio padre. Lui non sa che Fer è gay!” chiarisco. Si porta i palmi delle mani alla fronte per poi emettere un sospiro spazientito.
“ E su internet immagino tu non abbia letto altro! Beh potevano pure spiegarti che l’omosessualità non è una malattia e che non si eredita come succede con le proprietà! È solo una coincidenza,ok? Mi dispiace davvero per tuo zio e non dirò a nessuno questa cosa dei nostri fratelli sia per tuo padre che per mia madre,che piuttosto che imparentarsi con la tua,preferirebbe la rapassero a zero!” risponde maleducato.
“ Immagino quanto fosse sentito il tuo << mi dispiace >>! Idiota io che ho cercato la compassione di uno che mi odia a prescindere per un qualcosa che neppure lo riguarda! Per curiosità,se fossero stati i tuoi genitori i protagonisti di quel filmato,mi avresti sgozzata?” mi risento prendendo la mia borsa e dirigendomi verso la porta per andarmene. Mi segue chiamandomi per nome per la prima volta da quando lo conosco,ma non gli do retta.
“ Se pensi che mi metta a rincorrerti come fossi il tuo innamorato,hai sbagliato persona,ragazzina! Ho una festa a cui partecipare e sto già facendo tardi!” afferma guardando l’orologio.
“ Non ti ho chiesto io di venirmi dietro! Meglio correre dietro a Susanna Valencia,che ti ha friendzonato in un bar,no?” replico offesa.
“ A me dispiace davvero per tuo zio e anche che tu non l’abbia saputo da tuo padre,ma da internet,però,se permetti,mi preme di più che a mia madre non prenda un infarto. Non è una grande fan di tua madre,sai?” mi spiega. Non poggio neanche la mano sulla maniglia della porta,che quest’ultima si spalanca lasciando entrare i padroni di casa. La madre del fidanzato di Fer mi fissa sorpresa per poi squadrare il figlio. Crede che gli abbia strappato qualche arto?
“ Buona serata!” auguro loro imbarazzata per poi lasciare l’abitazione.
 
[Bill]
Quando quella mocciosa esce,chiudo gli occhi preventivamente,pronto alla sfuriata di mia madre,che mal sopporta la genitrice di quella ragazzina (e non ha neppure torto!).
“ Pensa davvero che per noi possa trattarsi di una bella serata,dopo averla vista uscire da casa nostra?” domanda trattenendo a stento le urla.
“ Mamma,non è come pensi,ok?” cerco di placarla.
“ AH NO,CERTO! QUELLA ESCE DA CASA NOSTRA CON UNA GONNA CHE SEMBRA UNA CINTURA,TU SEI BELLO COME UN DIO GRECO,CHE DOVREI PENSARE? TI SEI TUTTO IMBELLETTATO PER FAR COLPO SU QUELL’ANATRA DALLE COSCE APERTE?” ribatte furibonda. Lo sapevo che ci sarebbero andate di mezzo le mie povere orecchie! Il mio povero gemello,quando racconterà loro della sua love story,diverrà sordo!
“ No. Vado al baby shower delle nipotine della sorella di Daniele Valencia. Mi ha invitato Susanna,la figlia di Daniele!” le spiego.
“ Ti vedi con Susanna? Memo,ma si è lasciata con quel ragazzo 5 minuti fa! E pure tu non sei uscito propriamente incolume dall’ultima storia che hai avuto!” obietta mio padre. Alzo gli occhi al cielo.
“ Siamo solo amici!” chiarisco. Sì,Susanna mi piace,ma sono ancora scottato da quello che è successo a Londra.
“ E con la figlia di Jessica Rabbit?” mi domanda mia madre.
“ Con lei non siamo amici perché i miei neuroni si rifiutano proprio!” rispondo perentorio.
“ Spero tu non ci vada a letto,che è pure peggio!” replica mio padre allarmato.
“ No,non mi piacciono le minorate né le ragazzine e lei appartiene ad entrambe le categorie! Ora vado!” rispondo.  
“ Aspetta! Dimmi che almeno hai comprato qualcosa alle bambine!” mi ferma mia madre.
“ Sì,un fasciatoio portatile di quelli che si piegano a mo’ di zaino. Ora posso andare?” replico. Annuisce. Deo gratias!
 
[Joseph]
Dalla faccia che avevano i miei suoceri e mia moglie quando sono rincasati,qualcosa mi dice che non è andato bene né l’addio al celibato, tantomeno quello al nubilato. Non oso fare domande in merito perché nessuno apre bocca durante il tragitto verso la casa della signora Marcella,dove avrà luogo la festa.
“ Almeno nel tuo caso c’era la bara,papà?” domanda mia moglie. Reprimo una risata con un colpo di tosse.
“ No,ma c’era tuo cugino Nick,che a momenti divorava pure le sedie dove eravamo seduti e c’erano le battute di tuo cugino Hermes!” le risponde mio suocero. Clizia li fissa preoccupata.
“ Amore,io e papà dovremmo dirti una cosa,ma dovrai essere molto discreta,va bene?” esordisce mia suocera. Mia moglie la guarda un po’ allarmata,visto che la sua vita è stata stravolta completamente negli ultimi mesi.
“ Non mi dite che alla nascita avevo un gemello e che l’avete ritrovato,vi prego!” li esorta Roberta facendoli quasi strozzare.
“ Roby,no! Tu lo sai che la madre di Theresa è Esperanza,vero?” esordisce mio suocero.
“ Sì,me la ricordo. Era molto gentile con me e Raganella. E quando le raccontai che mi piaceva il mio compagno di banco,lei mi rispose che era giusto avere un fidanzato,anche se lei non l’aveva ancora trovato!” narra mia moglie.
“ Come ti piaceva il tuo compagno di banco?” domandiamo quasi in contemporanea io e mio suocero ugualmente infastiditi dalla cosa. Camilla alza gli occhi al cielo divertita.
“ Certo,la vita con lei non è stata molto gentile facendole conoscere prima quell’essere inqualificabile che l’ha usata come bambola gonfiabile e poi facendole generare quel caso umano!” commenta Roberta ignorando con una punta di compiacimento la nostra gelosia.
“ Davvero non aveva un fidanzato quando lavorava per la mamma?” domanda Daniele.
“ No. Sarebbe stato disgustoso se si fosse fatta usare da quell’essere,mentre s’intratteneva con un uomo mentalmente equilibrato,non trovi?” replica mia moglie. I miei suoceri si lanciano un’occhiata che non riesco a decifrare,ma che per fortuna è lontana dai loro sguardi melensi.
“ Theresa è nata ad agosto 2006!” rivela mia suocera.
“ Vorrà dire che ad agosto,se saremo ancora vivi e non c’avrà fatto crollare l’azienda in testa,le organizzeremo una festa,mamma! Non capisco cosa… No,dimmi che non è vero! Dimmi che il caso umano non è il frutto dello sperma di quel malato psichiatrico!” esclama mia moglie per poi indignarsi quando comprende dove vogliano andare a parare i suoi genitori.
“ Tesoro,non ne abbiamo la certezza,ma i conti tornano!” risponde mio suocero. Roberta nasconde il viso fra le mani.
“ Io non ci credo! Quella tizia rischia di cadere ogni 2 per 3,combina un casino dietro l’altro e tu vuoi dirmi che abbiamo 2 fratelli in comune?” replica il mio amore scioccata e incredula.
“ Neanche Susanna era fonte di gioia per te,quando hai saputo di papà!” le rammenta sua madre.
“ Susanna…sarà contentissima del fatto che l’uomo che ama è il fratello di quel caso umano,che le ha rovinato il vestito,le stava rompendo la caviglia e non si sa vestire!” ribatte sarcastica mia moglie.
“ Tesoro,neanche a me è simpatica quella ragazza,che stava per far cadere la mamma,però ammetterai che se così fosse,le crollerebbe il mondo addosso. L’uomo che l’ha cresciuta sembra una brava persona ed immagina cosa sarà per lei sapere che l’ha generata quel mostro!” interviene mio suocero.
“ E che vogliamo fare? La adottiamo?” replica Roberta. Mio suocero a momenti inchioda.
“ No,direi di no. Ma senza prove,è meglio non dire nulla ai tuoi fratelli!” risponde mia suocera.
 
[Junior]
“ Tu non credi che portarmi con te a questa festa peggiorerà solo le cose?” mi domanda Hildegard mentre viaggiamo in silenzio verso casa di Marcella Valencia. Peggio di così?
“ Sei la mia ragazza,no? Sarebbe strano se andassi da solo!” rispondo. Scuote il capo.
“ Per quanto vuoi essere ancora infelice? Tu sei carinissimo a voler fare da padre al bambino,ma forse non è solo questo!” replica.
“ Non cominciamo a giocare tutti al piccolo Freud con me! Vorrei semplicemente che il mio fratellino avesse un padre e senza dover per forza avere a che fare col genitore biologico!” mi chiudo.
“ Vuoi sapere la mia opinione?” mi domanda retoricamente. Tanto se le dico di no,cambia qualcosa?
“ Qualcosa mi dice,che me la rivelerai lo stesso,quindi prego…” rispondo caustico.
“ A me questo tuo modo di fare sembra tanto quando uno si inginocchia sui ceci,come se stessi espiando una penitenza. È come se tu stessi vivendo l’infelicità percorrendo le orme di tua madre,sentendoti come il motivo che non le ha permesso di tornare prima dal dottor Valencia!” replica. Scuoto il capo.
“ Ti ricordo che mi sono preso questo impegno prima di venire a conoscenza della maniera orribile in cui sono stato concepito!” preciso.
“ Ma dopo aver scoperto del tentativo di suicidio di tua madre. Tu pensi di meritare di essere infelice perché l’essere che ha contribuito al tuo concepimento ha reso infelice tua madre!” ipotizza. Sbuffo.
“ Senti,Hildegard,se il tuo bambino risultasse di Tim,di sicuro non mi ostinerei ad essere infelice,ma correrei dalla mia Susanna e le proverei tutte per farmi perdonare per il mio comportamento da svitato,ma siccome c’è il 50% di probabilità che il bimbo che aspetti sia mio fratello, direi che ho altre priorità e che in questo casino non posso e non voglio infilarci anche la donna che amo. So benissimo che Nana mi starebbe accanto,mi appoggerebbe e sarebbe anche un appoggio per te,ma proprio perché la amo,voglio che abbia la vita tranquilla che merita. Ne ha già passate tante con la madre che si ritrova!” chiarisco perentorio sperando di non tornare più sull’argomento,sebbene sia consapevole che questa faccenda non finirà così.
 
Erano trascorsi 2 giorni dalla festa di Natale,2 giorni dal giorno in cui,facendo l’amore con la donna che amavo,avevo distrutto la famiglia ai cui i miei genitori avevano diritto dopo anni di infelicità. Dovevo farmene una ragione: ero destinato al senso di colpa: quello per essere frutto di uno stupro,quello per aver impedito a mia madre di essere felice con un uomo che l’adorava,quello di aver distrutto il cuore di Susanna, quello di aver mandato in pezzi la serenità di una famiglia.
Delle nocche contro la porta della mia stanza mi hanno spinto ad asciugarmi gli occhi e a rispondere con un atono << Avanti >>. A fare capolino è stato mio padre,al quale ho fatto cenno di entrare.
“ Ti ho portato una tisana di tarassaco per gli stravizi di ieri!” ha asserito. Il << grazie >> mi è uscito tanto flebile da farmi dubitare che l’avesse udito.
“ Ti va se parliamo un po’? Almeno tu non hai oggetti pesanti da lanciare contro il muro come Giulio!” ha borbottato. L’ho fissato curioso.
“ Quando pensava che con Babi non ci fossero speranze,ha lanciato contro il muro di casa sua un portacenere. Per fortuna,gliel’aveva regalato Bea,quindi,come immaginerai,non era nulla di chissà quanto gradevole!” mi ha raccontato facendomi ridere.
“ Se ti faccio vedere una cosa,tu non lo dici a nessuno,vero?” gli ho chiesto prima di aprire il mio cassetto. Ha annuito aspettando che aprissi il cassetto e ne estraessi un astuccetto di velluto.
“ Junior,dimmi che non è quello che penso io!” ha borbottato basito. Ho aperto il cofanetto mostrandogli un anello con un topazio azzurro.
“ Pare simboleggi l'onestà,la chiarezza dei sentimenti e un profondo coinvolgimento emotivo. Il gioielliere mi ha detto che regalare un anello del genere significa…” mi ha interrotto.
“ Lo so da me cosa significa,figliolo. I gioielli per tua madre non li ho di certo trovati nel sacchetto delle patatine. Inoltre non sono qui per una lezione sul significato delle pietre preziose! Ti rendi conto che dopo una cosa del genere non si torna indietro? Così Susanna la perdi per sempre! Per quanto io possa perorare la tua causa,con la testa dura che si ritrova,col cavolo che posso convincerla a darti un’altra chance!” ha asserito preoccupato mettendosi a camminare in cerchio per tutta la stanza.
“ Veramente l’ho comprato per Susanna,anche se so che non avrò mai modo di darglielo. È una cosa scema!” ho chiarito l’equivoco. Si è rimesso a sedere sul letto accanto ai miei piedi.
“ Anche io avevo comprato un anello alla mamma prima che andasse via,quello della proposta durante il matrimonio di Hermes e Charlotte. Quando è partita,credevo come te che non gliel’avrei mai visto al dito,ma quell’anello negli anni mi ha dato modo di sperare: mi dicevo che un giorno sarei riuscito a darglielo ed è stato così. Non ti arrendere,Junior. Io sono sicuro che la vita non può essere così perfida con un ragazzo come te e che presto tu e Susanna avrete modo di stare insieme!” mi ha rassicurato abbracciandomi.
“ Papà,mi dispiace tanto per essere stato cattivo con te quando ci siamo conosciuti. Sono felice che tu abbia lottato per riaverci con te e sappi che quando nascerà il mio fratellino,io ci sarò sempre per aiutare te e la mamma ad accudirlo,oltre che a viziarlo!” ho asserito.
“ Quando ci siamo conosciuti eri in piedi su una sedia cercando di aggiustare il puntale dell’albero di Natale. Ho avuto paura che potessi farti male,ma sei stato molto carino con me e mi hai fatto tante domande intelligenti e argute. Avrei dovuto lottare allora per tenervi con me e mi scuso per questo,ma mi rincuora il fatto che siano nati Giulio,Susanna,Barbara e Aisha dalla mia codardia. Anche con Giulio e con Susanna ho avuto dei diverbi (per non parlare poi del primo scambio di battute con Roberta o di come abbiamo interloquito io e Aisha oppure di come mi sono rapportato a Barbara),ma mica per questo ho smesso di volere bene a tutti loro? No! Riguardo il fratellino,devi promettermi che per il giorno in cui nascerà,tu farai tutto ciò che è in tuo potere per venire a conoscerlo al nido mano nella mano con Susanna!” ha replicato. Ho annuito non molto convinto.
“ Junior,ascolta,siccome io non vorrei che una volta chiariti gli equivoci con Susanna venisse fuori qualcos’altro e tornassimo capo a dodici come se stessimo giocando al gioco dell’oca,è meglio che tu sappia sin da ora una cosa: Susanna a 16 anni è stata protagonista di un video osé che è finito online. All’epoca sono riuscito ad arginare il problema,ma il coprotagonista potrebbe averne una copia e… è un rischio marginale,ma purtroppo è pur sempre un rischio!” mi ha rivelato.
“ Lo so. Susanna me l’ha detto quando abbiamo avuto la disgrazia di incontrare Rogelio Medina e l’ho picchiato! Per me non è un problema. Oddio,non mi fa piacere la cosa e se tornasse in auge quel video,potrei prendere a cazzotti l’autore di questa trovata,ma io amo Susanna e non la lascerei per questo! Anche se su certe cose è una capra,se sarebbe meglio se andasse in giro più coperta,se talvolta dovrebbe pensare prima di sbottare…io non cambierei una virgola di lei! Quanto sono messo male?” gli ho risposto per poi notare la sua espressione divertita.
“ Almeno quanto sono messo male io da quasi 50 anni. Tanto!” ha ribattuto ridendo e strappandomi un sorriso.
 
“ Cosa hai comprato alle bimbe di tuo cugino?” mi domanda riportandomi lontano da quella promessa che non potrò mai mantenere.
“ Un fasciatoio portatile. Di quelli che si piegano come uno zainetto. Spero nessuno mi abbia copiato l’idea,onestamente. Niente peluche o finiranno per non riuscire più ad entrare in quella casa!” le spiego. Annuisce.
“ Con la famiglia numerosa che hanno è logico che le bambine avranno un sacco di regali! E nel caso ci siano due regali identici,che succede?” replica.
“ Uno dei 2 lo cambia e prende qualcos’altro. Spero non sia questa l’eventualità. Però papà l’aveva detto che sarebbe stato meglio per loro stilare una lista regali!” rispondo.
 
[Jean Lou]
“ Tesoro,come va?” domanda mia madre a mia sorella,che sta contando compulsivamente i vari stuzzichini per ingannare l’ansia. Sì,non è una festa in grande,ma solo per la famiglia,però ultimamente Junior e Susanna sono l’equivalente di una fabbrica di dinamite con un cerino a poca distanza e,onestamente,sarei in ansia anch’io.
“ Bene,mamma. Se mio marito non buca il pavimento andando avanti e indietro però è meglio. Neanche il giorno del nostro matrimonio stava così!” risponde Charlotte distrattamente.
“ Su questo avrei da obiettare. Era in ansia più che adesso,tanto che a momenti tua madre poteva adoperarlo a mo’ di aratro e pensare di allestire un orto in giardino!” esclama mio suocero accedendo alla sala con sua moglie. C’è uno scambio di saluti affettuoso.
“ Armando,mi manca solo l’orto in giardino!” borbotta mia madre.
“ Daniele stava parcheggiando e ho visto lui e Joseph armeggiare col portabagagli. Qualcosa mi dice che il regalo per le bambine sia qualcosa di imponente!” annuncia mio suocero. Mio cognato ed io ci scambiamo un’occhiata preoccupata.
“ E tu che ci fai qui?” sentiamo dire dall’ingresso a mio zio e mi auguro proprio non cominci già male la serata.
Sarei tentato di farmi il segno della croce,ma pospongo tale gesto al momento in cui vedo l’amico cicisbeo di mio zio ed un pacco enorme trascinato da zio Daniele e il marito di Roberta.
“ Dimmi che non c’è un cane lì dentro!” borbotto.
“ No,un qualcosa che piacerà tanto alle bambine. Sarà molto utile!” esclama Camilla. Hermes si offre di dare una mano a spingere,così come io e mio suocero.
Nonostante sia impegnato a spingere il pacco verso l’angolo allestito per i regali,tengo comunque d’occhio il cascamorto,che sta parlottando con mia madre. Non capisco che ci faccia qui e chi l’abbia invitato,onestamente.
“ Si può sapere perlomeno che c’è qui dentro?” domanda infastidito mio suocero.
“ Un castello gonfiabile. Uno di quelli con il trampolino,la piscina,lo spazio per le palline e per arrampicarsi,lo scivolo… Credo che occuperà un po’ di spazio in giardino e che ci vorrà un po’ a gonfiarlo,ma visto che le bambine non potranno usarlo prima dei 3 anni di età,c’è tempo!” risponde mio zio quando arriviamo all’angolo dei regali. Ad Hermes sfugge una parolaccia.
“ Grazie,ma non dovevate disturbarvi,visto che le bimbe non sono ancora nate. Era solo un modo per stare tutti insieme. Quando nasceranno, cosa dovremo aspettarci?” corregge il tiro mia sorella.
“ Tesoro,tu sei una Valencia,sei abituata da sempre al meglio. E tuo marito,anche se non le somiglia per nulla,è il nipote della creatura più elegante e meravigliosa esistente al mondo ed è un Mendoza! Mica potevamo regalare alle bimbe un carillon del cavolo?” obietta zio.
“ Ora sì che mi sento inutile col mio regalo!” borbotta quel tale che nessuno ha invitato.
“ Lo conosci da una vita. Dovevi aspettartelo!” lo punzecchia mia madre.
“ Non è che alle tue nipotine toccherà pagare la tassa sulla casa con quel regalo?” replica quello facendola ridere. Sta flirtando con mia madre?
“ Amore,ti prego!” borbotta Giulia.
“ In cosa consisterebbe il suo regalo?” domando a quel tale mal celando l’antipatia che provo nei suoi confronti.
“ Un sacco in piuma d’oca che si può applicare alla carrozzina,al passeggino,alla poltroncina auto,al seggiolino. Tiene al caldo e lo potranno usare fino a 3 anni!” risponde quel tipo vergognandosi pure.
“ Allora? Avete già scoperto il contenuto del pacco bomba?” domanda Milla entrando in casa con Maggie,i loro mariti e i loro figli. Anche con loro si rinnova il rituale dei saluti e i bambini restano visibilmente delusi dalla mancanza di Cookie.
“ Io e zio Daniele avevamo in mente di invitarvi per merenda a casa dopodomani così avrete modo di giocare con Cookie,vi va?” propone Camilla ai bambini,che esultano contenti.
“ Mi sa che lo scivolo gonfiabile sarebbe stato meglio se l’avessero comprato per loro,visto che i bambini gira che ti rigira vanno sempre in cerca del loro cane!” borbotta mio suocero geloso.
“ Mendoza,naturalmente anche tu e la tua consorte siete invitati. Il nostro cane ti aspetta con gioia!” lo provoca mio zio. La risposta di Armando viene interrotta dall’entrata dei coniugi Mora. Lui è piuttosto incazzato.
“ Buonasera!” li saluta mia madre.
“ Buonasera! Quei malpensanti dei miei figli non sono ancora arrivati?” domanda il signor Nicola.
“ Nicola,ti prego!” cerca di calmarlo la moglie.
“ Vuoi una tartina,Nicola?” gli domanda la compagna di mio zio.
“ Vorrei che la gente non pensasse erroneamente che sono infedele a mia moglie! È chiedere troppo? Comunque una tartina la mangio!” ribatte lui per poi,mediante l’uso della pinza,riempirsi un piattino di finger food. Santiago Corral lo fissa scioccato.
“ A questo niente gli leva l’appetito!” borbotta zio Daniele. Celo una risata con un colpo di tosse.
 
[Giulio]
Sebbene rischiamo la figura di merda e di essere beccati così qualora dovesse arrivare qualcuno e vederci in macchina a pomiciare,non mi passa neanche per l’anticamera del cervello di smettere di baciare la donna che domani sarà mia moglie.
“ Amore,io non credo che mamma e papà gradirebbero se venissimo beccati così da qualcuno e diventassimo la barzelletta della festa!” mugugna ricevendo di risposta un delicato morso al labbro inferiore. Non potrebbero farci la morale,dopo quello che hanno combinato,ma credo avrebbero qualcosa da dire in merito!
“ Beh in realtà volevo fare ciò dal nostro primo viaggio nella mia vecchia auto,quindi direi che siamo in ritardo!” scherzo facendola arrossire. Le sfioro dolcemente la guancia.
“ Quel giorno credevo davvero che non ti avrei rivista mai più!” le confesso. Quando poi ho saputo della sofferenza dei nostri genitori,ho capito come dev’essersi sentito il mio papà in questi anni pensando che avrebbe potuto rivedere la sua Camilla solo nei sogni oltre che nei ricordi.
 
Il tragitto verso casa di suo zio trascorse nel silenzio e nell’imbarazzo più totale come la colazione,che avevo trascorso a contemplarla di nascosto,mentre si nutriva con gusto resistendo all’impulso di cancellare con dei baci i baffetti di cappuccino sulle sue labbra.
“ Puoi lasciarmi qui. Se mio zio mi vede scendere dalla tua auto,invece che da un taxi,finisce che non arrivo a ferragosto!” esclamò nella zona delle ville di lusso. Non abitava molto distante dalla casa dei miei genitori.
“ E credo non farebbe arrivare neppure me a quella data!” borbottai strappandole un sorriso.
“ Vedo che hai inquadrato il personaggio! Beh…grazie mille per la colazione,per avermi ospitata,per avermi accompagnata,per…tutto.” ribatté. Fece per scendere,ma la fermai tenendole dolcemente il polso. Si voltò a fissarmi.
“ Barbara,io non so se ci rivedremo più,ma una cosa voglio dirtela: a prescindere da cosa tu abbia combinato nell’azienda dei tuoi,sei una donna meravigliosa e non devi permettere a nessuno di farti sentire una cartaccia. Non esistono molte donne dolci,belle,sensibili come te e non puoi consentire a nessuno di farti sentire un rifiuto!” esordii.
“ Lo dice pure mia sorella. Anche se al momento credo sia incazzata nera con me!” rispose. Sorrisi. Sua sorella doveva essere il suo mito!
“ Le vuoi molto bene,vero?” le chiesi. Io avevo solo quella peste di Susanna,che in me vedeva solo la sua coscienza. E sicuramente non vedevo mia sorella come qualcuno a cui somigliare. Però da bambino era stato mio padre il mio mito,il mio supereroe!
“ Sì. Vorrei tanto essere come lei…” rispose. Repressi la mia voglia di accarezzarle il viso,di assaporare le sue labbra e respirare il suo respiro. Presi a mordicchiarmi l’interno delle labbra.
“ Grazie ancora di tutto e scusa per il disturbo!” borbottò per poi regalarmi un timido bacio sulla guancia.
“ Di niente!” replicai prima di vederla scendere dalla mia auto. Perché mio padre non aveva optato per un matrimonio combinato con quello splendore invece che con quella specie di acidona di Giulia Mendoza? Il padre di quella tipa gli stava pure antipatico,per la miseria! Magari se fossi riuscito a scoprire a quale famiglia appartenesse,avrei potuto convincere mio padre a lasciarmi sposare Barbara,così da imparentarsi solo grazie a Susanna col suo peggior nemico!
“ Giulio e Barbara Valencia. Giulio,l’hai vista mezza volta! Non puoi perdere la testa per lei! E poi come minimo dovresti insegnarle ad essere meno sbadata prima di farla conoscere ai tuoi o finirebbe per diventare la loro barzelletta!” borbottai fra me e me prima di mettere in moto rassegnato all’idea che non l’avrei mai più rivista. 
 
“ Salvo poi scoprire di non esserti liberato di me!” scherza con gli occhi lucidi carezzandomi il viso. Bacio la punta del suo naso prima di scendere dall’auto. Lei fa lo stesso ed insieme estraiamo dal portabagagli i lettini da campeggio che abbiamo acquistato per le gemelline.
Raggiungiamo l’ingresso della villa dove ho giocato da bambino con i miei cugini e dove metto piede per l’ultima volta da celibe,visto che da domani sarò un uomo felicemente sposato (sempre che i miei fratelli non ci facciano cadere la casa in testa stasera!).
Quando faccio per spalancare l’uscio di casa che è lievemente accostato,sento una compagnia chiassosa alle mie spalle e mi volto,emulato dalla mia futura sposa. Guardo i quattro discutere animatamente.
“ Sono la famiglia di Joseph. Armati di pazienza,amore!” mi sussurra la mia Babi. Faccio rapidamente mente locale dei tavoli per assicurarmi di non essere capitato con loro,che continuano a battibeccare nonostante siano ad un palmo da noi!
“ Barbara,cuccioletta!” trilla una delle due signore,che ha la stessa voce di mia madre e l’entusiasmo di zia Bea.
“ Amore mio,loro sono: Agnes,la madre di Joseph; Abel,il suo compagno; Elbert,il padre di nostro cognato; e Melania,sua moglie. Signori,lui è Giulio Valencia,il mio futuro marito e il fratello di Roberta!” ci presenta la mia fidanzata. Quindi il tipo incartapecorito ha mollato la signora vestita di blu per la trombetta con la voce di mia madre e che pare pronta per la festa di primavera con tutti i fiori che ha sul vestito!
“ Molto lieto!” esclamo stringendo la mano a tutti loro.
“ Oddio! Somigliate davvero in modo impressionante ai nostri consuoceri! Non credi,amore?” trilla quella tizia al marito,che,a quanto pare,ha ancora i timpani funzionanti,dato che annuisce. Io e Barbara ci lanciamo un’occhiata complice. Chissà quali saranno stati i pensieri di mio padre e di Roberta quando si sono imbattuti in questo circo equestre! E soprattutto cosa dirà Aisha di tutto ciò!
Spalanco la porta per accedere all’abitazione salutando con un cenno del capo Catarina,la quale afferra i vari soprabiti e le borse delle signore per riporle probabilmente in una delle stanze vuote.
“ Buonasera!” esordiamo io e la mia principessa,venendo investiti da affettuosi saluti. Porgiamo i pensierini per le bimbe ai futuri genitori,che ci ringraziano calorosamente.
“ Come va?” domanda mio padre principalmente a Barbara. Lei scuote il capo.
“ Ancora un po’ spossata!” borbotta.
“ Sicura di non avere la febbre,amore? Hai tutte le guance ro… Che succede,Dan?” fa per chiederle mia suocera ricevendo una gomitata divertita da mio padre. Il rossore mio e di Barbara si incrementa.
“ Non credo abbiano la febbre,amore!” le fa notare mio padre con una leggera risata.
“ Scusa se non ho la tua malizia,amore!” lo punzecchia Camilla ricevendo un bacio. Io e Babi ridacchiamo divertiti.
“ Allora? Hai già conosciuto il circo equestre?” mi domanda a bassa voce mio padre porgendomi un calice di prosecco e prendendone uno per sé. Annuisco squadrando quei 4 avvicinarsi a Roby e a Joseph,che avranno l’ingrato compito di sopportarli e presentarli al resto della famiglia.
“ Vedo che abbiamo avuto la stessa impressione,papà! Io non ci credo che quel tale sia stato capace di lasciare una donna normale per una come quella…poi ci lamentiamo di Uribe! Per quanto la moglie di Uribe farebbe perdere la pazienza ad un santo!” gli rispondo.
“ Quella tizia,quando ci siamo presentati a Zurigo,a momenti mi staccava la mano per portarsela a casa ed ho avuto seriamente paura di diventare sordo più di quanto già non lo temessi per la parentela con Armando (timore che,onestamente,non mi ha mai abbandonato durante le varie occasioni in cui me lo sono ritrovato come cognato)! Tuttavia Robertina e Clizia sono più che valide ragioni per sopportare quella tizia che spappola i timpani e quel marpione di suo marito!” replica. Ridacchio divertito.
“ Susanna e Junior?” gli chiedo leggermente intimorito.
“ Non c’è bisogno di chiederlo come se avessero il porto d’armi. Staranno per arrivare! Devi stare tranquillo perché domani andrà tutto bene!” mi rassicura come quando ero bambino e temevo i mostri. Speriamo bene!
 
[Susanna]
Scendo dall’auto di Bill rapidamente sperando di riuscire a trasportare dentro il mio regalo per le bimbe senza cadere. Apro lo sportello del sedile posteriore per estrarre il mio pensiero per le gemelle constatando che la struttura pesa abbastanza.
“ Vuoi una mano,Toro Seduto?” mi domanda Bill,che ha intelligentemente scelto un regalo più funzionale e meno ingombrante. Annuisco. Si posiziona alle mie spalle poggiando le mani parallelamente alle mie qualche centimetro più sotto per aiutarmi ad estrarre quella cavolo di torta di polistirolo a forma di castello,la quale si è incastrata sotto il tettuccio.
“ Giusto a forma di castello dovevi farla fare questa scultura? Secondo te dovremmo appiattirla per fare in modo che ci sia lo spazio per liberarla?” domanda con un gemito provando ad estrarla.
“ Veramente l’ho fatta io! Di notte non riesco a dormire!” rispondo tirando con forza e riuscendo a risolvere il problema dell’incastro. Tuttavia la foga adoperata per risolvere il problemino insorto,mi fa finire all’indietro e mi evito una caduta solo per via delle braccia di Bill che mi sorreggono poggiandosi sul mio addome.
Constato per fortuna che la mia torta è perfetta e mi bilancio per tornare in posizione eretta senza ausili di alcun genere. Faccio per ringraziare Bill dell’intervento e scrollarmi da quella stretta,ma un colpo di tosse mi fa sobbalzare. 
Il mio sguardo si specchia in 2 pozzi blu che conosco bene ed il mio cuore,nonostante tutto,comincia a galoppare,discostandosi dal cervello,il quale appare abbastanza consapevole della presenza della ragazza manga e di quanto io per lui valga meno del cassonetto dell’umido.
 
Per la prima volta da quando avevo cominciato a lavorare,ero arrivata per prima in azienda e stavo lavorando da circa un’ora quando è arrivato lui. Ho annotato mentalmente la richiesta di un altro ufficio ai piani alti.
“ Sei mattiniera!” ha borbottato. L’ho ignorato.
“ Nana,come stai?” mi ha domandato avvicinandosi alla mia scrivania.
“ Credevi mi sarei buttata dal Monserrate perché mi hai dato della puttana? Non sei né il primo né l’ultimo,quindi ci sono abituata. Potrei tatuarmelo addosso,magari!” ho risposto infastidita dal suo comportarsi come se nulla fosse successo.
“ Perché dici così? Io non penso tu sia una poco di buono!” ha replicato. Ho finto di non sentirlo. Anche solo ascoltare la sua voce mi faceva male,tanto da non riuscire neanche a respirare. Mi ero innamorata di chi non dovevo.
“ Sai,sta salendo anche papà. Mi ha accompagnato lui in ufficio!” mi ha ragguagliato. L’ho ignorato ancora.
“ Mi dispiace per aver menzionato quello che è successo con Bob!” ha aggiunto.
“ E perché? Hai solo detto la verità,quello che pensi e che pensano tutti. E hai ragione in fondo. È giusto che una persona che ha avuto ex tutte morigerate,laureate,acculturate,pensi di me che sono un’oca dai facili costumi!” ho risposto. Le nocche contro la porta mi hanno evitato qualche altra frase fatta che gli sarebbe uscita di bocca.
“ Buongiorno!” ha esclamato mio padre.
“ Ciao papà! Camilla?” ho replicato quando mi ha baciato la guancia.
“ Ti manda un bacio. Aveva appuntamento con tua zia Bea!” mi ha spiegato.
“ E tu sei qui per litigare con Armando Mendoza o per altro?” gli ho domandato.
“ Junior,perché non vai a prenderti una tisana?” ha suggerito a lui.
“ E voi volete qualcosa?” ha replicato Dodo.
“ No,grazie!” ha risposto mio padre. Prima di uscire mi ha lanciato un’occhiata.
“ Come stai?” mi ha chiesto.
“ Camilla ti ha raccontato,immagino. Come una stupida che ha pensato che lui fosse diverso,invece è solo stronzo a modo suo!” ho risposto. Ha alzato gli occhi al cielo.
“ Puoi evitare di etichettarlo in questo modo,per favore? Anche Junior mi ha detto tutto. Naturalmente i dettagli se li è tenuti per sé,per fortuna!” ha replicato.
“ E TU PUOI SCHIERARTI PER UNA VOLTA DALLA MIA PARTE? SEMBRA QUASI CHE TU AMI  E COMPRENDI TUTTI TRANNE ME! TI RICORDO LA MAMMA,NO? QUINDI,PROPRIO COME LEI,MERITO DI ESSERE USATA,DI ESSERE ETICHETTATA COME UNA TROIA…ED HO DOPPIAMENTE TORTO IO SE,A DARMI DELLA POCO DI BUONO,È IL FIGLIO DELLA DONNA CHE AMI,COLUI CHE AMI COME UN FIGLIO,PIÙ DI QUANTO AMI ME! In fondo mi avevi predetto che sarebbe finita così per la storia del video di 10 anni fa,no? Me la sono cercata ignorando i tuoi consigli! Puoi dirmi che me l’avevi detto,così almeno avrai la soddisfazione di aver avuto ragione!” l’ho accusato. Ha aggirato la scrivania per poi attirarmi in un abbraccio.
“ Come ti passa per la testa una sciocchezza del genere? Tu hai qualcosa di quella scriteriata,ma mi ricordi più tua zia Marcella,ad essere onesto. Come puoi pensare che non ti voglia bene o che sia felice del fatto che soffri? Io…vorrei solo ti rendessi conto che le parole hanno un peso purtroppo e per Junior è pesante sapere com’è stato concepito e credo si senta in colpa,ritenendo,con la sua nascita,di aver obbligato sua madre a restare in quello schifo. Hai sbagliato a dirgli che è come quell’uomo perché lui non farebbe mai una cosa del genere e quel Trimalcione di merda non è in grado di essere generoso neanche la centesima parte di quanto lo è Junior. Lo so che sei arrabbiata e ci sono passato prima di te,ma non voglio tu ripeta i miei errori. Quando Camilla è tornata,le ho detto di essere morta per me e quando poi ho scoperto l’origine della sua cicatrice,avrei voluto solo morire. Tuttora è difficile per me guardarmi allo specchio e non voglio che capiti lo stesso anche a te!” ha esclamato.
“ Camilla però ti ama!” ho obiettato,consapevole però che il suo discorso filasse.
“ Anche se Junior non ti amasse,non meriterebbe di certo di essere equiparato ad uno stupratore,arrampicatore sociale e sadico solo per averti rifiutato!” ha controbattuto. L’argine tenuto su fino a quel momento si è sgretolato facendomi prorompere in un pianto disperato.
“ È che fa male,papà. Io non credevo che l’amore facesse tanto male. Ora lo capisco perché hai dovuto lasciare l’Ecomoda anni fa!” ho singhiozzato disperata. Papà mi ha carezzato la nuca baciandomi la tempia.
“ Lo so,tesoro. Non commettere il mio stesso errore,Susy: se fossi rimasto in Ecomoda,forse io e Cami ci saremmo spiegati anni fa. Non rinunciare al lavoro che ami,a lavorare qui per non vedere più Junior sia perché non servirebbe a nulla visto che fate parte della medesima famiglia,sia perché << lontano dagli occhi,lontano dal cuore >> è una stronzata,credimi!” ha risposto. 
 
“ Certe cose sarebbe meglio non farle per strada!” esclama quello fulminando le mani di Bill sul mio addome.
“ Vedo che si è presentata a mani vuote! La tua amica sì che ha classe!” replico acida.
“ Veramente ho portato i pasticcini!” borbotta quella stupida.
“ Ad una festa. I pasticcini ad una festa?! Credi che zia Marce non sia in grado di pensare ad un buffet adeguato e che necessiti dei tuoi pasticcini del cavolo?” replico.
“ Dio Mio,eccoli che cominciano!” borbotta la voce della mia sorellina alle mie spalle. Lei e Carlos hanno fra le mani delle buste con di un negozio per neonati molto famoso in città.
“ Buonasera!” esclamiamo coralmente.
“ Che carina! Ti è venuta proprio bene! Ne farai una anche per Gamberetto,vero?” si congratula Aisha. Annuisco.
“ A forma di astronave,magari!” propongo.
“ L’hai fatta tu?” mi domanda stupito lui.
“ No,la mia gemella non sgualdrina! Io vado dentro!” rispondo offesa. Ho capito che mi ritiene una che non si sa bene perché sia nata e con quale fine,ma deve evidenziarlo per forza?
“ È lui a toglierti il sonno,Toro Seduto?” mi sussurra Bill. M’irrigidisco quando poggia la mano sulla mia schiena. Lo fisso eloquente.
“ Chi ha il pane non ha i denti!” borbotta.  
 
[Hermes]
Quando li vedo varcare la soglia in compagnia di Cortés,della ragazza di Junior e di Carlos e Aisha,vorrei tanto avere una delle palline antistress di mio padre per stritolarla e sfogare l’ansia che questa festa vada a puttane. Soprattutto perché la faccia incazzata di Miss San Marino non aiuta a rassicurarmi sulla riuscita della serata.
“ Wow! Susy,grazie! È bellissima!” esclama mia moglie notando il castello (un altro!) di polistirolo e regali.
“ Lei e il padre hanno la fissa per i castelli! È un’ossessione!” borbotto fra me e me.
“ È una sciocchezza,Lottina! In fondo le ragazze frivole ed inconcludenti come me,servono solo a questo! Ci sono le tutine,i pannolini,giochi vari,mussole! La commessa del negozio mi ha consigliato! Lo sai che ero un disastro pure con le bambole e che non sono adatta neanche a fare la madre!” farfuglia lei. Premesso che non mi è simpatica,ma non è piacevole vederla con l’autostima ridotta in questo stato! Non dico che mio cugino dovesse sposarsela,ma poteva evitare di infierire perlomeno!
“ Smettila! Sei stata bravissima! È stata un’idea molto carina! E un giorno sono sicuro che sarai una madre eccezionale!” la rassicura suo padre. Lei lo fissa per poi scuotere il capo prima di allontanarsi per andare a riporre le sue cose al piano di sopra.
“ Neanche lo voglio sapere perché è così incavolata!” borbotta mia zia. E neanche io lo voglio sapere né oggi,né domani,né dopodomani! Non possono aggiornarci dopo le feste?
“ Le ho solo chiesto se avesse fatto lei la torta di polistirolo,cavolo!” sbotta mio cugino frustrato.
“ Si può sapere che avete combinato tu e le tue sorelle?” domanda zio Nicola infuriato a Carlos. Aisha e suo padre si scrutano.
“ Buonasera anche a te,papà. Vorrei capire di cosa stai parlando,onestamente!” fa il vago il mio amico. Se zio Nicola scopre la storia della demenza,finiamo entrambi al Creatore!
“ Del fatto che hai pensato che io tradissi tua madre! Ti pare che a 60 anni e rotti possa mai mettermi a fare una cosa simile e che possa mai trattare in questo modo la donna che amo da tutta la vita,mia moglie e la madre dei miei figli? Ma che ti dice la testa,cavolo?” replica zio Nicola trattenendosi con le parolacce solo per la presenza dei bambini.
“ In effetti l’avevo detto io che sarebbe stata demenza senile!” borbotta Daniele.
“ Però in versione 007 sei molto sexy!” civetta mia zia ottenendo un bacio. Mi porto una mano alla fronte.
“ In che senso 007? Lei mi ha seguito?” si offende zio Nicola.
“ L’idea è stata mia. C’ero anch’io a seguirti!” ammette con difficoltà mio padre. Mia moglie mi tira una gomitata perché faccia qualcosa.
“ E pure Mario,no? Immagino le battute fatte su di me! E cosa avete scoperto su?” si risente ancora di più zio Nicola.
“ Calderon,per grazia ricevuta,ce lo siamo risparmiati,che già così era tutto abbastanza ridicolo. Abbiamo scoperto che frequenta una palestra, anche se non ho capito a far che,onestamente! Ma meglio giocare a Sherlock e Watson che farla passare per demente,far circolare il pettegolezzo che si era ammalato di una malattia venerea o le altre trovate assurde che avevano ideato e che stavano per trasformare la nostra vita nella trama di un cinepanettone!” lo fredda Daniele Valencia. Zia Asia trattiene il marito dallo sbottare. 
“ Beh…questo è da parte mia!” esclamano quasi all’unisono Cortés e Junior porgendo a me e mia moglie un pacchetto simile per dimensioni e forma,oltre che per il peso.
“ Non dovevate disturbarvi!” borbotto. Mi basterebbe solo che non rovinassero la festa uno non facendo il cicisbeo con Susanna e l’altro evitando di far prevalere il temperamento dei Mendoza!
“ Zio,zia,lo posso scartare io?” domanda Rory curiosa. Annuiamo prima che un << Buonasera >> trillato dalla zia di mia moglie ci faccia sobbalzare. Oggi è sobriamente vestita di brillantini con delle scarpe a specchio,proprio come la sua nail art. Naturalmente a concludere il tutto che è già abbastanza indigesto c’è il cerchietto con la scritta << Happy New Year >>. Il suo stilista andrebbe condannato all’ergastolo e a condividere la cella con gente vestita nello stesso modo in cui lui abbiglia Maria Beatrice Valencia! L’intero outfit sarebbe troppo pure per un veglione di capodanno ed ho sinceramente paura di cosa possa esserci nella busta che tengono lei e il suo compagno!
“ Bea,a capodanno mancano 2 giorni. È domani il 31 dicembre!” le fa notare il fratello.
“ Ringraziami,papà,perché quel cerchietto voleva usarlo per completare l’outfit del matrimonio di domani!” gli rivela Roberta. Cerco di controllare che la busta non abbia scritte ambigue e che non provenga da un sexy shop.
“ Ma cosa sono queste facce? È morto qualcuno?” domanda lei entusiasta.
“ La decenza,uccisa da te con una certa crudeltà quando hai cominciato a vestirti di tuo gusto! Dobbiamo mandare a letto i bimbi o in quel pacco c’è qualcosa non soggetto a censura?” replica Daniele già nervoso per il malumore che serpeggia in azienda e in famiglia.
 
[Santiago]
Il regalo di Bea,per fortuna,contiene solo dei vestitini,che tuttavia sembrano da soubrette,visto che sono muniti anche di boa. Dubito che i futuri genitori faranno mai indossare alle bimbe quei vestiti neanche scindendoli dall’outfit pensato.
“ Ce le vedi le tue nipotine col boa?” mormoro ironico a Marcella beccandomi una gomitata.
“ Speriamo che Hermes non li usi per strangolarla! Almeno,però,tu ti sei distratto e pensi ad altro in una data così triste!” risponde.
“ Zio,guarda! Sono uguali uguali. Perché hanno regalato un doppione alle cuginette? Ora che se ne fanno? Li scambiano con i loro amici come i doppioni delle figurine?” esclama il bimbo che,ad occhio e croce,pare il più piccolo della brigata,rivolgendosi al genero di Marcella. Il figlio di Camilla e quello di Silvia si fissano infastiditi dalla cosa.
“ Scusate,ma non riuscivo a trovare il cellulare! Che carini…chi ha avuto la stessa idea?” esclama Susanna. I due autori del regalo identico alzano la mano piuttosto imbarazzati e seccati dalla faccenda.
“ Di fasciatoio portatile direi che ne basta uno. Non credo le nostre figlie avranno le esigenze fisiologiche sincronizzate!” esclama la figlia di Marcella impacciata.
“ Scusate il ritardo,ma abbiamo trovato traffico!” esclamano Mario Calderon,la moglie ed altri ragazzi,che successivamente mi vengono presentati come le figlie di Nicola Mora,i figli di Armando e i figli ed il nipote di Calderon.
“ Immagino che uno dei due debba cambiarlo!” esclamo alludendo ai doppioni ricevuti dalle due bambine.
“ Sarebbe decisamente elegante che a cambiare il suo fosse Junior,essendo il cugino del padre delle bambine. Non è giusto che uno che non è un parente e che è stato così carino da avere un pensiero del genere debba cambiare il suo regalo!” esclama Susanna. Daniele e Camilla si guardano comunicando in un modo tutto loro. È una cosa che facevano anche da ragazzi!
“ APPUNTO PERCHÉ NON È PARENTE NÉ TANTOMENO AMICO NON CAPISCO CHE CI FACCIA QUI! INOLTRE DI SICURO NON È CARINO CON HERMES E CON CHARLOTTE,MA CON TE. O DEVO RACCONTARE A PAPÀ COME VI HO BECCATI PER STRADA?” sbotta il figlio di Camilla con gli stessi decibel dello zio. Daniele fissa la figlia sbigottito.
“ Daniele,io ti giuro che non è successo niente! Susanna stava cadendo ed io l’ho afferrata,tutto qui. La malizia sta negli occhi di chi guarda!” risponde il figlio di Silvia. Il figlio di Camilla sta quasi per mettergli le mani addosso,ma l’occhiata dei genitori lo fa desistere.
“ Comunque per me non c’è problema a trovare un regalo innovativo per le bimbe. Almeno dopo questa sera saprò già cosa non hanno. Non mi piace condividere ciò che nasce dalla mia testa,e in generale ciò che è mio,con altri!” afferma il nipote di Armando.
“ Andavano così d’accordo che quasi invidiavo tuo fratello e Camilla per essere riusciti a formare così in fretta una famiglia affiatata! Ma che è successo?” domando sottovoce a Marcella. Mi fissa eloquente. Cazzo!
“ Buonasera! Spero non vi dispiaccia,ma papà mi ha chiesto di accompagnarlo ed ho pensato di prendere un pensierino alle bimbe! Non volevo essere maleducato!” esclama un tizio biondino.
“ Mentre pomiciare con una minorenne e presentarsi a casa della gente di prima mattina lo raccomanda il galateo!” borbotta Daniele urtato.
 
[Bryan]
“ Mi sento una scema vestita così! Spero di non inciampare nel vestito domani!” esclama la mia ragazza riportandomi lontano dalle mie domande su ciò che può essere accaduto a quella PEC.
“ Piccola,sarai bellissima,vedrai!” la rassicuro. Si accomoda sul divano al mio fianco prendendomi la mano fra le sue.
“ Stai ancora pensando a quella PEC,vero?” mi domanda. Annuisco incapace di mentirle.
“ L’idiota sono io. E non parlo del capolavoro di Dostoevskij! È evidente che la mancata risposta a quella PEC è un no!” rispondo rassegnato.
“ Magari semplicemente non è ancora stata letta. Forse la destinataria è in ospedale,ha dei parenti malati o forse i suoi figli stanno poco bene!” cerca di smorzare il mio pessimismo.
“ PERCHÉ TANTO IO VALGO MENO,NO? Io non sto chiedendo nulla. Voglio solo una cavolo di informazione,porca miseria!” obietto risentito. Perché è così che mi sento da quando ho scoperto in quel modo orrendo la verità: risentito,rifiutato.
“ Io so che non lo sopporti e onestamente neanche per me è un motivo di contentezza averci a che fare perché mi fa sentire scema,ma oggi con me è stato piuttosto affabile. Insomma è stato un ministro e magari ha delle conoscenze il dottor Valencia…” propone. A momenti mi cade la mascella per terra e mi chiedo se sia seria.
“ Mi stai prendendo in giro? Dovrei raccontare la mia storia a quello? Ti rendi conto di chi stiamo parlando? Del tizio che ci prende per culo ogni volta che abbiamo la sventura di incontrarlo solo per delle nostre disattenzioni,che fino a che non si riconciliava con l’amore della vita sua maltrattava la nuora,uno la cui sorella ha abbandonato un figlio (magari consigliata da lui per non essere additata dal loro bel mondo di ipocriti e perbenisti come la tizia che ha avuto un figlio da uno sposato!). No,io non racconterò i fatti miei a quello!” mi rifiuto fermamente. Sebbene per la storia di Theresa sia stato carino con me,è pur sempre quello che fino a ieri maltrattava colei che ad oggi è la sua figliastra e che domani sarà sua nuora!
“ Non ho detto questo,anche se con me oggi è stato gentile. Puoi usare la scusa che quel contatto serve ad un tuo amico o per un tuo alunno! Oppure puoi chiedere alla sua compagna di farti da intermediaria! La madre di Barbara non è come lui e sono sicura che avresti comprensione da lei!” replica. La fisso scettico.
“ Se ama un soggetto come quello,dubito siano tanto diversi!” borbotto.
“ Bryan,lui non è un mostro di simpatia,ma io gli ho graffiato la macchina,tu a momenti gli salivi col motorino sopra la vettura…forse non ha torto! E con Barbara…beh lei era figlia dell’uomo che gli aveva rubato la donna della sua vita. Mia madre dice che il padre di Barbara ha fatto soffrire molto la signora Camilla!” cerca di farmi riflettere. Beh nei suoi panni,io avrei fatto una strage dopo quello che è venuto fuori,quindi non è che avesse proprio torto ad odiare il mondo! In merito a Barbara,gli è bastato scoprire che il suo amore era ricambiato per smettere di offenderla e cominciare a proteggerla come fosse sua figlia!
“ E va bene! Domani gli parlerò,ma non gli dirò che riguarda me questa cosa! Non voglio la sua pietà né che mi giudichi per questa faccenda!” mi arrendo ottenendo un bacio travolgente che a momenti fa cadere entrambi dal divano.  
 
[Mario]
Ci provo ad avere un certo contegno senza ridere dinnanzi all’ammissione di Nicola,ma,nonostante le gomitate di mia moglie,prorompo in una fragorosa risata,che stizzisce il mio amico e fa scuotere il capo ad Armando e Betty.
“ Poi se lo domanda pure perché non l’ho portato con me durante l’inseguimento! Forse per evitare che dalla palestra sentisse la sua risata sguaiata!” borbotta Armando a sua moglie. Camilla scuote il capo rassegnata.
“ O forse perché altrimenti vi avrei mollati lì per poi tornarmene a casa dalla mia Camilla ed evitare figuracce!” borbotta Daniele spazientito.
“ Zio Mario,perché ridi?” domanda Rory raggiungendoci. Armando la prende in braccio sbaciucchiandole la guancia.
“ Perché zio Nicola va in palestra!” sghignazzo riprendendo a ridere.
“ Ci vado anch’io,ma perché ridi?” domanda perplessa la bambina.
“ Ah vai in palestra? Davvero?” chiede interessato Daniele.
“ Sì,questa bambolina qui fa danza classica. È anche molto brava,sai?” la elogia Armando.
“ Non ne dubito!” risponde con un sorriso suo cognato.
“ Così da grande divento bella come zia Cami e Flavio mi sposa e mi regala un Cookie tutto mio come tu l’hai regalato a zia Cami!” spiega la piccola. Le mie risate si placano e il nostro gruppo resta in silenzio scrutando la reazione di Armando.
“ C-Che?” balbetta il mio amico. Camilla e il suo amore si fissano preoccupati (forse per i loro timpani!).
“ No! Non lo dovevo dire! Lo zio Daniele ha detto che dovevo essere calma e avere il tatto! Nonnino,io ce l’ho il mio tatto,vero?” chiede la bambina mortificata. Armando fulmina con un’occhiataccia il neo cognato.
“ Sì,tesoro. Però non c’è bisogno di avere un fidanzato per avere un cane,sai? Quando sarai più grande,magari i tuoi genitori te ne prenderanno uno!” interviene Betty dinnanzi allo stato di shock del marito. Armando,come un automa,mette giù Rory,quando quest’ultima chiede di scendere per raggiungere gli altri bambini.
“ Ti rendi conto?” s’infuria Armando.
“ Pensa al lato positivo,Mendoza: almeno questo Flavio non ha ricevuto in regalo per Natale una scatola di profilattici formato famiglia!” ironizza Daniele prima di allontanarsi con Camilla,che ridacchia divertita.
“ NON TI AZZARDARE A RIDERE O FINISCI IN UNA PALESTRA PER FARE RIABILITAZIONE!” mi minaccia Armando furibondo.
 
[Barbara]
Giulio mi cinge da dietro sbaciucchiandomi la guancia. Intreccio le dita con le sue godendomi le sue coccole e contando le ore che mi separano dal diventare sua moglie.
 
Cercai di tenere lo sguardo basso per tutta la riunione per evitare di guardare negli occhi il ragazzo a cui avevo donato la mia verginità da ubriaca. Prima che mi fosse presentato da mia cugina,non conoscevo neanche il suo cognome. Non mi staccava gli occhi di dosso e mi sentivo morire! Era bello,affascinante e avrei potuto perdere la verginità con qualcuno di meno attraente,sarebbe potuta andarmi peggio,ma la mia prima volta la immaginavo con il mio grande amore,da sobria e di ricordarla per tutta la vita!
“ Barbara,sei con noi?” mi svegliò Nick. Annuii.
“ Barbara,lungi da me voler mettere in piazza i fatti tuoi dinnanzi a dei perfetti sconosciuti,ma ti ho coperto con mio padre stamattina e vorrei sapere dove hai dormito. Era più isterico del solito e c’ho quasi perso un orecchio! Vorrei sapere dove hai trascorso la notte!” asserì mia cugina. Arrossii imbarazzatissima. Giulio Valencia tossì.
“ Hai fatto sconcezze? Se scopare ti rende così distratta da rovesciare il caffè sulla moquette nuova,per favore,votati alla castità o quest’azienda la distruggiamo!” rincarò la dose Hermes beccandosi un’occhiataccia da parte di tutti.
“ Abbiamo capito! Con questa moquette deve romperci le palle ancora per molto? Sta diventando monotono!” intervenne Giulio Valencia.
“ Ho alzato un po’ il gomito ed ho incontrato un’amica. Quindi per non beccarmi la partaccia di zio Armando ho pensato di farmi ospitare da lei!” bofonchiai. Non ero molto brava a raccontare bugie!
“ Speriamo che la tua amica ci sapesse almeno fare e che tu ti sia divertita! Quando sarà zio Guido a farti delle domande,cerca di essere più convincente! Avresti dovuto trascorrere la tua infanzia con me…avresti imparato molte cose,cuginetta!” replicò Hermes.
“ Di sicuro non l’eleganza! Potrebbe anche smetterla,no?” intervenne Giulio Valencia. Mi feci coraggio per fissarlo senza farmene accorgere,ma il mio cellulare interruppe quel momento e fece sì che notasse la mia occhiata. Mi regalò un sorriso che mi mandò ancora di più in confusione e per via dell’agitazione,anziché rifiutare la chiamata in entrata,azionai il vivavoce.
“ Alla buon’ora,sorellina! Tu sei una pazza sconsiderata! Zio Armando mi ha svegliata in piena notte e col suo tono di voce è già molto che io ci senta ancora! Ti abbiamo mandata lì perché trovassi la tua strada non perché tu facessi stare tutti in ansia! Ti ho chiamata tutta la notte! La prossima volta che decidi di andartene in giro di notte in una città che conosci a stento,per favore,avvisa qualcuno perché si sappia che stai bene,che un maniaco non ti ha legata al letto e fatta a pezzettini,così non ci faremo prendere dall’angoscia tutti quanti! A che ora ti sei svegliata? O meglio,a che ora ti hanno svegliata? Ti avverto,se la mamma non può seguirti come un’ombra perché è troppo impegnata a fare da babysitter e badante a nostro padre,io non ho alcun impedimento,quindi stai in campana,sorellina! E trova una scusa convincente per la mamma senza raccontarle dettagli sconci!” esordì mia sorella. Giulio Valencia sorrise divertito.
“ Roby,scusa. È che ho alzato il gomito e mi sono addormentata da Sofia,la mia compagna di banco del liceo. Lei ora vive a Bogotà!” borbottai. Hermes scosse il capo divertito.
“ SCUSA UN CORNO! E QUESTA STORIA DELL’AMICA RACCONTALA A CHI NON TI HA CAMBIATO I PANNOLINI! NON TI AZZARDARE MAI PIÙ A PRENDERMI PER IL NASO! Qui siamo tutti quasi morti d’infarto per colpa tua! Se stanotte ti sei divertita (e spero ne sia valsa la pena),sono contenta per te,perché mi auguro che Bogotà ti svegli un po’,ma senza dover presenziare ai funerali della mamma, di zio Armando o di chicchessia! Non è che per ravvivare la tua vita sessuale devi far secca la mamma! Lo sai che è ansiosa!” replicò. Hermes scoppiò a ridere divertito.
“ Cugina,sarebbe stato meglio se fossi stata tu l’esiliata! Almeno in questo mortorio ci saremmo fatti due risate!” singhiozzò fra le risate.
“ Punto primo: deve ancora nascere colui che può esiliarmi. Punto secondo: non trovo nulla di divertente nell’avere un cugino che si comporta come un uccello. O hai smesso finalmente di raccogliere le briciole di Bob ed hai deciso di trovarti una ragazza tutta tua? Che poi,detto in confidenza,noi donne facciamo paragoni e non è detto che sia tu quello vincente! Mi trovi ancora simpatica ora che sei tu l’oggetto del mio umorismo? Dopo la nottata di merda che mi ha fatto trascorrere suo padre,solo lui può aver voglia di ridere!” lo zittì mia sorella. Bob ridacchiò.
“ Ti passo la mamma,Barbara! E mi auguro che il tuo soggiorno lì cambi rotta e diventi più tranquillo. Non vorrei trovarti tra qualche mese incinta dopo essere andata a letto col primo che passava o magari che ci porti a casa un tamarro,che mi pare che col capofamiglia abbiamo già fatto strike! Per carità di Dio! Ma poi ti pare il caso di far sapere i fatti nostri all’intero consiglio di amministrazione,formato da gente che neanche conosci? Pensa se fra loro dovesse esserci l’uomo della tua vita…sarebbe una figura di merda! Ma roba da matti!” si accomiatò da me. Ebbi la forza di togliere il vivavoce e di portarmi il cellulare all’orecchio.
“ Mamma,mi dispiace!” esordii.
“ Dispiace più a me. Poi mi racconterai dove sei stata e con chi. E non raccontarmi balle! Mi raccomando,fatti valere,pulcina! Ci sentiamo più tardi,amore mio!” replicò. La salutai per poi riagganciare.
“ Quella tipa mezze misure no,eh?” commentò Giulio Valencia.
“ Non mi pare che dopo la storia dell’aeroporto possa farle la morale!” lo riprese Giulia.
“ Si è spaventata molto. Sono la piccola di casa ed è la prima volta che mi stacco da loro!” borbottai.
“ Mi ricorda molto una persona altrettanto ossessiva!” rispose con un sorriso divertito. Non potevo immaginare che parlasse di suo padre e che il medesimo fosse il papà anche di Roberta.
 
“ Il mio fratellino sposa la pulce! Ancora non ci credo!” esclama Roby pizzicando la guancia di Giulio per punzecchiarlo.
“ E dai! Così sembri zia Bea!” si lamenta il mio futuro marito facendo ridere Aisha.
“ Tu lo sai,vero,che domani piangerò tantissimo?” si rivolge a me Bibi. Annuisco con gli occhi lucidi prima di abbracciarla.
“ Io non credo piangerò domani,onestamente. Io non piango mai,lo sai. Però sono felice che tu abbia trovato il tuo << e vissero per sempre felici e contenti >>,proprio come nelle fiabe che ti leggevamo noi e la mamma quando eri piccola!” esclama Junior abbracciandomi.
“ Tu dimmi che non piangerai,Susy,perché proprio non ce la posso fare con gli aneddoti della nostra infanzia!” la punzecchia Giulio sperando di levarle quell’espressione da funerale,ma ciò che ottiene è che Susanna scoppi a piangere fiondandosi fra le sue braccia.
“ No,io non volevo offenderti!” cerca di calmarla il mio fidanzato,che dovrà portare quel completo in lavanderia domani.  
“ È che dev’essere stata orribile la tua infanzia con me. Lo so che ero e sono una rompiscatole,però ero contenta che ci fossi tu a proteggermi, Giulietto!” singhiozza disperata.
“ Va beh,ma mica sto morendo? Domani mi sposo,ma vivremo nella stessa città! E anche il viaggio di nozze durerà un mese,mica un secolo? Non c’è bisogno di piangere così! E poi esistono cose peggiori di una sorella che vuole smaltarti le unghia anche se sei un maschio!” prova a sdrammatizzare Giulio non sapendo che pesci prendere. Ad Aisha sfugge una risata,sebbene abbia gli occhi lucidi,mentre Junior tiene i pugni serrati e sembra triste mentre fissa Susanna,anche se non ne comprendo il motivo: è stato lui ad usarla e gettarla via. 
“ Visto che domani saremo attorniati di persone,abbiamo pensato di ritagliarci un momento solo nostro tra fratelli per fare un brindisi,anche se analcolico!” esclamo. Non lo faccio solo per Aisha e Gamberetto,in quanto neanch’io ho intenzione di bere!  
“ Alla nostra famiglia!” proponiamo io e Giulio innalzando i calici. I nostri fratelli ci emulano con un sorriso,sebbene l’atmosfera fra Junior e Susanna sia visibilmente molto tesa.
 
[Marcella]
La festa sta andando meglio del previsto,anche se comunque credo sia normale sentirsi tesi per la bomba ad orologeria che sono quei 2 ragazzi,degni figli di mio fratello e di Camilla.
“ Immagino quanto saranno contenti Patrizia e l’attrezzo che stava con Camilla!” ironizza Santiago. Mi sfugge un sorriso.
“ Hanno già organizzato il matrimonio e comprato i regali per il primo nipote!” replico sulla stessa lunghezza d’onda.
“ Non sono tutti come te,purtroppo. Questa cosa li farebbe imparentare ancora di più con le persone che più odiano al mondo!” chiosa. Sì,ma al cuore non si comanda!
“ Neanche per me è stato facile all’inizio. Non tanto con Giulia (sebbene gli equivoci che si erano creati con Jean e che facevano soffrire il mio bambino,non me la rendevano propriamente simpatica!),quanto con Hermes: non lo sopportavo proprio. La sua tracotanza mi urtava i nervi quasi quanto i suoi decibel elevati. La sua fama di dongiovanni mi spaventava a morte perché la mia Charlotte ne ha già passate tante. Ma la mia bambina lo ama e lui ama lei!” ribatto.
“ Si vede! A momenti gli viene un infarto pure se tua figlia fa un passo!” ironizza guardandoli mentre si sbaciucchiano. Gli tiro una gomitata.
“ Non fare il cinico! Non ti si addice!” lo ammonisco.
“ Mia figlia di qualcuno avrà pur preso,no?” si rabbuia.
“ Forse di quella gran simpaticona della madre! Ci sono ancora problemi con lei?” replico. Annuisce.
“ Vuole andare a vivere con Fer. Per carità,mio figlio è un bravo ragazzo,ma non posso costringerlo a fare da genitore a sua sorella! Natalia già vivendo con me è fuori controllo: esce senza dire dove va,passa la notte fuori come se avesse 30 anni,va filmando la gente e la posta online. Una volta lontana dal mio controllo,non avrà più freni!” mi racconta. Non che ora abbia dei paletti la sua cara figliola!
“ Magari dover badare a se stessa potrebbe spingerla a maturare,non puoi saperlo!” obietto. Sorride.
“ Vedo che hai apprezzato il mio regalo di Natale!” esclama alludendo al monile che indosso. La mia replica viene interrotta da un colpo di tosse infastidito. Quando mi volto incrocio gli occhi celesti come quelli dell’uomo che continuo ad amare.
“ Tesoro,vi state divertendo?” domando a mio figlio e a mia nuora.
“ Sempre con l’ansia che ci crolli la casa in testa,ma sì!” risponde senza peli sulla lingua Giulia. Mio figlio continua a fulminare con lo sguardo Santiago.
“ Credo che andrò a fumare un sigaro!” esclama l’amico di Daniele lasciandoci soli.
“ Jean,c’è bisogno di essere così maleducati?” lo ammonisco.
“ Perché autoinvitarsi a casa della gente per una festa,senza essere né amico né parente,è educato? Non basta quella specie di oca della figlia in azienda?” replica seccato.
“ Non si è autoinvitato. L’ho invitato io. Oggi per lui è l’anniversario di una data infausta e non volevo si deprimesse,visto che lo conosco da una vita!” chiarisco.
“ Per non deprimersi,avrebbe dovuto limitarsi a concepire solo il primogenito!” borbotta mia nuora lapidaria come il padre.
“ Inoltre,sebbene si rischi di intrattenere la gente con una rissa,questo non è un cabaret,quindi non capisco perché invitarlo qui! Leggesse un libro di barzellette per non deprimersi!” aggiunge mio figlio. Questo lato polemico non l’ha ereditato dal padre,ma da Daniele. Mio marito non era così pedante,sebbene avesse tutti i motivi per diventarlo!
 
Erano trascorsi 2 mesi e 3 giorni dalla nascita del mio pulcino e non avevo più tempo di annoiarmi in casa. Jean e Charlotte assorbivano tutte le mie energie ed ero un po’ preoccupata all’idea di tornare al lavoro: temevo di non riuscire a conciliare il tutto.
“ Che dici? La mamma ce la farà a non trascurare te e la sorellina?” chiesi al mio piccolo che mi fissava con amore prima di sbaciucchiargli i piedini. Daniele si era praticamente innamorato di quel nipote e l’aveva sommerso di regali!
Gli regalai un bacio sulla fronte prima di sentire il rumore delle chiavi nella serratura e sorridere sapendo benissimo chi fossero coloro che avevano appena avuto accesso alla casa. Il << MARCE >> strepitato subito dopo mi diede conferma.
“ Sono arrivati papà e la sorellina,contento?” chiesi al mio pulcino.
“ Siamo in camera!” annunciai. Speravo che Michel fosse libero dai problemi. Mio fratello l’aveva scambiato per il suo analista ed ogni volta tornava da lavoro con l’emicrania.
“ Eccoli! Menomale che non sta dormendo!” esclamò Michel carezzando la testa del nostro pulcino prima di strapparmi un bacio.
“ Ciao!” salutò la mia bambolina baciando la mia guancia e la mano del suo fratellino.
“ Tesoro,allora? Com’è andata a scuola? E a te al lavoro,amore mio?” chiesi loro.
“ Bene! Ho costruito una torre con i mattoncini. Abbiamo mangiato la zuppa di legumi ed era molto buona. Anche ad Hermes è piaciuta tantissimo!” mi rispose.
“ Ah…quindi la love story continua!” commentai divertita.
“ Sì,io e Hermes ci sposeremo come te e papà quando saremo grandi!” rispose risoluta. Pensai alla mia povera bambina se quel bambino avesse ereditato i decibel del padre e la passione per le palline antistress!
“ E poi,tesoro? Che altro avete fatto di bello?” le domandai interessata massaggiando il pancino del mio piccolo,che cominciava a lamentarsi per le colichette.
“ Giulio si è messo a piangere e noi l’abbiamo accompagnato dal suo papà che lavora in un posto pieno di persone con la cravatta,che hanno detto che sono bella! E il papà di Giulio mi ha comprato una crepes buonissima  e grandissima come quelle che prepara la mia nonna!” mi raccontò la bambina. Fissai Michel confusa.
“ Non stento a credere che ti abbiano fatto i complimenti,tesoro: sei bellissima! Amore,perché Giulio piangeva? Si è fatto male? Qualcuno gli ha detto qualcosa di brutto?” mi complimentai con la piccola,la quale si strinse a me. Le baciai la tempia.
“ No,non si è fatto male e nessuno è stato cattivo con lui,ma non c’era nessuno a prenderlo a scuola e non voleva restare lì da solo! Lui voleva solo il suo papà!” mi spiegò candidamente.
“ Tuo fratello è nero,tesoro. Se vuoi conservare le orecchie,non chiedergli di questa storia,amore mio,o finisce che polpettino per chiamarti << mamma >> dovrà ricorrere al linguaggio dei non udenti!” mi consigliò giocando con le gambe di nostro figlio.
“ Ho paura a chiederti cosa sia successo,anche se una vaga idea me la sono fatta e non mi piace per niente!” mormorai.
“ Tua cognata ha dimenticato che toccava a lei passare a prendere Giulio all’asilo. Da quando è successo quello che è successo,è sempre andato tuo fratello. Da dicembre,era la prima volta che toccava a lei,da ciò che ha detto Daniele (naturalmente non ha detto così,ma sottolineando che per una volta che toccava a lei se n’era pure scordata solo per fare la << hai capito cosa >> in giro!). Credo abbia perso il ritmo e l’ha lasciato lì. Quando sono passato a prendere Charlotte,l’ho visto disperato e l’ho preso io. L’idea iniziale era di farlo stare qui con Lotte perché si rilassasse,ma non faceva che chiedere di Daniele e…doveva cambiarsi!” mi spiegò eloquente. Annuii comprendendo a cosa alludesse.
“ Immagino che Daniele abbia sbottato!” risposi. Annuì.
“ Non me la sento di condannarlo,ad essere onesti: avrei paura anch’io a lasciare una bambina di un anno nelle mani di una così! Lo so che è la tua migliore amica,ma come ha dimenticato Giulio all’asilo,potrebbe dimenticare Susanna in macchina e farle accadere qualcosa di brutto! Poi si lamenta che tuo fratello rimpiange la sua ex: al compleanno di Susanna ha dimostrato chiaramente di riuscire a tenere tutto sotto controllo (a parte la sua fecondità) ed i suoi figli hanno un’età più difficile dei figli di tuo fratello. Patrizia sarebbe capace di scordare quei due bambini in un centro commerciale! Ho chiesto io alla maestra di non fare rapporto alle autorità competenti: è abbandono di minori questo! Ed è la seconda volta che li scarica,per la miseria: prima da suo padre; ed ora si scorda Giulio!” ribatté nel giusto.
“ Pulcetta,vai a lavarti le mani così dopo facciamo il bagnetto al fratellino,ok?” intimai alla piccolina che lasciò un’ultima carezza sulla fronte di suo fratello prima di obbedire.
“ Patrizia ti fa pensare a Claire?” gli chiesi senza filtri. Mi strinse a sé.
“ Alla fine che avrebbe fatto mia figlia se sua madre non fosse morta. Certe donne non dovrebbero riprodursi. Tu sembri nata per fare la madre,mentre tua cognata… non riesco a togliermi dalla testa gli occhi spaventati di Giulio e la faccia sconvolta di tuo fratello quando l’ha visto coi pantaloni bagnati. Mi hanno spezzato il cuore!” si sfogò baciandomi più volte la tempia.
“ Durante la discussione con tuo fratello,ho dovuto tappare più volte le orecchie ai bambini perché è praticamente esploso e n’è venuto fuori un tripudio di parolacce. Non vorrei essere nei panni di tua cognata,quando Daniele rincaserà. Per stemperare un po’ gli animi,l’ho invitato a cena con i bambini!” mi raccontò. Doveva essere proprio furioso,perché solitamente mio fratello era molto controllato nelle sue reazioni, soprattutto in presenza dei bambini!
“ Hai fatto bene! Almeno anche Giulio si distrae un po’!” concordai strappandogli un bacio.
“ Ti amo tanto! Non so come farei senza di te! So che non è facile sopportare quella pazza di mia sorella e mio fratello coi suoi problemi familiari!” esclamai.
“ Ti amo tanto anch’io. Per me non è un sacrificio sopportare loro: tu e polpettino siete una più che valida ragione. Mi dispiace solo per Daniele e per i bambini: non conosco bene la sorella di Armando,ma credo sarebbe stata una madre migliore per i tuoi nipoti!” rispose. Non che ci volesse molto per essere una madre migliore di Patrizia!
“ Ti ho detto che detesto Camilla per il modo in cui ha trattato mio fratello,ma non posso negarlo: Camilla era accudente ed amorevole anche con i bambolotti. Daniele non ha sposato Patrizia per desiderio,per amore o per lussuria,ma le ha chiesto di sposarlo solo perché pochi giorni prima aveva visto il figlio di Camilla ed aveva desiderato di crescerlo come fosse suo. L’ha fatto per scappare,nonostante tuttora pensi a lei e immagini una vita con lei,consapevole che Giulio e Susy l’adorerebbero. Come faccio a non detestarla per aver rovinato la vita di mio fratello e dei miei nipotini?” replicai.
 
“ Marcella,scusami se ti disturbo,ma non è che sei riuscita a reperire quell’informazione?” esclama Camilla riscuotendomi dai miei pensieri. Mio fratello mi scruta confuso per il mio non averli ascoltati per nulla.
“ La rosa,Marcella! Che cavolo,talvolta sembri Bea!” sbotta Daniele spazientito.
“ Ah…no,mi dispiace! Non saprei proprio come aiutar…” il ritorno di Santiago mi interrompe.
“ Eccoli qua! Come ci si sente? Emozionati per domani?” chiede a loro due. Camilla e Daniele si guardano negli occhi con un sorriso.
“ Sì,molto. Senti,mica hai una vaga idea di dove si possano trovare le rose disidratate? Io e Camilla ce ne siamo innamorati di quella che hanno regalato a Marcella!” replica Daniele pronto a tutto per rendere felice la sua dolce metà.
“ Forse sì. Un cliente della mia azienda le vende. Ti giro i contatti!” risponde Santigo. Mio figlio lo fulmina con un’occhiataccia.
 
[Milla]
“ Credo che tuo padre non abbia preso bene questa cosa di Aurora!” mi sussurra Jimmy divertito. Scoppio a ridere per poi catturare le sue labbra in un bacio. Mordicchia dolcemente il mio labbro inferiore.
“ In realtà sono preoccupata per Junior,sai? Cosa può averlo spinto a liquidare così Susanna,attirandosi il suo odio? Lui è innamorato sul serio!” gli rivelo le mie perplessità.
“ Pensi ci sia qualche altro inconfessabile segreto sotto,come la faccenda della Terramoda?” mi chiede portandosi alla bocca un canapè al salmone. Annuisco.
“ Solo che a me questi segreti stanno cominciando a stufare,onestamente!” ribatto urtata dalla faccenda. Gli nasce un sorriso furbetto.
“ Lo sai che quando ti innervosisci sei ancora più sexy?” flirta baciandomi. Amoreggiando finiamo per indietreggiare ed urtare qualcuno.
Mi stacco divertita da mio marito,ma il sorriso scompare quando scopro che siamo finiti addosso a Max. Jimmy lo fissa iracondo e prego che non dia di matto in una casa non nostra e durante la festa per le bimbe di Hermes,il quale non si lascia di certo pregare quando si tratta di maciullare i timpani alla gente.
“ Buonasera!” esclama. Ma si droga?
“ Lo era fino a 10 secondi fa!” borbotta mio marito. Cerco con lo sguardo mio cugino,Susanna o qualcuno. L’unico che accorre piuttosto ignaro è il mio ultimogenito.
“ Mamma,papà,ma per avere un Cookie tutto mio devo sposarmi anch’io?” domanda piuttosto schifato dalla prospettiva. Suo padre lo prende in braccio carezzandogli i capelli.
“ L’importante non è sposarsi,ma riuscire a scacciare i mosconi che cercano di volare attorno a tua moglie,come fosse miele!” ribatte Jimmy.
“ Wow! Nessuno mi aveva mai paragonato al miele!” flirto divertita.
“ Io non lo voglio il miele e neanche una moglie. Io voglio solo un Coookie tutto mio!” asserisce perentorio Stewart. Alzo gli occhi al cielo. Si avvicina anche Hermes,che prende in braccio il suo nipotino.
“ Zio,tu un Cookie alle cuginette lo compri o regali solo gli unicorni che neanche abbaiano?” gli domanda a bruciapelo.
“ Magari loro vorranno un gatto. Facciamo che prima nascono e crescono e poi ne riparliamo. Mi accompagni a cercare zia Charlotte?” lo liquida mio fratello. Mio figlio annuisce allontanandosi in braccio allo zio.
“ Senti,non capisco perché devi farla tanto lunga…” minimizza Max. Ma perché è così idiota?
“ FARLA LUNGA? INSIDI MIA MOGLIE,ALLUDI AI MIEI FIGLI AFFERMANDO CHE AVRESTI VOLUTO FOSSERO TUOI ED IO LA FACCIO LUNGA? DOVREI CAMBIARTI I CONNOTATI,COGLIONE! Se vuoi dei figli,trova una pazza spericolata che decida di immolarsi,con la consapevolezza di doverti un giorno rincorrerti nel letto di un’altra per avere gli alimenti! TIENI QUELLI CHE SPACCI PER SENTIMENTI,MA CHE IN REALTÀ SONO SOLO PULSIONI SESSUALI,LONTANO DA MIA MOGLIE!” sbotta mio marito. Probabilmente se ci fosse stato mio padre a dirgli queste cose,la casa ci sarebbe crollata in testa!
“ Che siamo nel 2036 te ne sei accorto o vuoi sfidarmi a duello?” replica quel coglione. È zio Mario ad intervenire onde evitare che mio padre si accorga della discussione e intervenga con una delle sue urla.
“ Max,ma ti sei impazzito? Non c’è abbastanza carne al fuoco?” redarguisce quel minorato mentale.
“ Vai a farti una bella storia triste su TokTok come l’adolescente che sei,visto che è quella la tua età mentale,idiota!” sbotta. Accorrono anche Bob e Pilar per completare la figura di merda.
“ Sentite,la signora Marcella immagino tenga a questa casa,giacché c’ha vissuto col marito,quindi potete evitare che accorra o papà o Hermes con conseguente spappolamento dei nostri timpani?” interviene Bob. Quello se ne va assieme a zio Mario.
 
[Susanna]
Sono intenta a frugare nella mia borsa,in cerca di una lima,visto che mi si è spezzata l’unghia,quando la porta della camera da letto padronale si spalanca. Dodo rimane sull’uscio a fissarmi prima di entrare e richiudere la porta dietro di sé.
“ Ti serve una mano?” mi domanda.
“ Dubito che la tua fidanzatina porti con sé una lima…non mi pare prestare molta attenzione al suo look!” rispondo acida continuando a cercare nella mia borsetta fino a che non la trovo. Cerco di livellare l’unghia del dito incriminato senza dover tagliare tutte le altre.
“ Vedo che ti ha schiavizzato per bene,mandandoti a prendere chissà cosa nella sua borsa!” borbotto. Sposta le borse al mio fianco per accomodarsi di fianco a me. È inutile che negare che il suo profumo e la vicinanza del suo corpo dopo 5 giorni di lontananza hanno su di me un effetto devastante. Faccio per alzarmi,ma mi trattiene per un braccio.
“ Non è stata Hildegard a mandarmi qui,ma mi sono offerto io. Nessuno mi schiavizza,chiaro?” chiarisce.
“ Che bravo fidanzatino! Mi commuoverei quasi se non sapessi che 5 giorni fa non eri di certo in lizza per il premio << Miglior Fidanzato del 2036 >>! È il senso di colpa per averla cornificata che ti rende così servizievole?” sbotto alzandomi per avvicinarmi alla cassettiera di zia Marcella. Mi fermo a fissare la foto di lei e zio Michel nella cornice d’argento. Erano a Cartagena ed è stata la loro ultima estate insieme prima di quella maledetta notte.
“ Jean gli somiglia molto!” constata raggiungendomi. Annuisco.
“ Anche per il senso dell’umorismo,oltre che per la pazienza!” borbotto.
“ Dev’essere per questo che tua zia non è mai riuscita a voltare davvero pagina: suo marito non c’è più,ma è come se fosse ancora con lei personificato dal loro figlio!” riflette.
“ O forse perché,come testimoniano i nostri genitori,l’amore vero non si può rimpiazzare,né tradire né altro!” replico mordace. 
“ E ogni riferimento a cose o persone è puramente casuale,no? CE LA FAI A METTERE DA PARTE QUELLO CHE È SUCCESSO,PORCA MISERIA?” sbotta.
“ No,avevo già comprato l’abito da sposa mentre dormivi. Quelle come me progrediscono di uno step con ogni vittima: con tuo cugino fidanzata; con te ero già futura moglie!” replico sarcastica. Stringe i pugni inviperito.
“ SMETTILA,CAZZO! SMETTILA DI RICORDARMI CHE SEI STATA CON BOB!” ribatte furioso.
“ Ti ricordo che sei stato tu a farlo entrare in quello che è successo fra noi e a rinfacciarmelo! E poi Bob è la dimostrazione che sono una poco di buono,no? Adesso che hai fatto un giro sulla giostra,direi che puoi smetterla di fingere di essere interessato ad avere un rapporto amichevole con me! Tu mi sopporti solo perché i nostri genitori stanno insieme e perché hai un buon rapporto con mio padre. Mi odi da quando mi conosci,non hai mai smesso,ma solo imparato a dissimularlo. La cosa delle montagne russe era solo una stronzata per scoparmi…neanche delle più originali fra le dichiarazioni,a voler essere onesta! E per quanto mi riguarda,è stata una scopata come un’altra,neppure delle migliori, detto fra noi! O credevi che fossi tanto idiota da essermi innamorata di te? Quelle come me si innamorano solo nelle commedie romantiche alla << Pretty Woman >>!” gli vomito addosso ferita,delusa,ancora innamorata del cretino che mi trovo davanti. Mi fissa amareggiato,furioso.
“ Vuoi dire che la libreria di Ikea che ti sei trascinata dietro a questa festa è stato più originale a strusciarsi contro il tuo lato B per strada? Bell’originalità,complimenti!” sputa sprucido.
“ Smettila di chiamarlo così! È un mio amico e non ti ha fatto nulla di male! Inoltre a te che diavolo importa? Io mica ti chiedo conto del fatto che vai a letto con Miss Manga?” ribatto furiosa. 
Le sue mani si portano rispettivamente dietro la mia nuca e sulla base della mia schiena per portarmi a sé e assaporare la mia bocca. I suoi baci,nonostante trasmettano la sua rabbia,sono diversi dal nostro primo bacio ed anche in me suscitano un’emozione differente che mi fa riempire gli occhi di lacrime. Il mio cuore batte forte contro il suo,ma le parole di 4 giorni fa,come un ago,fanno esplodere la bolla dove mi avevano portata le sue labbra e mi stacco da lui. Gli tiro un ceffone.
“ Non ti azzardare mai più!” esclamo prima di abbandonare la stanza e dare sfogo alle mie lacrime. Mi rifugio in bagno,accorgendomi solo una volta entrata del fatto che fosse occupato.
Sembra che il destino si diverta con me,che mi faccia comprendere,pur senza aprir bocca,il motivo per cui mi sono innamorata dell’ultima persona su cui avrei dovuto posare lo sguardo. Il motivo è di fronte a me e mi fissa preoccupata carezzandosi il pancione oramai visibile. Lei e il bambino che aspetta rappresentano in pieno ciò che mi impedisce di avere il mio lieto fine.
“ Tutto bene?” mi domanda Pilar. Scoppio in singhiozzi.
“ Ti sei sentita così prima di tornare con Bob e quando sei tornata dal Messico? Ti sentivi come se il tuo cuore fosse spappolato?” singulto.
“ Preferirei non ricordare quel perio… Tu ti senti così? Sei…Sei innamorata di Junior?” mi domanda sconvolta. Ho solo la forza di annuire prima di sedermi sulla tavoletta del water continuando a piangere nascondendo il viso fra le mani.
“ Se allora ti sei augurata che sperimentassi il tuo stesso dolore,direi che il tuo desiderio si è esaudito!” balbetto. 
 
[Daniele]
Vederle parlare e ridere al buffet non può che riportarmi con la mente alla cena tenutasi qui 2 mesi e mezzo fa. La complicità fra loro si è instaurata fin da subito,ma non credevo di poter avere nessuna delle due nella mia vita,che a nessuna di loro fosse gradita la mia presenza.
 
Le fissavo sedute vicine,i due amori che non potevo ostentare: quello per la donna della mia vita innamorata del cafone e quello per la figlia che avevo scoperto da avere da poco. Se mi avessero dato una chance sarei stato capace di ricoprirle d’amore,ma alle due non interessavo!
“ E tu e Guido avete deciso cosa farete dopo la pensione? Tornerete a vivere a Bogotà?” chiese la cognata a Camilla. Quasi mi strozzai.
“ No. L’induzione al suicidio me la eviterei,Betty! Torna a respirare,Valencia! Né io né mio marito siamo interessati ad incontrarti in giro per strada od incontrare tua moglie in qualche negozio! I miei timpani sono ancora scioccati dall’ultima volta! Anche se io e colei con cui dividi il letto non frequentiamo le stesse boutique,visto che io non mi sono mai imbattuta in abiti in versione mini come quelli che indossa la tua fedele consorte!” le rispose prima di rivolgersi a me ostile. Odiavo che lo definisse << suo marito >> e che non volesse vedermi!
“ Non credo andrò in analisi perché non vuoi vedermi! Direi che è reciproco!” sputai velenoso. Odiavo farle del male,ma volevo difendermi!
“ Mamma,mi dispiace davvero che tu l’abbia saputo così!” borbottò la ragazza di mio figlio. Camilla sollevò il sopracciglio.
“ Anche un piccione viaggiatore sarebbe andato bene! Amerò questo bimbo come adoro Clizia,ma vi conoscete da 4 mesi ed è da incoscienti mettere al mondo un figlio dopo pochi mesi di relazione!” rispose Cami perentoria. Almeno su qualcosa la pensavamo ancora uguale!
“ Interessante che la pensi così! Anche tu e Trimalcione non avete perso tempo!” la pungolai.
“ Non ti ci mettere pure tu che non è aria,Valencia! E non mi pare che tu e la tua diletta abbiate dato molto agio ai convenevoli! Non masticava abbastanza i temi culturali o i suoi costumi non ti interessavano a sufficienza preferendo scoprire cosa ci fosse sotto?” replicò.
“ Noi siamo sempre stati attenti! È solo che era ferragosto,eravamo euforici…” borbottò mio figlio.
“ Ma se a ferragosto stavamo facendo la grigliata a casa no… Non è successo quando siete spariti a prendere le birre,vero?” intervenne il gemello di Giulia Mendoza. Io e Camilla ci scambiammo un’occhiata scandalizzata e divertita. Io e lei non eravamo poi tanto diversi!
“ Che vuoi,Nick? Chi di spada ferisce,di spada perisce!” lo provocò Hermes Mendoza. Mi grattai la tempia imbarazzato.
“ La smettiamo? La circostanza o la comodità del talamo di Nick non ci interessa! Come hai fatto a non accorgerti di essere incinta? Babi, vorrei fossi un po’ più sveglia,porca miseria!” esclamò Cami. Ridacchiai perché mi faceva impazzire vederle perdere la pazienza.
“ No: tu mi vorresti più simile a Roby,che tiene il conto dei giorni fertili da quando ha perso la verginità; che è sempre impeccabile; che non ti fa sfigurare. Tu non sei preoccupata per me,ma per come la prenderà lei!” si risentì sua figlia. Camilla scosse il capo infastidita.
“ E basta! È una mania la tua e di tuo fratello di uscirvene con la teoria secondo cui Roby sarebbe la mia preferita ogni volta che combinate una stronzata! Un altro che la prenderà benissimo,è tuo padre,sebbene ciò non sia altro che il frutto di ciò che ha seminato!” si difese Cami.
“ MIO FIGLIO NON È UNA STRONZATA!” si risentì la ragazzina. Camilla chiuse gli occhi infastidita tappandosi il trago dell’orecchio.
“ Lo sapevo io che doveva aver ereditato qualcosa da quel Trimalcione del padre!” borbottai massaggiandomi l’elice dell’orecchio.
“ Rimettiti a sedere  e non urlare che non sei una verduraia!” la placò Camilla. La fissai ammirato per quella autorevolezza.
“ Ti costa tanto essere felice per me?” replicò la figlia. Cristo Santo,ma perché doveva essere così polemica?
“ Lo sono. Ora se la smettiamo,è cosa gradita! Daniele,mi passeresti l’acqua,per favore?” ribatté Camilla secca prima di rivolgersi a me.
“ Allora ricordi il mio nome! Mi sto emozionando!” borbottai offeso dal fatto che non mi avesse riconosciuto al telefono un mese prima sebbene poi si fosse fatta perdonare egregiamente dandomi la precedenza sui suoi impegni.
“ Non ci sentivamo da anni e l’ultima volta mi hai equiparata alla tua domestica! Un ottimo modo per restare indelebile!” mi rinfacciò.
“ Se ti può interessare,stimo e rispetto la mia colf. Se non fossi così permalosa avresti potuto vederlo pure come un complimento!” borbottai.
“ Da quando propendi per l’uguaglianza fra le classi? Chi sei e cosa hai fatto a Daniele Valencia?” sghignazzò. Mi strappò quasi un sorriso.
“ Per accettare che la mia fidanzata abbia preferito un cameriere sguaiato a me. Io almeno con i domestici non ci scopo!” mi urtai.
“ Mi pare che facesse la cameriera quella con cui 26 anni fa hai tradito la mogliettina,la quale ti ha restituito il favore con gli interessi!” ribatté velenosa. All’epoca non potevo immaginare quanto potesse averla ferita quel pettegolezzo quando l’aveva udito! L’avrei scoperto 2 settimane dopo sentendomi un verme,un essere indegno di essere al mondo ed un sesquipedale idiota.
“ Per essere uno che ha lo stesso valore del cestino della carta per te,ti interessi un po’ troppo della mia vita,no? Il maritino lo sa?” obiettai.
“ Le notizie corrono,giacché per quella dev’essere uno sforzo di neuroni troppo ingente trovare uno bravo a letto e fuori dalla nostra cerchia! Immagino che Eulero e Venn per lei siano stilisti poco noti e che l’intersezione sia una pratica di Bondage. Almeno i gossip mi hanno fatto capire che se ci fossimo sposati il nostro menage sarebbe stato l’equivalente di un’orgia a fasi alterne!” replicò.
“ SAI BENISSIMO CHE NON È COSÌ! DIO MIO,NON SIAMO STATI INSIEME UN’ORA!” sbottai coi pugni serrati per la collera.
“ Tu non sei il Daniele che ho amato io e ora,se non ti spiace,gradirei dell’acqua senza polemiche.” replicò. Sbuffai passandole l’acqua.
“ Grazie. E quindi come vi siete conosciuti tu e i membri della mia famiglia?” chiese Camilla ad Aisha. Non fu difficile immaginarle fare compere assieme,ma ero consapevole che non sarebbe mai accaduto o almeno non come parte della mia famiglia…così credevo!
“ Io e Pilar ci siamo conosciute all’aeroporto dirette in Messico…le nostre valigie si sono scontrate. Abbiamo condiviso la stanza e vorrei dire anche il bagno,ma spesso pretendeva l’esclusiva per ovvi motivi. Siamo diventate amiche e Pilar voleva lavorassi per voi senza sapere di aver avuto la stessa pensata di Charlotte. L’abbiamo scoperto una volta qui,anche se lei ha fatto una scoperta peggiore una volta in azienda, ma questa è un’altra storia…” riassunse la mia ultimogenita. A Camilla sfuggì un sorriso per quel riassunto al vetriolo.
“ Aisha!” l’ammonì mio figlio costernato e divertito nascondendo il viso fra le mani.
“ L’unica che dovrebbe nascondersi dalla vergogna è la tizia con cui dividi il DNA. Nei suoi panni io mi sarei licenziata il giorno seguente! Pensa se un giorno si innamorasse di un amico di Bob o di un suo parente alla lontana… O peggio di un parente di Pilar… Immagina che bel quadro darebbero di lei! Se avessi la sventura di trovarmi nei suoi panni (anche se tua sorella i panni più che metterli se li leva) mi trasferirei il più lontano possibile dalla Colombia e non vi farei più ritorno,anche solo per evitare a te e a tuo padre le figure di merda quando andate in giro! Al posto di ricordare a tutti di essere figlia di un ex Ministro,dovrebbe rammentarlo a se stessa ed evitare di comportarsi come una donnaccia!” replicò Aisha non avendo propriamente torto. Trattenni a stento Susanna dal risponderle.
“ L’unico parente di Bob celibe è mio figlio,ma potrei diventare vedova per una cosa del genere!” borbottò Camilla.
“ Veramente quella specie di pescivendolo dovrebbe solo ringraziare di potersi imparentare con la mia stirpe,visto che prima di mettersi in mezzo fra me e te,si sarebbe potuto accostare a me solo per servirmi da bere. Anche se poi avrei dovuto usufruire del servizio di lavanderia vista la sua goffaggine di merda!” replicai. Camilla si morse l’interno delle labbra divertita. Adoravo quel sorriso.
“ Gli dirò di accendere un cero al suo santo protettore,Daniele. Magari in un giorno diverso da quello in cui lo farà Paolina per essere riuscita a conservare un certo status e a non essere stata messa alla porta per aver condotto la tua azienda sul lastrico: sai non vorrei che la chiesa gli crollasse in testa! Non mi ci vedo molto con un elmetto in testa alla ricerca di Guido sotto le macerie col rischio di imbattermi peraltro nella vocina stridula di quella sguaiata di tua moglie!” ribatté. Solo immaginare quella scena mi strappò un sorriso divertito.
“ E quindi lavori per pagarti l’università! È ammirevole!” si complimentò Camilla con Aisha,che arrossì. Anche nell’ipotesi più rosea che vedeva Aisha accettarmi come padre,sapevo che Patrizia non si sarebbe mai rapportata con lei come stava facendo Cami in quel momento. Avrei voluto averla con me perché l’amavo e perché era l’unica in grado di aiutarmi a rivelare tutto ai miei figli,ma lei amava quell’inetto!
“ Pragmatica,intelligente,con i piedi ben piantati a terra…hai la faccia dell’economista!” continuò.
“ Cami,sono un’economista anch’io,ma sono sempre stata una sognatrice!” intervenne la moglie di Armando.
“ I tuoi più che sogni li definirei << incubi >> se il protagonista era ed è mio fratello!” rispose Camilla. Scoppiai a ridere divertito.
“ La tua nipotina com’è diventata?” le chiese Bea. Camilla afferrò il suo cellulare dalla borsa per poi alzarsi dalla sedia e raggiungere Bea, seduta di fianco a me. Avere Cami così vicino,poter respirare il suo olezzo,fece galoppare il mio cuore come una mandria di cavalli impazziti.
“ È te da ragazza!” commentò Bea. Mi mossi finendo per urtare il braccio di Cami,che si voltò verso di me. Guardavo per la prima volta dopo tanto tempo i suoi occhi da vicino e un brivido percorse la mia schiena. Mi tremavano le mani per la voglia che avevo di accarezzarla.
 “ Gli occhi sono della nonna materna! Ma l’ho detto sin dalla prima ecografia che era tutta sua madre!” rispose Camilla distogliendo dopo qualche attimo lo sguardo da me. Puledrino…
“ Quando dice di no è no! Testarda come un mulo,orgogliosa…è Roby in versione bionda e riccia!” spiegò la fidanzata di Giulio a mio figlio.
“ Speriamo allora che nostro figlio somigli al mio zuccherino e non alla cugina o saranno dolori! A me piacerebbe una bambolina identica a te!” rispose mio figlio per poi baciarla. Una mini Camilla da tenere sempre con me… La guardai istintivamente scoprendola fare lo stesso.
“ E Robertina e Junior come stanno?” le chiese Bea quando Camilla tornò al suo posto. Lei li aveva conosciuti!
“ Stressati. Lui soprattutto e ne conosci i motivi. Quando mi ha detto che avrebbe ospitato quella ragazza in casa sua gli ho misurato la febbre! Allergico com’è ai legami stabili,ho pensato pure di sottoporlo ai tossicologici!” le rispose Camilla. Sorrisi.
“ Ma è felice tuo figlio,no?” intervenne Marcella.
“ Ha raggiunto un equilibrio! Ma con Junior non si può mai mettere la mano sul fuoco! Il suo equilibrio è precario quanto quello di un funambolo. L’unico aspetto positivo è che almeno non promette a nessuna nozze,bambini e roba varia!” chiarì lei.
“ E come mai ha lasciato Tamara? Era così carina!” trillò Bea. Aveva accesso alla vita di Cami più di me e non potevo che esserne geloso! La loro complicità era rimasta mentre la nostra era andata a farsi benedire assieme a tutto il resto!
“ Lei o i suoi orecchini animalier? Sembrava la figlia segreta di Tarzan! E vogliamo parlare di quella vocina trapana timpani?” ribatté Camilla. Sorrisi scuotendo il capo.
“ Mai vista una in grado di accozzare assieme tanti stili diversi. Peccato,perché obiettivamente parlando,non era brutta! Ad ogni modo, Tamara voleva sistemarsi e Junior no. Deve ancora nascere la donna che lo porterà all’altare!” le rispose la ragazza di mio figlio.
“ Se ce l’ha fatta Hermes!” commentò Giulia Mendoza.
“ Hermes ha trovato una ragazza in grado di farlo crescere. Sebbene sognasse di sposarla sin da quando era bambino!” rispose Camilla.
“ Davvero? Charlotte,ci sarebbero gli estremi per denunciarlo per stalking,Dio Mio!” esclamò Aisha. Io e Camilla ci fissammo complici per poi scoppiare a ridere.
“ Giulia,tuo cugino se gli parli di figli,ti fissa in cagnesco. Credo che il cognome si estinguerà con la generazione in corso. Non mi farà mai diventare nonna! ” asserì Camilla rispondendo alla nipote. Sorrisi.
“ Non che sia una pecca! Immagina se i nipotini somigliassero al nonno! Ma la nuova com’è?” chiese Bea a Camilla.
“ Fissata con lo shopping. La sua vita ruota attorno ai saldi! Non fraintendermi,Bea,anch’io amo lo shopping,ma se non vado a fare spese un giorno non muoio! È colta,elegante,ma come madre dei miei nipoti non ce la vedo! Sarebbe capace di venderli per una Birkin! Già Junior non pensa a sistemarsi,se poi si accoppia con donne che hanno l’istinto materno della strega di Biancaneve,non avrò nipotini da lui neanche fra 20 anni! Ha 35 anni. Armando,sebbene la giovinezza sregolata,alla sua età era già sposato!” rispose Camilla.
“ Ma Danielino no. C’è ancora speranza!” la rassicurò Bea. Camilla s’irrigidì.
“ Se Junior mi portasse a casa una copia di tua cognata,dubito potrei garantire per la sua incolumità! Farebbe la fine di Orfeo nelle mani delle baccanti! Già sarà molto se Brigitte riuscirà ad uscire con le sue gambe da casa nostra! Roby la chiama << la Hilton >> e temo che da un giorno all’altro la scaraventi da qualche finestra al prossimo << cognatina >> che le viene rivolto da quella ragazza! La conosci da quando era bambina e sai com’è fatta! Ma posso mai considerare come possibile nuora una che va avanti a vezzeggiativi e diminutivi a 30 anni?” replicò Camilla. Ridacchiai.
“ Vedrai che anche Junior troverà la sua Betty!” intervenne Mendoza. Lo fissai basito.
“ Bell’augurio di merda! Povero ragazzo! Ti ricordo che la tua Betty era più un malaugurio che un augurio quando è arrivata in azienda! Che ti ha fatto di male tuo nipote per augurargli questo?” intervenni. Camilla si passò una mano sulla fronte.
“ Volevo solo dire che l’amore prima o poi arriva per tutti!” si giustificò Armando. L’espressione schifata mia e di Camilla la diceva lunga.
“ E dopo la frasetta melensa da romanzo Harmony,direi che siamo alla frutta! Quasi quasi preferisco il mio bambino zitellone piuttosto che ridotto a lanciare perle pregne di melassa! Qualcuno ha una dose d’insulina?” borbottò Camilla disgustata quanto me. Risi divertito.
“ Due dosi s’insulina! Sante parole! Era quasi meglio quando correva dietro ogni sottana!” mugugnai.
“ Armando voleva solo dire che anche Junior troverà l’amore della sua vita come lui ha trovato Betty,io Michel,ecc.” mi ammonì mia sorella.
“ La lista dei miracolati da San Valentino risparmiamela,grazie! Se ne trovo un’altra coppietta felice,vinco una crociera?” replicai acido. Camilla scoppiò a ridere e mi beai di quel suono. Lei era l’unica a comprendere il mio umorismo,l’unica ad apprezzarlo e ad amarlo!
“ Chissà come la prenderà Patrizia! Menomale che non è qui!” commentò Marcella.
“ Già prende male le cose irrilevanti trasformandole in tragedie,figuriamoci questo! Mi esploderanno i timpani e non solo quando glielo dirò! La tua amica deve imparare che non ho potere su arrivi e partenze,tantomeno sulla fecondità delle persone.” sbottai.
“ Daniele,ti ricordo che la mia amica è tua moglie!” osservò Marcella.
“ Come se potessi scordarmene! Vuoi che le dia dei sedativi prima di darle la bella notizia? Che le permetta di esaurire il conto prima di dirle tutto? Che non è neppure l’unica cosa da comunicarle! Lo sai benissimo che l’unica tecnica che funziona è questa!” risposi alterato.
“ Beh una cena a lume di candela e un bel dopocena potrebbero aiutare!” mi consigliò. Fissai Camilla che appariva imbarazzata e schifata.
“ Mi stai proponendo di prostituirmi? La mia morigerata sorellina dov’è finita? Inoltre chi aiuta me a digerire certe cose? Il fatto che non abbia reazioni istrioniche come la tua amica non vuol dire che le mie emozioni vadano accantonate!” obiettai indignato.
“ Non cominciare a fare la vittima!” mi ammonì.
“ Come te che ti sei relegata nel tuo bel mausoleo lasciandomi solo? Se siamo senza un soldo è pure colpa tua! Credi che la morte di Michel sia stato un danno solo per te? Ho perso un collaboratore e con la tua clausura le perdite sono diventate 2! Si sta di merda quando si perdono certe persone e ci sono passato prima di te,ma se mi fossi arreso al dolore,a quest’ora non avremmo più nulla e dormiremmo nei cartoni tutti e tre! Quindi non tacciarmi mai più come uno che fa la vittima,non tu che sei abituata a strisciare! Io mi rialzo almeno!” sbottai offeso.
“ Io mi sarò anche votata alla clausura,ma tu il tuo lutto non lo elaborerai mai tenendolo dentro in questo modo! Fingi di essere andato avanti,ma non è così o non saresti sotto shock! Sei tu a strisciare! Sei ancora in pieno lutto e si vede!” replicò urtata. Strinsi i pugni urtato.
“ Il mio umore nero deriva dal fatto che non era preventivato diventassi nonno!” mi schermii celando le vere ragioni del mio turbamento.
“ Marcella,lo sai che tuo fratello odia gli imprevisti. Quindi o li ignora o li disprezza,vero,Daniele?” s’intromise Camilla graffiante.
“ SCUSA SE NON RIESCO AD ESSERE FELICE ALL’IDEA CHE NASCA UN BABY TRIMALCIONE COL MIO COGNOME! PERLOMENO DESISTESSERO DALL’IDEA DI CHIAMARLO COME QUELLO!” ringhiai.
“ PERCHÉ CREDI SIA STATO IL MIO SOGNO NEL CASSETTO IN QUESTI ANNI AVERE UNA MINI PATRIZIA FERNANDEZ CHE MI CHIAMA << NONNINA >>? Hai preso a fumare erba per caso? Non voglio fare figuracce in giro! Tu ci sarai pure abituato,ma io no! Questa parentela disturba anche me. O credi che mi faccia piacere? Che l’abbia cercata? Perché da te mi aspetto di tutto!” si urtò.
“ No,non l’hai cercata,ma ammetterai che può venir fuori un disastro! I geni del tuo caro Trimalcione (lo so che lo ami,ma l’intelligenza non si trasmette sessualmente come la sifilide); i geni di Patrizia; il fatto che tua figlia pianga ogni 2 per 3 mettendo a rischio l’intelligenza,lo sviluppo fisico ed emotivo e l’autostima del bambino…converrai che tutto questo spaventerebbe a morte chiunque!” obiettai. Sorrise.
“ E così leggi riviste per gestanti e sai l’effetto della tristezza sul feto! In compenso hai messo ansia anche a me. Tante grazie!” borbottò.
“ Non è detto che somigli a Patrizia. E poi…per non fare figuracce in giro vuol dire che ti muovi da sola senza la tua zavorra?” replicai.
“ Non è detto che gli somigli! Potrebbe somigliare a te,a me,a Giulio,a Babi,a Marce… Ora sei più calmo?” ribatté. In un certo senso lo ero!
“ Il fatto che tu fra le probabilità non abbia citato Armando già rende tutto un po’ meno indigesto!” farfugliai. Scosse il capo divertita.
 
“ Amore,tutto bene?” mi domanda Cami riportandomi alla realtà. Annuisco per poi strapparle un bacio prima di stringere a me lei e Aisha,la quale resta leggermente sorpresa da tale slancio. Non che io non sia affettuoso con lei,ma evidentemente si vede che sono un po’ scosso!
“ Menomale che abbiamo trovato ancora il buffet fornito! Tuo suocero,incazzato com’era,si è spazzolato mezzo vassoio di tutto!” esclamo rivolgendomi a mia figlia,che scoppia a ridere.
“ Dai! Era nervoso!” lo giustifica la mia ultimogenita.
“ Sì,perché quando è calmo sta a dieta proprio! Tuo suocero ha sempre una scusa per mangiare,è questa la verità!” borbotto sarcastico.
“ La polveriera della nostra famiglia come facciamo a sedarla domani? Per un regalo,stavano per sbottare,e anche prima fuori li ho trovati a beccarsi! Ma perché non si sposano e la fanno finita?” si spazientisce Aisha. A me e a Camilla sfugge una risata.
“ Ti posso parlare in privato?” mi domanda Mendoza arrivando alle mie spalle. Ma che modi! Si arriva alle spalle della gente così?
“ Se è per un altro inseguimento,scordatelo! Non ho intenzione di diventare un investigatore privato dopo la pensione!” rispondo ironico. La mia Cami e Aisha ridacchiano divertite.
“ Puoi cercare di non prendermi in giro? Grazie!” si irrita. Che caratteraccio!
“ Amore,noi andiamo in giardino! Per favore,mi prenderesti qualcosa dal buffet,prima che il nostro consuocero,con la scusa della fame,divori pure le sedie? Grazie!” esclamo ottenendo un assenso e un bacio da mia moglie. Accarezzo la guancia di mia figlia prima di allontanarmi con Armando con una certa preoccupazione. Che altro sarà successo?
 
[Armando]
Mio cognato mi segue in giardino carezzando la testa di Filippo che sta correndo a nascondersi per via del gioco con sua sorella e i suoi cugini. Mi fissa aspettando che mi decida a parlare.
“ Grazie per averli invitati a casa dopodomani. A loro,il tuo cane iperattivo piace!” borbotto.
“ La processione di ringraziamenti no. A me sono simpatici i tuoi nipotini…sarà che l’unica nipote che ho per ora,non ho potuto vederla in versione scriccioletto! Di lei,come di Roby,ho solo le foto che mi ha mostrato Cami e qualche voce rubata dai video. Ed ora che so che è mia nipote devo difenderla da quel tale e dalla sua scorta infinita di preservativi!” replica. Sorrido sebbene tutta questa storia faccia solo rabbia.
“ Voglio vedere se riderai quando toccherà ad Aurora,ad Anna o a Maria…” si offende. Stringo la mia pallina antistress.
“ Io e Junior abbiamo parlato oggi. L’ho incontrato in garage e mi ha detto tutto!” esordisco. Emette una smorfia infastidita dalla situazione in cui si è infilato suo figlio.
“ Bella cosa,no? Uno non solo ha la disgrazia di nascere dal seme di uno psicopatico,ma deve pure porre rimedio ai suoi guai!” commenta furioso per non poter fare nulla. In effetti anch’io mi sento impotente e furibondo per non poter aiutare mio nipote!
“ Mi ha detto anche ciò che gli hai rivelato di te…” farfuglio. Mi guarda confuso.
“ Di quello che volevi fare quando Camilla è andata via. Lo capisco perché anch’io volevo morire quando credevo di aver perso Betty. Solo che io con Betty me l’ero cercata per le cose che sai; tu a Camilla hai dato il tuo meglio e l’hai sempre trattata da regina sin da quando eravamo piccoli!” chiarisco. Alza gli occhi al cielo.
“ Se aveva scelto un altro,evidentemente non ero stato proprio il migliore dei fidanzati,non credi? Che senso aveva vivere se non ero riuscito a dimostrare alla donna della mia vita quanto la amassi,tanto da farla infatuare di un altro?” ribatte.
“ Camilla lo sa?” gli chiedo cercando di sciogliere il nodo che mi si è formato in gola. Annuisce.
“ E non chiedermi come l’ha presa o ti meno,Mendoza!” mi avverte.
 
Mancavano un paio di giorni al diciottesimo compleanno di Daniele,di colui che consideravo un fratello ed ero gasatissimo per la festa che gli stavamo organizzando,sebbene avesse proibito categoricamente la discoteca.
Lui aveva la faccia da becchino,come se fosse morto qualcuno,nonostante dovesse essere entusiasta di tale tappa. Io non vedevo l’ora fosse il 2 giugno per diventare maggiorenne e festeggiare in discoteca!
“ Valencia,si può sapere che è successo?” gli chiesi preoccupato dal suo restare sdraiato sul letto a fissare il soffitto.
“ Ieri ho visto tua sorella baciare uno. Per la precisione è stato quel polpo che si è lanciato addosso a Cami. Si chiama Luciano Medina,fa il primo anno di superiori. L’ho detto a tuo padre così che eviti a quel moccioso assatanato di saltare addosso a tua sorella!” mi narrò.
“ Daniele,ma che cavolo! Lo sai che mio padre finirà davvero per impedire a quei due di vedersi! Per lui,nonostante Cami faccia la terza media ed abbia 12 anni,è ancora una bambina! Crede ancora che giochi con le bambole!” lo ammonii.
“ Appunto! Ha 12 anni,Armando! Tua sorella è un fiore delicato e quel tale con le sue manacce chissà cosa vorrebbe farle!” replicò tutto infervorato. Alzai gli occhi al cielo.
“ Daniele,dimmi che non è quello che penso io che ti spinge a fare la spia!” mi allarmai. La sua espressione purtroppo mi diede la conferma.
“ Oh cazzo! Ti piace Camilla? Quella specie di cosa strana di mia sorella ti piace? Hai fior fiori di fighe che a momenti te la sbattono in faccia e tu sei interessato a quel microbo di Camilla?” gli domandi scioccato. Ma che problemi mentali aveva?
“ Tuo padre e mio padre in azienda non l’hanno sentito! Perché non urli di più così che insieme mi cambino i connotati? Sì,mi piace tua sorella,ok? Sento un nodo allo stomaco anche solo quando mi domanda come sto. Quelle cazzo di farfalle di merda hanno deciso di prendere residenza nella mia pancia quando mi parla o quando mi sorride. Però sto già risolvendo il problema!” replicò.
“ Bevi insetticida ogni giorno?” ironizzai beccandomi un’occhiata omicida.
“ Ho cominciato ad uscire con Karen Tejada!” annunciò.
“ Uscendo nel senso di…” lasciai in sospeso la frase alludendo alle conturbanti forme della fanciulla.
“ No! Non ho intenzione di sprecare la mia prima volta!” chiarì perentorio.
“ Un chiaro modo per dirmi che aspetterai di deflorare mia sorella per darti ai piaceri della carne!” replicai. Daniele provò a tirarmi una cuscinata,ma la porta si aprì e il cuscino finì in faccia a Cami. Scoppiai a ridere divertito mentre Daniele scattò in piedi per sincerarsi delle sue condizioni di salute come se in faccia le fosse piombato un sacco di mattoni.
“ Bel modo di accogliere la gente,Valencia! Armando,volevo dirti che io e Bea andiamo al centro commerciale perché deve comprare le scarpe da abbinare al vestito per la festa. Poi ceniamo lì. Vi unite a noi o immolo solo Marcella,alla quale già girano?” esclamò secca.
“ Perché sei infastidita? È successo qualcosa? A te piace fare shopping!” s’interessò Daniele,forse sperando che quel tale che l’aveva baciata si fosse dileguato su ordine di mio padre.
“ Mi piace fare shopping,ma meno mi piacciono le scarpe che ha adocchiato tua sorella dal catalogo. Sono orribili! Dubito tu voglia che indossi lei una specie di bomboniera ai piedi per la tua festa!” rispose mia sorella facendolo ridere.
“ Cami,io volevo ringraziarti per tutte le volte in cui fai da balia a quella pazza! Sei la migliore amica che potesse capitare a quella svitata di mia sorella! Grazie,scricciolo!” esclamò prendendole la mano. La faccia di mia sorella fece concorrenza ai semafori rossi della città.
“ Non devi ringraziarmi. Anche tu cerchi di inculcare un minimo di morale in questa specie di dissoluto di mio fratello! Spero solo che alla fine non sia lui a traviare te,Valencia! Allora? Venite con noi?” balbettò lei. Io e Daniele ci scambiammo un’occhiata. Era proprio sotto botta e già prevedevo guai enormi! Non avevo dubbi che l’avrebbe trattata con devozione,ma i nostri genitori l’avrebbero presa male!
“ Invita anche la tua ragazza,Valencia!” intervenni per salvare capra e cavoli. Mia sorella mascherò la delusione con un sorriso stentato.
“ Allora vi aspettiamo di sotto!” borbottò prima di abbandonare la stanza.
“ Sono nella merda,vero?” mi chiese preoccupato.
“ Sì. La guardi con gli occhi a cuore. Karen può aiutarti a fare in modo che tu non le chieda di sposarti nel bel mezzo del centro commerciale!” risposi beccandomi uno scappellotto sulla nuca.
 
“ Immagino fiumi di lacrime!” ribatto. Mi schiocca un’occhiataccia.
“ No,si è messa a ridere e poi abbiamo consultato un catalogo di bare formato famiglia,visto che mi ha detto in faccia che se avessi fatto una sciocchezza,mi avrebbero raggiunto anche lei e Robertina!” replica sferzante. È evidente che gli fa male più la prospettiva che Camilla e sua figlia avrebbero potuto perdere la vita che l’idea di perdere la sua!
“ È stata la sera in cui chiamasti Marcella perché avevi problemi con la macchina?” gli chiedo. Ha solo la forza di annuire.
“ Volevo lanciarmi contro i pilastri di cemento che c’erano nella zona dove io e Cami immaginavamo di comprare casa! La mia macchina non so perché,ma si è messa a fare i capricci…” borbotta.
“ Che è successo alla tua macchina?” domanda Roberta raggiungendoci. Per fortuna,non ha sentito tutto!
“ Niente,tesoro. Faceva un po’ di capricci e il meccanico l’ha messa a nuovo!” le spiega il padre abbracciandola.
“ Beh…a nuovo non direi,visto che Miss Daltonismo te l’ha graffiata!” precisa mia nipote,delicata come il padre.
“ Puledrino,la macchina si ripara. Per me la cosa importante è che tu e la mamma siate tornate nella mia vita. Tu,la mamma,Clizia e i tuoi fratelli siete ciò che ho di più importante nella vita!” le spiega Daniele. Roberta lo abbraccia forte.
“ Parlo anche a nome della mamma perché so che anche per lei è così: per noi la cosa importante è che tu ci abbia aspettate tutto questo tempo e che sia stato disposto a riaccoglierci nella tua vita senza riserve!” replica mia nipote sbaciucchiandogli la guancia.
“ Amore mio,puoi cercare Junior e tenerlo d’occhio,per favore? Non voglio che faccia razzie di alcolici come Nicola Mora ha fatto del buffet! Io arrivo subito!” le domanda Daniele. Lei annuisce schioccandogli un bacio prima di andarsene.
“ Perché l’hai mandata via?” gli domando.
“ Hai presente Theresa?” replica.
“ Come dimenticare quella che mi stava facendo fare la fine di Pinocchio che si addormenta coi piedi vicino al caminetto?!” rispondo. Ride.
“ Non chiedermi come,ma abbiamo scoperto che potrebbe essere figlia di Trimalcione. Sua madre era la domestica di Camilla e ha lavorato per loro 9 mesi prima della nascita di quella tipa!” mi rivela. Mi tengo al parapetto per non cadere.
“ E Junior e Babi lo…” farfuglio. Scuote il capo.
“ No. Junior sta già come sta e Babi potrebbe essere incinta. Io devo proteggerli. E poi quella tizia già è sconclusionata di suo...ci manca solo che questa paternità la renda ancora più distratta: finisce che ci fa secchi tutti con un colpo di tosse!” risponde. In effetti!
 
[Giulio]
Ho preferito evitare che fosse Babi a recuperare le sue cose,propendendo per essere io a salire al piano di sopra a prendere i nostri effetti personali per lasciare la festa. Sono eccitato ed entusiasta all’idea di ciò che ci aspetta a casa,quindi sono smanioso di abbandonare la festa.
Il mio entusiasmo crolla a picco come il Titanic,quando entro in camera di zia Marcella per recuperare i nostri cappotti e la borsa di Babi e vi trovo mio fratello seduto sul pouf della toletta. Ha gli occhi lucidi,ma si affretta ad asciugarsi il viso con le mani quando mi vede. Mi sa che Babi dovrà aspettare per tornare a casa.
“ Ero venuto a recuperare dei fazzoletti per il raffreddore,ma Hildegard non li ha!” farfuglia cercando di darmi una spiegazione che non ho chiesto. Brutto segno!
“ Così come non ha il tuo cuore,no?” replico sollevando un sopracciglio. Mi scruta dubbioso.
“ Giulio,non capisco cosa vuoi dire!” borbotta.
“ Senti,Junior,quando ci siamo conosciuti,mai avrei detto che nella mia vita ti avrei visto piangere per amore ed invece i tuoi occhi rossi mi dicono il contrario! Ti sei innamorato di Susanna?” ribatto. China il capo arrendevole.
“ Non ti chiederò cosa ami di mia sorella perché non intendo finire in analisi,onestamente. Ma Hildegard?” gli chiedo.
“ Hildegard è il motivo per cui quell’essere schifoso è stato licenziato. La ragazzina che aveva ricattato sessualmente era lei. Aspetta un bambino e c’è il 50% di possibilità che sia il mio fratellastro. Non posso permettere né che lo cresca quel mostro né che viva di stenti! Proprio come non posso permettere che sia Susanna a farne le spese!” confessa. Mi sento come se mi avessero gettato un secchio di acqua gelata addosso. Mi sale una rabbia per l’ennesimo terremoto che scuoterà la nostra famiglia e nello specifico colei che domani diverrà mia moglie. L’è già crollato il mondo addosso ed ora dovrebbe sopportare questo?
“ SONO FINITI I SEGRETI O SPUNTERÀ QUALCHE DIAVOLO DI FRATELLO DA QUALCHE PARTE,EH?” sbotto isterico quasi più che Mendoza. Io non posso e non voglio nasconderle una cosa simile!
“ Spero proprio di no!” borbotta costernato.
“ Scusa! Lo so che siamo fratelli e che dovrei consolare te,ma al momento la mia priorità è la mia Barbara! Tu stai di merda perché hai dovuto rinunciare a Susanna!” farfuglio scusandomi per la mia reazione.
“ Innamorato e distrutto nell’arco di 5 minuti! La mia storia non è neanche cominciata ed è già finita! Un record per uno che all’amore neppure ci credeva fino a 6 mesi fa!” esclama amaro con un sorriso isterico.
“ Papà che dice?” gli domando cauto.
“ Credo che a breve lo troveremo abbonato alle commedie romantiche o alle telenovelas,tanto oramai con me sta sviluppando una dipendenza dai drammi romantici!” risponde facendomi ridere alla sola idea di mio padre che guarda il genere di film preferito da Susanna.
“ Mi marca stretto. Teme che faccia qualche stronzata!” mi racconta. Lo faceva anche con me quando ha iniziato a subodorare il mio interesse per Barbara,sebbene fosse totalmente contrario alla nostra storia!
“ Ti vuole bene! Sapere che Camilla ha provato a fare quello che ha fatto,evidentemente l’ha reso ancora più iperprotettivo!” commento.
“ Gliene voglio anch’io e non avrei dovuto metterlo nella situazione orrenda di dover scegliere fra me e Susanna. Come se non avesse già abbastanza grattacapi e come se fosse facile scegliere fra 2 figli!” borbotta mortificato.
“ Tu lo sai,vero,che anche se starò via un mese per la mia luna di miele,potrai telefonarmi tutte le volte che vorrai?” lo autorizzo. Sorride.
“ E tu lo sai che mi mancherà fare palestra assieme e anche bere quei bibitoni orrendi?” replica strappandomi una risata. Ci abbracciamo.
 
[Bea]
Il mio ornitorinco arrossisce quando racconto a Cami qual è stato il regalo che gli ho fatto per il compleanno. Leonardino arrossisce e quasi si strozza col vino,mentre la mia cognatina lancia un’occhiata a Clizietta che se la ride per la mia trovata.
“ Daniele ti ammazza se scopre che nostra nipote ha ascoltato certe cose,Bea!” esclama Camilla nascondendo il viso fra le mani.
“ Capirai,nonna! Ti ricordo che vado al liceo e che sento di peggio lì!” protesta Clizia.
“ Ricordalo a tuo nonno e vedi che ti dice! Ti manda a studiare in un convento!” borbotta la mia migliore amica.
“ Io vado a salutare Carlos prima di diventare il sacco da boxe del dottor Valencia o di finire dritto dritto da un sessuologo!” borbotta Leonardino per poi allontanarsi ancora imbarazzato. Che puritano!
“ Vado un attimo alla toilette,amore!” esclama il mio tesoro baciandomi la tempia prima di andarsene. Anche Clizietta ci lascia per andare al buffet (anche se credo abbia raggiunto il figlio del mio tesorino!).
“ Come mai Susy e Junior hanno litigato?” chiedo a Camilla. Il suo sguardo non riesce a mentire e comprendo tutto in un attimo.
“ DIO MIO,DAVVERO?” esclamo entusiasta facendo scendere il silenzio in tutta la sala. Ci fissano tutti basiti e Camilla nasconde di nuovo il viso fra le mani.
 
Camilla uscì inviperita da quel negozio e le corsi dietro cercando di raggiungerla,sebbene procedessimo a due velocità distinte dovute al fatto che lei indossasse delle sneakers ed io dei tacchi.
Era di malumore da quando eravamo partite da casa assieme ai nostri fratelli ed il motivo mi era stato più che palese quando al centro commerciale ci aveva raggiunti Karen Tejada,la ragazza di Danielino. La tipa aveva 17 anni e,a suo confronto,eravamo delle mocciose.
“ Ti muovi? Me ne voglio andare! Sono stanca di gente che amoreggia! Direi che San Valentino,per grazia ricevuta,è ancora lontano!” esclamò richiamandomi per la mia lentezza. Danielino,Marce,Armando e Karen ci fissarono confusi,anche se mio fratello aveva lo sguardo fisso su Camilla. La mia amica aveva fatto colpo ed evidentemente Karen era solo un modo per togliersela dalla testa! 
“ Che vuoi dire,scusa?” le domandò mio fratello incuriosito.
“ Che tua sorella,invece di comprare queste dannate scarpe,si è messa a fare gli occhi dolci al commesso,uno che potrebbe essere uno zio per noi! Puoi spiegarle il significato del termine << pedofilia >>,per cortesia?” replicò Camilla nervosa torturando lo scapolare che indossava.
“ Ci mancava solo il pomeriggio di babysitting! Non sarebbe meglio andare al cinema invece che badare alla tua sorellina e alla sua amichetta? Non ce l’avete una tata,tesoro?” si rivolse Karen a mio fratello attaccandosi al suo braccio. Camilla alzò gli occhi al cielo.
“ Nessuno si offende se te ne vai,visto che l’idea di venire al centro commerciale è stata mia e di Bea e tu,perfetta sconosciuta,non figuravi fra gli invitati. Inoltre,stai serena,perché nessuna persona con un quoziente intellettivo nella norma affiderebbe mai un bambino a te,quindi direi che non c’è il rischio che ti assumano come babysitter! Credi che per noi sia divertente portarci dietro una zavorra che non sa camminare sui tacchi e che ha obbligato mio fratello,Daniele e Marcella a fermarsi al centro della piazzola dello stabile con lei perché non riesce a fare 2 passi come se avesse 100 anni? Ancora un po’ e li scambiano per statue ornamentali!” le rispose Camilla brusca. A mio fratello sfuggì una risata divertita,che mascherò con un leggero colpo di tosse quando Armando gli tirò una gomitata.
“ E chi ti dice che Daniele non si sia divertito qui con me anziché seguire la sua sorellina e la sua amica maleducata in giro per negozi?” replicò Karen. Camilla dissimulò gli occhi lucidi concentrandosi sui sacchetti che aveva in mano.
“ Io vi aspetto all’uscita. Voglio tornare a casa. Perché oltre che maleducata sono anche capricciosa e viziata!” asserì la mia amica.
“ Ma non volevi cenare qui?” le chiese Daniele confuso.
“ No,più tardi vado al cinema con Luciano! Prenderò una pizza con lui!” rispose Camilla.
“ AL CINEMA? COSÌ QUEL CRETINO PENSERÀ CHE CON IL BUIO PUÒ SALTARTI ADDOSSO! ARMANDO,CAZZO,DILLE QUALCOSA!” sbottò mio fratello. Camilla ci piantò lì dirigendosi verso il bagno.
“ Ci mancava solo che quella mocciosa ti mettesse gli occhi addosso! Come se poi potessi mai prendere sul serio una che si succhia ancora il pollice!” esclamò Karen infastidita.
“ Ma sei impazzita? Camilla non è interessata al sottoscritto. E anche se fosse,non avevi alcun diritto di trattarla male. Cami non è viziata,né maleducata né tantomeno necessita della tata,visto che è più matura di te e delle tue amiche messe assieme!” replicò Daniele furioso.
Li lasciai lì per seguire Cami ai bagni. La ritrovai rannicchiata nell’antibagno seduta su una delle poltroncine con la fronte poggiata alle ginocchia. Stava singhiozzando disperata.
“ Cami,dai! Non fare così! Pensa che Danielino ti ha difesa!” cercai di tirarle su il morale accarezzandole i capelli.
“ E a che serve? Tanto per lui sarò sempre una specie di sorellina minore maleducata e idiota!” singultò.
“ Ma no! È solo che gli uomini hanno bisogno di più tempo! Magari ha solo paura perché hai 12 anni e teme la reazione dei nostri genitori! Non credo tuo padre gli darebbe una pacca sulla spalla se gli confessasse di avere dei sentimenti per te!” la consolai.
“ Smettila! Lo sappiamo tutte e due che Daniele non mi guarderà mai come una donna! Che ci sarà sempre una Karen,una Luisa,una Ines che saranno più grandi di me e con cui fare cose più interessanti che fare una passeggiata con me o mangiare un gelato assieme. La mia storia con tuo fratello esiste solo nella mia testa e non diventerà mai realtà!” rispose afflitta e rassegnata.
“ Cami…” farfugliai. Si alzò di scatto dalla poltroncina per andare al lavabo e sciacquarsi la faccia al fine di cancellare le tracce di pianto.
“ Posso?” chiese Daniele accedendo al bagno,sebbene ci fosse la figura di una donna sulla porta. Alla mia amica cadde quasi dalle mani la tovaglietta di carta con la quale si stava asciugando il viso.
“ La tua ragazza non c’è,se è lei che stai cercando!” lo freddò Camilla. Alzai gli occhi al cielo. Non dico dovesse fare la gattamorta con mio fratello,ma neanche trattarlo così male…che speranze aveva di conquistarlo maltrattandolo a quella maniera?
“ Io e Karen ci stiamo solo vedendo. Non è la mia ragazza e non lo diventerà: chi non accetta la mia famiglia e i miei amici,non accetta neanche me! E poi è una criminale: credo sia reato maltrattare gli scriccioli! Mi sa che sono a rischio estinzione!” chiarì Daniele per poi punzecchiarla. Camilla gli tirò addosso la salvietta con cui si era asciugata il viso.
 
“ Che hai da urlare? Hai ritrovato il cervello mai avuto?” mi domanda Danielino burbero carezzando la schiena di Camilla.
“ I vostri geni sono micidiali! Non ci credo!” esclamo esterrefatta. Mio fratello e mia cognata alzano gli occhi al cielo.
“ La smetti?” mi esorta mio fratello.  Si avvicinano anche i futuri sposini.
“ Tutto bene?” chiede loro Cami.
“ Sì. Mamma,noi andiamo. Domani sarà una giornata importante e siamo un po’ stanchi!” annuncia Barbara.  Sua madre le accarezza il capo.
“ Domani vengo a vestirmi a casa vostra,quindi,papà,dovrai poi andare tu a casa da Barbara per andarla a prendere e portarla in chiesa!” aggiunge Giulietto.
“ La centesima volta che me lo raccomandi in una settimana,Giulio. Io non soffro di arteriosclerosi,ok? Capisco l’ansia,ma prenditi una valeriana stasera! Domani mattina,appena una delle tue sorelle mi darà il via libera,andrò da Barbara e verremo in chiesa,va bene? Non posso piazzarmi lì mentre la truccano e spettegolano!” replica Daniele,anche lui nervoso.
“ Che ne sai che noi donne spettegoliamo mentre ci prepariamo?” chiede Barbara curiosa.
“ Ho tirato ad indovinare,ma onestamente speravo di sbagliarmi. Dormite bene!” risponde mio fratello baciando la fronte di Barbara e abbracciando suo figlio.
“ Mi raccomando: non c’è nulla di cui preoccuparsi! Buonanotte,figlioli!” augura loro Camilla abbracciandoli e baciandoli.
“ E poi pensate alla prima notte di nozze!” trillo facendoli arrossire.
“ Notte!” borbottano i due prossimi sposini per poi andarsene.
“ Nulla di cui preoccuparsi? Susy e Junior c’hanno dato dentro ed ora si azzannano appena si vedono…” commento beccandomi un’occhiata omicida da parte loro.
 
[Charlotte]
“ Credi che una ditta di traslochi basterà?” mi domanda mio marito preoccupato dalla mole di regali che hanno accumulato le nostre figlie in una giornata sola. Non oso domandarmi cosa accadrà quando nasceranno o per il loro battesimo o per il primo compleanno!
“ Mi sa che dovremo allestire una cabina armadio solo per loro,amore! Hanno più vestiti di me!” replico cercando per quanto posso di raggrupparli così che entrino in macchina. Ok,che la nuova macchina di Hermes è più spaziosa di quella che aveva quando ci siamo conosciuti,ma solo il regalo di zio Daniele e di Camilla occupa il portabagagli per intero.
“ Tesoro,se volete,una parte delle cose potete portarle via domani e lasciarle qui!” mi propone mia madre.
“ Mamma,in realtà sarebbe una benedizione lavare,stirare e mettere sottovuoto tutine,mussole,bavaglini e cose in tessuto sia della torta di Susanna sia dei regali della famiglia di Joseph e non solo. Occuperebbero meno spazio. È anche vero che raggrupparli per età sarebbe un lavoraccio e non puoi occupartene da sola,domani c’è il matrimonio di Giulio e Barbara…” rifletto.
“ Per punizione dovrebbero farlo quei degenerati dei miei figli!” borbotta il signor Mora prima di addentare una pizzetta. I miei suoceri si guardano divertiti.
“ Zio,senti,ci dispiace davvero!” si scusa mio marito.
“ TANTO SONO IO QUELLO CHE È STATO FATTO PASSARE PER DEMENTE,NO? MA COME TI È VENUTO IN MENTE DI RACCONTARE A LARA CHE CERCAVO UN CANE CHE ESISTEVA SOLO NELLA MIA TESTA? ORA MI PRENDERANNO TUTTI PER CULO FINO AI MIEI 80 ANNI E PURE OLTRE!” s’incazza quel poveretto. C’è da dire che io a mio marito l’avevo detto che era una pessima trovata,ma lui e Carlos sono davvero inqualificabili a volte con le loro idee strampalate!
“ Se vuoi,un cane te lo regaliamo davvero!” replica Hermes ottenendo una gomitata da me. Il signor Nicola lo fulmina con un’occhiataccia.
“ Hermes!” l’ammonimento è corale.
“ Almeno così ridimensioniamo la figura di merda!” borbotta. 
“ Meglio che non ti rispondo,guarda! Speriamo che le tue figlie abbiano preso dalla madre!” si risente il signor Mora prima di allontanarsi con la moglie. Mia madre si trattiene fino all’ultimo per poi scoppiare a ridere.
“ Dio,ti prego,non mi dire che sta ancora così per la storia del cane!” esclama Carlos avvicinandosi al gruppetto con Aisha.
“ Io però ve l’avevo detto che era una pessima idea!” osservo.
“ Ma no! A papà ha divertito la storia del cane!” interviene Junior aggiungendosi al gruppo per afferrare un altro calice di vino.
“ Non gli piacerà però che ti stai ubriacando! Comunque è stata divertente quella storia!” replica Roberta con una risata strappandogli il bicchiere di mano.
 
[Camilla Senior]
“ Amore,il << ti devo parlare >> nelle storie d’amore non è mai una cosa buona,devo preoccuparmi?” domando a mio marito mentre lo seguo al piano di sopra. Si volta verso di me strappandomi un bacio.
“ Non riguarda il nostro amore,te l’assicuro. Però devi preoccuparti e temo che tuo fratello potrebbe avercela con me!” risponde. M’immobilizzo e anche lui resta fermo continuando a tenermi per mano.
“ Riguarda Betty?” gli domando. Scoppia a ridere.
“ No,amore. Una persona che per certi versi me la ricorda e mi irrita in egual maniera!” risponde criptico. In che senso? Lo seguo in una stanza buia,che,quando s’illumina cliccando sull’interruttore del lampadario,associo alla camera da letto di un ragazzo.
“ Di Jean?” gli domando alludendo a colui che ha dormito qui fino a qualche mese fa. Annuisce.
“ Quell’aereo gliel’ho regalato io. L’abbiamo montato pezzo per pezzo io e Giulio!” mi racconta indicando un modellino di aereo poggiato sull’armadio.
“ Amore,ricordi la proposta di Puledrino di una linea di cosmetici e profumi a marchio Ecomoda?” esordisce. Annuisco.
“ Volevo investissi in tale idea per farti tornare in azienda. Quando ha accennato l’idea alle nozze di Bob,ero tanto patetica da trovarle tutte pur di averti vicino,conscia che non avrei mai più potuto dividere la mia vita con te!” ricordo. Le sue braccia mi accolgono prima che le nostre labbra si uniscano in un bacio prolisso.
“ Non ci pensiamo più,ok,scricciolo? Tornando al nostro discorso,tu hai detto,giustamente,che per attuare tale idea occorreva un chimico, quindi pensavo che,nonostante sia un disastro totale,c’è una persona laureata in biochimica. So che non è uguale e che tuo fratello potrebbe ammazzarmi,visto che l’ha traumatizzato,ma potrebbe aiutare quella tizia e rimborsarla per il padre che si ritrova. Ed io che credevo che i nostri figli fossero sfortunati ad avermi come pa…” lo bacio commossa.
 
Stavamo tornando a casa a piedi dal centro commerciale che distava poco dalle nostre abitazioni. Alla fine avevo fatto spese anch’io,anche se non dello stesso calibro di Bea e neanche di stile simile,per fortuna!
“ Il vestito pervinca ti stava molto bene!” esclamò Daniele che camminava al mio fianco dietro me assieme a quella ritardata mentale con cui usciva. Arrossii.
“ G-Grazie,ma credo mi desse qualche anno in più e sai come la pensa mio padre!” borbottai con le guance che andavano a fuoco.
“ Diamogli torto! Ha ragione a volerti proteggere!” intervenne Marcella,che ci seguiva assieme ad Armando e Bea.
“ Non sono un animale in via di estinzione,Marcella! Quando dite così mi fate sembrare una specie di pinguino!” obiettai con un sorriso. Mi considerava una sorellina piccola e si preoccupava che, frequentando Bea,diventassi come lei.
“ Guarda che Marce ha ragione: anche io se avessi una figlia cercherei di proteggerla. È ciò che fa qualsiasi genitore. Mio padre ancora guarda male Marcella se indossa una gonna più corta. Con Bea ha deposto le armi!” asserì Daniele facendomi ridere.
“ E comunque saresti un pinguino tenerissimo!” aggiunse beccandosi un buffetto da parte mia.
“ Daniele,stasera ti fermi a dormire da me?” squittì quell’oca arpionandosi al suo braccio. Lui si divincolò.
“ No. Uno: è troppo presto. Due: non ho intenzione di fare determinate cose se non con la donna che sposerò!” rispose perentorio sbigottendomi. Quella tipa si risentì.   
“ MI STAI DICENDO CHE SONO SOLO UNA DI PASSAGGIO? TI RENDI CONTO DI COME SEI?” strepitò quell’oca attirando su di noi gli sguardi dei pochi che passeggiavano a piedi a quell’ora. Daniele si massaggiò l’orecchio concentrandosi sull’elice. Ero innamorata anche di quel suo tic pertanto sorrisi sognante.
“ E tu ti rendi conto che hai offeso Camilla e mia sorella senza chiedere scusa a nessuna delle 2? Vuoi sapere se sei una di passaggio? No,sei una che non so bene neanche io come sia finita nella mia vita,visto che non sai darti un contegno e strilli come un’aquila! Pensi che potrei mai presentarti ai miei senza essere messo alla porta per questa ragione? No!” sbottò Daniele. Mio fratello mi afferrò per un braccio.
“ Lasciamoli soli!” mi esortò. Fissai Daniele mentre facevo un passo indietro.
“ Non c’è bisogno. Me ne vado io! Tienitela questa mocciosa e continua a darti da fare con la mano destra,tanto è troppo piccola per dartela!” esplose quella cafona per poi andarsene a passo spedito nonostante camminasse come un dinosauro ubriaco su quei tacchi.
“ La accompagno vah…ci manca solo che le succeda qualcosa a quest’ora!” si offrì Marcella.
“ Armando,vai con loro. Non voglio che Marce torni a casa da sola!” gli intimò Daniele. Mio fratello annuì per poi raggiungerle.
“ Daniele,mi dispiace!” borbottai. Mi accarezzò delicato la nuca.
“ Dispiace a me che abbiate trascorso un pomeriggio d’inferno per colpa di quella stronza! Per farmi perdonare vi accompagnerò a fare spese quando volete!” replicò strappando un grido di entusiasmo a Bea. Io e lui ci scambiammo un’occhiata sconfortata.
“ Posso farti una domanda?” gli chiesi. Annuì.
“ Che vuol dire che devi darti da fare con la mano destra? Non usi anche la sinistra per fare le cose?” gli domandai ingenuamente. Divenne paonazzo e persino le orecchie gli divennero rosse.
“ NON OSARE A RIDERE,MARIA BEATRICE,O TI GIURO CHE FAI LA FINE DEL PITONE DELLA TUA BORSA!” la minacciò Daniele dinnanzi alle sue risatine,che non riuscivo a comprendere. Non immaginavo che di quella domanda ne avremmo riso durante la nostra storia.
 
Mi sfugge una risata ricordando quell’aneddoto e Daniele si stacca da me per rivolgermi uno sguardo incuriosito e divertito. Ridacchio.
“ Mi è tornato in mente quando a 12 anni ti chiesi cosa volesse dire darsi da fare con la mano destra e perché non usassi anche la sinistra per fare le cose!” gli rivelo. Scoppia a ridere.
“ Poi mi sembra che tu abbia trovato una spiegazione,mi pare!” mi punzecchia ottenendo un leggero morso sul labbro inferiore. I nostri nasi si sfiorano fino a quando un singhiozzo non ci fa sobbalzare.
Ci avviciniamo alla fonte di tale suono e apriamo l’armadio trovandovi Filippo in lacrime. Ma che diavolo ci fa nell’armadio semivuoto di Jean? Credeva portasse a Narnia?
“ Tesoro,che ci fai qui?” gli domando mentre Daniele lo prende in braccio.
“ Mi ero nascosto,ma nessuno mi trovava e non riuscivo ad uscire,quindi mi sono spaventato!” ci spiega stropicciandosi gli occhietti. Mio marito gli regala una carezza sul capo.
 
[Clizia]
“ Non mi hai detto se mi hai perdonato!” mi sussurra tenendomi stretta a sé. Annuisco contenta.
“ Ma ti pare che diventi la mia ragazza e poi litighiamo per colpa di mia madre,eh?” mormora baciandomi il capo.
“ Lo sai che ho un carattere un po’ così… E poi tutte hanno un rapporto pessimo con la suocera!” mi giustifico. Ridacchia.
“ Anche tua madre con tua nonna paterna?” mi domanda.
“ No,ma ha un rapporto pessimo con la moglie di mio nonno paterno!” rispondo facendolo ridere.
“ Se è per questo,anche con me ha un rapporto pessimo! Mi odia!” chiarisce.
“ Seduci la sua bambina!” lo punzecchio ottenendo un bacio.
“ Errore: è la sua bambina ad aver sedotto me!” obietta. Estraggo dalla mia borsa un cofanetto e glielo porgo col cuore in gola temendo che lo trovi stupido e melenso.
“ Il tuo regalo di Natale,anche se in ritardo. È che non ci siamo visti dopo la discussione e poi nella mia famiglia è scoppiato il pandemonio!” farfuglio mentre scioglie il fiocco per scoprire cosa contenga il pacchetto. Il suo sorriso mi fa tremare come una scema.
“ L’altro giorno parlavamo delle << Metamorfosi >> di Ovidio e della leggenda della ninfa Clizia e del dio Apollo…” gli spiego mentre infila il dito nell’anello del portachiavi a forma di girasole che gli ho regalato.
“ Quindi io sarei il Sole!” scherza beccandosi un buffetto sul braccio. 
“ No,tu sei solo un gran presuntuoso!” borbotto fingendomi offesa.
“ Credo lo userò per le chiavi della moto,la nostra passione!” risponde carezzandomi con dolcezza il viso. Gli strappo un bacio.
 
[Maggie]
“ Ma come non lo trovate? Rory,hai lasciato che tuo fratello si nascondesse da solo?” la rimprovera mio marito allarmato. Gli poggio la mano sul braccio affinché si calmi e non attiri l’attenzione di mio padre,che tende spesso ad esasperare tutto. Dubito che sia uscito e tocca solo metterci a cercarlo,sebbene non mi aspettassi una cosa del genere da questa serata.
“ Che succede?” chiedono Hermes e sua moglie.
“ Abbiamo perso Pippetto!” spiega Rory.
“ Non ci credo che lo chiama così,come fosse un cardellino!” esclama il mio gemello scandalizzato. Faccio per replicare,ma l’arrivo di mia zia e Daniele ci tranquillizza,visto che con loro c’è anche mio figlio.
“ Si avvisano gli ospiti che in un armadio è stato rinvenuto questo bimbo dell’età di 3 anni di nome…com’è che ti chiami?” esclama Daniele. Mia zia e Charlotte ridacchiano.
“ Dai,zio,non fare gli scherzi! Lo sai come mi chiamo!” protesta mio figlio portandosi una mano alla fronte come mio padre.
“ Ma ha la mimica di tuo fratello?” domanda Daniele a mia zia.
“ Abbiamo trovato un bimbo di nome Filippo. Nel caso nessuno ne riscatti la custodia,siamo disposti a tenerlo con noi!” sta al gioco zia Cami.
“ E posso dormire con Cookie?” domanda interessato mio figlio. Mio marito li fissa sbalorditi.
“ Anche io voglio dormire con Cookie!” esclamano gli altri bambini.
“ Nessuno dormirà con Cookie perché non entrate tutti nella cesta dove dorme lui!” chiarisce Daniele.
“ Non dorme nel lettone con te e la zia Cami?” chiede Filippo quando mio marito lo prende in braccio dalle braccia di Daniele.
“ No,altrimenti poi quando nascerà il nostro bambino e si sveglierà di notte,verrà interrotto il sonno del povero Cookie!” spiega zia Cami.
“ Ma possiamo dormire una volta a casa vostra?” domanda loro Anna.
“ Zio Daniele e zia Camilla hanno già la casa invasa. Non potete accamparvi a casa loro!” nega ferma mia sorella.
“ A me piace il campeggio!” protesta mia figlia.
“ Zio Daniele,te la posso fare una domanda?” chiede mio figlio. Lui annuisce.
“ Perché fai tutto con la mano destra?” gli domanda cogliendolo impreparato.
“ Perché sono destrorso e quindi la mia mano prevalente è la destra!” spiega lui con calma.
“ No,zio,tu non sei un orso. Anche io faccio tutto con la destra,ma uso anche la sinistra. La zia Cami ha detto che fai tutto con la mano destra e tu hai riso. Io vi ho sentito dall’armadio!” replica mio figlio. Il viso di zia Camilla assume tutte le sfumature del colore rosso,Junior a momenti si strozza col vino,mentre all’amico di Daniele sfugge una risata malamente celata da un colpo di tosse. Mio fratello se ne va per non scoppiare a ridere emulato da zio Mario,mentre mio padre afferra la sua pallina antistress.
“ Oddio! Mi sembra di essere tornata indietro nel tempo!” trilla la sorella strana di Daniele.
“ E quella minaccia è ancora valida,Bea,quindi non ti azzardare a ridere!” l’ammonisce il fratello. Fosse toccato a mio padre,le avrebbe gridato addosso probabilmente!
“ Filippo,è che io da giovane tendevo ad usare solo la mano destra per afferrare gli oggetti e quindi zia Cami mi fece notare che potevo usare anche la sinistra così che non mi sfuggissero di mano! Per questo ridevamo!” ci mette una pezza quel poveretto diventato rosso come un peperone. Roberta tiene il viso nascosto fra le mani trattenendo le risate.
“ Riguardo il pigiama party,magari nei prossimi giorni ci organizziamo!” lo rassicura zia Camilla.
“ Mi dispiace! I nostri figli vi stanno sempre fra i piedi e avete una pazienza di Giobbe per evitare di mandarci tutti al diavolo. Ve lo meritate davvero un bimbo tutto vostro!” mi scuso con loro.
“ Per noi non è un disturbo,anche se vorremmo evitare di scandalizzarli,che con la storia della mano destra ho temuto sul serio lo shock per i bimbi! Comunque questa cosa del bambino l’hai detta in modo strano…è successo qualcosa?” domanda Daniele abbracciando mia zia. Scuoto il capo. Proprio non me la sento di affrontare l’argomento ora!
“ Avresti potuto dirlo,mi sembrano abbastanza empatici,visto che a mamma e papà non vuoi dirlo!” esclama mia sorella quando restiamo sole.
“ Non ad una festa,Milla!” borbotto con gli occhi lucidi.
 
[Junior]
Solo vederli vicini,senza alcun contatto fisico o malizioso,mi fa prudere le mani. È come se quest’idiota lo facesse di proposito a provocarmi, pure regalando alle gemelline lo stesso oggetto comprato da me!
“ Vuoi un po’ di aperitivo analcolico?” chiedo ad Hildegard. Annuisce con un leggero sorriso,seppur preoccupata dal clima generale. Tutto voglio,tranne che si senta in colpa,come se non fosse una vittima di quel pezzo di merda!
“ Bill,tu lo sapevi che è tornata di moda la riduzione in schiavitù?” domanda Nana a quel salame alludendo chiaramente alla mia offerta gentile verso Hildegard. Quel coglione ridacchia divertito.
“ Meglio che il plagio dei regali,sicuramente. E decisamente meglio che imbucarsi ad una festa non essendo né parente né amico di chi l’ha organizzata!” ribatto piccato.
“ Credi di avere l’esclusiva? È un regalo comune ed utile,ho visto che in molti lo inseriscono nella lista nascita e l’ho comprato! Scusa se non ho affisso i manifesti in città per allertare la popolazione!” si giustifica quel moccioso insolente.
“ Ma vah? Ed io che l’avevo comprato perché esteticamente carino…volevo produrre una linea di borse ispirandomi a tale concetto di eleganza,sai?!” replico sarcastico.
“ Sei impazzito? E chi comprerebbe mai quel genere di accessorio stile Dora l’Esploratrice? Sia chiaro che io la firma per un obbrobrio del genere non ce la metto! Non voglio che la mia carriera faccia la fine del Titanic né che tuo zio mi faccia diventare sorda!” interviene Susanna non cogliendo l’ironia. Rabbrividisco dinnanzi a quella prospettiva.
“ Credo che il burlone della festa scherzasse!” le fa presente quello.
“ Meglio il burlone della festa,che il maniaco della festa! Grazie,ma di video della nostra famiglia sul web ce n’è già uno e non vorremmo fare i soldi con i video osé o avremmo investito in una casa produttrice specializzata!” rispondo caustico.
“ E alla fine con cosa cambierai quel fasciatoio?” mi chiede Hildegard imbarazzata.
“ Non lo so,piccola. Il mangia pannolini gliel’hanno regalato Nick e Carmen e immagino che 2 siano troppi. Tu che mi consigli?” replico.
“ Oddio,siamo davvero alla frutta! Davvero stai chiedendo consigli ad una che non si sa neanche vestire né acconciare i capelli?! A questo punto chiedi a zia Bea,che sicuramente ti dà un consiglio più sensato!” sbotta Susanna. 
“ Magari uno di quei sensori che si attiva col pianto del neonato ed emette i rumori bianchi o i suoni che fanno calmare e addormentare il bambino. Sai li fanno anche a forma di unicorni?!” mi consiglia Hildegard. Sorrido colpito.
“ Non c’avevo pensato! In effetti discendono pur sempre da zio Armando e se ereditano i suoi polmoni,la dimora del cuginetto avrà vita breve! Avrei dovuto consultarti quando ho scelto il regalo…mi sarei risparmiato di tornare di nuovo al negozio!” mi congratulo.
“ Però,in compenso,c’hanno pensato Giulia e Jean,visto che hanno regalato questo affare alle bambine! Gliel’ho consigliato io!” interviene Susanna bocciando l’idea.
“ Non lo sapevo!” si mortifica Hildegard.
“ A quanto pare non è solo Bill a copiare le idee degli altri!” maligna Susanna. Avrei una voglia di zittirla alla mia maniera!
“ Senti,Susanna,a me dispiace davvero che tu mi abbia preso in antipatia. Io vorrei spiegarti che…” la interrompo con una domanda formata da 3 semplici parole,che riescono a zittire tutta la sala,tanto che mia madre ha bisogno di mettersi a sedere e a mio padre casca il piatto di mano. Mi dispiace perché ha mangiato davvero poco e non volevo facesse la fame!
“ C-Cosa?” balbetta Hildegard sconvolta. In effetti non era nei piani,ma non era nei piani neanche che coinvolgesse nei casini di quell’essere la mia Nana! Non voglio questo per lei!
“ Ti ho chiesto se vuoi sposarmi,se vuoi diventare mia moglie. Qui ci sono le persone più importanti della mia vita e volevo renderli partecipi tutti assieme della mia idea. Scusa,ma l’anello devo ancora comprarlo e…” farfuglio. Dagli occhi di Nana traspare perfettamente il suo cuore che va in mille pezzi esattamente nello stesso momento in cui va in frantumi il mio. Abbandona la sala così in fretta che solo il coglione e,con mia somma sorpresa,Milla la seguono.
“ Cazzo!” esclama Roby,perdendo per la prima volta il controllo del suo gergo dinnanzi ai bambini.
“ Hildegard,…” cerco di esortarla a rispondermi.
“ Armando,io…io non posso! Non posso rovinarti la vita!” esclama prima di andare al piano di sopra a prendere le sue cose sconvolta quasi più che Susanna senza che io possa fermarla.
 
[Betty]
Accarezzo la spalla di mio marito sotto shock per ciò che è appena successo. Poggia la mano sulla mia intrecciando le nostre dita. I brusii di sottofondo purtroppo iniziano abbastanza in fretta e temo che domani gli sposi saranno eclissati da tale scena.
“ Magari,in merito al loro baby shower,questa cosa alle gemelline non la raccontiamo! Dico io,non sapeva domandarglielo in privato e da un’altra parte di sposarsi? Che poi si conoscono da 2 minuti,le ha messo le corna…è anche sacrosanto che gli abbia dato picche!” borbotta Hermes chiaramente seccato,ma anche rasserenato dal fatto che non ci siano state scenate o grida chissà quanto elevate a tale festa.
“ Certo,non pensavo l’avrei mai detto,ma povera Susanna!” esclama Pilar. Hermes guarda fuori dalla finestra per assicurarsi che non sia in arrivo un temporale per tale cosa.
“ È inutile che mi prendi in giro!” si offende mia nuora.
“ No,è solo che il regalo di zia Camilla e di Daniele è in un cartone e di solito tale materiale,una volta zuppo,si appesantisce. Non vorrei mi venisse il colpo della strega!” replica mio figlio ironico.
“ Perché hai detto così?” le domanda mio marito.
“ L’ho incontrata in bagno in lacrime. È innamorata davvero di Junior. Non si piange in quel modo se non si è innamorati,zio. Lo so che ti è antipatica e neanche io l’adoro particolarmente,ma è innamorata sul serio e anche se un po’ lo merita dopo quello che c’ha fatto,mi ha fatto pena. Mi ha ricordato me quando credevo che Bob non mi amasse più!” risponde con gli occhi lucidi sul finale. Suo marito la stringe a sé asciugandole il viso con un fazzoletto di stoffa. 
“ Questa chi se l’aspettava?! Junior che viene mollato dopo una proposta di mano e non chiude lui una relazione…” commenta Bianca. Il padre la fulmina con un’occhiataccia per evitare che continui col suo commento quando si avvicinano Camilla e Daniele Valencia.
“ Hermes,Charlotte,ci dispiace!” farfuglia mia cognata imbarazzata.
“ Tuo nipote la passione per i colpi di scena li ha ereditati da te,Mendoza!” commenta Daniele Valencia rivolgendosi a mio marito.
“ Non importa! Almeno non ci sono state urla,risse,ceffoni e simili a queste nozze,sebbene la matrigna di Joseph sia peggio che…” s’interrompe guardando sgomento l’ingresso. Lo sguardo di tutti si dirige verso il punto che sta destando il suo interesse.
“ Ritiro tutto…speriamo che non vadano in pezzi i regali!” borbotta mio figlio.
 
[Patrizia]
Quando accedo alla festa,a cui non sono stata invitata,l’attenzione di tutti si catalizza su di me. Daniele e quella troia sono visibilmente seccati e anche Marce non mi sembra entusiasta.
“ Patrizia,che ci fai qui? Qualsiasi sia il motivo,non è proprio il momento,te l’assicuro!” mi avvisa la padrona di casa.
“ Quindi è lei l’ex moglie del nostro consuocero!” esclama una tizia che indossa una specie di bouquet sul vestito.
“ Cercavo mia figlia,visto che mi si nega al telefono!” affermo perentoria.
“ Giustamente lo stalking mica è reato?!” borbotta Daniele.
“ Vedo che non c’è neanche Giulietto. Capisco che oramai per te siano più di famiglia i figli della tua sgualdrina che quelli che hai visto nascere,ma addirittura escludere i miei figli dalle feste di famiglia,mi sembra eccessivo,Danielino!” replico. Stringe forte i pugni inviperito.
“ Io non ho escluso nessuno da questa festa,sia perché non sono stato io ad organizzarla sia perché Giulio e Susanna non ritengono una cosa di cui vantarsi l’avere metà DNA ereditato da te,quindi non vedo perché dovrei allontanarli dalla mia famiglia. Giulio è andato a casa perché domani per lui sarà un giorno importante,o almeno così dicono le persone che si sono sposate ed hanno avuto un ricevimento impegnativo. Io saprò decretare quanto possa essere faticoso il giorno delle nozze solo fra 103 giorni! Per quanto riguarda Susanna,vuoi parlarle? Accomodati…ha giusto bisogno di un pungiball su cui scatenare la sua rabbia!” replica apparentemente serafico,ma palesemente ostico. Rientra dal giardino la figlia maggiore di quella bestia pelosa di Armando Mendoza e va al piano di sopra ignorando tutti,me compresa. Il figlio bifolco di quella poco di buono fa per uscire in giardino,ma quella e Daniele lo fermano.
“ No. Vediamo di non combinare altri casini!” lo fredda il padre dei miei figli.
“ Siete arrabbiati con me?” domanda quel maleducato.
“ No,a patto che domani non rovini le nozze dei tuoi fratelli!” risponde quella gattamorta. La figlia di Armando scende tenendo fra le mani delle cose di mia figlia.
“ Ma quella borsetta è di Susy!” esclamo.
“ Mi dica qualcosa che non so,la prego! Ma lei è nata così o è stata una lobotomia a ridurla in questo stato? Sono un’imprenditrice e non mi diletto a fare la borseggiatrice nel tempo libero,quindi non l’ho scippata a Susanna. È da lei che sto portando queste cose!” ribatte quell’altra bifolca peggio dei genitori.
“ Come sta?” le chiede Daniele. Ma chi?
“ Non vuole vedere nessuno. Ha chiesto a quel tale che si chiama come la libreria dell’Ikea di riportarla a casa e a me di entrare per prenderle le sue cose!” ribatte per poi uscire in giardino.
“ Guillermo. Ma perché sono tutti fissati con questa cosa dell’Ikea? Ora ci si mette pure Milla? Se fa loro impressione chiamarlo Bill,possono provare col nome di battesimo!” esclama Daniele.
“ Figuriamoci se quel paraculo,che mi ha copiato il regalo,non doveva mettersi a fare l’angelo custode!” borbotta il figlio di quella. I due bigami si fissano sconsolati.
 
Dopo quella scenetta melensa in cui Daniele l’aveva chiesta in moglie dinnanzi a tutti,se ne stavano lì a sbaciucchiarsi come se avessero 20 anni. Lei era seduta sulle sue ginocchia cinta dalle sue braccia.
“ Dottor Valencia,adesso tutti penseranno che l’ho stregata rendendola melenso!” civettò quell’oca.
“ Pensino pure ciò vogliono! Ci sposiamo! Io e te ci sposiamo!” rispose lui entusiasta ottenendo un bacio.
“ Chi credi sia quel Dantes?” gli chiese lei. Lui le baciò la fronte.
“ Lo troveremo e gli toglieremo anche le mutande. C’è così tanta gente a cui dovremmo chiedere un risarcimento,che il nostro matrimonio è praticamente già spesato!” rispose lui facendola ridere.
“ Ti amo!” miagolò quella gattamorta.
“ Io di più. Sei la mia vita e lo sarai sempre!” ribatté Daniele baciandole il polso sinistro.
“ Daniele,non riesci a non pensarci?” replicò quella. A cosa?
“ No. Sono già abbastanza civile da non prendere quel cretino e trasformarlo in un barile di strutto!” ribatté lui strappandole una risata.
“ Finirebbe per far esplodere le coronarie della gente. Quell’essere è veleno in qualsiasi forma!” rispose quella.
“ Ho voglia di un bagno caldo!” affermò lui. Ero dietro di loro e neppure mi avevano notato.
“ Valencia,non saremo soli in casa! Tua figlia già non mi sopporta. Cerchiamo di contenere i lezi!” sghignazzò quella ottenendo un bacio.
“ Tu non mi hai mai fatto schifo,amore! Io…ti ho fatto un sacco di male!” farfugliò quella. Lui la abbracciò.
“ Amore,cancella quelle dannate parole dalla tua testa,per favore! Non so perché ti sei allontanata quando mi sono seduto accanto a te su quel divano quella mattina,ma non importa. Mi ami,vuoi sposarmi,che vuoi che me ne freghi?” cercò di calmarla lui.
“ Vuoi sapere perché quando sei venuto a scusarti per quel bacio,mi sono allontanata da te quando ti sei accomodato sul divano? Bene! Credi di aver fatto solo tu certi tipi di sogni o di pensieri con noi due come protagonisti? Hai idea di che effetto abbia su di me la tua voce e il tuo modo di pronunciare il mio nome? Eravamo soli in soggiorno e non potevo averti così vicino senza pensare a determinate cose,senza desiderare certe cose,a maggior ragione dopo il contatto della sera precedente,capisci?” replicò lei con le guance rosse lasciandolo allibito.
“ Spero mi racconterai qualche sogno! E se mi avessi fatto proposte sconce,mi avresti reso più che felice,amore!” ribatté lui malizioso.
“ Daniele! Non essere screanzato! Non ti racconto proprio niente!” si risentì quella ricevendo tante moine da parte di Daniele.
“ Ed hai fatto pensieri sconci anche quando ci siamo sentiti telefonicamente qualche mese fa?” rincarò la dose lui.
“ Daniele Valencia,non ti sposo più se non la smetti! E comunque la risposta è sì!” rispose lei prima di baciarlo.
“ Hai fatto bene ad allontanarti da me tutte le volte che l’hai fatto. La nostra seconda prima volta è stata magnifica e avrebbe perso di romanticismo se fosse avvenuta nel giardino del club,sul divano di tuo fratello o in qualsiasi altro luogo. Le parole di quella lettera sono il frutto della mia scarsa autostima,della mancanza di fiducia in me stesso; e quelle insicurezze,quelle paure sono nate perché credevo non mi amassi e sono sparite quando ho capito che mi amavi da sempre e per sempre,scricciolo! Tu sei la cura a tutte le mie ferite!” affermò lui.
“ E tu alle mie. È sparito tutto quando ho capito che mi amavi ancora: la tristezza di questi anni separati,il dolore per la freddezza con cui mi hai accolta una volta qui…” rispose quella sgualdrina.
“ Freddezza? Quando mai sono riuscito ad essere freddo con te? Tu riuscivi a farmi andare a fuoco pure mentre ti maltrattavo. Tu mi fai ardere sempre,Mendoza! Amore mio,io curerò tutte le ferite che ti porti addosso per colpa mia e dello schifo in cui siamo finiti! Ci cureremo a vicenda e riusciremo a cancellare tutte quelle cose orribili!” rispose Daniele baciandola.
“ Per me è stato terribile allontanarmi da te al club dopo il nostro bacio. Il dolore è stato quasi della stessa intensità di quando sono andata via 40 anni fa!” piagnucolò quell’oca.
“ Anche per me. Ma adesso è tutto passato,amore. Ci attende un futuro meraviglioso!” la rassicurò lui.
“ Lo so. Ci sposiamo,ti rendi conto?” si esaltò quella gallina. Lui sorrise baciandola.
“ Sì. Pochi mesi e sarai mia moglie. Non che ne abbia bisogno per considerarti tale,ma la nostra famiglia va sancita in modo formale! Tutti dovranno sapere che l’unica signora Valencia è la mia Camilla,il mio scricciolo!” rispose lui. Emisi una smorfia di disgusto. Si baciarono ancora finché non si avvicinarono a loro gli sposi con una fetta di torta in mano ciascuno. Il figlio della bestia pelosa emise un colpo di tosse.
“ Hermes! Allora? Che ti è parso di questa festa?” domandò quella al nipote.
“ Il fatto che siamo tutti ancora vivi e con l’udito integro lo considero un miracolo,a dire il vero! Queste sono per voi!” rispose lui.
“ Ne basta una. Io e Daniele facciamo a metà. Non mi va tutta. Sono piena,tesoro!” replicò sua zia. Daniele prese un solo piattino.
“ C’è del cocco qui dentro?” domandò curioso.
“ Sì. La farcia è al cocco. Che naso,zio!” rispose Lotte.
“ Ha il profumo di Cami e lo riconoscerei ovunque!” ribatté lui melenso. Emisi un ghigno disgustato.
“ La smetta di spiarli! O vuole filmarli pure lei e metterli su internet? No,perché direi che sarebbe poco originale,visto che c’hanno pensato prima!” si rivolse a me quell’impiccione di un Mendoza. Arrivò pure quel cafone del figlio di quella con mia figlia in braccio.
“ Meglio che come la portavi prima! Sei già pronto?” domandò quella. Daniele assaggiò un pezzo di torta,poi ne afferrò un altro pezzettino per portarlo alla bocca di lei.
“ Sì,ma se dovete finire la torta,la poggio da qualche parte e aspetto. O possiamo aspettarvi in auto!” rispose quel ragazzetto.
“ Che vuol dire che mi poggi da qualche parte? Mica sono un pacco?” si risentì mia figlia.
“ Sì,un pacco bomba pronto a farmi scoppiare i timpani. La porto in macchina o mi esploderanno i testicoli. Vi chiederò i danni per la mia sterilità,sappiatelo!” borbottò quello andandosene via con mia figlia ancora contrariata.
“ Non andranno mai d’accordo,vero?” borbottò rassegnato Daniele.
“ Se sono andati d’accordo Hermes e Charlotte dopo i ceffoni,il babydoll,il cactus e gli insulti,non vedo perché disperare,amore!” rispose quella sgualdrina.
 
“ Ora che hai avuto la tua risposta alla richiesta di vedere Susanna,puoi andartene e magari fratturarti una gamba uscendo di qui,così che almeno tu non ci guasti le nozze di domani? Grazie!” esclama Daniele mettendomi alla porta.
“ Ti ricordo che questa è la casa della mia migliore amica,non tua e della tua puttana. E comunque l’autolesionismo lo lascio volentieri alla tua dolce metà. A me non piace farmi male!” replico ostica.
“ Non direi che non le piace farsi male o non si sarebbe infilata in questo casino,puntando a mio padre,ben conscia del fatto di essere meno di una bambola gonfiabile per lui! E per mia madre non è stata di certo una scelta voluta quel muflone del suo coinquilino,gliel’assicuro! Non ha problemi mentali né è affetta da cattivo gusto!” interviene la loro bastarda.
“ Patrizia,come ti ho detto,non è il momento,ok?” s’interpone Marcella.
“ Quando mai la tua amica ha mai ascoltato qualcosa di diverso dalla sua voce spacca timpani? La puoi mettere alla porta? Ogni volta che la vedo,mi torna alla mente quando lavorava in azienda e i suoi pseudo melodrammi! Poco mancava che si tagliasse le vene con la carta di credito per la confisca della sua auto!” interviene quella bestia di Armando.
“ Io almeno avevo un motivo serio e non ho mai pensato di tagliarmi le vene. Tua sorella l’ha fatto per davvero mentre aspettava la sua bastarda! E poi sarei io la madre degenere!” sbotto per poi andarmene imbestialita.
 
[Roberta]
Il mondo mi crolla addosso e il terreno mi frana sotto i piedi dopo le parole di quella megera. In circostanze come queste,sin da quando ero una bimbetta,il mio conforto è sempre stato la mia mamma,ma guardare negli occhi lei e mio padre senza piangere è difficile. Lei voleva liberarsi della vita o solo di me per poter tornare da papà senza dovergli imporre me? Mi odiava così tanto da non sopportare la vita con me nel suo ventre? Era tanto detestabile avermi dentro di lei?
“ Quella iena stava mentendo,vero?” balbetta zio Armando rivolgendosi a mia madre.
“ Armando,per cortesia!” lo ammonisce mio padre.
“ Tu lo sapevi?” gli domanda sgomento zio Armando.
“ Ti assicuro che tua sorella non si vanta di questa cosa. E quando l’ho saputo avrei solo voluto morire. Niente mi avrebbe trattenuto dal porre fine alla mia esistenza,se Camilla e Roberta avessero smesso di esistere!” risponde mio padre.
“ Roby…” farfuglia mia madre.
“ Ero un peso per te? Volevi liberarti di me! Io darei tutto quello che ho per sapere di che colore aveva gli occhi il mio bambino,come sarebbe stato sentirmi chiamare << mamma >> da lui… A te non importava!” singhiozzo. Lei avrebbe dovuto dirmelo,non farmelo scoprire così!
“ Roberta,non cominciare come quando hai scoperto di essere mia figlia! Le hai detto cose gravi e poi te ne sei pentita! La mamma non voleva liberarsi di te,ma solo smettere di stare male. Voleva liberarsi di una vita in cui non eravamo noi 3 insieme e voleva portarti con sé per non lasciarti a quell’orango tango!” cerca di mediare papà.
“ Papà,ha ragione. Io…per colpa di quell’impicciona di Nana,ho letto il suo diario ed è straziante. Lei la notte prima aveva sognato voi 3 in un parco. Papà ti adorava ed eravate felici. Poi la realtà è arrivata e,rendendosi conto che sarebbe stata orribile,che tuo padre non ti avrebbe mai cullata,coccolata,viziata,ha pensato che una vita senza di lui non fosse degna di essere vissuta né per te né per lei!” mi spiega Raganella.
“ COMODO NO? TANTO QUANDO ASPETTAVA TE E BARBARA NON C’HA MAI PENSATO AD UCCIDERVI!” sbotto furiosa.
“ Di sicuro non per loro,ma per te. Eri tu a tenermi ancorata alla vita e l’hai fatto da quando sei venuta al mondo. Poi sei diventata una ragione ancora più forte quando ho saputo che eri frutto dell’amore della mia vita. Sapevo che non volevo e non potevo lasciarti e che con te al mio fianco avrei potuto sopportare anche l’infausta eventualità che loro somigliassero a quell’essere! Se potessi,pagherei oro per godermi ogni tuo piccolo movimento nel mio ventre e per condividere l’intera gravidanza con tuo padre!” cerca di spiegarmi mia madre.
“ Io vado a casa. Ho bisogno di stare sola prima che vada da quello schifo di essere vivente e gli cambi i connotati!” esclamo.
“ Mi odi?” balbetta mia madre in lacrime.
“ No,non lo dimentico quanto amore mi hai dato. Noi Valencia non siamo ingrati! Ho solo bisogno di metabolizzare che abbiamo rischiato di morire e di trascinarci dietro pure papà,che la nostra vita a tre si sarebbe potuta intitolare << Riunione in Paradiso >> se le cose fossero andate storte e che fra i figli ero forse l’unica scema a non saperne nulla,giacché Raganella si è messo a giocare all’avvocato del diavolo e Aisha non ha aperto i rubinetti. Posso restare un attimo da sola?” replico infuriata per poi andare via.
 
[Armando]
“ Io vado con lei. Non mi va che vada in giro da sola!” borbotta il povero Joseph facendo per seguirla. Junior gli passa le chiavi della sua auto prima di vederlo uscire. Come rovinare una festa con una sola uscita! Pensare che quella svitata per mestiere vorrebbe organizzarle le feste,visto il suo talento potrebbe aprire un’agenzia per andare a distruggere le serate altrui!
“ Immagino che dopo questo digestivo,sia inutile domandare se desiderate altro!” borbotta Hermes. Aisha si fionda fra le braccia di mia sorella e l’abbraccia scoppiando a piangere.
“ Quanto c’ha messo a farla smettere di piangere quando l’ha saputo?” chiede Carlos a titolo informativo. Daniele sfiora i capelli di sua figlia.
“ Mi dispiace! Se non avessi fatto quella battuta,probabilmente non sarebbe venuto fuori nulla!” borbotto sebbene sia scosso per non essere venuto a conoscenza di questa verità prima di oggi. Mi sento come se in questi 40 anni avessi dormito ignorando il dolore di mia sorella e di colui che 40 anni fa consideravo come un fratello.
“ Era già venuta qui con l’intento di rovinarci la festa. Non avrebbe fatto nessuna differenza! L’esito sarebbe stato lo stesso!” mi rincuora mio cognato posando un bacio sulla tempia di mia sorella.
“ Vedrai che Roberta,è di prima furia,poi riflette e si calma!” cerca di rassicurarla quell’angelo di mia moglie.
“ Lei ha ragione! Se Roby è nata,se è qui,lo deve a Daniele. Quando ho scoperto di essere incinta e pensavo fosse di quello zotico,volevo interrompere la gestazione. È stato Daniele a convincermi a portare avanti la gravidanza. Ho amato Roby ed ho cominciato a sentirmi madre solo quando l’ho tenuta per la prima volta fra le braccia ed odio essere in debito con quello stronzo per averci salvate!” singhiozza mia sorella stringendosi al suo compagno. Anche mia madre era favorevole all’aborto pur di non imparentarsi con quello stronzo!
“ Amore,quell’uomo non l’ha fatto di certo per generosità,ma solo per prolungare le tue sofferenze e il tuo calvario. Se avesse saputo che portavi dentro di te la nostra bambina,probabilmente ti avrebbe lasciata…” fa fatica ad articolare la frase come credo arranchi ad elaborare questo pensiero doloroso.
“ Ma adesso lei mi odia!” singhiozza mia sorella.
“ Ma no,dai. Lo sai com’è fatta. Ha solo bisogno di un po’ di tempo!” la tranquillizza Betty.
“ Amore,ti va se torniamo a casa? Vedrai che domani andrà meglio!” interviene il suo futuro marito. Camilla gli si lancia fra le braccia piangendo. Junior alza gli occhi al cielo.
“ Mi sa che era un sì il suo. Se per te va bene,guido io,papà!” borbotta mio nipote ricevendo un assenso col capo.
 
[Bill]
Dovrebbero inventare un manuale che spieghi come rapportarsi ad una ragazza che piange,cosa dire e non dire,come sia giusto agire,come evitare di essere molesto.
“ Susanna,stiamo sotto questo palazzo da un po’ e temo che qualcuno possa fraintendere!” borbotto. Si asciuga il viso cercando di ricomporsi, salvo poi scoppiare a piangere di nuovo come una fontana.
“ Se la sposa! Si sposa con quella specie di manga! Cos’ho io che non va?” singulta disperata. Chi l’avrebbe mai detto che avrei mai visto Susanna Valencia disperarsi per un uomo?
“ Susanna,in fondo non avrebbe funzionato: siete fratellastri! E poi cosa c’è stato in fin dei conti? Una scopata!” cerco di ridimensionare un po’ la cosa. Scuote il capo continuando a piangere.
“ Non è quella notte. Non si riduce tutto a quel momento. È stato importante il prima. Io con lui sono stata me stessa ed era la prima volta che mi succedeva! Non l’ho mai visto come un fratello,lo capisci? Lui mi capiva ed io credevo di riuscire a capirlo! Io gli ho creduto. Ho creduto ad ogni singola parola pronunciata da lui!” singhiozza poggiando la fronte sulla mia spalla.
“ Se ti può consolare,credo che neanche lui ti veda come una sorella o non sarebbe geloso di me!” replico.
“ E allora perché si sposa con quella?” mi domanda come se potessi darle una risposta. Quel tale l’ho visto 2 volte e mi è sembrato solo un grande stronzo. Oltre al fatto che ha evidenziato di continuo il fatto che avessimo comprato lo stesso pensiero per quelle bambine,come se gli avessi rubato la moglie!
“ Forse ha semplicemente paura che una storia fra voi possa mandare all’aria la famiglia che stanno creando i vostri genitori!” ipotizzo.
“ Come se con noi due che litighiamo come cane e gatto,la nostra famiglia possa definirsi stabile! Doveva pensarci prima di venire a letto con me,non ti pare?” replica cercando di asciugarsi le lacrime con le mani.
“ E poi perché continua a chiamarmi? Non ha capito che non voglio parlargli?” aggiunge mostrandomi il cellulare con le 20 chiamate perse da parte di quello.
“ Questo è stalking però!” borbotto cinico.
“ La verità è che io per lui non sono buona a nulla. Mi ha detto senza mezzi termini che non mi ci vede a fare la madre,quando persino gli animali sono in grado di fare i genitori. Mi reputa più incapace di un cazzo di colibrì!” esclama disperata. Mi sfugge una risata.
“ Scusa,ma perché proprio il colibrì come animale?” le chiedo. Emette un mugugno stizzito.
“ Sei un cretino!” replica con un leggero sorriso.
“ No,sono uno che c’è passato prima di te. Non c’è nulla di peggio che un amore a senso unico,credimi. E in quel caso ero io che amavo per 2…anzi per 3!” rispondo scacciando con forza quei ricordi.
“ Tua madre non credo avrebbe apprezzato,anche se con la storia di Emilio dubito sul serio se la sarebbe presa con te per aver messo su famiglia senza aver ingravidato la tua ragazza,ma ti avrebbe ringraziato caldamente di non esserti innamorato della fan di Temptation Island e non averla fatta imparentare con la moglie di Santiago Corral!” ribatte facendomi ridere.
“ Ci vediamo domani al matrimonio!” mi saluta prima di uscire dalla mia macchina per raggiungere il portone.
 
[Bianca]
Mi tolgo le scarpe poggiandole all’ingresso mentre Mario si libera della giacca poggiandola all’appendiabiti di fianco allo specchio. Tutto mi aspettavo tranne che la serata finisse in questo modo.
“ Mi sa che la giostrina che si appende con gli animali della vecchia fattoria che abbiamo regalato alle bambina sarebbe stato più utile a noi stasera per prendere sonno!” commenta il mio fidanzato mettendosi a sedere sul divano per liberarsi delle scarpe.
“ Roberta era sconvolta. Dev’essere orribile scoprire che tua madre,mentre aspettava te,non voleva né vivere né far vivere te!” chioso. Mi accarezza i capelli quando mi metto a sedere sul divano. Poggio il capo sulla sua spalla e mi bacia la fronte.
“ Almeno sappiamo per certo che la rovina della festa non va a letto con tuo padre,il quale,con scarsissimi risultati,sta facendo palestra!” replica beccandosi un cazzotto leggero in pieno addome.
“ Non è che vai ad allenarti pure tu con lui?” scherza spingendomi con la schiena sul divano per poi sovrastarmi col suo corpo. Sollevo il capo dal cuscino per catturare le sue labbra con le mie.
“ Pensi che ne abbia bisogno?” flirto mordicchiandogli il labbro inferiore. Sorride divertito per poi scuotere il capo.
“ Chi se l’aspettava che tua sorella si sarebbe schierata dalla parte di Susanna Valencia,meglio conosciuta come Miss San Marino!” commenta ironico. Beh non hanno avuto un inizio semplice le due!
“ Si è innamorata davvero e lui ha chiesto ad un’altra di sposarlo. Non è bello essere nei suoi panni!” ribatto. Gli occhi mi diventano lucidi pensando agli anni in cui ho amato Mario in silenzio.
“ Come quando sei tornata da Londra con Sir Tofu e te lo volevi sposare! Per grazia ricevuta,esiste Cassandra Alvarez che se l’è preso e che se lo sciropperà per tutta la vita!” replica il mio ragazzo geloso. Gli strappo un bacio.
“ Dico solo che Junior avrebbe dovuto evitare di illuderla!” osservo.
“ Tenendo soprattutto conto che fanno parte della stessa famiglia,che sono colleghi e che vorremmo l’Ecomoda sopravvivesse a loro due,visto che già basta la modella nuova a farci rischiare pelle e impresa tutti i giorni!” risponde.
 
[Marcella]
“ Grazie per essere rimasto ad aiutarmi!” borbotto verso Santiago,che sta impilando i bicchieri per portarli in cucina. Mi rivolge un sorriso cordiale,ma per nulla sereno.
“ Ti ha scosso la bomba su Camilla?” gli domando.
“ Penso a come possa averla presa Daniele. Si sarebbe potuto ammazzare se il gesto di Camilla fosse andato in porto,soprattutto scoprendo in seguito della paternità di Roberta! Adora quella ragazza. L’adorava anche quando era nella pancia di Camilla e la credeva figlia di quella specie di gorilla!” replica toccato. Annuisco.
“ Sarebbe stato l’ennesimo lutto della tua vita,come della mia!” commento. Annuisce.
“ Mi dispiace per Jean. Di solito non è così scorbutico,te l’assicuro!” mi scuso. Sorride poggiando la mano sulla mia. M’irrigidisco.
“ Non gli piaccio. Pensa sia smanioso di sostituire suo padre nella tua vita!” constata. Ha ragione!
“ Michel era ed è l’uomo della mia vita,l’amore più grande che abbia mai sperimentato. Jean ce l’ha con se stesso perché non riesce ad accettare che suo padre non sia più con noi,che non sarà presente al suo matrimonio,che non potrà mai conoscere i suoi nipotini. Per le bambine sarebbe impazzito e credo che Hermes sarebbe diventato il suo oggetto d’ironia preferito,una volta tollerata la sua opera di seduzione della sua piccolina…” rifletto ad alta voce.
“ Finisco di portare i piatti di là. Non vorrei rischiare che ci deprimessimo più che dopo la bella sfuriata della tua cara amica!” risponde.
“ A me non deprime parlare di Michel!” preciso.
“ Non ti deprime,ma non riesci ad andare avanti. Non vesti il nero,ma sei ancora a lutto,come Daniele prima che Camilla tornasse!” mi fa notare. Mi risento.
“ Finisco io!” affermo perentoria dirigendomi verso la cucina. I suoi passi non vanno in direzione dell’ingresso,ma seguono me.
“ Marcella,possibile che non possa esprimere la mia opinione?” replica.
“ No. Che ne sai tu di cosa voglia dire essere sposati con una persona che ti fa sentire sempre come se fossi la sua regina,che ti corteggia ogni giorno come il primo? Che ne sai tu? Il tuo matrimonio è stato un disastro sin dall’inizio e tua moglie è sempre stata più che squalificante con te perché eri la sua seconda scelta!” sbotto pentendomene subito dopo,quando mi accorgo della sua espressione.
“ Santi,io…” farfuglio prima che mi interrompa.
“ Hai ragione tu: io non so cosa voglia dire essere la prima scelta di qualcuno. Evidentemente ho qualcosa che non va e non sono destinato ad una storia felice! Buonanotte! Ci vediamo domani!” esclama secco per poi andarsene. Emetto un mugugno frustrato e,in preda alla rabbia, scaravento un bicchiere di cristallo sul pavimento.  La porta della stanza di Catarina si spalanca e ne esce la mia domestica in pigiama.
“ Signora,tutto bene?” domanda assonnata.
“ Sì,mi è solo caduto un bicchiere. Prendo scopa e paletta! Lei torni a letto!” rispondo cordiale.
 
[Giulia]
“ Altra bella giornata di fuoco! Chissà domani che ci aspetta! Hanno fatto bene a non richiedere l’animazione,tanto le nostre feste sono già animate a sufficienza! Ci manca solo un bel matrimonio a Las Vegas fra i due così chiudiamo proprio il cerchio!” borbotto seccata dal fatto che la festa per le mie nipotine sia andata a carte e quarantotto. Jean sta fissando il vuoto.
“ Amore,dispiace anche a me che la festa delle gemelle sia andata male e sono grato al cielo che Hermes non c’abbia fatto saltare i timpani!” lo provoco perché reagisca.
“ Scusa,ma io l’unica cosa a cui penso è che quel tale sia rimasto lì a dare una mano a mia madre come se fosse di casa!” borbotta. Sta diventando un’ossessione questa!
“ Amore,si conoscono da più di 40 anni ed è normale che ci sia una certa familiarità!” osservo. Mi schiocca un’occhiataccia.
“ Vuol dire che un bel giorno mi ritroverò Calderon in giro per casa nostra a preparare la lavatrice? Quella è casa di mia madre e mio padre, dove ho mosso i primi passi,dove abbiamo pianto papà…” ribatte urtato.
“ Tu pensi che tuo padre l’avrebbe voluta infelice a vita?” gli domando. Non dico che quel tale sia il candidato ideale come nuovo amore di mia suocera perché la sola idea di ritrovarmi fra i piedi la figlia oltre l’orario di lavoro mi irrita,ma non può volere che la madre invecchi da sola! È un pensiero da egoisti!
“ Io vorrei solo che non profanassero la casa che è stata anche di mio padre,visto che già stasera è diventata il teatro di una tragedia! Vogliamo allestirci il circo? Invito il domatore di leoni la prossima volta?” ribatte incrociando le braccia al petto.
 
[Barbara]
Urinare nel contenitore sterile apposito è abbastanza difficoltoso,ma farlo con Giulio fuori dalla porta che,per via dell’agitazione,straparla è pure peggio! Sono nervosa anch’io perché la prima gravidanza non l’abbiamo cercata ed è arrivata,mentre ora il test potrebbe essere negativo, ma cerco comunque di non farlo impazzire con la mia ansia!
“ Tesoro,se non ci riesci,possiamo farlo domani sera!” mi propone. Alzo gli occhi al cielo.
“ Amore,se avessi problemi ad urinare dovresti portarmi in ospedale perché potrebbe essere un blocco renale. Tesoro,lo so che sei nervoso e lo sono anch’io,ma cerca di non agitarti!” rispondo sfilando il cappuccio del testo per infilare la striscetta assorbente nell’urina.
“ Amore,ma non vuoi una mano?” mi chiede. Comincio a pensare che l’idea di trascorrere la notte precedente alle nozze separati non fosse malaccio! Ma che cavolo!
Una volta imbevuta la striscia,rimetto il cappuccio blu al bastoncino e lo appoggio sul lavabo. Svuoto il contenitore delle urine nel water e tiro lo sciacquone. Apro la porta del bagno per recarmi al bidone e buttare il contenitore vuoto. Giulio sta girando in tono come un animale in gabbia grattandosi delicatamente la nuca.
“ Allora?” mi domanda quando mi nota. Mi sa che per una volta sarò io a dare un consiglio a mia madre: quando toccherà a lei fare il test di gravidanza,che eviti di farlo in presenza di Daniele o finisce che si fanno una litigata con i controfiocchi!
“ Amore,devono passare 3 minuti. Sto solo andando a buttare il contenitore!” rispondo prima di andare in cucina e gettare quel barattolino di plastica nella spazzatura.
Torno in bagno seguita da Giulio come una specie di ombra. Infilo le mani sotto il dispenser del sapone per farmi scivolare una piccola quantità sul palmo e massaggiarmi bene le mani per poi sciacquarle.
“ Amore,ma non è che ci va l’acqua sopra?” mi domanda ansioso. Fra lui e il padre con questa gravidanza finirò dritta al manicomio!
“ Amore,il cappuccio è chiuso,quindi non ci va l’acqua!” rispondo al limite della pazienza.
“ Scusa! È che sono nervoso come quando io e papà facevamo gli esperimenti di scienze da piccolo!” mi spiega.
“ Lo so. Vogliamo uscire dal bagno e torniamo solo allo scadere dei 3 minuti?” propongo.
“ E lo lasciamo solo?” mi domanda allarmato. Mi porto le mani al viso emettendo un mugugno esasperato.
“ Amore,non c’è nostro figlio nel test di gravidanza e,essendo un essere inanimato,non si lancerà dalla finestra del bagno,ti prego!” sbotto. Mi prende le mani fra le sue.  
“ Lo so che sembro scemo,ma è che vorrei fosse già pronto il risultato. Sai che ho letto su internet che dopo 10 minuti,il risultato…” fermo le sue elucubrazioni catturando le sue labbra in un bacio intrecciando le dita fra i suoi capelli.
Le sue mani accarezzano la mia schiena arrivando fino alle mie natiche per sollevarmi la camicia da notte. Mi libero della sua t-shirt lanciandola in un punto imprecisato del bagno,dove ben presto viene raggiunta dalla mia camicia da notte. Il freddo delle piastrelle del bagno è più sopportabile grazie al calore della sua bocca contro il mio collo. Tuttavia a farci staccare è il suono squillante del timer a forma di cupcake che adoperiamo per cucinare.
“ I 3 minuti sono passati!” esclama Giulio entusiasta staccandosi da me e poggiando la fronte contro la mia. Di solito non è così felice quando ci interrompono in certi momenti!
“ Sia chiaro che dopo riprendiamo questo discorso,signora Valencia!” soffia contro le mie labbra. Lo supero nel raggiungere il lavandino per afferrare l’asta di plastica,custode del nostro futuro. La fisso in trance.
“ Allora?” mi domanda notando i miei occhi lucidi. Gli consegno il test di gravidanza.
 
 
Capitolo terminato! Lo so: sono perfida. Test positivo o negativo? Lo scoprirete presto,don’t worry! Come vedete,non è stata una festa tranquilla e non lo sarà il matrimonio del giorno seguente! Si salvi chi può! Immagino non riuscirò a pubblicare altro prima di Natale,quindi buon Natale!!
  
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