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Autore: Bombay    14/02/2023    3 recensioni
Tre brevi storie su tre coppie che hanno festeggiando il San Valentino da adolescenti e lo festeggiano ancora oggi da adulti.
- Gufi imbranati [Akaashi/Bokuto]
- Cioccolatini industriali [Tendo/Ushijima]
- Colmare la distanza [Oikawa/Iwaizumi]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Keiji Akaashi, Koutaro Bokuto, Tendo Satori, Tooru Oikawa, Wakatoshi Ushijima
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Genere: romantico

Tipo: one shot

Coppia: yaoi

Personaggi: Keiji Akaashi, Kotaro Bokuto

Rating: PG-13, verde

Avvertimenti: slice of life, fluff

PoV: terza persona

Spoiler: sì, post time skip

Disclaimers: i personaggi non sono miei, ma di Haruichi Furudate. I personaggi e gli eventi in questo racconto sono utilizzati senza scopo di lucro.

 

Gufi imbranati

 

Oggi, 14 febbraio 2013

Di tutte le buste che aveva trovato nell’armadietto, una attirò la sua attenzione.

Un’anonima busta bianca spiegazzata. Al suo interno un foglio di quaderno a righe strappato male e stropicciato come se qualcuno lo avesse accartocciato per gettarlo via, ma poi ci avesse ripensato.

 

Poche parole scritte con la penna dall’inchiostro blu.

 

- Quando ti guardo rallegri le mie giornate. Non possiamo stare insieme tu ed io, ma mi basta osservarti da lontano, vedere i tuoi occhi, vedere il tuo sorriso, sentire la tua voce per amarti da lontano. -

 

Una scrittura spigolosa e dura, premuta così tanto sul foglio da formare piccoli solchi. Gli ricordava qualcuno ad Akaashi, ma non rammentava chi.

 

Dopo l’allenamento erano rimasti solo lui e Bokuto in spogliatoio, Akaashi finì di vestirsi mentre il suo capitano rovistava nella borsa da dieci minuti abbondanti.

“Tutto bene?” chiese Keiji, fissando la schiena ampia di Kotaro.

“Sì”

“Hai ricevuto tante lettere e tanto cioccolato?” domandò piegando, con più cura e lentezza del solito, i vestiti e riponendoli nella borsa. Era una domanda stupida, l’aveva visto l’armadietto di Bokuto straripare.

“Ho buttato via tutto, il cioccolato l’ho dato a Shirofuku”

“È scortese non rispondere, anche se negativamente, alle lettere”

“Se ne faranno una ragione”

 

Akaashi sospirò poggiandosi agli armadietti mordendosi il labbro inferiore nervosamente.

“Hai dato il cioccolato a qualcuno?” chiese in un soffio, non erano fatti suoi, ma quella domanda gli occupava la testa da quella mattina, e Bokuto si volse verso di lui, guardando per la prima volta da quando erano entrati in spogliatoio.

Come spesso accadeva restò incatenato a quegli occhi color dell’ambra che in quel momento erano profondamente tristi, sembrava incerto se parlare o meno. Alla fine, scosse la testa sedendosi sulla panca con un respiro pesante.

“No, non ha senso. Non potremmo mai stare insieme”

Akaashi corrugò la fronte a quelle parole che gli riecheggiarono in mente.

- Non possiamo stare insieme tu ed io -

“Cosa hai detto?” soffiò piano infilando la mano in tasca, sfiorando con la punta delle dita la carta stropicciata.

“Niente lascia perdere”

Keiji sentiva il cuore rimbombare nelle orecchie.

“Ho ricevuto tante lettere oggi” iniziò e la vide la mascella di Bokuto contrarsi “Ma una sola ha attirato la mia attenzione” proseguì mentre tutti gli indizi andavano al loro posto “Una anonima busta bianca sgualcita con un foglio di quaderno stropicciato”

Gli occhi di Bokuto si allargarono per lo stupore.

“Tu scrivi con la penna con l’inchiostro blu e premi tanto da lasciare i solchi sul foglio”

Tirando fuori la busta dalla tasca vide Bokuto trattenere il fiato ed esalarlo piano, quindi si alzarsi e mettersi davanti a lui. Kotaro aprì il palmo della mano, rivelando un cioccolatino con l’involucro rosso e oro, lo scartò senza mai distogliere lo sguardo dagli occhi azzurri di Keiji, posò la pallina di cioccolato sulle labbra del più giovane, che le schiuse e mangiò il cioccolatino al latte con il cuore morbido come piaceva a lui.

Kotaro guardò le sue labbra muoversi catturato da quel movimento lento.

“Buono” sussurrò leccandosi le labbra sporgendosi in avanti e Bokuto fece altrettanto e finalmente le loro labbra si incontrano in un bacio incerto che sapeva di cioccolato.

Era iniziata così la sera di San Valentino, finiti gli allenamenti di pallavolo, negli spogliatoi del Fukurodani.

 

 

Oggi, 14 febbraio 2023

Akaashi sorrise porgendo a Bokuto una scatola lunga e stretta.

“Che cosa è?” chiese curioso aggrottando le sopracciglia.

“Una cosa che ti servirà in partita” rispose con un sorriso e Kotaro si incantò a guardarlo, quella sera Keiji era radioso i suoi occhi, di quell’azzurro particolare sembravano, brillare.

L’atleta aprì la scatola rivelando al suo interno una catenina d’oro, semplice, da uomo.

Kotaro era ancora più confuso, sfiorò con le dita il metallo prezioso, lui non usava gioielli men che meno collane o braccialetti in partita.

“Ti ringrazio, ma non ne comprendo l’utilizzo… in partita”

Akaashi non appariva turbato dalla sua incertezza anzi ne sembrava divertito.

“Beh può servire per custodire qualcosa” suggerì.

Bokuto incrociò le braccia su petto meditabondo: cosa si metteva ad una catenina? Le medagliette con il gruppo sanguigno o determinate allergie in caso di necessità oppure… gli venne un flash improvviso di Miya e Sakusa che, prima di ogni partita, si sfilavano la fede dall’anulare sinistro e la riponevano su una collanina simile a quella.

I suoi occhi si spalancarono e il sorriso sul viso di Keiji si ampliò.

“Esatto” asserì seguendo i pensieri di Bokuto e prima che potesse formulare una frase, Keiji mise sul tavolo una scatolina di velluto rosso e l’aprì rivelando due anelli gemelli in oro bianco.

“Vuoi sposarmi?” chiese con naturalezza e Kotaro non riuscì a rispondere tanto era la forte l’emozione che provava, ma si limitò ad annuire con forza.

 

***

 

Accoccolati nella penombra della camera da letto con la pelle umida di sudore, dopo aver fatto l’amore fissavano le loro mani unite dove si erano reciprocamente messi l’anello.

“Te lo ricordi il nostro primo San Valentino?” 

“Come potrei dimenticarlo” mormorò piano Bokuto scostandogli i cappelli dalla fronte baciandola piano.

“Conservo ancora quella lettera nel cassetto”

Kotaro sorrise Keiji aveva un animo profondamente romantico.

“Il nostro primo bacio sapeva di cioccolato” sussurrò posando la bocca sulla sua.

“La nostra prima volta”

Keiji ridacchiò divertito “È stata disastrosa, ma non la cambierei per nulla al mondo”

“Nemmeno io. Eravamo due gufi imbranati”

Keiji rise più forte “Già ma eravamo giovanissimi e inesperti”

“Guarda dove siamo adesso”

“A letto”

“Scemo…” rise sospingendolo sul letto sdraiandosi sopra il compagno.

“A me piacerebbe una cosa semplice” mormorò Keiji dopo un po’, gli occhi socchiusi assonnati e stanchi.

“Tu, io, i testimoni e i nostri genitori sulla spiaggia al tramonto a piedi nudi”

“Sembra meraviglioso”

“Lo è… perché ci sei tu”

“Come fai, Keiji? Come fai a farmi sentire così ogni singola volta con il cuore colmo di gioia ed emozionane da farmi… tremare la voce”

Akaashi sorrise dolcemente “Io non faccio assolutamente nulla” bisbigliò chiudendo gli occhi.

Era così che continuava nella loro quotidianità che avrebbero seguitato a costruire giorno dopo giorno.

 

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Note dell’Autrice

Ecco la prima di tre shottine dedicate a San Valentino.

Auguro a tutti/e di trascorrerlo con chi amate!

Un kiss

Bombay

   
 
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