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Autore: LorasWeasley    29/01/2023    2 recensioni
future|fic [kuroken|iwaoi|ushiten|semishira|futaone]
Raccolta di OS dove Natsu si ubriaca prima di andare a una cena con i suoi genitori e quelli di Kea; Ami scrive ff strane su tutti i suoi amici; Haru distrugge le cose dei suoi genitori e molto altro!
Genere: Comico, Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Hajime Iwaizumi, Mika Yamaka, Tendo Satori, Tetsurou Kuroo, Tooru Oikawa
Note: Kidfic | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Future Fic with Babies'
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Haru e i club scolastici

Haru aveva una sorta di maledizione con i club scolastici dei suoi amici, non poteva essere altrimenti visto che, ogni volta che ne visitava uno, finiva dentro situazioni che provavano a ucciderlo o che, peggio, l’avrebbero messo in imbarazzo per sempre.
 
Kea, il suo migliore amico, era sempre stato uno stronzo con Haru. La sua scusa era “questo è l’unico modo per gestirti” e Haru lo adorava per questo. Lo odiava anche ma ormai erano migliori amici da troppo tempo e sapevano fin troppe cose imbarazzanti l’uno dell’altro per potersi trovare un nuovo migliore amico.
Dopo questa premessa, bisognava anche dire che Kea frequentava il club di arte così, di tanto in tanto, chiedeva ad Haru di posare per lui. Haru si fingeva annoiato dalla cosa, ma in realtà sapevano tutti che era abbastanza narcisista da volerlo fare senza problemi.
C’era solo un enorme grande problema: Kea non riusciva a disegnare il suo naso. O meglio, non riusciva a disegnarlo all’inizio, poi ci aveva preso gusto e aveva iniziato a farlo di proposito in modo orribile.
“Nat! Ti piace il mio disegno?” aveva chiesto un giorno Kea al suo ragazzo.
Questo l’aveva guardato confuso chiedendo a sua volta “Chi è?”
Kea aveva coperto il naso e la consapevolezza si estese sul volto di Natsu “Oh, è Haru!”
A quel punto il diretto interessato aveva urlato al suo migliore amico “Lo vedi che non me lo sai disegnare?”
La situazione andava degenerando e Haru si odiava poiché continuava comunque ad andare al club del suo migliore amico per farsi disegnare.
-Sai cosa?- gli disse un giorno –Non mi interessa. Disegnami come vuoi, la cosa non mi tocca.
Kea alzò le spalle impassibile –Va bene.
Haru riuscì a resistere ben trenta secondi prima di esplodere urlano –TI ODIO! PERCHÉ NON PUOI DISEGNARMI BENE? BASTA. VADO VIA.
Kea lo lasciò andare ridendo, sapendo che sarebbe comunque tornato.
 
All’inizio pensava che il suo imbarazzo potesse rimanere concentrato al club di arte del Nekoma. Ma scoprì facilmente che si sbagliava quando andò all’Itachiyama per prendere Diane e portarla a un appuntamento e fu rapito da Ami.
-Haru!- aveva strillato l’amica dopo averlo visto vagare per i corridoi –Devi assolutamente venire con me dato che sei in questa scuola!
Non che Haru ebbe modo di protestare o accettare visto che la bionda l’aveva già afferrato per il polso e lo stava trascinando cose sé.
-Dove stiamo andando…?- provò a chiedere.
-Al mio club.
Non specificò altro e Haru iniziò a capire che era qualcosa che non gli sarebbe piaciuto. Ami frequentava il club di scrittura, ma dopo che tutti loro avevano scoperto che scriveva fanfiction sul gruppo, Haru non si fidava più di tanto. E infatti…
-Ragazze!- urlò non appena spalancò la parta dell’aula dove si svolgeva il club e si rivolgeva a un gruppo di sue amiche –Vi ho portato il figlio di Oikawa Tooru!
Haru ebbe il tempo di vedere i loro occhi luccicare prima che fossero su di lui come degli avvoltoi.
“Stiamo scrivendo su tuo padre, ci dai dei pareri?”
“Com’è nata la storia tra i tuoi genitori? È vero quello che ha detto nelle interviste?”
“Iwaizumi Hajime ha mai provato a fare il passivo?”
“Ti da fastidio leggere quelle spinte? Ci dai un parere anche su quelle?”
Haru scappò da quell’aula correndo e urlando.
E perché al peggio non c’era mai fine, ancora scosso dagli avvenimenti del club di scrittura, riuscì a trovare Diane che stava parlando con una sua amica poco fuori dalla palestra dove si erano allenate.
Haru fece l’errore di arrivarle alle spalle e metterle una mano sul fianco. Diane, ancora con la mente al suo club di karate, gli prese il braccio e in una mossa lo tramortì a terra.
E mentre la ragazza si rendeva conto di chi era e si inginocchiava al suo fianco urlando delle scuse, l’unica cosa che Haru riuscì a pensare fu “ma perché mi sono alzato dal letto questa mattina?”.
 
Andare al Fukurodani non era stata una sua idea, tuttavia, il resto dei suoi amici aveva deciso di passare a prendere Maru e Naoya direttamente a scuola in modo che potessero poi andare alla casa al mare dove avevano programmato il finesettimana.
Haru si disse “sono insieme agli altri, non può andare così male come quado sono andato all’Itachiyama”, ma ovviamente si sbagliava.
Poiché inizialmente fu preso da Maru che, con la scusa che fosse il più alto nel gruppo, lo costrinse a salvare un gatto che era rimasto bloccato su un albero non sapendo più scendere. Il gatto, ovviamente spaventato, gli lasciò così tanti graffi sul braccio che sembrava l’avesse messo dentro un tritacarte per sbaglio.
Per concludere, non appena arrivarono al campo di calcio dove Naoya stava finendo gli allenamenti del suo club, una palla volante lo colpì in faccia a piena potenza.
Cadde a terra e sentì di non riuscire a respirare per tutto il sangue che si era accumulato nelle sue narici.
Kea commentò –Uh guarda, ora il tuo naso sembra più simile a uno dei mie disegni.
Haru si chiese perché diavolo non avesse ancora trovato un nuovo gruppo di amici.
 
Infine, mentre si avvicinava al club di pallavolo del Nohebi, Haru era terrorizzato. E a ragion veduta considerando tutte le brutte esperienze che aveva avuto con i club dei suoi amici.
Lui neanche voleva andarci al Nohebi, ma aveva ordinato il regalo per il compleanno di Diane online e per evitare che lei lo scoprisse in anticipo a casa sua o a casa di uno dei loro amici, aveva chiesto a Natsu se potesse spedirlo da lui, posto dove Diane non avrebbe mai cercato.
Natsu aveva acconsentito senza problemi, ma il giorno del compleanno era arrivato e Haru doveva recuperare il pacco, cosa che stava appunto facendo raggiungendo l’amico nella sua scuola.
Arrivò da Natsu quando questi avevano appena iniziato l’allenamento, così il ragazzo si scusò con il suo coach e corse a prendere quello che gli serviva dallo zaino.
Haru lo ringraziò e stava per scappare via, quando Natsu lo bloccò –Aspetta, hai da fare? C’è stata un’epidemia di febbre e ci mancano diversi giocatori, vuoi prendere parte alla partita di allenamento? Al coach non dispiacerà.
Gli occhi di Haru si illuminarono e alla fine di quella giornata stabilì che diventasse Natsu il suo nuovo migliore amico da quel momento in poi.
Mandò pure un messaggio a Kea: “Il tuo ragazzo è appena diventato il mio migliore amico, non mi servi più.”
Kea rispose: “Ma chi ti conosce?”.
  
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