Piccolo
sole
Una
tra le tante cose che Giyuu amava di Tanjiro era, senza alcun dubbio,
il suo sorriso.
Era bellissimo il modo in cui Tanjiro incurvava le labbra nella rappresentazione genuina della felicità, della riconoscenza, del divertimento, di qualsiasi tipo di emozione bella; per Giyuu era come poter assistere a una nuova aurora semplicemente seguendo l'incurvatura di quelle labbra.
Tanjiro era il suo piccolo sole.
Per questo, quando i suoi sorrisi erano velati dalla tristezza, Giyuu provava un vuoto all'altezza del petto, un dolore a tratti intollerabile che gli lacerava la carne.
Era bellissimo il modo in cui Tanjiro incurvava le labbra nella rappresentazione genuina della felicità, della riconoscenza, del divertimento, di qualsiasi tipo di emozione bella; per Giyuu era come poter assistere a una nuova aurora semplicemente seguendo l'incurvatura di quelle labbra.
Tanjiro era il suo piccolo sole.
Per questo, quando i suoi sorrisi erano velati dalla tristezza, Giyuu provava un vuoto all'altezza del petto, un dolore a tratti intollerabile che gli lacerava la carne.
«C'è
qualcosa che posso fare per te?» gli chiese quella notte.
Tanjiro annuì.
«Abbracciami più forte che puoi».
Tanjiro annuì.
«Abbracciami più forte che puoi».