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Autore: terryoscar    23/01/2023    7 recensioni
AUTRICI: Aizram_G e TerryOscar
Un piccolo racconto per narrare di un invito per una festa e tutto quelle che ne consegue. I personaggi sono noti, sono gli stessi di Avventura, almeno nei nomi e nei caratteri. Una storia allegra, per questi gironi di festa.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: André Grandier, Hans Axel von Fersen, Marron Glacé, Oscar François de Jarjayes, Sorelle Jarjeyes
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Un nuovo inizio
 
Sono seduto nella nostra carrozza di famiglia, in compagnia di mia moglie Marguerite, osservo il paesaggio cambiare, ormai siamo giunti nella terra dei Liancourt. In lontananza si scorge il palazzo in cui vive mia figlia Joséphine, la nostra primogenita.
"Marguerite....siamo ormai arrivati!" Osservo mia moglie, mi sorride appena, con quel suo sorriso che riempie lo spazio.
“Sai Augustin, sono molto contenta di trascorrere il capodanno con mia figlia, soprattutto rivedrò i miei nipoti.”
"Bah....io un po' meno! Quei due maschi sono delle pesti, e le bimbe pure! Mancano di educazione! Disciplina! Sgrunt! Ah....ma cosa mi aspetto da Charles?"
“Ma no caro” aggiungo mentre trattengo a stento una risata, nascondendo la mia bocca dietro alla mano guantata, “Sono solo …. Vivaci.”
"Vivaci? Mancano di disciplina! Dimmi ..... quanti anni hanno?"
“George ne ha otto mentre Antony sette."
“Ecco ... e sono due discoli! Mancano di disciplina! È tutta colpa di Charles! Dimmi....almeno ci saranno anche i nostri consuoceri?"
"Si, e non solo loro, ci sono anche Oscar e Andrè."
"Oh beh, almeno avrò qualcuno con cui parlare! Intendo di discorsi da uomo!"
Abbasso il capo e sussurro: "Si ... certo ..." faccio fatica a non ridere.
 
Discorsi da uomo con la nostra ultimogenita, povera cara, e povero caro. Ancora si illude di avere un figlio, maschio.
 
“Cos’è quell’espressione? A cosa stai pensando?”
“Ecco … Augustin ma quando considererai Oscar una donna?! ... Oscar è molto bella ma come fai a non rendertene conto?!”
"Coff ... coff ... è solo un dettaglio per il resto è un maschio ... un maschio da fare invidia a qualsiasi padre. E tu smettila di puntualizzare questo piccolo e impreciso particolare!"
 
Sorrido alle parole di mio marito, piccolo ed impreciso particolare ….. vorrei vedere se lo privassi di quel …. Particolare, cosa farebbe.
 
"Piccolo ed impreciso particolare? Ma ti rendi conto di cosa dici? Oscar è una donna!!! Esattamente come me ..... e come Joséphine! Lo vuoi capire?" Aggiungo mentre appoggio la mano sul braccio di mio marito, stringendoglielo un poco.
"Marguerite, mio figlio è perfetto! ... Il mio Oscar è coraggioso, deciso, impavido e poi è molto abile con le armi più di qualsiasi soldato!"
"Si certo, non lo metto di certo in dubbio. Ma è e resta una donna!"
Mi allontano un poco da mia moglie e con tono serioso continuo: "E' perfetto ed è ciò che conta!"
"E dimmi ..... dopo di te, il titolo passerà a Oscar .... e poi? Non ci hai mai pensato, vero?!" Aggiungo sorridendo mentre avanziamo verso la residenza di nostra figlia Joséphine.
Sussulto e borbotto: "Come sarebbe?"
"Sarebbe quello che ti ho domandato, dopo Oscar a chi andrà il titolo? Forse ad uno dei figli di Joséphine e Charles?!" vedo mio marito sussultare appena. “Lo sapevo, questo è il tuo punto debole.”
"COSA?! Ma ... ma sei impazzita? Dico ... ma ti pare che ... io .... Ma Oscar!"
"Oscar è una donna ....  e come tutte le donne porta la vita ..... ma necessita di uno sposo per generarla! Uno sposo adatto a lei, ovviamente. L'alternativa è lasciare il casato in mano ad un Liancourt!"
"... Ma ..." Sento la fronte bagnata, sono spaventato, sussurro: "Il mio casato in mano a quella famiglia di squilibrati?! Assolutamente no!"
"E allora? Cosa intendi fare? Su ..... dimmi caro ..... sono ansiosa di saperlo!"
"Ma ... ma ... Ma che discorsi fai?! Non è questo il momento di pensarci ..." Sento la fronte grondare di sudore, anche le mie mani sono sudate, ho caldo, molto caldo. Con l'indice allento il collo della camicia dopo aver sbottonato il cappotto, poi ribatto: "Smettila di fare questi discorsi!"
Fermo con decisione mio marito, lo guardo dritto negli occhi ed aggiungo: "E invece questo è proprio il momento giusto! Dimmi ....  a quanti anni ci siamo sposati, tu ed io?!"
"Ecco ... credo che siano trenta, giusto?"
Sorrido, come sempre mio marito tenta di cambiare il punto di vista. "Mio caro .... io ti ho chiesto quanti anni avevo io il giorno delle nostre nozze! Non sviare la domanda ...... su su ...."
"Ma cosa c'entra?! Io davvero non ti capisco. Marguerite guarda, siamo arrivati!"
 
Come sempre mio marito cerca di sviare il discorso, quando lo stesso non è di suo gusto.
 
"Si si ...... ma tu vedi di rispondermi! Guarda che inizio a perdere la pazienza, Augustin!"
"Ma cosa dovrei dire?!" guardo dal finestrino e tento di sviare il discorso. "Però chi l'avrebbe detto che quell'idiota di Charles facesse curare così bene il parco!"
“Augustin .... sei un uomo impossibile ..... tanto quanto Oscar è una donna!!"
"Donna o uomo lei è ... e sarà sempre il mio erede! Te l'ho già detto, il suo è un inutile dettaglio! ... E adesso basta, siamo arrivati e non voglio che quella squinternata di Jo ascolti certe conversazioni. Lo sai che è tutta strana! ... A volte mi chiedo a chi somigli, è troppo ... mascolina."
“Ah ... prima o poi dovrai rispondermi ..... in quanto a Joséphine ....  assomiglia a te! Mi pare ovvio! Ih ih ih!"
"A me?! E in cosa mi somiglierebbe, sentiamo!"
"Nell'essere .... mascolina, come hai detto tu!! Io di certo non lo sono, anzi ......" aggiungo sibillina sorridendo.
"In quel senso, dici?"
"Hai capito benissimo ..... ma riprenderemo il discorso ...... come hai detto tu!"
" Coff coff ... ehm ...Oh bene, siamo arrivati!"  Sento la carrozza fermarsi, spalanco lo sportello e salto giù dalla carrozza, senza attendere l’aiuto di qualche servo o paggio. Ci vuole una ritirata, per sviare il discorso.
Vedo mio marito fare un salto e dico: "Augustin almeno avresti potuto aspettare che il cocchiere sistemasse il predellino!"
“E perché mai? Sono giovane ed agile!"
"Si, ma ... già ... a volte dimentico chi sei, in fondo stiamo insieme molto poco!"
"E cosa c'entra”
"Voglio dire che ho quasi dimenticato come sei!"
"Margherite, comincio a preoccuparmi ... fai certi discorsi!"
"Forza ..... andiamo ..... sulla porta c'è già Joséphine ad attenderci!! Ma non credere ...... riprenderemo il discorso!"
"Su sbrigati, fa molto freddo!"
 
Camminiamo spediti verso nostra figlia, sorrido e la saluto.
"Joséphine! Figlia mia!!! Sei .... uno splendore!!"
"Oh Padre, non siete cambiato affatto, siete sempre così galante! A proposito qualche volta lo dite anche ad Oscar?" Sorrido mentre osservo mio padre sussultare appena, tutto impettito nel suo abito da viaggio, elegante senza essere eccessivo.
"Oscar? E cosa c'entra ora mio figlio Oscar?!"
"Vostra figlia, Padre, Vostra figlia! E' femmina e che femmina!"
"Figlio, maschio ed erede. Ma ora entriamo ... questi sono discorsi da uomini, non da donna!"
 
 
Entriamo nel palazzo, alcune cameriere ci vengono in contro per raccogliere i guanti e le mantelle dei miei genitori, il mio personale è perfetto, degno della figlia di un generale …. Almeno se devo ricevere l’augusto genitore.
 
"Si, certo entriamo!" durante il percorso continuo: "Uomo, donna ... ma che discorsi sono!? L'uomo senza la donna non può procreare e viceversa! Padre siete antiquato, modernizzateVi!"
"Modernizzarmi? Uhm ...  e dimmi .... non sarei forse moderno, io? Io che ho fatto di Oscar il mio erede? Non sono forse moderno?!" Domando sorridendo, adesso la frego io mia figlia, anche con la dialettica!
"Quindi se Vi ritenete moderno, ammettete che Oscar è una femmina!?"
"No, Oscar è un maschio, così è scritto sul suo certificato di battesimo ..... e così è. Vedi di non dimenticarlo mai"
Prendo il braccio di mio padre, guardo mia madre e continuo: "Scusatemi ma al mio augusto genitore ci penso io! ... E ditemi Padre, avete pensato a una discendenza? Non vorrete che i Jarjayes soccombano?"
"Ancora con questa storia?!! Ci penserò .... quando sarà il momento!!! Su su ......"
“Si, certo ... abbiamo tutto il tempo per parlare! ... Oh guardate, sta arrivando mio marito!"
“Si .... quello smidollato ..... oh perdonami, perfetto per te, ovviamente!"
"Ovviamente! Ah ah ah ...."
 
Vedo avanzare mio genero, sorrido mentre mia moglie avanza verso di lui. Questo ragazzo è perfetto per mia figlia Joséphine, un rammollito che la asseconda in tutto e per tutto. Indossa un abito troppo opulento, per i miei sobri gusti.
 
"Miei cari suoceri .... è per me un onore potervi ospitare nella mia dimora!! Ed è un piacere, per me, rivedervi!"
"Grazie Charles! ...  E dimmi come vanno i tuoi affari?"
"Bene! Assolutamente bene!! Non sarò un uomo d'azione .... ma con gli affari sono abile come Voi lo siete con le spade!"
Joséphine ribatte maliziosa: "Invece mio caro, tu sei un grandissimo uomo d'azione! Ih ih ..."
"Joséphine!!" Sento la voce di mia madre, un leggero tono di rimprovero. Raggiungiamo il piano superiore, dove Joséphine ha fatto preparare la nostra stanza.
 
 
 
 
 
 
Dalla finestra vediamo la carrozza in sosta della famiglia Jarjayes, dico felice a mio fratello: "George, sono arrivati i nonni! Su presto dobbiamo accoglierli nei migliori dei modi!"
"Uhm ... frecce e cuori anche per loro?"
"Si, anche le spade! Il nonno ama le armi."
"Perfetto! Allora armiamoci e .... assaltiamolo!"
"Aspetta George ... voglio prendere anche la mia pistola di legno!"
"Certo .... ih ih .... vedrà che bravi soldati siamo! Lo sconfiggeremo!"
"Però prima ... devo mettere la spada nel fodero sul fianco, la pistola in tasca e l'arco con le frecce in mano, pronte per poter colpire il nostro nonnetto!"
"Perfetto .... ma muoviti o il nonno sarà pronto .... e noi vogliamo coglierlo di sorpresa!" Aggiungo mentre afferro le mie armi di legno e mi precipito fuori dalla stanza.
"Forza corriamo!" Dico dopo aver sistemato le armi.
Ci precipitiamo nel corridoio, raggiungiamo i nostri genitori e soprattutto il nonno e  ci scagliamo su di lui, lanciando le frecce con i cuori contro il suo sedere.
"Sarete nostro prigioniero, Nonno!"
 
 
Percorro il corridoio con la mia famiglia, sento improvvisamente uno scalpitio frettoloso all'improvviso qualcosa mi colpisce, mi sento confuso, ma poi capisco che sono i miei nipoti. Mi volto verso di loro, continuano a colpirmi con le frecce, sorrido e dico: "Lo sapevo che eravate voi!"
Prendo la mia pistola giocattolo, caricata a piccole palline di legno, prendo la mira e faccio partire l'unico colpo, colpendo il nonnino in pieno petto.
"Siiiii! Nonno, Vi ho colpito!"
"Ah ah ah ah ... noto con piacere che somigliate ai Jarjayes! Ah ah ah ... nipoti venite a salutare vostro nonno!" Dico allargando le braccia.
Corriamo contro il nonno con le nostre spadine di legno sguainate e ci gettiamo tra le sue braccia.
"Nonnino caro! Avete visto come siamo bravi?"
"Ah ah ah ... Si, ho visto! Sarò con voi una settimana e vi allenerò con la spada! Ma adesso abbracciamoci!"
"Siiii! Avremo due soldati tutti per noi! Il nonno e la zia!"
Vedo mia moglie fare un passo in avanti e con voce soave dice: "Non salutate la nonna?"
"Siiii! Certo Nonnina! Vi vogliamo bene!" Urlo abbracciando la cara nonna.
Abbraccio i miei nipoti, li accarezzo e li bacio, poi domando: "Dov'è la zia Oscar?"
"Coff coff ... Marguerite, zio Oscar, zio!"
"Zia Oscar, mio caro, cerca di mettertelo bene in testa. Oscar è una femmina. Esattamente come me o Joséphine" Rispondo decisa.
"Basta con questi discorsi! Vado nella mia stanza e fatela venire da me! Ehm volevo dire, fatelo venire da me! ... Accidenti!"
"Si si ..... bambini, andate a chiamare la zia Oscar! Su, veloci!"
"Andiamo Antony!" Dico mentre corriamo per il corridoio mentre perdiamo le nostre armi.
"Joséphine, i tuoi figli mancano di buona educazione! Spero che almeno le femmine siano più educate!"
"Mi dispiace deluderVi ma le mie figlie sono dei maschi mancati. Antony e George in confronto sono degli angeli!"
"Ecco .... lo sapevo, io! In questa casa manca la disciplina! Ed è tutta colpa tua, Charles!" punto il dito verso mio genero.
 
Certo non fa mancare nulla a mia figlia ed ai loro figli, è un brav’uomo nell’insieme, ma è uno smidollato. Poveretto il mio consuocero, un soldato come me con un figlio così .
 
"Ma Signore?! Io ... ecco io preferisco che sia Jo ad occuparsi di tutto, soprattutto dell'educazione dei nostri figli."
"Appunto! Sei uno smidollato! Privo di spina dorsale! Povero me ....."
"Padre ma cosa dite? Charles è il miglior marito del mondo, soprattutto è ligio al suo dovere."
"Si certo ...... ai suoi doveri coniugali senza dubbio! Avanti di questo passo la Francia sarà piena di Liancourt! Ma per il resto ....."
"Infatti! Visto che siamo in argomento, Vi annuncio che tra circa sei mesi avrete un altro nipote."
Alzo gli occhi al cielo e sospiro, mentre vedo mia moglie felice per la lieta novella. "Uhm....dimmi....quanti figli hai già prodotto?"
"Forse non lo sapete? Comunque non disperate, vedrete che prima o poi avrete ancora un altro nipote .... l'erede!"
"L'erede? Io ho già il mio erede, mio figlio Oscar!” Aggiungo fiero. “Possibile che qui non si parli d’altro? Oscar è il mio erede, fine.”
"Ah davvero?! E dopo Oscar chi sarà l'erede della famiglia Jarjayes?"
"Oh....ma quante domande che fai! Ecco ... prima o poi ..... poi .....cercherò un moglie per mio figlio!" Rispondo deciso, con tono autoritario.
"Ah ah ah ah ah ah ... Padre ... ah ah ah .... questa poi! Ah ah ah ... una moglie! Ah ah ah ..."
"Certo! Una moglie! Cosa vorresti forse fare?"
"Ah ah ah ... non sapevo che due donne potessero generare! Ah ah ..."
"E chi ha parlato di due donne? Io no .... proprio no! Ed ora scusami ma vorrei togliermi di dosso la polvere del viaggio!"
"Quindi servirà un uomo!? Ih ih ih ...."
"Ovvio....."
"E perchè di grazia avete detto che cercherete una donna?!"
"Ho detto che cercherò una moglie ..... perchè Oscar è un maschio! Mettitelo bene in testa, mia cara!"
Indietreggio con il capo e sorpresa domando: "Padre, quanti anni avete?"
"Io? Qualcuno in più di te, mia cara ...... qualcuno più di te! O non sarei tuo padre!"
"Si ma ... non sono tanti per perdere l'orientamento ovvero la lucidità insomma il senno!"
"Io non ho perso nulla di tutto ciò, mia cara"
Prendo nuovamente sotto braccio mio padre, l'accompagno in camera sua e in un sussurro, dico: "Bene, quindi visto che non avete perso il senno, vorrei darvi un ... piccolo suggerimento ...."
"Uhm....sentiamo,  mia cara ....."
"Per mio fratello Oscar serve una moglie, giusto?"
"Esatto ..."
"Ed io so per certo che mio fratello è innamorato!"
"Innamorato? E di chi? Su .... non farti pregare e parla" aggiungo con tono autoritario.
"Di una donna, naturalmente!"
Sussulto alle parole di mi figlia .... Oscar che ama .... una donna?  Oh Signore ...... "Muoviti, parla" inizio ad agitarmi. “Oscar non può essersi innamorato di una donna, essendo donna lui stesso.”
"Ma come!? Non avete detto che serve una moglie per mio fratello?! Scusatemi padre ma anche se siamo quasi coetanei, il mio udito funzione ancora perfettamente!"
"Ehi....vedi di non mancarmi di rispetto!" Sbotto scocciato.
"Ma Padre, siamo divisi da pochi anni di differenza! Comunque meglio che Vi riposiate, ne riparleremo dopo! A proposito, stasera avremo una ospite, una dama, una parente di Charles."
"E chi sarebbe? Non mi piacciono le tue sorprese"
"Una lontana cugina ... magari sarà adatta a mio fratello! Ah ah ah ..."
 
Osservo Joséphine allontanarsi a passo veloce mentre mia moglie entra nella stanza.
 
 
Mi chiedo cosa avrà per la testa mia figlia, comunque desidero parlare con Oscar, ovviamente mio marito Augustin non voglio che si intrometta.
 
 
"Marguerite ..... vieni, vorrai cambiarti anche tu!"
"Verrò dopo!" guardo mia figlia e dico: "Jo dobbiamo parlare!"
"Come volete Madre!" Rispondo mentre le faccio segno di accompagnarmi nel salottino qui a fianco.
Vedo allontanarsi mia moglie e mia figlia e dico a mio genero: "Spero che tua moglie non combini nulla altrimenti me la prenderò con te!"
"Con me? Ma io .... io, che colpa ho io di cosa fa mia moglie?"
"Tu hai colpa eccome! Charles sei un uomo senza carattere!"
"Ma no, Signore! Cosa dite? Io ho un ottimo carattere!" Rispondo un poco risentito.
"Si, certo ... un ottimo carattere per mia figlia. Charles devi tirare fuori il tuo essere maschio non solo in camera tua ma anche fuori!"
"Certo Signore! Io comando dentro e fuori dal letto!"
Lo guardo dritto negli occhi e ribatto: "Non prendermi in giro: tu non comandi ne dentro e tanto meno fuori dal letto." Rispondo deciso e fiero, mentre vedo mio genero tremare un poco al mio cospetto. Avesse almeno il mio fisico, invece è un poco sovrappeso, privo della statura del soldato.
"Certo che si, Signore! Proprio come tutti gli uomini!" Rispondo sorridendo.
"Non coinvolgere me, io non sono come te!"
"Se lo dite Voi, Signore ......"
"Adesso scusami, devo cambiarmi d'abito, lasciami tranquillo."
"Certo Signore, come desiderate!" Saluto ed esco veloce dalla stanza, sotto lo sguardo impietoso di mio suocero.
 
Che uomo impossibile, non so come abbia fatto mia moglie a venire su così bene, con un padre come lui! E poi mette una paura, molto peggio di quanto me ne incuta mio padre.
 
 
 
 
Sono in compagnia di mia figlia, ci sediamo l'una di fronte all'altra e con tono imperioso dico: "Joséphine adesso dimmi tutta la verità riguardo Oscar!"
"Certo Madre! Con immenso piacere. Ma prima ... posso farVi qualche domanda?"
"Dimmi!"
"Voi .... cosa pensate di André? "
"E' un bravo ragazzo e ... Joséphine, sinceramente spero che un giorno lui e Oscar ... Oh ma lo sai che io sono una sognatrice e quindi ... si, insomma mi piacerebbe che sposi Oscar."
"Perfetto! È esattamente quello che piacerebbe anche a me! Ed infatti .... li ho invitati qui apposta! Affinché quella testona di Oscar capisca che ama Andrè! "
 
Sospiro per un attimo, osservo mia figlia, così convinta delle sue parole. Magari fosse possibile.
 
"Vuoi dire che ... Oscar prova qualcosa per André?" domando emozionata.
"Certo! Deve solo .... capirlo! E a questo  ..... dovremo provvedere noi!”
"Hai un'idea?"
"Certo ... ih ihih ih" Sorrido felice.
"Ne sono davvero felice!" Rispondo entusiasta.
"Fidatevi di me!" Concludo maliziosa.
 
 
 
 
Busso decisa alla porta della stanza di Andrè.
TOC TOC TOC TOC
"Apri! Mio padre ci vuole vedere!" Urlo decisa mentre spalanco la porta, entrando senza attendere la risposta di Andrè.
 
Mi accingo a indossare i pantaloni quando vedo spalancarsi la porta, mi copro le gambe e ribatto: "Ma dico, non sai attendere? Lascia almeno che mi copra!"
Osservo Andrè, a petto nudo, con le braghe in mano. Certo che ha un bel petto, da quando è così … bello. arrossisco un poco ed abbasso lo sguardo.
"André ... io ..."
Sorrido e con sfacciataggine continuo: "Sappi che non mi disturba se mi guardi! ... Almeno mi illudo che tra noi ci sia qualcosa."
"Oh! Smettila subito!" Afferro una camicia e la lancio ad André. "E copriti!" ordino imperiosa.
"Ti faccio presente che IO sono in camera mia!"
"E....allora? Muoviti! Mio padre ci aspetta!" Rispondo fiera cercando di guardare un punto oltre la sua testa, nel tentativo di non guardare il suo corpo.
 
Uff …. povera me! Che imbarazzo! Quanta fatica per mantenere il giusto contegno, tutta colpa sua, da quando Andrè è così …. Così ….. oh, povera me …. Mi sento quasi vacillare davanti al suo petto.
 
Mi infilo i pantaloni e domando: "Ma come, tuo padre non doveva trascorre l'ultimo dell'anno a Versailles? Cosa ci fa qui?"
"E invece è qui! Accidenti a Joséphine e alle sue dannatissime idee!" Sbotto furiosa.
"E' strano! Secondo me, tua sorella ha in mente qualcosa!" Continuo mentre mi infilo le scarpe e decido di proposito di indossare per ultima la camicia.
"Ma ti vuoi muovere, Andrè! " sbotto sempre più nervosa.
"Non mettermi fretta! E poi se la mia lentezza ti da fastidio, aspettami fuori!"
"Ecco, così sarai ancora più lento. Forse hai bisogno dell'aiuto di qualche cameriera!" Aggiungo tagliente.
"Mi accontenterei del tuo aiuto!" Rispondo altrettanto tagliente.
"Cosa? No, assolutamente no! Non sono di certo un valletto, io!" sbotto scocciata incrociando le braccia al petto.
"Un valletto no, ma la donna che mi fa impazzire si."
"Sono un uomo, io! Vedi di ricordarlo!" Aggiungo un poco titubante.
"Si, certo ... un bel uomo. L'uomo che fa per me!"
“Forse ..... forse tu saresti .... una donna?"
Avanzo deciso, la vedo indietreggiare fino a metterla di spalle al muro e bloccandola sussurro: "Per te diventerei donna, uomo, bambino ... decidi tu! Io sono qui per te ..." mi allontano appena. "Beh sempre se mi vuoi."
"Ma .... tu .... tu ..... " Sono imbarazzata, non so davvero cosa dire. "Dobbiamo muoverci ..... mio padre ..... ci aspetta"
“Tu …. Stai forse scappando, Oscar?!” aggiungo con tono ironico mentre vedo Oscar sempre più in imbarazzo.
"I...io? No no ...... io ..... non scappo mai! Ma .... è meglio andare ......"
"Possibile che tu sia di ghiaccio? Eppure un tempo hai provato dei sentimenti per Fersen! A causa sua ho sofferto moltissimo ma adesso ... adesso invece ... sono sicuro che non ti sono indifferente." Mi avvicino per baciarla.
Sento le labbra di André sulle mie, dolci e morbide. Per un attimo, un attimo soltanto, cedo alle sue labbra.
Ho il suo viso tra le mani, mi allontano appena dalle sue labbra, sussurro appena: "Io ti amo ..." la bacio ancora.
Mi lascio andare al suo bacio, sento le gambe credermi un poco, mi appoggio al suo petto per non vacillare, sto così bene....
All'improvviso sento bussare alla porta con vigore, susseguito da una voce che conosciamo entrambi. "ANDRE' APRI! SONO IL GENERALE JARJAYES!"
 
 
Oscar ed io sussultiamo di scatto, la sento tremare tra le braccia, la stringo a me e sotto voce dico: "Non preoccuparti per tuo padre, a lui ci penserò io!"
"Pensare a cosa?"
"Gli dirò che ci amiamo! E se vorrà uccidermi, sarò pronto a sacrificarmi per te!"
"André ma cosa dici?!"
 
Busso ancora con vigore. TOC TOC
 
"MA SI PUO' SAPERE COSA FAI? APRIMI!"
"André....aprigli......" sussurro mentre cerco di riprendere controllo di me.  
 
Ci manca solo che mio padre pensi che io e ….Andrè …. Oddio che imbarazzo.
 
"Dimentichi che non ho ancora la camicia!? Cosa penserebbe tuo padre vedendoti qui con me e mezzo nudo?!"
"Metti la camicia .... e apri! Veloce!"
Mi guardo in giro, non la trovo. "Dov'è?"
 
“MA INSOMMA APRIMI!! SI PUO' SAPERE COSA STATE COMBINANDO?"
"André...te l'ho lanciata prima .... se non la trovi, prendine un'altra! Ma muoviti!"
 
"OSCAR, SO CHE SEI CON ANDRE', TI ORDINO DI APRIRE!"
"André muoviti ....... infilati la camicia ....o la giacca anche così, muoviti e copriti!"
"Vorrei ma non trovo le camicie! ... Credo che siano ancora nel bagaglio, l'unica era quella che tu non so dove hai lanciata ..."
 
 
"SE NON MI APRITE SIGNIFICA CHE MI STATE NASCONDENDO QUALCOSA! TUTTO QUESTO E' OPERA DI JOSEPHINE!!!! JOSEPHINEEEEE DOVE TI SEI CACCIATA?!"
 
 
"Oh Santo Cielo, ci manca solo mia sorella. André apri o lo farò io! Meglio mio padre di mia sorella"
Vedo una giacca sul sofà, l'afferro, la indosso. Tento di allungare il collo della giacca in modo che non si veda il petto nudo. "Meglio di così non riesco. Spero che il Generale non pensi male ..."
"Se mettessi un gilè sotto alla giacca ..... sarebbe meglio! Non trovi? "
"Si ... si ... hai ragione! Ma come farei a giustificare la tua presenza?! Meglio che ti nasconda!"
"Io non mi nascondo! Mai!" Mi avvicino alla porta e la spalanco con un sol gesto.
Vedo la porta spalancarsi, ho di fronte mio figlio. "Oscar, si può sapere cosa sta succedendo?"
"Nulla Padre, assolutamente nulla. Anzi ..... mi cercavate?" domando cercando mi mantenere la calma.
"André, dov'è André? Non lo vedo!" Domando mentre lo cerco con lo sguardo.
"Signore .... sono qui" Rispondo mentre avanzo verso il Generale.
Osservo André, e con sospetto domando: "Che cosa significa? Perché non sei vestito? E tu Oscar cosa ci fai in camera di un uomo semi nudo?"
Sento un fruscio di gonne e la voce allegra di Joséphine: "Ma come?! Se Oscar è un uomo di cosa Vi preoccupate?!" poi guardo André e continuo divertita. "Hai dimenticato di indossare la camicia ma stai bene lo stesso."
“Grazie Madame!" Rispondo sfoderando un leggero sorriso.
 
"Padre ..... sono un uomo anche io ..... non capisco...."
"Ehm ... si ... si ... ma ... perché ci avete messo tanto ad aprire?"
"Perché … perché … stavamo discutendo! Ecco, stavamo discutendo!"
"E non mi avete sentito? Suvvia, non prendiamoci in giro?"
Joséphine continua: "Ma si può sapere di cosa Vi preoccupate? Ma insomma! Oscar è un uomo proprio come il nostro bel tenebroso di André! Padre, Vi sareste dovuto preoccupare se Oscar fosse stato una donna invece come avete sempre asserito, è un uomo, quindi possiamo stare tutti tranquilli e andare a preparare questa benedetta festa di fine anno!"
"Joséphine, ci sono momenti in cui sei davvero impossibile! Oscar è tua sorella ..... anche se è un maschio, è tua sorella!" aggiungo deciso.
 
A tutto c’è un limite e non è una cosa buona che una ragazza, nubile giovane e bella, sia nella stessa stanza di un uomo mezzo nudo, giovane e bello per di più!
 
Guardo stranita mio padre e con tono sarcastico continuo: "Ho ragione! ... l'età avanza e avete già compiuto cinquant'anni! Padre dovreste lasciare il Vostro posto a mio fratello, tocca a lui ereditare il nostro casato ma ... qui urge assolutamente un erede altrimenti il nome dei Jarjayes soccomberà con mio fratello!"
"Razza di impertinente! Io sono giovane e passeranno ancora molti anni prima che tuo fratello mi succeda!" Rispondo furioso mentre faccio un gesto di scongiuro.
"Ma nel frattempo rischiamo di vedere estinguersi la nostra stirpe! Sapete, a un certo punto della loro vita, gli uomini non si riproducono più, diventano sterili!"
"Gli uomini no ..... le donne si!"
"Ho beh Vi sbagliate ... succede anche agli uomini!" vedo sorridere André mentre mia sorella è rossa in viso.
"Mia cara .... forse tuo marito non assolve più i suoi doveri coniugali? Sappi che tua madre non ha di che lamentarsi con me!"
"Padre, mi preoccupate! Noto con sommo dispiacere che avete problemi di memoria! Ma se Vi ho detto poco fa che sto per darVi un altro nipote! Charles funziona, e come funziona! Ih ih ..."
"MA COME OSI!? JOSEPHINE SEI UNA SFACCIATA!"
"Sfacciata io? Voi semmai!"
"Ora basta! ... E tu Oscar e anche tu André, venite con me!"
"Dove?" Domandiamo all'unisono.
"Ma nella mia stanza! ... Anzi no, qui, in camera tua andrà bene!" poi guardo mia figlia. "Via! Devo parlare con loro!"
"Uff....come volete, Padre! Basta che facciate ragionare questi due ......" Rispondo sibillina.
 
Vedo mia figlia Joséphine allontanarsi e con atteggiamento deciso entro in camera di André e dico: "Venite, dobbiamo parlare!"
"Sissignore!" Rispondo con rassegnazione.
Ci accomodiamo nella stanza che Joséphine ha assegnato ad Andrè, mio padre chiude la porta e domando: "Cosa succede? Perché siete qui? ... Forse Joséphine ha invitato anche Voi per le festività?"
"Sissignore!" Rispondo con rassegnazione.
"A quanto pare tua madre ed io non siamo gli unici! ... André, mi deludi, possibile che tu non sappia ancora vestirti? ... Hai dimenticato di indossare la camicia sotto la giacca."
"Ah...ecco Signore....io...avevo fretta!"
"Uhm ..." guardo entrambi e continuo: "Vedo una luce diversa nei vostri occhi, dovete dirmi qualcosa?"
"No .... no .... Signore"
"Certo che no, Padre! Cosa andate a pensare?" Domando un poco insicura.
"Io non penso nulla ...  ma non credere che non abbia le mie debolezze! ... Oscar, non dimenticare che io ci sarò sempre! E adesso scusatemi, raggiungo Marguerite!"
 
Vedo mio padre lasciare la camera in tutta fretta, sussurro: "André, mio padre non ti sembra un poco strano?"
"Oscar, posso essere sincero?"
"Cosa c’è?."
"Molto strano. Chissà a cosa pensava? Sono certa che abbia qualcosa in mente!"
Guardo il petto di André privo della camicia e continuo: "Credo che abbia pensato male."
"Male? In che senso?"
"E' inutile che fingi, lo sai bene! Come sai che mio padre è un uomo discreto! ... Comunque meglio che vada!"
"Uhm.... sei sicura di volere andare?" Aggiungo avvicinandomi di un passo a lei.
"Ecco ... io devo prepararmi per il ricevimento ..."
"Anche io .... ma è ancora presto! Solo le .... donne, necessitano di tanto tempo" mi avvicino ancora a lei.
"Smettila!"
"Smetterla ..... di cosa?"
"Niente! Niente!" dico mentre tento di andare via ma sento la mano di André afferrare la mia. "Cosa fai?"
"Oscar......io.....io ti ho aperto il mio cuore ..... e tu, tu cosa provi per me?" domando un poco sfacciato.
"Ecco ... io .... André ..."
"Tu ...tu mi ami?" Domando un poco titubante.
Sento le guance arrossire, abbasso lo sguardo e sussurro: "Davvero mi ami da sempre?"
“Da sempre, si. Ti amo da sempre, Oscar. È così, non posso cambiare. E .... sono certo che anche tu....tu provi qualcosa per me"
"Vedi André ... io sono un soldato, cosa ti aspetti da me?"
"Nulla di diverso da ciò che sei. Io ti amo così, non ti vorrei mai cambiare. Amare è questo, non trovi?"
 
Vedo Andrè avvicinarsi di un passo e sorridermi, di un sorriso amaro, disarmante. Il suo sorriso è bellissimo, ma ora ha qualcosa di triste, una constatazione difficile forse.
 
"André ma ... quale futuro speri di avere con me?"
"Quello che tu vorrai!" Rispondo mentre mi avvicino e poso una carezza sul suo viso. Sento la sua pelle morbida sotto alla mia mano, il calore di lei. Mi sento attratto, dal suo imbarazzo e dalla sua dolcezza.
"Desidero avere una vita tranquilla ..."
"E sarà così, se è quello che vuoi ... Oscar, non voglio forzarti ma .... vorrei chiederti una cosa ..."
"Dimmi...." Rispondo timidamente mentre sento André prendere le mie mani tra le sue, calde e grandi. Alzo lo sguardo e mi perdo nei suoi occhi, posso leggerci davvero ciò che prova per me.
"Stasera ci sarà un ricevimento ed io ... vedi, mi piacerebbe danzare con te ..."
"Con....me? Ma ..... danzare con me ..... saremmo ridicoli ... però.....però .... mi piacerebbe .....per una volta, una volta solamente, sapere cosa si prova.”
"Lo saprai se ... indosserai un abito femminile. Voglio che tu sia la mia dama."
"Io .... un abito? Ma ....... André!  Non .... non posso, io ......" Rispondo sempre più imbarazzata. “Come potrei indossare un abito, io che sono il comandante delle Guardie Reali? Sono l’erede del casato, un soldato.”
"Certo che puoi!" Mi avvicino, sfioro le sue labbra con le mie, sussurro: "Ora lo so ... tu mi ami come io amo te!" la stringo a me. "Sono sicuro che stasera stringerò a me la dama più bella.
"Io...." sussurro imbarazzata, poi sfilo veloce le mani dalle sue e scappo via rapida dalla stanza, correndo sempre più confusa e imbarazzata.
 
 
 
Giro per il palazzo alla ricerca di mia sorella e di mia madre, ho bisogno di loro, adesso. Sono confusa, Andrè mi ama, Andrè vorrebbe danzare con me. Ed io ….. io ….. io ho deciso, adesso so cosa fare.
 
 
 
Vedo Oscar fuggire da me. Mi sento confuso ma felice ... sono sicuro che mi ama, lo so, lo sento ....
 
"Joséphine!  Joséphine!  Deve sei? Accidenti! Mi hai torturata per due giorni! Esci fuori!" Borbotto mentre cerco mia sorella per tutto il palazzo. A questo punto non mi resta che bussare alla sua stanza ...... sperando che non sia occupata.
 
Mi sfilo la prima gonna e dico: "Oh Charles, prima di dedicarmi al ricevimento di questa sera, voglio dedicarmi un poco a te.
 
TOC TOC ....
 
"Chi sarà? Accipicchia, sono senza pantaloni ..."
 
"JOSEPHINE, SONO OSCAR! APRIMI!"
 
"Jo, è tua sorella, cosa faccio?"
 "Ops ... scusami Charles ma ho una missione da compiere con lei, quindi vai in bagno e restaci fin tanto che non avrò finito!"
"In bagno? Ma ..... Jo, io non intendo di certo ascoltare i vostri discorsi!" Rispondo mentre cerco di ricompormi.
"Vuoi forse farti vedere con le culottes? Presto muoviti! Tanto i discorsi di donne riguardano anche gli uomini, visto che si parla solo di quello!" Ribatto spingendolo.
"Ma ma ma .... Jo!" Afferro i pantaloni e saltellando verso il bagno, spinto da mia moglie, cerco di infilarli mentre con una mano afferro la mia camicia.
"E non uscire di qui!" Dico chiudendolo dentro. "Bene, a noi due sorellina!" mi precipito alla porta e apro decisa. "Prego entra!"
Osservo mia sorella e sussurro: "Stavi per vestirti? Scusami, non era mia intenzione disturbarti!"
 
Osservo Joséphine, mezza svestita, un poco scomposta e scarmigliata. Di certo l’ho disturbata, magari si stava già preparando per la festa.
 
"Oh non proprio, vedi, non mi stavo vestendo ma spogliando!"
"Spogliando. Ma ... ma …" balbetto un poco imbarazzata.
"Si, si, hai capito benissimo! E non fare quella faccia! ... Forse tu e André non avete mai ... fatto?"
"COSA? NO NO....TU SEI PAZZA! E PURE IO CHE VOLEVO IL TUO AIUTO! Scusami....ho sbagliato tutto" mi volto e fuggo rapida, sono una sciocca, solo una sciocca!
Inseguo mia sorella, le sbarro la strada e con il respiro corto dico: "Puff puff ... ma quanto sei veloce! Fermati, dobbiamo risolvere la tua situazione anomala, vieni con me!" dico mentre afferro la sua mano e la trascino con me.
"Dove mi vuoi trascinare? Accidenti Joséphine! "
"Rinuncerò al mio incontro con Charles per portarti nella stanza degli abiti da sera! Voglio che stasera tu sia bellissima e finalmente ti decida a dire di si a quella povera anima in pena di Andrè!"
"Sei … sei ...impossibile! Ecco cosa sei!" Rispondo mentre seguo mia sorella, trascinata dalla sua foga. È ancora mezza spogliata, una donna impossibile.
"Mia cara, tra noi quella impossibile sei tu non io!" ribatto mentre la costringo a seguirmi. "Non è possibile che tu abbia compiuto vent'anni da un pezzo e non hai ancora un uomo accanto!"
"Forse perché io ho un incarico a corte! Ho dei doveri! Non ho tempo per certe cose!" rispondo decisa ed infervorata. “Io ho delle responsabilità, ho un ruolo, una posizione.”
"Non hai tempo per l'amore?" continuo rallentando il passo mentre la guardo negli occhi. "Allora non vivi e stai sprecando la tua esistenza!"
"Certo che vivo! Non mi vedi forse?"
Arriviamo davanti alla stanza, la spalanco e con tono autoritario dico: "Entra!"
"E va bene, ma non farti illusioni! Io ..... io .... non sono come te"
"Si, si .... ma adesso vieni con me!" chiudo la porta, mi guardo nella specchiera e sussurro: "Però questa gonna non sarebbe niente male se facessi un bel taglio sulla coscia così farei impazzire ancora di più mio marito! Ih ih ih .... magari l'accorcio al polpaccio ... no, meglio sotto al ginocchio!"
"Joséphine! Ma cosa dici? È.....scandaloso! Non puoi accorciare la gonna!"
"E chi lo dice?! E poi la indosserei solo di notte ... in intimità ... Oh Charles, Charles ... vedrai che ti farò andare fuori di testa!" poi mi precipito verso gli armadi, spalanco le ante mentre osservo gli innumerevoli abiti che sono depositati. "Sorellina, questi sono i più semplici che possiedo, dobbiamo cercare quello che più si adatta al tuo splendido corpo."
"Nessuno .... sono più alta e più magra di te. Io ho muscoli dove tu hai ....carne, passami il termine. Quindi ....."
 
Non troverò nulla di adatto a me, penso sconsolata mentre osservo mia sorella Joséphine intenta ad osservarmi e cercare nell’armadio.
 
 
"Sccc .... donna di poca fede!" spalanco la terza anta e continuo: "Qui ci sono abiti della tua taglia ... sai ho pensato anche a te! ... Forza, non fare quella faccia e vieni a vedere!" tiro giù i primi abiti e li getto sul letto. "Guarda che meraviglia e quanti colori!"
"Vedo ..... soprattutto vedo fiocchi, nastri e altri ornamenti! Se proprio dovessi mai acconsentire a questa follia ..... ma ti pare che possa indossare questo ..... tripudio! Joséphine! Io sono un soldato!"
"Quanto sei complicata!" afferro il primo, glielo porgo. "Questo è bellissimo ... certo ha qualche fiocco ma basta toglierlo ed è fatta!"
"No! È rosa! Io .... ne vorrei uno blu, mi sembra più ... adatto a me!"
"Blu?! No, no! Blu è troppo scuro magari un turchese oppure questo celestino chiaro." dico afferrando l'abito. "Questo è perfetto e si intona con il colore dei tuoi occhi."
"Uhm … questo potrebbe essere......fammelo vedere!" Prendo l'abito, lo tocco, è morbido, liscio. Devo ammettere che Joséphine ha buon gusto. "E sia, fammelo provare .... ma bada bene, questo non significa che io decida di indossarlo questa sera"
"Magari stasera si celebra un matrimonio! ... Oh pardon ... volevo dire un fidanzamento."
"Joséphine!  Sei impossibile .... e poi .... lo sai bene che per me non è possibile. Joséphine.......io sono l'erede del casato, cosa penserebbe nostro padre?"
"Penserà che servirà un altro erede! Oppure vorrai far estinguere con te il nostro nome?"
"Nostro padre non approverà mai ...... si sentirà tradito e disonorato. Accidenti, ma perchè lo hai invitato?" sbotto un poco scocciata.
 
Se non ci fosse nostro padre forse potrei davvero indossare questo abito.
 
"Tu credi? Invece ti sbagli! ... Su forza, spogliati! Togliti questi abiti orribili da dosso e prova questo!"
"E sia ....." Vado dietro al paravento ed inizio a spogliarmi. Sfilo giacca, gilet, jabot e poi passo alla camicia.
"Mentre tu provi l'abito, io mi occuperò di cercarti le scarpe e un bel gioiello da mettere al collo! ... Beh niente orecchini, visto che non hai i fori ai lobi .... ma non fa nulla, sarai comunque bellissima!"
"Bellissima .... Joséphine....guardami! Ho diverse cicatrici sulla pelle, muscoli dove tu hai carne, sono ben diversa da te! Io onestamente non credo di poter piacere, come donna intendo." Rispondo un poco mesta mentre mi osservo nello specchio.
 
Mi giro, mi muovo un poco. Sul braccio vedo una piccola cicatrice, i muscoli e qualche graffio di troppo. Mia sorella ha delle braccia ben diverse dalle mie. Ed anche le mani, le mie sono mani che maneggiano le armi, seppure io le abbia sempre curate, su consiglio, anzi obbligo, di Nanny.
 
 
 
Osservo mia sorella e ribatto vivacemente: "Sto ascoltando una sciocchezza dopo l'altra! Sei bellissima e riguardo alle cicatrici, beh ... sono sicura che Andrè le conosca già ma per renderti più sicura, ci metterò sopra un poco di cipria."
"Cipria ... non hai un abito più … coperto? Maniche lunghe ad esempio e ..... meno scollato! "
"Uhm .... questo è perfetto e se senti freddo, ti darò un paio di guanti ... lunghi."
"Guanti lunghi? Una camicia sotto? Non è possibile? Joséphine ... così non va affatto bene! Io.....mi vergogno!"
"Zitta! E lascia fare me!"
"E va bene ... fai ... ma devi di coprirmi, io così … mi vergogno!" Mi osservo allo specchio imbarazzata, mi sento arrossire, tutta questa pelle scoperta, il mio petto poi......così......io non ho questo petto!
Osservo soddisfatta mia sorella e dico: "Tirerai su i capelli e li fermerò da un fermaglio. Sono sicura che il nostro vecchio nemmeno ti riconoscerà!"
"Non chiamarlo così ... è nostro padre, ti prego …"
"Certo ... e lo rispetto! Ma cosa credi, solo tu gli sei affezionata? Beh ti sbagli, io al mio vecchio ci tengo e voglio farlo felice!"
"Farlo felice? E come?" Domando curiosa di sapere cosa ha in testa mia sorella. Mi osservo allo specchio, faccio qualche passo. "Certo che questi abiti sono proprio scomodi ... ma come fate voi donne?"
"Trovandoti un marito."
"Un marito? Ma lo capisci che io sono un maschio? Sul certificato di battesimo e per il mondo, sono un uomo. Non è possibile Joséphine, non è proprio possibile.” Scuoto un poco la testa, sconsolata.
 
In questo momento vorrei essere una donna, una donna vera, completa.
 
"La Regina ti è così affezionata che ti trasformerà in una donna, Françoise."
"Françoise? Vorresti aggiungere una e al mio nome? Questo non risolverebbe il problema, per la Chiesa sono un maschio! Lo vuoi capire? Sono stata battezzata come Oscar François, maschio, erede del casato. Non dimenticarlo mai"
"Uhm .... le alternative sono due: o tu diventi Françoise oppure André diventerà una femmina!"
"Se conosco bene nostro padre .... non rinuncerà al suo erede … quindi io resterò un maschio"
"Uff ... certo che sei ottusa! Ma vuoi metterti in testa che dopo di te, ci servirà un altro erede?! Non sei mica eterna!"
"Si...ma temo che toccherà ad André diventare .... femmina!"
Vedo Joséphine scoppiare a ridere alle mie parole, in effetti se immagino André con questo abito addosso ...... sorrido anche io all'idea di tutto ciò.
"Ah ah ah ... l'importante è che vi sposiate, il resto è solo un dettaglio! E adesso scegliamo il collier!"
"Collier? Pure? Joséphine....non basta questa scollatura?  Un collier sarebbe davvero troppo, attirerebbe l’attenzione su ciò che io invece vorrei coprire.”
"Appunto! Su una scollatura ci vuole una collana. E poi cosa vuoi coprire?!"
“No, su una scollatura ci vuole una camicia che la copra!"
"Oh santo cielo! ... Sta zitta tanto nessuno ti riconoscerà!"
"Nostro padre mi riconoscerà, senza dubbio, mia cara sorella"
"Scommettiamo?"
"E sia ....  e nostra madre?"
"Nostra madre non è un problema, è al corrente di tutto!"
 
TOC TOC ...."
 
"E' lei! PREGO MADRE, ENTRATE!"
Avanzo decisa, vedo Oscar con un magnifico abito turchese, scollato senza essere eccessivo, maniche appena accennate, guanti lunghi. Un corpino argento finemente ricamato, così come la gonna inferiore, appena visibile dalla scopertura della gonna turchese. Il tutto è ricamato, bello senza essere eccessivo, senza fiocchi o nastri. Largo ma non troppo, un abito elegante ma senza eccessi, adatto ad una Jarjayes direi.
"Madre siete rimasta senza parole!? Allora cosa ne pensate? La nostra Oscar non è bellissima?"
"Molto ... Oscar... figlia mia" sussurro mentre mi avvicino, Oscar è bella come una dea. Credo sia la più bella delle mie figlie. La più piccola, quella più libera ma anche quella con più obblighi. La mia Oscar..... Mi asciugo veloce una lacrima dispettosa.
 
Sono così emozionata nel vedere mia figlia vestita così, con un abito adatto al suo esser donna.
 
Mi sento avvampare, sussurro: "Madre, mi sento in imbarazzo ..."
"Non ne hai motivo, Oscar. Sei bellissima figlia mia. Bellissima"
"Grazie Madre!"
"André rimarrà estasiato, Oscar! Vedrai!"
"André ..."
"André ...... o forse non è per lui che ti sei vestita così?"
"Oh ecco ... io .... si."
"Bene ..... ma dimmi Oscar, hai fatto chiarezza nel tuo cuore?"
"Io ... Madre, so solo che non potrei vivere senza di lui."
"Quindi....lo ami?" Domando a bassa voce.
" ... Si ..." sussurro appena, mentre mi sento arrossire, emozionata e stupita dalla mia stessa affermazione.
Abbraccio mia figlia, forte sul mio petto, come non mai fatto prima di ora. "Oscar ... bambina mia …"
 
 
 
 
 
 
Ormai è sera, la festa è iniziata. Sento la musica provenire dal salone. Mi osservo nello specchio titubante. Vedo riflessa l'immagine di una donna, sono io senza esserlo. Mi metto di profilo e mi osservo, chissà se piacerò anche ad André? E se rimanesse deluso? Quanti dubbi che ho, quante paure.
Mi osservo ancora un poco, faccio un bel respiro, alzo le gonne e mi avvio verso il salone. È giunta l'ora della verità. Entro da una porta laterale, mi guardo in giro, la musica è forte, molti invitati ballano. Vedo in un angolo André parlare con mia madre, alza lo sguardo ed i nostri occhi si incontrano.
 
 
 
Sono esterrefatto, Oscar ha davvero indossato abiti femminili, l'ha fatto per me. E' bellissima. E' la donna più bella che abbia mai visto in vita mia! Mi inchino a Madame Jarjayes e sussurro: "Scusatemi Madame ma desidero danzare con la dama che è appena arrivata."
 
 
 
Mi volto e vedo alle mie spalle mia figlia Oscar, indossa l'abito scelto da Joséphine. È bellissima, con i  capelli in parte raccolti, piccoli brillanti sull’acconciatura ad illuminarli. Un trucco leggero, la scollatura un poco ridotta dalla presenza di un piccolo fichu, sorride imbarazzata mentre Andrè a passo spedito la raggiunge. Lo vedo inchinarsi e farle un perfetto baciamo. Oscar sorride imbarazzata, è bellissima.
Si scambiano qualche parola e poi si avviano verso le danze.
Mio marito mi raggiunge, segue il mio sguardo e li vede.
 
 
"Marguerite, tu sai chi è quella dama che balla con André?"
"Certo Augustin … e tu?"
"Veramente... ha un'aria familiare ma ... sinceramente non so chi sia. Forse è un'amica di Joséphine? Ma la cosa strana è che anche André l'ha notata, lui che non ho mai visto con una donna."
“Augustin! Non puoi essere così cieco! Osservarla meglio, guarda il portamento fiero, il passo deciso, lo sguardo fiero ..."
 
Possibile che davvero mio marito non la riconosca? Basta davvero un abito a renderla così diversa da come è cresciuta? Non è possibile, non credo che mio marito la conosca così poco da non riconoscerla.
 
"Non capisco, cosa vuoi dire?"
"Su...fai uno sforzo! Capelli biondi come i tuoi, occhi chiari, come i tuoi, passo oserei dire militare......"
Sussulto e ribatto: "Cosa?! Ma stai scherzando?!"
"Ma ti pare che possa scherzare su una cosa simile? Augustin ......."
"Ma ... ma ..." guardo stranito mia moglie e domando: "Cosa ci fa Oscar vestita da donna?"
“Vestita da donna? Oscar è una donna! Lo vuoi capire?" Rispondo decisa ed un poco indispettita.
"Lui è il mio erede, il maschio del mio casato, lo vuoi capire?"
"Lei è una donna, erede del NOSTRO casato. Credi forse che a me non importi del nostro futuro? Oscar e André si amano ..... e tu avrai la tua progenie!" rispondo un poco esasperata.
 
E’ ora che mio marito apra gli occhi e capisca.
 
"Ma ... sing ... oh beh ... credo che almeno una volta tu abbia ragione e poi .... André è perfetto per Oscar: è servizievole, mite, educato e soprattutto ubidiente ai desideri del suo Comandante! Si, perché chi comanderà sarà Oscar non André!"
"Augustin ...." Aggiungo disperata, mio marito è un uomo impossibile! Assolutamente impossibile!
"Augustin cosa? Ammettilo, ho ragione! Ih ih ih .... E riguarda questo imprevisto ... beh ... darò loro la mia benedizione." Vedo mia figlia Joséphine venirmi incontro, domando: "Immagino che tutto questo sia opera tua, vero?"
"Certo Padre! E di chi se no?" Rispondo sorridendo felice, finalmente quei due testoni hanno capito!
"Sempre tu! ... Però debbo ammettere che questa volta ci hai visto giusto!" Vedo mio genero venirci incontro, sorride, lo guardo e domando: "Anche tu lo sapevi?"
"Certo Signore!" Rispondo sorridendo, ho sempre pensato che quei due fossero fatti l'una per l'altro.
"Tutti sapevate tranne me! ... Comunque dovevo aspettarmelo ... quei due sono sempre insieme."
Joséphine ribatte: "Certo! E dai oggi e dai domani ….. la paglia vicino al fuoco si accende! Ah ah ah ..."
"Joséphine!  Forse tu ...... tu sai cose che io non so....e che dovrei sapere? Forse quei due ....... accidenti! JOSÉPHINE! Parla, veloce, o vado là e ...." sbotto imperioso. “Non posso credere che quei due abbiano fatto ciò che non devono avere fatto, non prima del matrimonio, almeno.”
"Calmatevi! Ma Vi pare che quel pezzo di ghiaccio di Vostro figlio si sia sbilanciato? Beh ... metteteVi l'anima in pace, quei due non hanno avuto alcun genere di rapporti se non di spade e pistole! ... Sigh ... che mondo!"
"Quindi .... comunque sia debbo preoccuparmi? Joséphine....sappi che sei una donna impossibile!"
"Bene, non ci resta che brindare ai futuri sposi!" Vedo passare un cameriere, afferro un calice di vino e dico: "Prendete anche Voi, qui ci vuole un brindisi!"
"Futuri sposi ..... innanzi tutto Andrè deve venire a chiedere la mano di mia figlia! E poi ..... due uomini non si possono sposare ..... devo trovare una soluzione ......"
"Sono sicura che la troverete ....."
"Uhm ...... forse potrei trasformare André in una femmina .... uhm ..... devo parlare con il curato .... e il notaio. Se davvero si amano, troverò una soluzione per salvare il casato ed il loro amore" alzo il bicchiere e brindo "Al bene del nobile casato dei De Jarjayes!"
 
Vedo mia figlia tirare su lo sguardo e sarcasticamente ribatte: "Uhmm .... il casato, l'erede! Ma perché noi donne non possiamo tramandare la discendenza? Sono sicura che un giorno lo potremo fare anche noi donne! .... Auguri agli sposi!"
"Ci manca solo che una donna possa trasmettere il nome! Ah .... che mondo! Charles! Vedi di mettere in riga tua moglie!"
Con occhi sognanti guardo mia moglie e sussurro: "Signor Generale, mia moglie mi piace esattamente così!" poi prendo la sua mano gliela bacio. "Vieni Jo, andiamo a ballare! ... Con permesso Madame ... Signor Generale ...."
"Sgrunt .... smidollato! Marguerite, vieni, balliamo anche noi!"
"Andiamo caro." Rispondo felice.
 
 
 
 
 
Sento le mani di Andrè vicine alle mie, il suo sguardo perso ad ammirarmi, uno sguardo dolce, innamorato. Un passo avanti, le mani si sfiorano, un giro ed un passo indietro. È la prima volta che ballo con un abito da donna indosso. Mi sento vulnerabile ma la presenza di Andrè mi da forza e coraggio. Alzo lo sguardo, vedo André sorridermi, gli sorrido anche io. Mi ama, lo vedo nei suoi occhi. Ed io .... anche io, lo amo.
"Oscar, non mi sembra vero che stiamo ballando! ... Beh ... si, l'abbiamo fatto altre volte ma per imparare e poi hai sempre interpretato i passi maschili, invece questa sera ..."
"Invece questa sera ..... sono in difficoltà, André." Sussurro piano, un poco vergognandomi della mia incapacità di essere donna.
"In difficolta?! Ma no, invece balli benissimo."
"Grazie ..... ma non è così......" sussurro sempre più in difficoltà, persa nello sguardo di André.
"Grazie per questo meraviglioso regalo! ... Hai indossato un abito femminile per me. Oscar, sono anni che aspetto, ti prego, dimmelo ... dimmi che mi ami."
"Andrè ... io ....." mi fermo, afferro la sua mano e lo trascino con me, voglio restare con lui, solo con lui.
Raggiungo un angolo appartato, mi fermo, mi volto e sorrido ad André. "André ..... io ...." le parole mi restano imprigionate in gola. "Io ..... io .... ti amo ....."sussurro piano, imbarazzata, con le gote rosse.
Vedo André avvicinarsi di un passo, prende le mie mani tra le sue, mi sorride ed aggiunge: "Oscar... ti amo! Ti amo da sempre, sopra ogni cosa."
Poi posa le sue labbra sulle mie, in un bacio dolce, pieno di amore.
"Ti amo André....ti amo".
La pendola del salone batte i rintocchi della mezzanotte, il nuovo anno è arrivato, portandomi in dono l'amore.
   
 
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