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Autore: Bankotsu90    26/12/2022    1 recensioni
[Girls und Panzer]
[Girls und Panzer]Nel primo turno del 63° torneo nazionale di sensha-do la Ooarai, squadra debuttante, riuscì ad avere la meglio sulla più forte e numericamente superiore squadra della Saunders. Ma se la Saunders avesse vinto?
Genere: Drammatico, Sportivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'Age of Saunders'
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Yuri Isuzu, madre di Hana, si trovava in cucina e stava consumando una cena  da lei stessa preparata, a base di noodles all'uovo con verdure per primo, cui sarebbe seguito un piatto di Kara Age. Improvvisamente il suo Smartphone iniziò a squillare.
 
Kuso… Perché accidenti mi scordo di spegnerlo?
 
Pensò, infastidita.
 
Mise mano al telefono e rispose:
 
Pronto?
 
“…”
 
No, non mi disturbi affatto… Dimmi.
 
“…”
 
Yuri sbuffò.
 
Chissà perché non sono affatto sorpresa.
 
Grazie per avermi informata, Kikuyo.
 
Detto ciò attacco.
 
Riprese a mangiare, anche se ora la precedente tranquillità era stata rimpiazzata da una certa irritazione.
 
Ora capisco perché alcuni la chiamano Yuki Onna… Difficile trovare una donna più glaciale e spietata.
 
Pensò, scuotendo il capo.
 
Non aveva mai incontrato personalmente Shiho. Aveva solo sentito parlare di lei. Era una donna sempre seria e riservata, compariva poco sui giornali. La stampa sportiva ogni tanto le dedicava qualche articolo, parlando più che altro del suo passato come capitano della Kuroromine e dello stile Nishizumi, uno stile basato sull'onore, sulla disciplina, sulla spietatezza verso le avversarie.
 
La compassione è una debolezza, che gli avversari non ricambieranno!
 
Aveva dichiarato in una delle rare interviste concesse, pubblicata sull’Asahi Shinbun.
 
Negli ultimi tempi, però, la stampa che di solito la elogiava, adesso era fortemente critica nei suoi riguardi. Il totale disinteresse di fronte al suicidio della figlia secondogenita, unita al fatto che era stata proprio lei a spingerla a quel gesto diseredandola, aveva scatenato polemiche a non finire in tutto il Giappone. Sul web molti sportivi le avevano dato addosso, accusandola di cinismo e di cattiveria. Critiche e accuse che, col passare delle settimane, si erano moltiplicate: sui social, sui giornali online, su Youtube… Ovunque, come funghi.
 
Miho Nishizumi un anno fa ha compiuto un atto di eroismo, salvando la vita all'equipaggio di un Panzer III, ma sua madre invece di lodarla l’ha diseredata! E così facendo l’ha indotta al suicidio! Quella donna malvagia è responsabile della sua morte!” Aveva dichiarato Kyoko Hayashi, insegnante.
 
Se Miho fosse stata mia figlia oggi sarebbe ancora viva… Perché io a differenza di Shiho non le avrei dato addosso! Anzi, l’avrei elogiata e premiata! Questa è la differenza tra una vera madre e una come Shiho Nishizumi!” Era il commento di Yuriko Takagi, agente di borsa.
 
Shiho Nishizumi ha esagerato… Capisco essere furente per la sconfitta, ma addirittura diseredare la propria figlia e trattarla come un rifiuto per aver compiuto un gesto nobile è eccessivo!” Aveva commentato Hiromi Nagisa, casalinga.
 
Questi e mille altri interventi circolavano su internet. Anche alcuni esponenti della Federazione, come il direttore Kodama, Chiyo Shimada e Ami Chono avevano criticato apertamente la condotta insensibile di Shiho, la cui popolarità presso il pubblico era in picchiata. Ma questo alla diretta interessata non sembrava importare nulla. Non una parola di rimorso, o di dispiacere. Invece dichiarava che Miho si era comportata da eretica, condannando la sua squadra alla disfatta e allontanandosi dallo stile Nishizumi, e che non era degna di far parte della sua famiglia.
 
Se dovessero inventare un nuovo sinonimo per madre degenere quello sarebbe Shiho Nishizumi.
 
Pensò, tra un boccone e l’altro, dimenticandosi che lei stessa, pochi mesi prima, aveva cacciato sua figlia di casa perché si era iscritta al corso di sensha-do.
 
Dopo aver finito i noodles mise mano al secondo piatto, ma in quel momento una voce maschile la chiamò:
 
Isuzu-san!
 
Scocciata, posò le bacchette sul tavolo e disse:
 
Shinzaburo, ti ho già detto che non voglio essere disturbata mentre mangio!
 
Sumimasen, ma c’è vostra figlia al telefono.” Replicò il suo servitore.
 
Va bene… Entra!” Lo invitò.
 
Dopo pochi istanti la porta si aprì e fece il suo ingresso Shinzaburo, un uomo con corti capelli castani scuri e occhi dello stesso colore; indossava un kimono blu scuro e teneva in mano un cordless, che porse alla sua padrona. Questa lo prese e rispose:
 
Konbanwa, Hana!
 
Konbanwa, okāsan.
 
Ho saputo che oggi il tuo team ha battuto la Kuromorimine… Le mie più vive congratulazioni, non è un’impresa da poco! Fino ad ora ci era riuscita solo la Pravda, e per giunta solo grazie a un colpo di fortuna!
 
Lo so, madre… Ah, sono stata io a eliminare il carro-bandiera avversario!
 
Yuri ridacchiò.
 
Ottimo lavoro, figliola! Sono fiera di te!” Si complimentò.
 
Arigatō, okāsan.
 
Adesso chi vi attende nella finale?
 
La Saunders University, che ha eliminato la Pravda.
 
Conosco quel liceo… è a tema statunitense, giusto?
 
Hai, okāsan. La St. Gloriana invece è a tema britannico.
 
Yuri rise.
 
Cos'è, un remake della guerra d’indipendenza americana?
 
Al telefono, udì la figlia ridere a sua volta.
 
Esatto. Speriamo che l’esito non sia lo stesso…
 
Non temere, Hana… Se avete sconfitto la Kuromorimine cosa può farvi la Saunders? La St. Gloriana ha buone probabilità di vittoria!
 
Non ne dubito… E poi Darjeeling è un comandante formidabile. Lo ha dimostrato contro la Kuro, contro la Yogurt e contro la BC Freedom.
 
Non solo… Quella ragazza ha classe ed eleganza da vendere, nonostante pratichi il sensha-do. Devo ammettere di essermi fatta una opinione sbagliata di questo sport.” Ammise la donna, sorridente.
 
Mi riempie di gioia sapere che avete cambiato idea… Ora devo salutarvi.
 
Alla prossima!
 
*****
 
Ore 20:00
 
Sai cosa hai fatto? Cosa hai causato?” Stava gridando Katyusha, alterata, a Nina.
 
La corvina, intimidita dall'esplosione di rabbia del suo capitano, si strinse sulla sedia e deglutì.
 
Compagna Katyusha… Credevo fosse una dei nostri!” Si giustificò.
 
Ti avevo categoricamente vietato di farne parola con anima viva! Ma tu hai fatto di testa tua, e ci hai condannate alla sconfitta!” La accusò la sua interlocutrice, puntandole contro l’indice.
 
Nina si sentì come se qualcuno l’avesse pugnalata al ventre. Alcune lacrime iniziarono a rigarle il volto.
 
Mi dispiace…” Affermò, abbassando lo sguardo.
 
Come reazione, Katyusha, furente, si alzò in piedi, si piazzò affianco a lei e le tirò l’orecchio destro.
 
Guardami in faccia mentre ti parlo, capito?” Le ordinò.
 
D… Da!” Replicò lei, dolorante.
 
La biondina mollò la presa, tornò a sedersi e guardò la sua sottoposta con sguardo gelido, come il tono che usò.
 
Compagna Nina… Hai disubbidito esplicitamente al comando del tuo capitano! Attraverso la tua insubordinazione e la tua stupidità hai esposto il nostro team di sensha-do a una umiliante disfatta!
 
Si alzò ancora in piedi, guardando la corvina con uno sguardo di puro odio, che fece rabbrividire quest’ultima.
 
Non sei degna del tuo ruolo! Non sei degna di far parte della squadra! Non sei degna delle tue compagne, che tu hai tradito…
 
Ora Nina aveva le guance rigate da lacrime che le fuoriuscivano copiose dagli occhi. Non sapeva come replicare a quelle parole, e il rimorso per aver passato informazioni a una spia avversaria, tradendo le sue compagne (anche se inconsapevolmente) non le dava tregua.
 
Ti comunico, traditrice, che a partire da ora sei fuori dal team di sensha-do!” Le disse Katyusha.
 
Sconvolta, Nina si alzò in piedi.
 
No… Ti prego, compagna Katyusha! Nel team ho molte amiche, non voglio separarmi da loro!” Esclamò.
 
Non le avrai più quando scopriranno ciò che hai fatto! E a giorni verrai trasferita al Dipartimento Agricoltura, a coltivare il grano e a pelare le patate!
 
Nina, sempre più affranta, preferì non replicare. Se avesse provato a insistere molto probabilmente avrebbe rischiato l’espulsione.  Si alzò in piedi.
 
Capisco, capitano… Altri ordini?” Domandò, con voce rotta dall'emozione.
 
Da… Sparisci dalla mia vista!” Le rispose il suo superiore.
 
L’ormai ex caricatore del KV-2 annuì e, lentamente, uscì dalla stanza.
   
 
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