Da che Kiyoomi lo conosce, ha notato che Atsumu tende spesso a essere una persona fisica con chi gli sta intorno e ha una certa confidenza con lui.

Anche ad allenamento, per esempio, si è accorto che l’alzatore ha l’abitudine di appoggiarsi col gomito sulla spalla dei compagni di squadra che gli stanno vicini. Lo fa soprattutto con Hinata e Inunaki – dato anche che sono i due più bassi –, ma ogni tanto ci si mette anche con Bokuto, ed è divertente vederlo ingegnarsi per colmare i pochi, significativi centimetri con cui l’ex asso del Fukuroudani lo supera. Ogni tanto si inventa di farlo anche con Adriah o Barnes e lì Kiyoomi deve trattenersi dal ridere.

Ha iniziato ad appoggiarsi pure a lui, da qualche tempo. – Sei geloso che ti escluda? – gli ha chiesto una volta con un sorrisino divertito, un braccio buttato sulle spalle poco dopo un allenamento mattutino che aveva incluso una sessione in sala pesi. Stavano insieme da circa tre mesi.

– Ti preferivo stamattina in stato catatonico. – ha borbottato Kiyoomi. Ma non se l’è scrollato di dosso.

E poco ci è mancato che Atsumu andasse in autocombustione lì sul posto.

L'alzatore ha sempre rispettato i limiti che Sakusa ha imposto anche a sé stesso, pure dopo che sono diventati una coppia a tutti gli effetti. L'intimità è arrivata un passettino alla volta, combattendo i muri che lo schiacciatore aveva costruito nel corso della vita – e lottando contro le pare che l’altro a volte si faceva perché temeva di aver forzato Kiyoomi a fare qualcosa che non volesse davvero.

Dapprima si è fatta strada nella loro sfera privata, lontano dagli sguardi indiscreti di chiunque altro, tra baci e carezze che nel corso del tempo si sono fatti più spinti. Poi è stato Sakusa a farsi avanti e concedersi piccole, innocenti cose di fronte agli occhi di chi conoscono.

– Tanto ormai lo sanno. – ha detto la prima volta che gli ha tenuto la mano dopo allenamento, mentre i loro compagni erano lì con loro. – E poi non è che siano proprio i tipi più percettivi dell’universo...

Atsumu stava praticamente saltellando a un metro da terra, dopo quello.

E Kiyoomi non l’avrebbe ammesso ad anima viva – mai, piuttosto la morte –, ma gli piace osservare sia questa sua intimità con l’alzatore sia quella che lui ha con le altre persone. Ogni volta scopre sempre qualcosa di nuovo sul mondo complicato e meraviglioso che è Atsumu Miya.

L'ha visto anche quando hanno giocato in casa contro gli EJP Raijin e si sono ritrovati con Motoya e Suna (dopo aver riempito di lividi le braccia del primo a suon di missili sparatigli contro dai nove e tre metri, e aver reso il muro del secondo un colabrodo). Per somma sfiga di entrambi i Jackals, quei due sono diventati buoni amici. Sono un pericolo per l’umanità, un'alleanza che serve a logorare i nervi di entrambe le loro vittime designate senza possibilità di ritorno.

Però, se Kiyoomi sotto sotto – molto sotto – tiene al diabolico raggio di sole che gli infesta WhatsApp e la vita con pareri non richiesti, per Atsumu e Suna non è poi tanto diverso.

Il loro assurdo rapporto di amicizia dà il meglio di sé quando si include nel quadro anche Osamu. Miya è stupidamente fisico con suo fratello, vuoi che sia per un (raro) abbraccio, una pacca sulla schiena o anche un pugno preciso sui nervi delle spalle per far pagare qualche cazzata che uno dei due ha avuto il coraggio di pronunciare. Fa parte di quella complicità-barra-facoltà sacrosanta a menarsi che è componente intrinseca del rapporto tra gemelli; un’intesa che è mascherata sotto strati di insofferenza e sarcasmo, ma sta lì, latente appena sotto la superficie.

Quando hanno annunciato a entrambi la loro relazione, l’ex opposto ha saputo essere parecchio convincente del trattamento che sarebbe toccato a Kiyoomi se avesse fatto strani scherzi ad Atsumu. Il tutto con Suna, lì accanto, che non proferiva una parola; all’apparenza concentrato sugli affari suoi, ha aspettato la fine del mini-discorso di Osamu e ha scoccato una sola, significativa occhiata glaciale allo schiacciatore.

Ma Kiyoomi non ha nessuna intenzione di fare strani scherzi.

L’intimità speciale con Atsumu è uno dei suoi tesori più preziosi. Non si tratta solo di quella sessuale – non che non gli dispiaccia, intendiamoci; il sesso tra loro rimane qualcosa di pazzesco –, ma c’è qualcosa di così domestico negli innocenti tocchi che si concedono che Kiyoomi si sente torcere lo stomaco e battere il cuore anche dopo quasi quattro anni di relazione.

È un tocco gentile, che gli permette di concedersi una vulnerabilità che non pensava avrebbe mai mostrato a nessuno.

Una sensazione dolce e leggera, soprattutto quando si siede ai piedi del divano nel suo appartamento dopo una doccia rilassante e lascia che sia Atsumu a occuparsi di asciugargli col phon i ricci umidi. Potrebbe essere un passaggio superfluo, vista la lunghezza irrisoria delle ciocche, però è uno dei momenti preferiti di Kiyoomi.

Si abbandona con la schiena contro le ginocchia dell’alzatore, mentre le sue sapienti dita passano tra i capelli e gli accarezzano leggere la pelle, e si concede il placido lusso di chiudere gli occhi. Le sue barriere abbassate di fronte alla speciale intimità che ha saputo creare con Atsumu.