Anime & Manga > Haikyu!!
Segui la storia  |       
Autore: Bombay    14/02/2023    3 recensioni
Tre brevi storie su tre coppie che hanno festeggiando il San Valentino da adolescenti e lo festeggiano ancora oggi da adulti.
- Gufi imbranati [Akaashi/Bokuto]
- Cioccolatini industriali [Tendo/Ushijima]
- Colmare la distanza [Oikawa/Iwaizumi]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Keiji Akaashi, Koutaro Bokuto, Tendo Satori, Tooru Oikawa, Wakatoshi Ushijima
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Genere: romantico

Tipo: one shot

Coppia: yaoi

Personaggi: Satori Tendo, Wakatoshi Ushijima

Rating: PG-13, verde

Avvertimenti: slice of life, fluff

PoV: terza persona

Spoiler: sì, post time skip

Disclaimers: i personaggi non sono miei, ma di Haruichi Furudate. I personaggi e gli eventi in questo racconto sono utilizzati senza scopo di lucro.

 

Cioccolatini industriali

 

Ieri, 14 febbraio 2013

Sbuffò una volta di più incrociando le braccia sul petto. Tendo detestava il San Valentino come mal sopportava, bene o male, tutte le feste comandate, ma dettagli.

San Valentino però gli dava proprio sui nervi. Già da qualche giorno prima in Accademia si respirava un’aria dolciastra in previsione dell’evento molti dei loro compagni e soprattutto compagne andavano letteralmente fuori di testa.

Con gli ormoni impazziti nemmeno fossero bestie in calore… beh alcuni dei suoi compagni lo erano… bestie… e anche in calore: costantemente.

Quindi quella mattina quando si era alzato dal letto ed era sceso per fare colazione era parecchio cupo e meditabondo.

Guardò Wakatoshi davanti a lui che mangiava quietamente la sua colazione, un paio di ragazzine gli si erano avvicinare e gli avevano porto una scatola di cioccolatini che aveva accettato con rigida cortesia.

 

Ecco un altro che non era avvezzo a quel genere di festività e che si stupiva di avere tutte quelle ragazze che gli giravano intorno, suscitando parecchia invidia nei suoi confronti dagli altri compagni, cosa di cui lui non si curava minimamente.

Tendo si alzò svogliato e raggiunse il proprio armadietto cercando di ignorare i propri compagni che esultavano per le lettere e il cioccolato ricevuto.

Il suo stipo sarebbe stato desolatamente vuoto come ogni anno; aveva smesso di prendersela per quello. Aprì lo sportello e rimase immobile a fissare l’interno accanto alle sue scarpe c’era un cioccolatino.

Tendo si guardò intorno smarrito qualcuno si era sicuramente sbagliato, o voleva giocarli uno stupido ed alquanto dubbio scherzo.

 

Prese il cioccolatino tra le dita rigirandolo dubbioso c’era solo quello: non un biglietto, non un nome niente di niente, solo il dolcetto in un incarto argentato di una nota marca.

“Hai ricevuto qualcosa anche tu?”

Tendo sussultò non aveva sentito arrivare Shirabu alle sue spalle.

“Solo un cioccolatino” disse noncurante riponendolo nella tasca della giacca della divisa.

“Da chi?”

“Non lo so”

“Un’ammiratrice segreta, forte!” chiosò il compagno continuando a tormentarlo. 

 

Per tutta la durata delle lezioni e per gli allenamenti successivi, Satori si arrovellò su chi mai potesse avergli messo quello nell’armadietto, era sicuramente uno scherzo, qualcuno che voleva ridere alle sue spalle, non gli avrebbe dato soddisfazione.

 

“Sei stato molto distratto in allenamento oggi” lo rimproverò Wakatoshi mentre si cambiavano

Tendo alzò gli occhi al cielo “Sì” sbuffò ma non aveva voglia di sentir prediche.

 

Tornò in stanza prima di Wakatoshi e notò sulla scrivania di quest’ultimo, una confezione di cioccolatini della stessa marca di quello che aveva ricevuto.

Nella confezione da quattro ne mancava uno.

Stava ancora osservando l’involucro, quando Wakatoshi entrò nella stanza, si fissarono per un lungo momento.

Satori estrasse il cioccolato dalla tasca e lo tenne sul palmo della mano.

L’espressione impassibile di Wakatoshi non mutò non gli diede nessun indizio. Santo cielo quanto era difficile comunicare con lui.

“Fa parte di quella confezione?” chiese non sapeva da che parte iniziare l’unica cosa di cui era certo era che il cuore aveva preso a battergli furioso nel petto.

“Sì”

“Lo hai messo tu nel mio armadietto?”

“Sì”

“Perché?”

“Non è evidente?”

“No”

“Mi piaci”

Tendo boccheggiò in cerca d’aria, non poteva crederci.

Ushijima fece un passo verso di lui, che istintivamente indietreggiò e Wakatoshi interpretò negativamente quella reazione.

“Scusa ho interpretato male i tuoi segnali”

“I miei segnali?”

Che avesse una cotta per Wakatoshi da quando erano entrati alla Shiratorizawa non lo sapeva nessuno. E noi gli sembrava di aver lasciato chissà che segnali.

“Da quando?” si trovò a chiedere che domanda stupida, ma non gli veniva in mente nient’altro, il suo cuore faceva troppo rumore nella sua testa.

“Dalla prima liceo”

“E me lo dici adesso? Tra un mese ci diplomiamo” sbottò ridendo nervosamente quella situazione aveva qualcosa di grottesco.

“La tua riposta è negativa”

Tendo sbatté le palpebre incapace di formulare una frase per un momento.

Decisamente non era la classica situazione romantica, ma da Ushijima non poteva aspettarsi chissà cosa.

“No” mormorò “Non è negativa…” anche lui ci stava mettendo del suo a renderla ancora più bizzarra.

Wakatoshi fece un altro passo e questa volta Satori non indietreggiò. 

“Che fai?” mormorò, sì, decisamente stava facendo una domanda più stupida dell’altra.

“Ti bacio”

“Non ho mai baciato nessuno”

“Nemmeno io”

Quello che Tendo provò quando le loro labbra si toccarono fu un brivido lungo la schiena e si rese conto di quanto gli venisse naturale baciare Wakatoshi, mentre questi gli circondava i fianchi con le mani e lo attirava verso di sé.

Era iniziata così il giorno di San Valentino, nei dormitori della Shiratorizawa.



Oggi, 14 febbraio 2023

Il campanello sulla sua porta tintinnò per l’ennesima volta. Tendo sorrise, ma maledisse una volta di più quella festività anche se in quel giorno fatturava tantissimo.

Si era alzato prestissimo ed era arrivato in laboratorio, che era notte fonda, per preparare cioccolatini di tutte le forme e i gusti, l’imprevisto era arrivato intorno alle sei del mattino, quando la sua collaboratrice, Marinette, lo aveva chiamato per dirgli di essere in pronto soccorso, per una colica; quindi si era ritrovato da solo, il giorno di San Valentino, nella città più romantica d’Europa, a gestire sia il laboratorio che il negozio.

Erano solo le dieci del mattino ed era già distrutto.

Sollevò lo sguardo dal pacchetto che stava facendo quando sentì trillare il campanello sulla porta, e vide l’ultimo cliente entrato: sovrastava la piccola folla di una testa abbondante.

Wakatoshi gli fece un cenno con la mano e un lieve sorriso gli piegò le labbra.

Non erano rimasti in accordo di vedersi anche perché se non ricordava male, Ushijima aveva delle partite importanti.

“Ciao” lo salutò Wakatoshi, chiedendo permesso ed avvicinandosi al bancone sotto gli sguardi perplessi della gente

“Dov’è Marinette?”

“In pronto soccorso!” rispose servendo la signora davanti a sé.

Merci à bientôt” la salutò cortese con un sospiro apprestandosi a servire il cliente successivo.

Senza pensarci un attimo Ushijima andrò nel retro e ne emerse poco dopo con il grembiule del negozio e si mise alla cassa.

Tendo sorrise trovandosi spalla a spalla con il suo ragazzo, che riusciva a stupirlo una volta di più.

Sorrise all’imbarazzo di Wakatoshi, quando alcune clienti gli chiesero l’autografo e la foto riconoscendolo. Possibile che Ushijima non si fosse ancora abituato ad essere riconosciuto, dopo tutto era un campione a livello mondiale.

Lavorarono fianco a fianco, scambiandosi qualche parola, qualche occhiata, ma bastava solo averlo lì, Satori si sentiva rasserenato.

Con un sospiro stanco, a pomeriggio inoltrato, Tendo girò il cartellino -Fermé- e si volse per fortuna quella giornata era giunta al termine era sfinito.

Wakatoshi appese il grembiule e gli diede una mano a riordinare. 

“Non voglio sentire parlare di cioccolata fino a domani” brontolò incrociando le braccia sul petto.

Wakatoshi inarcò un sopracciglio “Tu di mestiere fai il cioccolataio” sentenziò circondandogli i fianchi con le braccia.

“Sì, Toshi è un modo di dire” rispose sedendosi sul bancone.

“Volevo darti questo” esordì Ushijima tirando fuori dalla tasca un cioccolatino industriale di una nota marca, ma prima di scartarlo e portarglielo alle labbra lo baciò dolcemente.

Satori si aggrappò alle sue spalle assaporando finalmente la sua bocca, in un bacio caldo e morbido.

“Produco cioccolato artigianale e mi rifili un cioccolatino comprato al supermercato” protestò scompigliandogli i capelli, mentre Wakatoshi lo scartava e glielo posava sulle labbra, sorridendo dolcemente. In quegli anni Ushijima aveva imparato a sorridere di più e quanto era bello il suo volto quando lo faceva.

“Devi insegnarmi a fare i cioccolatini”

Tendo scosse la testa “Andiamo a casa” propose scendendo dal bancone. Mano nella mano percorsero il tragitto che li divideva dalla casa di Satori.

Era così che continuava nella quieta presenza l’uno per l’altro in qualunque momento.

 

---

Note dell’autrice

Seconda shot all’insegna del cioccolato!

Un Kiss

Bombay

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Haikyu!! / Vai alla pagina dell'autore: Bombay