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Autore: Jack83    20/02/2023    0 recensioni
8 Anime 8 vite che stanno per essere sconvolte ma qualcuno proverà a evitare ciò
Genere: Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qua dopo tanto tempo con un nuovo capitolo.
Vero ho pubblicato molte fic diverse ma non ho messo giù nulla su ritorno.

Chiedo venia ma l’ispirazione per questa latitava, alcune idee c’erano ma non riuscivo a legarle.

Ora che ci sono riuscito ecco a voi il tutto, posso dirvi che da qui in poi è… tutta discesa.

 

ALLEATI

 

Kisshu era nervoso, stare all’erta nel caso che Akira si facesse vedere lo stava lentamente consumando.

Vero che c’erano Mash e gli altri robottini ma sapeva che Akira avrebbe tenuto in considerazione questa difficoltà.

Era la sua metodologia: studiare il suo avversario, snervarlo fino a renderlo disattento e poi attaccare il suo punto debole oppure quando non aveva più energie.

Il ragazzo sospirò, probabilmente, pensò, avrà già capito che il suo punto debole fosse Ichigo e quindi doveva tenerla d’occhio.

Questo implicava la mancanza di concentrazione sui suoi doveri di studente e di cameriere.

Abbassò la testa sul banco per cercare di rilassarsi un momento quando sentì una mano dargli uno scossone e lui saltò su.

-Ehi K-Kun!? Tutto bene? Mi hai spaventato! – Esclamò Teppei che scartò all’indietro per evitarlo

-Scusa- fece Kisshu -Sono un po’ nervoso-

-Uhmm… Non ne che l’hai fatto con Ichigo-Chan? –

-Cosa!?- chiese lui sconvolto

-Beh! sì, un ragazzo può essere nervoso, dopo averlo fatto con una ragazza, per due ragioni: Ha un ritardo oppure non è stato abbastanza bravo -

Kisshu scosse la testa sorridendo mellifluo e si inventò una storia -Tep non ti dirò nulla ma posso solo dirti che se l’avessimo fatto l’avremmo fatto protetto. Sono solo preoccupato per gli esami. -

L’altro annui -Anche io lo sono- rispose serio -Moe vuole fare farmacia mentre io andrò a fare medicina come mio padre. Te invece? Hai scelto la facoltà? –

-Ingegneria Ambientale- rispose sicuro il verde.

-Buona scelta- replico Teppei -Sai cosa vuole fare Ichigo? –
I due si voltarono verso la ragazza che aveva la testa appoggiata sul banco

Kisshu scosse la testa -No, per ora non ha scelto… Diciamo che è uno dei suoi tanti pensieri che ha al momento-

-A noi ha parlato di Veterinaria- disse Moe avvicinandosi con Miwa ai due portando dei panini per tutti.

-Sarà dura ma credo che possa farcela- annui pensieroso Teppei.

-Già- fece Miwa -ma sai che negli ultimi anni è migliorata molto nello studio-

-Vero e adesso ha di nuovo qualcuno al suo fianco e questo è un bene- sorrise il ragazzo umano guardando Kisshu che gongolava.

-Sarà meglio però svegliare la mia micetta perché se no rischia di saltare il pranzo- Dettò ciò il verde si alzò,  si avvicinò a Ichigo e gli diede un bacio sulla guancia.
Lei aprì lentamente gli occhi e sorrise lieve -Grazie diavoletto- dettò ciò si stiracchiò come un gatto e prese poi il panino che il fidanzato le porgeva.

I due si sedettero ed iniziarono a mangiare.

Ichigo osservò il fidanzato con fare triste -So come ci si sente- gli bisbiglio

Kisshu alzò gli occhi e la guardò con uno sguardo vacuo -Vorrei fare tante cose ma so che non si possono fare-

-Tipo tornare indietro nel tempo e salvarla? - chiese lei

-In un certo senso- sospirò

-Anch’io a volte penso la stessa cosa su Masaya- replico lei

-Siamo stati innamorati di due persone troppo buone- rise amaramente

Ichigo annuì tristemente -Cerchiamo di non pensarci ok… se vuoi stasera ti faccio un massaggio-

Kisshu sorrise -Sai che ha un doppio significato-

Lei ridacchiò -Forse lo cogli solo te-

-Ehi- i due vennero interrotti da Tep -Non fate gli asociali e venite qua-

I due si guardarono e, annuendo, andarono verso gli amici.

 

-Come vedete i logaritmi non sono poi così complicati- enunciò Pai indicando una formula sulla lavagna

-In questo caso, sapendo che il logaritmo tre di cento è uguale a C e volendo sapere quanto vale il logaritmo in base tre di trenta, usando le proprietà e la definizione di logaritmo- continuo a spiegare lui -la soluzione sarà che il logaritmo in base tre di trenta è uguale a uno più il logaritmo in base tre di dieci che è uguale a uno più c/2-

Si voltò e vide molti visi dei suoi allievi completamente presi dalla sua spiegazione mentre alcuni sembravano perplessi.
C’erano solo tre volti, invece, più interessati al suo fondoschiena che alla spiegazione e lui era decisamente irritato da ciò.

-Voi tre- fece freddamente puntando l’indice sulle sue “vittime” che si alzarono in piedi spaventate -Spero vivamente che abbiate capito la mia spiegazione, visto che non sembravate così attente e che domani mi riportiate questi esercizi aggiuntivi fatti e, soprattutto, corretti-

Detto ciò, scrisse alla lavagna alcune formule, abbastanza complicate, sulla lavagna.

-Gli esercizi per il resto della classe sono quelli dal numero 50 al numero 60 di pagina 200 del manuale. – Fece poi serio ma meno duro rispetto a prima quando il suono della campanella mise fine alla lezione pomeridiana liberando così gli studenti.

-Arrivederci- salutò gli studenti che uscivano.

Le tre arpie lo guardarono stranamente senza dire niente facendo solo un gesto con la mano per salutarlo.

Lui sospirò e si stravaccò sulla sedia della cattedra scuotendo la testa.

Odiava quelle tre o meglio odiava come lo guardassero lascive e desiderose di una cosa che non gli concederebbe mai.
Lui si era concesso solo a Retasu e lei si era concesso solamente a lui.
Quel pensiero non lo stava lasciando fino a che la porta dell’aula non si aprì

-Professor Ikisatashi-

In quel momento la professoressa Azumane entrò nell’aula -Tutto bene? -

Lui la guardò benevolo ed annui -Solo le tre…-

-Quelle tre- rispose la donna interrompendolo -Sono note per essere delle ragazze difficili o meglio superficiali non sono cattive ma sono…-

-Maleducate? Poco Corrette? Maligne? – chiese l’alieno guardandola scettico

-Malignità è un sinonimo di cattiveria, lo sa? – rise lei -Ma direi che il termine poco corrette sia calzante ma lei… Cerchi di stringere i denti ancora per un po’-
-Grazie- rispose lui alzandosi -Adesso devo andare a sistemare delle cose per poi andare a casa-

-L’accompagna Midorikawa-chan? – chiese la professoressa con un leggero sguardo di rimprovero

-No- rispose lui senza farsi intimidire dallo sguardo -Dovrebbe essere già andata al cafè poi le assicuro che tra me e…-

La donna scosse la testa -Con me non deve mentire- replico -Lei è abbastanza giovane da per poter uscire con le studentesse dell’ultimo anno.
Il problema è che, se lo facesse, dovrebbe essere il più discreto possibile e che, in tale evenienza, la cosa venisse fuori dopo gli esami. -
Pai annuì -Sì, se avessi una relazione con lei farei proprio così-

-Comunque- gli confidò la donna sorridendo -Voi due fareste una bella coppia, lo sa? -

Il viola arrossì trattenendo il fiato. -Grazie- sussurrò alla fine per poi uscire assieme a lei parlando di cose inerenti alla scuola.

 

Taruto si sentiva stanco.

Tra gli studi e la faccenda di Akira gli stavano prosciugando le forze.
Lanciò uno sguardo a Purin, più avanti che stava cercando, anche lei, di non soccombere al sonno.

Quando ecco la campanella della fine delle lezioni salvarli.

-Scimmietta… Tutto bene? – Chiese lui avvicinatosi al suo banco

-Datemi un litro di caffè! Non ne posso più! – si lamentò lei appoggiando la testa al banco.

Lui sospirò e le scompiglio i capelli -Servirebbe anche a me… Senza contare che abbiamo anche il nostro lavoretto-

-Non me lo ricordare- borbottò guardandolo male

-Andiamo se no il biondino rompe- rispose lui prendendogli la cartella e porgendogliela così che lei vi ritirasse le sue cose.

Con un sospirò prese la cartella e iniziò mettere via i libri, i quaderni e il portapenne.

-Andiamo- disse poi prendendogli la mano e tirandolo verso la porta della classe.

I due vennero visti da Gonda e dalla sua compagnia.

-Quei due- disse -Me la pagheranno-

-Gonda- fece Eri -Io cercherei di rimandare il tutto… Ho la strana sensazione che abbiano amici molto… come dire… potenti-

-Pensi che io non gli abbia! - rispose lui irritato

-Non dico questo! - si difese lui -Ma… Ho fatto un controllo dopo che abbia provato a fare tu sai cosa e… Beh… Molti loro dati sono ultradifesi… Quasi…-

-Dovrò rivolgermi a mio padre- sbuffò l’altro in replica alle cose dette dall’amico.

L’amico lo guardò ma aveva ancora quella strana sensazione addosso.

 

Minto si massaggio la fronte.
Era stanca e stressata a causa degli avvenimenti che l’avevano coinvolta negli ultimi mesi.

-Minto-San? – una delle sue compagne si avvicinò a lei con un certo timore perché sapeva che quando era in queste condizioni perdeva la sua classica calma da signorina di buona famiglia.

La mew bird si voltò verso la compagna osservandola con sufficienza per poi distendersi in sorriso che cercava di essere dolce ma non lo era del tutto.

-Dimmi Ayukawa-San-

-Ci chiedevamo se volessi venire con noi a fare shopping… Così che tu possa rilassarti un po’-

Minto sospirò -Mi spiace ma devo andare al cafè ma vi ringrazio per il pensiero-

La ragazza annuì dispiaciuta

-Sai che con me puoi parlare o se vuoi sfogarti-

Lei annuì all’offerta della compagna -Grazie Ayukawa San-

La ragazza finì di sistemare la sua roba nella cartella ed uscì dalla scuola.

Ad attenderla all’esterno, sotto gli occhi estasiati ed invidiosi delle compagne e dei compagni, c’era Zakuro.

Che notò il suo stato

-Tutto bene? - le chiese

-Secondo te? -Rispose lei con un tono irritato e stanco pentendosi subito dopo per essere stata così diretta con il suo idolo

La ragazza più grande la guardò con serietà ma anche con dolcezza

-Non bene come tutti noi del resto-

La più piccola sospirò triste

-Tutte noi siamo stressate, la cosa che mi dà più fastidio è sentirmi come una foglia nel vento-

Zakuro non poté che essere d’accordo con lei.

Le due non si accorsero di essere osservate e nemmeno i loro Mash segnalarono nulla.

 

-Lei è il mio obbiettivo…-

 

 

-Oggi non apriamo? – chiese Ichigo sorpresa della decisione di Ryo.

-No, siete troppo stanchi e stressati.
La storia di Akira vi sta mettendo troppo sotto pressione, quindi meglio evitare ulteriori fonti di stress-

-Allora cosa facciamo? Non possiamo stare qui a fare muffa- Replico Minto osservandolo assottigliando gli occhi

-Studierete e vi allenerete mi sembra ovvio- rispose lui incrociando le braccia

-Su questo il biondino a ragione- fece con un sospiro Kisshu -anche se preferirei riposarmi…-

-Sappiamo come vorresti riposarti- fece sarcastico Taruto

Il verde non rispose limitandosi a guardarlo male al contempo Ichigo arrossì e si trattenne a stento dal colpire il fratello del fidanzato.

-Non ho visto il nostro controllore aveva qualcun altro da controllare? -
Chiese con sarcasmo Minto

-Marco- rispose seccamente Ryo -Ha detto che doveva fare ulteriori ricerche e poi doveva aspettare l’arrivo dei compatrioti di Pai, Kisshu e Taruro-

Ma non disse cosa aveva rilevato a lui e a Zakuro.

 

Marco era nella sua base osservando con attenzione i DNA delle Mew Mew e dei tre alieni.

Continuava a chiedersi come possibile che fossero così simili fra di loro.

Inoltre, le cartelle cliniche delle ragazze erano… strane… Tutte avevano qualcosa in comune…Ma che non sembrava esserlo.
Si alzò dalla poltrona e scosse la testa

-Mi sto incartando- la spia sospirò dalla frustrazione

Scese quindi nel sotterraneo dove aveva un poligono.

Andò quindi verso un armadio blindato e ne trasse alcune armi

Cominciò quindi a sparare per allenarsi.

Quando senti una presenza dentro casa, sicuramente una o più presenze non invitate.

Fece un sorrisetto, prese la pistola e iniziò ad esplorare l’edificio con calma.

Fino a che non la puntò verso un angolo oscuro dell’ultimo piano.

-Vi siete decisi a farvi vedere-

-Ti pregheremmo di abbassare quella stupida arma umana-

Riconobbe quella voce… Miroku ed abbassò l’arma mentre le quattro figure uscirono allo scoperto.

-Sapete che siete un po’ in ritardo e non è molto consigliabile entrare nelle case altrui di soppiatto-

-Avete già trovato il nostro maestro? - chiese Kagome preoccupata ignorando le sue parole anche se doveva ammettere che avesse ragione

-No, anche se suppongo che Akira sia nei paraggi e stia utilizzando qualche artificio per non farsi captare dai nostri strumenti- spiegò loro Marco

-Quindi siamo in un vicolo cieco? - sbuffò irritato Inu

-Sicuramente Akira vi starà osservando per capire chi colpire per primo-

Marco non disse nulla ma pensò che Sango avesse detto una banalità

-Sango cara credo che Pai li abbia avvertiti delle tattiche di Akira san-

Fece Miroku intuendo ciò che pensava il padrone di casa

-Giusto- sospirò la donna

La spia a quel punto scosse la testa stufo di essere fermo nel sottotetto a fare le radici.

-Posso offrirvi un te? Così da poter capire cosa fare con Akira–

I quattro lo guardarono per poi annuire e dirigersi verso la cucina.

-Penso che dobbiate farvi vedere dalla squadra-

-Ci accoglieranno bene o male? Sono pur sempre delle umane e i fratelli Ikisatashi sono gli unici a cui danno fiducia tra di noi-

Obbiettò Inu che, incrociate le braccia si sedette con malagrazia su una delle sedie.

-Hai letto i rapporti che ci ha inviato Marco-San? – Fece irritara Kagome

Il marito sbuffò -Non ne ho avuto il tempo- replicò lui

-Per farla breve Inu- lo redarguì Miroku -Le ragazze sono disposte a dare fiducia al nostro popolo basta solo dimostrare buona volontà-

-Presentarci a loro, quindi, spiegando cosa siamo venuti a fare dovrebbe deporre a nostro favore- concluse Sango.

-Quindi che si fa? – replicò il primo tenendo lo stesso tono sprezzante -Andiamo alla loro base e gli diciamo siamo qua!? –

-Io ho fatto così in pratica- gli rispose Marco lanciandogli un’occhiataccia mentre distribuiva le tazze ed aspettando che il bollitore scaldasse l’acqua.

-La fai così facile- ribatté Inu

-Io la faccio facile- replicò la spia -perché questa è la parte facile la parte difficile è quella di scovare Akira-

Il giovane dai capelli bianchi sbuffò capendo di aver perso.

-Penso che il modo migliore per trovarlo sia quello di controllare la squadra e capire se il nostro maestro le stia pedinando-

-Provare non costa nulla visto che gli apparecchi elettronici hanno fallito- Disse quindi la spia mentre versava l’acqua calda nelle tazze e dando ad ognuno una bustina di tè.

-Credo che dovremmo dirglielo che verranno controllate da noi- propose Miroku

La cosa fece sbuffare Inu e guadagnarsi una occhiataccia da parte della moglie e di Kagome.

-Tu vuoi conoscere quelle ragazze- sentenziarono i tre

Il quarto ridacchiò, colto sul fatto, mentre Marco non disse nulla ma la sua espressione denotava che anche quel Miroku era un donnaiolo come quello che aveva conosciuto.

-Direi che in fin dei conti Miroku abbia ragione anche perché sono tutti abbastanza stressati da questa storia-

Ammise il padrone di casa che prese il cellulare e chiamò Ryo.

-Dimmi- rispose l’americano con un tono poco conciliante.

-Sono arrivati e vorrebbero conoscere la squadra- rispose l’italiano neutro

-Ok, mi sembra giusto- replico l’altro.

Marco a quel punto guardò i quattro, si scambiarono un cenno di intesa e poi tornò da Ryo

-Ok, arriveremo il più presto possibile- quindi chiuse la chiamata

-Adesso- fece poi rivolgendosi a loro -Dobbiamo cercare di farvi passare inosservati-

-Perché? Non va bene se andiamo così da loro? – Domando con una certa arroganza Inu

La spia scosse la testa mentre Kagome diede uno scappellotto al marito

-Se ci facessimo vedere con questi vestiti gli umani capirebbero chi siamo-

-Forse non solo per gli abiti- osservò Miroku con un certo fastidio passandosi le mani affusolate sulle orecchie pronunciate.

-Cosa facciamo allora? – Chiese Sango preoccupata

-Ci penso io- gli tranquillizzò il padrone di casa che, dopo essersi allontanato per prendere qualcosa, gli portò quattro ciondoli simili a quelli che avevano KisshU, Pai e Taruto.

-Questi quattro ciondoli servono a rendere i vostri tratti somatici simili a quelli umani- spiegò loro

-Mentre per i vestiti dovreste dirmi le vostre taglie-

-Taglie?!- chiesero i quattro confusi

Marco scosse la testa, a quel punto apparve un piccolo drone che scansiono i quattro leggermente inquieti nel vedere tale apparecchio e che stampò un foglio dandolo alla spia.

-Cosa ci ha fatto? – chiesero preoccupati

-Vi ha semplicemente preso le misure per dei vestiti- spiegò loro l’italiano.

-E adesso? - chiese indispettito Inu

-Aspettiamo che arrivino i vestiti- rispose lui

 

Minto si andò a sedere, a peso morto, sulla poltroncina del suo tavolo preferito.

-Sono stravolta- esclamò mentre Keiichiro gli porgeva una tazza di tè.

-Cercate di riposarvi, avete fatto un buon lavoro- la rassicurò lui stringendole la mano

-Diciamolo apertamente i chimeri di Pai, Taruto e Kisshu sono molto più forti di quelli di Eye e Ringu- affermò Zakuro mentre si sedeva vicino a Minto

-Decisamente- annuì Ichigo lanciando uno sguardo di tralice ai tre -Vi siete scatenati a farli-

Kisshu sorrise sghembo -Non sarebbe stato un allenamento se non fossero stati all’altezza-

-Comunque, vecchiaccia- replicò Taruto mentre massaggiava le spalle a Purin -Li avete distrutti tutti-

-Era anche un allenamento Taruto, quindi non dovevano farle del male- gli ricordò Pai guardando con dolcezza Retasu che arrossì

-Ci hanno messo sotto ma non siamo andate male no- fece Purin sorridente

-Avete fatto un ottimo lavoro ragazze- si complimentò Ryo

-Domani farà brutto! Ci hai fatto un complimento! – Se ne uscì Ichigo guardandolo in maniera stanca.

Il biondo sbuffò decidendo di non rispondere anche perché sentirono che alla porta di servizio.

Keiichiro andò ad aprire e sorrise preoccupato nel vedere Marco con quattro persone sconosciute.

-Ciao ragazzi- fece la spia entrando nella sala -vedo che qualcuno vi ha messo sotto-

-Puoi dirlo- rispose Minto -Scommetto che tu abbia subodorato la giornata e ti sia dato alla macchia-

La spia la guardò con un piccolo sorrisetto -Non scappò di sicuro da un buon allenamento ma a volte bisogna fare altro tipo studiare-

La ballerina decise di non andare oltre.

-Comunque, sono arrivati degli… ospiti…che attendevamo- li avvertì lui

I tre alieni drizzarono, letteralmente, le orecchie.

I quattro entrarono anche loro e un caldo sorriso apparve sul viso dei fratelli Ikisatashi.

-Miro! Sango! Inu! Kagome! Siete arrivati- fecero loro entusiasti

-Ragazzi! È da un po’ che non ci vediamo! – fecero Kagome e Sango andando ad abbracciarli

-Ehi! Ragazzi- esclamò Miroku guardandosi attorno -Ci avevate detto che le mew mew fossero delle belle ragazze! Ma non ci avevate detto che fossero così splendide! Dovevate arrendervi subito ed unirvi a loro contro Deep Blue! –

La battuta lasciò perplessi e sbigottiti le ragazze e i due capi della squadra.

A quel punto sei pesanti pugni calarono sulla testa del nuovo arrivato spiattellandolo a terra.

Marco guardò la scena con uno sguardo tra l’affranto e l’ho sconcertato, chiedendosi come mai certe cose fossero fisse.

La cosa venne notata dalla squadra mew e Zakuro, che con Ryo sapeva di certe dinamiche, gli bisbigliò -Ma il Miroku di quel mondo è simile al Miroku di questo mondo? -

Lui guardò il gruppetto di alieni, sei in piedi e uno a terra, sconfortato per poi guardare l’ex modella

-Sì-

 

 

   
 
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