Anime & Manga > Candy Candy
Segui la storia  |       
Autore: Gatto1967    21/02/2023    2 recensioni
Il periodo che Candy passa a Casa Legan non è proprio il più felice nella vita della nostra eroina. Nonostante riesca a farsi benvolere dalla servitù e dai ragazzi Andrew, Neal e Iriza spalleggiati dalla loro degna madre, sono una bella palla al piede per la povera orfana della Casa di Pony.
Il signor Legan poi, per quanto sembri addirittura prenderla in simpatia, è molto assente da casa, e non contribuisce certo al benessere di Candy.
E se... il signor Legan fosse intervenuto?
Se avesse messo in riga moglie e figli?
Sarebbe stato un bene per Candy?
Andiamolo a scoprire...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il giorno successivo fu proprio Terence ad accompagnare Candy in città con la sua automobile, e lei imbucò la sua lettera diretta alla Casa di Pony. 

Lei voleva tornare subito a casa, ma Terence le propose di fare una passeggiata insieme.

 

-Hai sentito ieri la signora? Hai tutta la mattina libera, e ci mancherebbe, visto il servizio che hai reso a quell’idiota di suo figlio!

Piuttosto: ho come l’impressione che non avete detto tutto su quello che è successo ieri.-

-Non le si può nascondere niente eh, signore?-

-Oh andiamo! Chiamami Terence. Lo so che sono un “importante ospite” di Casa Legan, ma se hai accettato l’amicizia di Archie e Stear e delle loro fidanzate, puoi ben accettare anche la mia!-

Candy sorrise 

-D’accordo, vada per Terence. Ma ti prego, davanti ai Legan manteniamo la forma. Hai visto che scena che mi ha fatto la signora l’altro giorno.-

-E ho visto anche come le hai tenuto testa. E va bene, facciamo così: a Casa Legan potrai anche lucidarmi gli stivali se vuoi.-

Lei lo colpì a un braccio e lui rise.

 

-E così quell’imbecille è caduto da cavallo mentre aveva lanciato quel povero animale al galoppo contro di te.-

-Sì è così. E non è neanche la prima volta che mi combina di questi scherzi.-

-Scusami tanto Candy, ma perché non te ne vai da quella dannata casa?-

-È quello che sto provando a fare Terence! Molto dipende dalla lettera che ho appena spedito. Se la mia richiesta avrà seguito potrò andarmene da questa casa. Voglio bene ai miei colleghi che sono care persone che mi hanno vista crescere. Ma non voglio passare la mia vita a chinare la testa davanti a dei bambocci che si credono superiori a me perché figli di genitori ricchi, mi capisci?- inaspettatamente scoppiò a piangere.

-Scusami…-

-Coraggio Candy… quali che siano i tuoi progetti riuscirai a realizzarli, ne sono sicuro.- le disse lui abbracciandola.

-Vieni, andiamo a mangiare qualcosa.-

 

Consumarono velocemente un panino e poi si avviarono verso la macchina di Terence per tornare a Casa Legan.

-E tu? Cosa farai dopo aver concluso l’affare con Raymond Legan? Tornerai a Londra?-

-No Candy, non tornerò a Londra. A consegnare quei dannati documenti ci andrà una persona di assoluta fiducia. Io resterò a New York.-

-E… cosa farai a New York?-

-Anch’io ho i miei sogni, e resterò in America per realizzarli. Insieme ai documenti manderò a mio padre anche una lettera in cui gli comunico che rinuncio al titolo di Duca, e che non tornerò più in Inghilterra. A New York vive mia madre sai?-

-Tua madre?-

-Sì, è l’attrice Eleanor Baker.-

-Cosa?!?!? Eleanor Baker è tua madre? Ma… quella Eleanor Baker? La famosissima attrice?-

-Sì, c’erano stati dei malintesi fra di noi, ma ora desidero riallacciare i miei rapporti con lei.-

-Beh, questo è lodevole. Io non ho mai conosciuto mia madre e non so che darei per averne una…-

-Candy… mi dispiace…-

-Ehi, mica è colpa tua!-

-Sai, ieri sono stato io a spedire una lettera a lei. So il suo indirizzo, me lo sono procurato con i miei… agganci.-

-Ti faccio i miei migliori auguri Terence, sia per la riconciliazione con tua madre che per la tua carriera di attore.-

-Io non ti ho detto che voglio fare l’attore.-

-Già, ma l’altro giorno quando hai alzato il gomito, per così dire, in mezzo alla strada hai declamato alcuni versi di Romeo e Giulietta. È quello il tuo sogno segreto vero? Vuoi fare l’attore?-

-Sì Candy, è quello.-

-Sono sicura che ce la farai.-

 

Varcarono il cancello di Casa Legan e Terence fermò la sua macchina proprio davanti alla scalinata, e proprio in quel momento arrivò un’altra macchina.

-Quella è la macchina dei Legan, ma chi sta portando?- disse Candy.

-Oh mio dio! Quello è il signor Legan!-

-Ma chi? Quel tipo mezzo pelato e con i baffi?-

-Sì, esatto. Devo andare subito a cambiarmi.-

-Rilassati Candy! La Legan ti ha dato la mattinata libera e non sono ancora le 11.00.-

-D’accordo, ma adesso c’è bisogno di me. Finché lavoro in questa casa ci tengo a farlo bene il mio lavoro.-

Così detto la ragazza scese dalla macchina e corse dentro casa.

 

Poco dopo i Legan, compreso un Neal con il braccio al collo, davano il benvenuto a Raymond.

-Accidenti a te Neal! Non ne combini mai una giusta! Possibile che tu non sappia ancora andare a cavallo?-

-È… è stato un incidente papà. Ma tu non sei in anticipo?-

-Sì è così. Quel dannato Consiglio di Amministrazione si è risolto prima del previsto. 

Dov’è il nostro ospite inglese?-

-Sono qui signor Legan.- disse Terence da dietro all’uomo. -Terence Grandchester per servirla.-

-Piacere di conoscerla signor Grandchester.- disse Raymond stringendo vigorosamente la mano al giovane.

-Prego accomodiamoci nel mio studio.-

-Certo, giusto il tempo di andare in stanza a prendere i documenti che devo farle firmare.-

-Ci vediamo lì allora. Ah Candy, visto che sei qui potresti farci preparare un tè e poi accompagnare il signor Grandchester nel mio studio.-

-Senz’altro signore. Provvedo subito.-

 

-Molto bene. Questa era l’ultima firma da apporre signor Legan. Poi ricontrollerò tutto per scrupolo, ma penso proprio che abbiamo finito.-

-Lei è spaventosamente efficiente e sono lieto di aver lavorato con lei, ma le confesso che ero curioso di conoscere sua Grazia il duca di Grandchester.-

-Oh, mio padre è trattenuto in patria dagli impegni legati al suo rango oltre che ai suoi affari. Lui è un membro della Camera dei Lord e difficilmente può assentarsi così a lungo dal Regno Unito.-

-Sperò che non mancherà occasione in futuro. Molto probabilmente entro l’anno potrei recarmi a Londra, e allora spero proprio che sua Grazia vorrà concedermi udienza.-

-Sono sicuro che lo farà signor Legan.-

-Veniamo a noi signor Grandchester. Come si è trovato qui a Casa Legan in questi giorni?-

-Oh, l’ospitalità di sua moglie è stata perfetta! E la sua servitù semplicemente encomiabile, in particolar modo quella ragazza bionda, Candy.-

-Lo so, Candy è una bravissima ragazza. Pensi che l’abbiamo fatta venire qui anni fa da un orfanotrofio di La Porte, una città dell’Indiana non molto distante da qui. Pensavamo di farne una dama di compagnia per nostra figlia Iriza, ma purtroppo erano incompatibili di carattere e così l’abbiamo messa a fare la cameriera. Sempre meglio che farla tornare a La Porte.-

Ma dove vivi vecchio barbogio, pensò Terence, non ti accorgi di niente che non siano i tuoi lerci affari?

-Quando partirà per Londra?-

-Il piroscafo partirà da New York lunedì sera, ma io dovrò partire domani mattina. Ho altre incombenze da sbrigare a New York.-

-Almeno ci onorerà della sua presenza a pranzo?-

-Senz’altro signor Legan, è un modo per ringraziare sua moglie e i suoi dipendenti della loro ospitalità.-

 

Dopo pranzo Terence raccolse e controllò nuovamente tutti i documenti destinati a suo padre. Ci teneva ad accomiatarsi da lui dimostrandogli la sua serietà nel portare a termine l’unico vero incarico affidatogli.

Poi si recò alla villa degli Andrew e consegnò la borsa con i documenti firmati a Stear.

-Ho già mandato a mio padre un telegramma dove lo informo che sarai tu a consegnargli i documenti, e nella borsa c’è anche una mia lettera per lui con cui rinuncio a ogni diritto sul titolo e sulle proprietà. Il futuro Duca di Grandchester sarà il mio fratellastro.-

-Sei sicuro di questa tua scelta Terence?-

-Assolutamente sì Stear. Sicuro come non sono mai stato in vita mia. Essere un pari d’Inghilterra non fa per me. Quello che ho in mente potrà riuscirmi oppure no, ma non tornerò indietro.-

-Dì un po’… c’entra anche una certa cameriera bionda in questa tua scelta?-

Lui non rispose ma il suo sguardo diceva tutto.

 

Finito il suo faticoso turno in cucina, Candy aveva approfittato di un momento di pausa per isolarsi sulla sua collina dietro Casa Legan. Il sole si stava abbassando all’orizzonte e presto Candy sarebbe dovuta rientrare in casa per servire la cena ai signori.

I “signori”… da sempre quella parola la pensava con disprezzo, ma negli ultimi tempi non poteva fare a meno di provare un autentico odio per quei tromboni…

Dalla casa vide arrivare un’ombra che riconobbe essere quella di Terence.

Il ragazzo salì sul lieve pendio di quella collina che a Candy ricordava la sua amata collina di Pony, e raggiunse la bionda cameriera.

-Candy io… vorrei salutarti. Domani mattina partirò molto presto per New York…-

Candy non riusciva a parlare ma si fece forza.

-Io… spero di rivederti… prima o poi…-

-Sono sicuro che ci rivedremo Candy. Riuscirò a farti avere il mio indirizzo, magari tramite Stear e Patty.-

-Ci… ci conto Terence…-

-Forse passerà del tempo prima di rivederci… ma a questo non ci rinuncio.-

 

E inaspettatamente la strinse a sé e la baciò.

Fu un bacio lungo e appassionato, che lei sembrò ricambiare. 

Sembrava quasi che mille luci colorate roteassero intorno a loro.

Sembrava quasi che i due ragazzi fossero rapiti nella stessa estasi…

 

Ma infine Candy si sciolse dall’abbraccio di lui e gli rifilò un sonoro schiaffone.

-Terence! Come hai potuto?!!!! Io… io non ero pronta… e tu ti sei approfittato di me! Non… non sei migliore di Neal Legan!!!-

Lei piangeva a dirotto, e Terence era cupo, cupo di rabbia e anche lui rifilò un sonoro schiaffone su quel volto pieno di lentiggini.

-Dannazione a te Candy! Ma sei cieca?!!! Non capisci che c’è qualcosa fra di noi?!!! Non ti accorgi di quello che proviamo l’uno per l’altra?!!!-

Lei gli diede un altro violento schiaffone.

-Sì che me ne accorgo… e tu… hai rovinato tutto!!!-

Poi corse via e Terence la vide diventare un’ombra che si confondeva con il cielo purpureo del tramonto sopra Casa Legan.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Candy Candy / Vai alla pagina dell'autore: Gatto1967