Anime & Manga > Candy Candy
Ricorda la storia  |       
Autore: Gatto1967    16/02/2023    1 recensioni
Il periodo che Candy passa a Casa Legan non è proprio il più felice nella vita della nostra eroina. Nonostante riesca a farsi benvolere dalla servitù e dai ragazzi Andrew, Neal e Iriza spalleggiati dalla loro degna madre, sono una bella palla al piede per la povera orfana della Casa di Pony.
Il signor Legan poi, per quanto sembri addirittura prenderla in simpatia, è molto assente da casa, e non contribuisce certo al benessere di Candy.
E se... il signor Legan fosse intervenuto?
Se avesse messo in riga moglie e figli?
Sarebbe stato un bene per Candy?
Andiamolo a scoprire...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La lussuosa automobile entrò nel cancello di Casa Legan a Lakewood, e si fermò proprio davanti alle scale d’ingresso.

Ne scese un giovane uomo sui vent’anni d’età. Era vestito molto elegantemente e portava lunghi capelli castani sciolti sulle spalle.

Prese dal bagagliaio della sua auto una valigia e salì le scale.

Arrivato al portone prese l’anello in ferro fissato al legno della porta e bussò energicamente.

Dopo poco la porta si aprì e apparve una ragazza di circa sedici anni in uniforme da cameriera con il volto pieno di lentiggini, che portava i lunghi e ondulati capelli biondi sciolti sulle spalle.

-Buongiorno. Desidera?-

-Buongiorno a lei signorina. Sono atteso dal signor Legan.-

-Il signor Legan non è in casa al momento, posso annunciarla alla signora. Chi devo dire?-

-Mi chiamo Terence Grandchester, e vengo da Londra.-

-Ah certo, il signor Legan ha lasciato detto del suo arrivo signor duca.-

Rispose la ragazza accennando un inchino.

-Andiamo! Non c’è bisogno di inchinarsi signorina. Non sono mica il re d’Inghilterra!- disse lui con un sorriso amichevole.

-Prego si accomodi signor duca. Vado a chiamare la signora.-

Il giovane duca si sedette sul divano indicatogli dall’avvenente ragazza e dopo pochi minuti una donna sulla quarantina, vestita molto elegantemente arrivò ad accoglierlo.

Lui si alzò e le baciò la mano che lei gli porgeva.

-Benvenuto signor duca.-

-La signora Legan immagino.- 

-Certamente, ma prego: accomodiamoci nel mio salotto privato.

Candy!-

-Sì signora.-

-Fai portare il bagaglio del signor duca nella stanza degli ospiti e poi portaci un tè, svelta!-

-Certo signora.- rispose lei inchinandosi.

Così la biondina lentigginosa si chiama Candy, pensò Terence Grandchester che non poté evitare di sentirsi indispettito al tono di voce con cui la padrona di casa si era rivolta a quella ragazza.

Lui, pur così burbero e scostante, aveva sempre trattato con rispetto le persone che lavoravano per lui.

 

Poco dopo la signora Legan e il giovane e importante ospite sorseggiavano il tè portato da Candy.

-Puoi ritirarti Candy! Penserai dopo a ripulire.-

-Certo signora Legan.-

La ragazza si ritirò e la signora Legan si rivolse a Terence Grandchester.

-Mio marito si scusa, ma i suoi impegni di lavoro lo hanno trattenuto a Chicago un giorno in più. Arriverà dopodomani mattina. Nel frattempo lei, signor duca, sarà nostro gradito ospite.-

-Non c’è problema signora Legan, mi riposerò dalla fatica del lungo viaggio. Sà, arrivare da Londra fino a questo paese sulle rive del lago Michigan non è certo una passeggiata.-

-Certo che no, io mi sono recata a Londra una volta, qualche anno fa, per andare a trovare i miei figli che studiavano lì, e mi ricordo che il viaggio sembrava non finire mai.- disse lei con un sorriso che sapeva di falso lontano un miglio.

-I suoi figli… Neal e Iriza se ben ricordo. Hanno studiato con me alla Royal Saint Paul School.-

-Già. Mio figlio Neal mi ha detto di averla conosciuta signor duca.-

-Loro e anche i loro cugini, i fratelli Cornwell.-

-Noi e la famiglia Andrew decidemmo di mandarli in Inghilterra dopo la morte del loro povero cugino, Anthony Brown. Pensi: quel ragazzo morì che aveva solo quattordici anni per una caduta da cavallo.-

-Sì lo so, Stear me lo ha raccontato. Una terribile disgrazia che ha segnato le vostre famiglie.-

-E così mandammo i nostri ragazzi a Londra per fargli cambiare un po’ aria. Salvo poi farli rientrare qualche mese fa. Con il clima di guerra che si respira in Europa…-

-Non credo che si arriverà ad una guerra con i grandi imperi dell’Europa centrale, e anche ammesso che scoppi sarà al più un conflitto, come dire… continentale che non toccherà il suolo britannico.-

-Speriamo che non scoppi affatto.-

-Speriamolo.-

-Mi parli di lei signor duca. Lei è molto giovane eppure suo padre le ha affidato questa trattativa.-

-Oh in realtà la trattativa è già bella che conclusa.- disse lui sorridendo -Io devo solo firmare il contratto, farlo firmare a suo marito, e riportarlo a Londra. È un modo, parole di mio padre, per farmi fare “i primi passi nell’intricato mondo degli affari”.-

-Beh, è un ragionamento corretto. Lei un giorno prenderà in mano le redini del suo illustre casato.-

Quella donna era più viscida della figlia, pensò il giovane duca.

-I suoi figli sono a Chicago?-

-Sì certo. Neal comincia a muovere, come lei, i primi passi nell’intricato mondo degli affari, e Iriza tesse relazioni mondane nel mondo dell’alta società. In realtà è un’affarista molto più scaltra del fratello.- disse lei quasi ridendo.

-Immagino che lei avrebbe voluto rivederli…-

Sì come no, pensò Terence, quella coppia di viscidi e intriganti. Li avrebbe sì rivisti, ma solo per prenderli a pugni come meritavano.

 

Patty inciampò e cadde a terra. Si portò le mani agli occhi e cominciò a piangere. Neal e i suoi amici l’avevano spintonata in cerchio fino a farla cadere, e adesso uno di loro la afferrò per i capelli mentre Neal le disse: -Se adesso abbai ti lasciamo andare.-

-Sì giusto.- aggiunse uno dei suoi degni amici -Facci il cane e…-

Non finì la frase: un pesante pugno gli cadde sul viso e lui cadde a terra.

-Terence!- esclamò Neal

-Che accidenti fai Terence? Non sono affari tuoi!-

-Siete dei vigliacchi! In quattro contro una ragazza! Battetevi con me se avete il coraggio!-

I quattro si avventarono contro Terence, ma lui non ebbe difficoltà a metterli in fuga, poi guardò la ragazza che continuava a piangere. Come si può essere così vigliacchi da attaccare una ragazza indifesa? 

Per un attimo, ma solo per un attimo, vide un altro volto sovrapporsi a quello della timida e spaurita ragazzina china a terra. Un volto più forte e sicuro, ma il volto di chi?

Poi rivide la fragile Patty e si chinò su di lei e la aiutò a rialzarsi.

-Tutto bene signorina?-

-Sì certo, grazie a lei signor Grandchester.-

-Perché quei vigliacchi ce l’avevano con lei?-

-Perché ieri ho risposto male a quella strega di Iriza Legan.- rispose lei singhiozzando.

-Tutto qui?-

-Già, tutto qui, e Iriza è stata anche punita. È da qualche tempo che mi ha preso di mira.-

 

-…credo proprio che non mancherà occasione.-

In quel mentre qualcuno bussò alla porta.

-Avanti.- disse la padrona di casa.

-Mi scusi il disturbo signora Legan.- disse Candy dopo aver aperto la porta. -È arrivato questo telegramma da suo marito.-

-Dai qui.-

Ancora quell’accidenti di tono di voce, pensò Terence, ma chi crede di essere questa?

-Oh, questo è seccante!-

-Cattive notizie signora Legan?-

-Mio marito si scusa con lei signor Grandchester, ma è stato trattenuto a Chicago da un Consiglio di Amministrazione imprevisto che si terrà dopodomani e potrebbe protrarsi per più di un giorno. Prevede di essere qui per sabato o al massimo domenica.-

-Beh, sembra che dovrò cambiare il biglietto del piroscafo.- disse Terence dando l’aria di prenderla con filosofia.

-Sono mortificata signor Grandchester. Ovviamente lei sarà nostro gradito ospite per tutto il tempo che sarà necessario.- 

-Almeno non dovrò preoccuparmi di cercare un posto dove dormire. Avrei bisogno di un ufficio postale. Devo mandare dei telegrammi.-

-Certamente, la farò accompagnare in città con la nostra automobile e…-

-Non si disturbi signora, sarò lieto di muovermi un po’ con la mia macchina. Se la signorina qui presente può accompagnarmi posso recarmici anche subito.-

-I-io signore?-

-Sì certo, io non conosco la città, ho bisogno che qualcuno mi indichi le strade.-

-Io… dovrei aiutare in cucina, non so se…-

-Ti esento io dal lavoro in cucina Candy! Vai pure col signor Grandchester.-

-Va bene signora. Mi dà il tempo di cambiarmi signor duca?-

-Certamente signorina.-

 

Poco dopo Candy raggiunse l’importante ospite di Casa Legan alla sua automobile. 

Indossava un semplice abito rosso e stivali bianchi bordati di rosso.

-Prego signorina, si accomodi.- le disse Terence aprendole la portiera della macchina.

Lei sorrise timidamente, indubbiamente compiaciuta da tanta gentilezza, in genere gli ospiti di Casa Legan erano tutti altezzosi con lei, che veniva puntualmente additata come la plebea reietta, ma quel giovane no. Quel giovane era gentile.

 

-Posso chiederle una cosa signorina?-

-Mi dica signore.-

-Come fa a sopportare la signora Legan?-

Lei accennò una risata.

-In realtà non è difficile. Basta foderarsi occhi e orecchie, e pensare che in fondo è quella famiglia che mi passa il pane ogni santo giorno. E per una come me, cresciuta in un orfanotrofio, senza famiglia né appoggi di alcun tipo, non è poco.-

-Potrebbe trovare un altro lavoro.-

-E lei crede che sarebbe meglio di così? Questi ricconi sono tutti uguali!-

Conscia della gaffe fatta, la ragazza avvampò.

-Mi scusi signore. Non dovevo permettermi!-

Terence si mise a ridere.

-Non si dia problema signorina. Non tutti i ricconi sono uguali, ma devo ammettere che ha le sue ragioni a pensarla così. Questi borghesi americani arricchiti poi, sono insopportabili. Giocano a fare i nobili europei, ma non sanno niente della vera nobiltà.-

Arrivarono rapidamente in città e Candy indicò al nobiluomo dove si trovava l’ufficio postale.

Parcheggiata la macchina proprio davanti all’ufficio postale, i due scesero e salirono le scale.

-Terence! Terence Grandchester! Sei proprio tu?-

Terence si girò alla sua sinistra.

-Stear! Stear Cornwell! Ma che ci fai qui?-

-Io ci vivo a Lakewood, almeno d’Estate. Ma tu perché ti trovi dall’altro capo dell’Oceano?-

-Non me ne parlare! Devo concludere un affare con la famiglia dei tuoi simpaticissimi cugini.-

Il giovane chiamato Stear proruppe in una sonora risata.

-Almeno ti sei risparmiato di incontrarli! Sono a Chicago e loro a differenza mia non amano Lakewood.-

-E quello sciagurato di tuo fratello come sta?-

-È partito proprio ieri per Chicago, per poco non vi siete incontrati.-

-Peccato! Mi sarei fatto volentieri un’altra scazzottata con quel finto biondo.-

-Ma finiscila… oh salve signorina White.-

-Signor Cornwell…-

-Vi conoscete?-

-Certo che ci conosciamo, la signorina White lavora per la famiglia dei nostri poco amati cugini… oh mi scusi signorina, non volevo metterla in imbarazzo.-

Candy rise sotto i baffi.

-Non si preoccupi signor Cornwell, può contare sul mio più assoluto silenzio.-

Dopo aver sorriso alla ragazza, Stear si rivolse di nuovo al suo vecchio compagno di scuola.

-Quanto ti fermi qui a Lakewood?-

-Fino a domenica sicura, e forse oltre. Pare che tuo zio sia stato trattenuto a Chicago e io ho bisogno della sua firma su alcuni pezzacci di carta.-

-Bene! Allora dobbiamo assolutamente vederci! Anch’io partirò domenica.-

-Affare fatto Cornwell! Adesso devo mandare un po’ di costosi telegrammi per spostare il biglietto del mio piroscafo.-

-A presto allora. Verrò a cercarti a Casa Legan!-

 

Una volta che Terence ebbe sbrigato quello che doveva sbrigare, lui e Candy si avviarono verso casa.

-Non mi dica che anche Stear Cornwell è come gli altri “ricconi”.- disse lui 

-Oh no!- disse lei ridendo di quella sua risata cristallina. -Lui e suo fratello sono gentili con noi della servitù, ma non posso certo dire che siano miei amici: li conosco solo di vista.-

-Signorina White. La ringrazio di avermi accompagnato.-

-Dovere signore.-

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Candy Candy / Vai alla pagina dell'autore: Gatto1967