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Autore: terryoscar    04/01/2023    5 recensioni
AUTRICI: Aizram_G e TerryOscar
Un piccolo racconto per narrare di un invito per una festa e tutto quelle che ne consegue. I personaggi sono noti, sono gli stessi di Avventura, almeno nei nomi e nei caratteri. Una storia allegra, per questi gironi di festa.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: André Grandier, Hans Axel von Fersen, Marron Glacé, Oscar François de Jarjayes, Sorelle Jarjeyes
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Un Viaggio difficile
 
Il giorno dopo
 
Scendo in cortile, caricare l'ultima borsa sulla vettura mentre André mi spalanca lo sportello.
 
"Buongiorno Oscar!"
"Buongiorno Andrè! Sei pronto per il nostro viaggio?" Domando allegra dopo una notte di riposo.
 
Osservo Andrè, ha un’aria così allegra, tutto sorridente …… chissà, forse una delle due donnette lo avrà rallegrato!
 
"Si, Oscar!" Sistemo il predellino.
"Bene .... allora possiamo partire ..... pronti ad affrontare mia sorella ... ed i suoi figli!" Rispondo sorridendo, quella ciurma di scalmanati, sempre di corsa, allegri e vivaci.
 
"Buon viaggio ragazzi! ... E tu nipote, bada alla nostra madamigella Oscar!"
"Certo Nonna! Come sempre sarò al suo servizio, il suo fido scudiero!!" Rispondo sorridendo allegro.
 
 Qualche giorno lontano dalla corte, dagli obblighi e da Fersen ..... saranno perfetti.
 
Seguo Oscar all'interno della carrozza, con questo tempo sono felice che ci sia un cocchiere e non tocchi a me condurre la vettura. Come chiudo lo sportello busso sulla parete e la carrozza parte.
 
 
 
 
 
 
Viaggiamo da diverso tempo, Oscar è taciturna, il suo silenzio mi infastidisce un poco, non resisto e domando: “Ti è successo qualcosa?”
“Nulla!”
Sento la sua risposta secca, irritata.
“Non si direbbe, non mi guardi nemmeno.”
“Dovrei? Forse non ti guarda abbastanza Marielle?”
 
Sento lo sguardo di Oscar addosso, ha un sopracciglio un poco alzato, mi guarda un poco di sbieco, povero me ….
 
“Cosa? … Ma …”
“Scusami, lo so, non è affar mio.”
“No, ma che c’entra …”
“Sono nervosa, non avrei dovuto …”
“E’ a causa di Fersen che sei agitata? Cosa voleva?”
“Oh beh … semplicemente coinvolgermi nelle sue beghe amorose.”
“Riguardo la regina?”
“Esatto! Mi ha chiesto di intervenire alla festa di fine anno a corte, di indossare l’alta uniforme per impedire che lui ballasse con la Regina affinché li salvassi dai pettegolezzi!”
“Cosa? Ma …”
“Gli ho detto di non prendere parte alla festa di fine anno così avrebbe evitato qualsiasi problema.”
“Cosa ti ha detto?”
“Cosa vuoi che mi abbia detto?! Io non voglio immischiarmi in faccende che non mi riguardano! Che siano più discreti!”
“Vuoi dire che approvi la loro relazione?”
“André, sappiamo che la regina e Fersen si amano e per buona pace di tutti che lo facciano in segreto e senza coinvolgermi nelle loro questioni!” sbotto scocciata, ormai è troppo, decisamente troppo.
“Ed è solo per questo il motivo perché sei silenziosa o c’è dell’altro?”
“Che cosa vuoi insinuare?”
“Non insinuo nulla! … Forse … forse … ti ha dato fastidio che Fersen si sia rivolto a te perché …”
“Perché? … Su avanti, parla!” rispondo un poco dispotica.
“Lascia stare … tanto è tutto inutile!”
“André hai una faccia! Forse avresti preferito trascorrere il Capodanno con Marielle?”
Ribatto fuori di me: “E tu avresti preferito trascorrerlo con Fersen?”
“ANDRE’! Ma sei impazzito?”
“Allora siamo in due! E poi tra me e te la più folle sei tu!”
“IO?! E si può sapere perché?”
“Perché … perché …”
“Su, avanti, parla!”
“Di la verità! Dimmi che avresti preferito prendere parte al ballo non vestita in alta uniforme ma con indosso un bel vestito da donna per ballare con il tuo Fersen!”
Spalanco gli occhi e sussurro: “Cosa?! Ma …” fuori di me, alzo la mano e lo colpisco con un sonoro ceffone, in pieno viso, sulla sua guancia sinistra.
 
 
 
Fuori di me, l’afferro per le braccia, la guardo intensamente mentre la carrozza sussulta a causa delle buche. Sussurro sulle sue labbra: “Sei cieca! Possibile che non ti accorgi che ti amo da impazzire?” Una violenta scossa, la ruota finisce in una buca, finisco le addosso, è tra le mie braccia e la bacio con passione.
 
 
 
Non mi sembra vero! Sento la bocca di André sulla mia, mi bacia, nessun uomo l’ha mai fatto. Mi sento inerme, subisco il suo bacio prepotente, tento di vincolarmi ma non ci riesco, è troppo forte. All’improvviso sento lo sportello della vettura spalancarsi, deve essere Jacques, il vetturino.
 
 
 
 
Spalanco lo sportello, ciò che vedo è incredibile: André e il colonnello Oscar si baciano! E che bacio!! Un bacio appassionato!! Andrè è quasi sdraiato sul colonnello ….. ci manca solo che facciano ben altro …. Allora è vero ciò che si dice a palazzo! … Quei due sono amanti! Oh Signore!
Chiudo di colpo  lo sportello e mi giro di spalle.
 
 
 
Ho visto Jacques spaventato, ha quasi sbattuto lo sportello. Riesco a divincolarmi da André, con tutte le mie forze colpisco sul suo petto. “Sei pazzo! Ma come hai osato baciarmi?” Urlo furiosa ed arrabbiata, anche se all’improvviso sento un brivido di freddo.
“Forse non sei una donna e non posso baciarti?”
Arrossisco e ribatto: “Ma perché non baci Marielle?!”
“Perché non mi interessa! E’ te che voglio!”
“Bugiardo! Tu sei come …”
“Fersen?”
“Come tutti gli altri!”
“Gli altri chi?”
 
 
Ascolto la conversazione animata tra il colonello e André, non ho dubbi quei due se la intendono! Certo che i nobili sono davvero strani, invece di scegliersi tra di loro preferiscono divertirsi con la gente del popolo! … Però … chi l’avrebbe mai detto che André … ih ih … poi guardo la ruota. Accidenti, siamo finiti nella buca e quei due nemmeno se ne sono accorti! … Magari non si rendono conto che siamo fermi! Adesso cosa faccio?!
 
 
 
“Allora Oscar, non mi rispondi? Gli altri chi?”
“Vuoi fingere di essere ciò che non sei?”
“Non capisco …”
“Ma se tutte le dame e le cameriere di Versailles ti scrutano quando ti vedono!” Rispondo decisa ed un poco indispettita. “Tutte queste donnette mi irritano.”
“Ma dico, sei impazzita? Io sono un servo, il tuo servo!”
“Un servo che piace alle donne! E poi tu non sei il mio … servo ma …” Ripenso al bacio, sento le gote diventare calde, di sicuro sarà arrossita! Accidenti!!
“Ma?!”
“Tu eri mio amico!” rispondo calcando il tono sulla parola eri.
“Ero?! E adesso cosa sono, sentiamo!”
“E’ evidente che dopo quanto accaduto tu ed io … André!!!”
“Cosa c’è?”
“Ora che ci penso, siamo fermi e la carrozza non è in equilibrio.”
 
Vedo Oscar guardarsi attorno un poco scandalizzata e sorpresa.
 
“Già … è vero! Ma cosa è successo?”
Improvvisamente ricordo il volto basito del vetturino e sussurro: “André, Ora ricordo!”
“Ricordi cosa?”
“Jacques ci ha visti!”
 
Sento la voce secca di Oscar, una affermazione, senza bisogno di attendere risposta.
 
“Visti?!” domando perplesso, visti …… cosa significa visti?
“Mentre … tu … mi baciavi …”
“Dici davvero?”
“Certo! Sarà colpa tua se a palazzo Jarjayes faranno pettegolezzi su di noi!”
“Sta calma! Vado a vedere cosa è successo e riguardo ai pettegolezzi, vedrai che terrà la bocca chiusa!” dico mentre spalanco lo sportello. Scendo, vedo Jacques vicino ai cavalli. “Ma cosa è successo?”
“André, possibile che non ti sia reso conto che abbiamo preso una buca?! Dobbiamo tirare fuori la carrozza!”
“Santo cielo!” Vedo Oscar  uscire dalla vettura.
Mi avvicino ai due e con voce grave domando a Jacques: “Ma come hai fatto a finire in una buca? Eppure è piuttosto grossa!”
“Comandante, come potete vedere la strada non è delle migliori, è piena di buche ed io, per evitarne una, sono finita in un’altra.”
“Forza, muoviamoci! Tiriamo fuori la carrozza!”
“Sissignore!”
 
 
 
 
 
Dopo aver tirato fuori la carrozza dalla buca, ci ritroviamo tutti e tre sporchi di fango, prima di salire dico: “André, il viaggio lo proseguirai a cassetta con Jacques!”
“Ma Oscar …”
Jacques ribatte: “Impossibile, Signore, a causa dell’urto il seggiolino del passeggero si è staccato.”
“Ma com’è possibile!”
 
Vedo Oscar sbuffare indispettita, quasi spazientita e scocciata. Avrebbe voluto farmi viaggiare fuori, al freddo …… povero me!
 
“Vedete, era già difettoso, io lo stavo riparando quando ho ricevuto l’ordine di preparare la carrozza per il viaggio, ecco non ho avuto tempo ..”
Rispondo seccata: “Si, si, ho capito!” Salgo sulla carrozza seguita da André che si sistema di fronte a me. Poco dopo ci rimettiamo in viaggio.
 
“Volevi proseguire il viaggio da sola!?”
“Meglio che taci! Non vedo l’ora di arrivare! E pensare che è tutta un’idea di mia sorella.”
Incrocio le braccia e con tono sarcastico, rispondo: “Dovresti ringraziarla, invece! Ma ti immagini se fossi rimasta a Parigi?! Contro la tua volontà, avresti preso parte alla festa che si terrà a corte!”
“Smettila!”
“E no, invece parlo! Ti saresti occupata ancora una volta di assecondare i vizi e le follie del Conte di Fersen che brama per Sua Maestà e …”
“E tu avresti festeggiato con Marielle!” Aggiungo senza lasciare il tempo ad Andrè di finire la sua frase.
“Smettila! Non credi nemmeno tu a ciò che dici!”
“Dovresti chiedermi scusa!”
 
Vedo Oscar incrociare le braccia al petto e fare un mezzo broncio, proprio come quando era bambina.
 
“Per averti baciata?”
“E … esatto!”
“Forse non avrei dovuto ma non me ne pento.” Rispondo tutto fiero.
“Sfacciato!”
“E tu sei una ribelle!”
“Ribelle?! Perché ho reagito?”
“Oscar, sei gelosa?”
“Di chi?”
“Di Marielle.”
“Cosa? Io che?! Ma sei pazzo?! Tu piuttosto come hai osato  farmi questo?”
“Ti ho detto che ti amo.” Rispondo serio.
Arrossisco. “André ma cosa dici?!”
“Lo so che non dovrei parlarti in questo modo, non posso certo aspirare al tuo amore, vero? …”
Sento le gote sempre più calde. Nessun uomo mi aveva parlato d’amore. Sento il cuore battere forte, sono confusa. Lo sguardo di André mi imbarazza, reagisco. “Sono un soldato, il resto sono sciocchezze!”
“Però non sdegni i modi gentile di Fersen …”
“Bada André, ancora una parola e infilzo con la spada!”
“Non ne saresti capace. Comunque, ti prometto che non ti dirò più nulla e poi non possiamo continuare a discutere fino a palazzo di Liancourt!”
“Meglio per te ….”
 
André mi ama, ed io sono gelosa …..
 
 
 
Sono a cassetta, il viaggio sembra interminabile, a causa della nebbia fitta ho dovuto rallentare, ma ormai dovrò fermare i cavalli, non si vede più nulla.
 
 
Sentiamo la carrozza arrestarsi, sussurro: “Oscar, temo che la nebbia ci costringerà ad arrivare in ritardo.”
“Già, per fortuna siamo partiti un giorno prima! … Avrei preferito rimanere a Parigi, invece …”
“Per fare da anfitrione a Fersen e alla Regina?!”
“Ti prego non ricominciare!” Rispondo esasperata.
Vediamo spalancarsi lo sportello, Jacques dice: “Colonnello, mi dispiace ma siamo costretti a fermarci, è impossibile viaggiare in queste condizioni!”
“Ma … dovremo rimanere in carrozza finché la nebbia non si dirada!?”
“Colonnello, mi sono fermato davanti ad un casolare, è a pochi metri da qui, magari potremmo prendere riparo lì per qualche ora!”
“Cosa ti fa pensare che sia disabitato?”
“Il fatto che dal comignolo non esce fumo.”
“Oscar, vado a vedere!” Dico afferrando la spada prima di scendere dalla vettura.
 
 
 
Entro del casolare seguito da Jacques, mi guardo attorno, è tutto decadente, c’è appena un piccolo pagliaio, uno sgabello rotto, dico: “E’ disabitato. Possiamo fermarci per qualche ora.” Sento alle spalle alcuni passi, è Oscar.
“Qui andrà bene. Adesso dobbiamo solo sperare di rimetterci in viaggio quanto prima.”
Jacques ribatte: “Comandante, faccio entrare anche i cavalli, così potranno ripararsi dal gelo!”
“Va bene!”
 
Vedo Jacques lasciare il casolare, sussurro: “Non ci voleva! … Non fanno che capitare imprevisti.”
“André, ormai è fatta e, a dire il vero, preferisco essere  qui piuttosto che a Parigi.”
Sorrido e con tono scherzoso ribatto: “Ahh adesso sei tu che apri l’argomento!” Avanzo sicuro, quasi a sfidarla.
Indietreggio e dico: “Sta lontano!”
“Hai paura di me? Impossibile! L’indomito Colonello Jarjayes non ha paura di nessuno.”
“Non prendermi in giro! E poi ciò che ancora non ti ho detto è che …”
Siamo faccia a faccia, occhi negli occhi, sussurro: “Sentiamo, cosa non mi avresti ancora detto?” Ostento una sicurezza che non ho, respiro il suo profumo, mi perdo nel suo sguardo.
“Che Jacques … si, Jacques, accidenti, ci ha visti …”
“L’hai già detto!”
“Si, si ma ci ha visti mentre …”
“Mentre?”
“Mentre TU mi baciavi!”
“Me l’hai già detto! Ma Oscar possibile che tu l’abbia dimenticato?!”
“Non prendermi in giro!”
Sorrido e con sfacciataggine continuo: “Forse ti ho sconvolta così tanto che …”
“Tu … tu … mi confondi.”
“Io ti confondo?!”
“Si, tu!”
“Ho sentito bene!?”
“Io avrò perso la memoria ma a quanto pare TU non ci senti!”
“Senti Oscar …” avanzo sorridendo. “Dimmi almeno se ti è piaciuto …”
“ANDRE?!!!”
 
 
Entro nel casolare con i cavalli, ecco … ci risiamo, quei due sono troppi vicini ed io sono il terzo incomodo! Ma perché André non è partito da solo con il Colonnello? … Che situazione imbarazzante!
 
“COFF … COFF ….”
 
 
Sentiamo gli zoccoli dei cavalli, mi allontano immediatamente da Oscar mentre sento Jacques tossire fintamente. Vedo Oscar avvampare per poi dare le spalle.
 
 
Faccio un bel respiro e con la calma di sempre dico: “Metti i cavalli in un angolo ben riparato! Voglio giungere a destinazione quanto prima!”
“Agli ordini Colonnello!”
 
 
Guardo lo sgabello rotto, non c’è nemmeno un posto dove potersi sedere se non sul pagliaio. Meglio di niente! Mi siedo e rimango in silenzio. Poi vedo André e Jacques occuparsi delle bestie, quest’ultimo dice: “Comandante, immagino che abbiate fame, vado a prendere la sacca dei viveri!”
“Un poco di pane e formaggio andrà bene.”
André ribatte: “Vengo con te!”
“Non preoccuparti, ci penso io!”
“No, vengo con te!” Rispondo deciso mentre lo seguo. Siamo fuori dal casolare, vedo  Jacques  prendere la borsa mentre lo osservo con un certo imbarazzo, sussurro: “Debbo chiederti un favore …”
“Si, già so cosa vorresti chiedermi! Tranquillo André, non dirò a nessuno che tu e il Colonnello ve la intendete.”
“Ma cosa dici?! Non è così …” vedo Jacques guardarmi divertito. “Beh … in un certo senso … io … si, l’amo ma lei …” lascio la frase a metà, un poco sconsolato. “Lei non mi ama …..”
“André, non devi darmi alcuna spiegazione. Ti piace il Comandante? Prenditela ma sii discreto! Vi ho visti io, e se fosse stato qualcun altro?”
“Ma … ma …”
“Niente ma e non fare quella faccia! … Non sarebbe la prima volta che un attendente diventa l’amante di un nobile!”
“Come debbo dirtelo che noi non siamo ciò che tu pensi?! Lei non mi ama!”
“Ho capito che tu da lei vorresti di più, vorresti una relazione seria ma credi che sarebbe possibile? Comunque non è affar mio! … E poi ci sono tante donne che si concedono alla servitù senza amare.”
“Ma …”
“André, ti auguro di essere felice anche se di nascosto dal Generale! … Mio Dio! Ho nominato il Generale! Scusa André, ma non vorrei essere al tuo posto, lo sai com’è fatto il padrone!”
“Jacques, ti prego!”
“Sei in un bel pasticcio, amico! Bene, portiamo la borsa al Comandante prima che ci venga a cercare!”
 
 
Vedo André e Jacques rientrare. André prende dalle mani di Jacques la borsa, l’appoggia appena sull’unico supporto che c’è, lo sgabello rotto, tutto sghembo e traballante.
 
“Aspetta André, ti aiuto!” Dice Jacques, venendomi incontro. Tiriamo fuori i viveri. Vedo Oscar venirmi incontro e le porgo il pane e il formaggio.
Durante il pasto, prendo tre bottiglie da mezzo litro di vino rosso, porgo la prima ad Oscar poi a Jacques, l’ultima è per me.
 
Mentre sorseggio il vino osservo André e il Comandante e con tono allegro dico: “Speriamo di ripartire altrimenti ci toccherà brindare in questo rudere all’inizio del nuovo anno.”
André ribatte: “Con tutto ciò che ci è successo in questi anni, non sarebbe poi così tanto grave.”
Jacques continua: “Beh tu e il Colonnello con la vita militare che conducete, credo che ne abbiate di cose da raccontare.” Mordo il formaggio.
Oscar ribatte sarcastica: “Potresti arruolarti!”
“No, no! Non ci penso nemmeno, la vita militare non fa per me! Io preferisco occuparmi delle mie mansioni, immagino che siano molto più tranquille.”
 
Con tono perentorio Oscar domanda: “Jacques hai controllato se i cavalli sono ferrati?”
“Si, certo Comandante! L’ho fatto prima di partire e ho dato una controllata anche poco fa.”
“Bene!” sorseggio il vino e finisco di pranzare.
 
Questo imprevisto non ci voleva. Adesso devo sopportare anche lo sguardo curioso di Jacques! … Non mi importa cosa penserà di me e Andrè! ….. André è così diverso, cambiato, fino all’altro giorno era solo André adesso invece, lo guardo come uomo non come amico. Però che sfacciato! … Mi ha baciata e ha confessato di amarmi senza pentimento! …. Ma che dico, di cosa dovrebbe pentirsi … di amarmi?! … Ma io cosa provo per lui? Per me è … è un fratello?! No. Di un fratello non si è gelosi se una donna gli corre dietro! … Sono confusa. E Fersen?! Che sia stato una chimera? Oh beh lui ha la regina e poi altre donne. Non mi piace. Che sciocca che sono stata!
 
 
Osservo Oscar è pensierosa, domando: “Tutto bene?”
“Certo!” mi alzo e mi dirigo verso l’uscita, guardo il paesaggio e dico: “Jacques, la nebbia si è un poco diradata, meglio approfittarne! … Voglio essere a palazzo Liancourt prima di sera!”
“Come volete Colonnello. Agli ordini!”
 
Saliamo in carrozza non appena i cavalli sono stati attaccati e riprendiamo il nostro viaggio. Spero di arrivare in fretta da Joséphine ….. questo abitacolo è troppo piccolo per tutti e due.
   
 
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