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Autore: LorasWeasley    27/02/2023    3 recensioni
AU|Gods [Daisuga|Iwaoi|Bokuaka|Ushiten|Kuroken|Sakuatsu|Matsuhana|Osasuna|Tsukkiyama]
12 racconti ambientati in un mondo fantasy dove i personaggi che tanto amiamo saranno Dei, sacerdoti immortali o semplici umani.
Genere: Commedia, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Aoba Johsai, Karasuno Volleyball Club, Nekoma, Shiratorizawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mito 3: La nascita di Yama

Yachi Hitoka era la terzogenita di una famiglia nobile.
Non aveva alcuna preoccupazione nella vita, viveva nel lusso e sapeva che non doveva neanche pensare al proprio futuro perché sarebbe stato il padre o i fratelli più grandi a trovarle un marito.
A lei andava bene così, questo fino a quando non scoprì com’era davvero il mondo fuori dalle mura del suo palazzo.
L’ingiustizia e la povertà in cui dovevano vivere la maggior parte delle persone era una cosa che non riusciva a farla dormire la notte e, con fermezza, decise che non voleva sposarsi, ma che avrebbe seguito la via della religione.
Non fu difficile convincere la propria famiglia, nessuno si aspettava nulla da lei ed era una cosa comune seguire la religione per i figli più piccoli delle famiglie nobiliari.
Divenne devota a Tsukishima, dio della luna, e ogni notte ce la metteva tutta nell’aiutare tutte le persone che non avevano avuto la sua stessa fortuna, portando loro da mangiare o offrendo coperte e riparo nei periodi freddi e di pioggia.
Fu in una di queste sere che incontrò Emiko e, grazie a lei, nacque la storia della nascita di Yama.
Gli dei erano immortali, avevano poteri e potevano fare quello che volevano. Le persone li pregavano e veneravano, ma quello che dimenticavano spesso era che, in realtà, il potere era nelle loro mani.
Sì, gli dei aiutavano gli umani, ma se questi esistevano era solo grazie a loro. Solo grazie alle loro preghiere e al loro credo che questi potevano continuare ad esistere.
E così come gli umani avevano il potere di distruggere un dio dimenticandolo, avevano anche il potere di farne nascere di nuovi.
Emiko era una bambina di circa cinque anni, la madre la lasciò di fronte al tempio di Tsukishima una notte che nevicava e fuggì via prima che qualcuno riuscisse a fermarla.
A Yachi fu detto di portare quella bambina in stanza e di occuparsi di lei, cosa che fece senza problemi.
Per prima cosa le diede da bere e da mangiare, poi le fece un bagno caldo, facendole indossare dei vestiti puliti.
La stanza era illuminata da una semplice candela che rischiarava l’ambiente quel tanto che bastava per permettere alle due persone di vederci.
Erano sedute sul letto e Yachi le stava districando i capelli annodati con una spazzola di legno.
La bambina la fissava attraverso lo specchio che aveva di fronte, poi chiese -La mamma mi ha lasciato qui perché sono destinata a rimanere sola come questo dio?
Yachi fece un sussulto per quella domanda inaspettata, la fissò con tenerezza e rispose con voce dolce -Non sei sola. E neanche Tsukishima lo è.
-No?- domandò lei incerta -ma la luna è sempre sola.
-Certo che no! Non conosci la storia di Yama?
Emiko strabuzzò gli occhi e scosse la testa velocemente, voltandosi verso la bionda pronta ad ascoltare il racconto.
In realtà, non esisteva alcuna storia di Yama. Ma Yachi non ebbe problemi a inventarsi tutto sul momento. In fondo, non stava facendo del male a nessuno.
 
La luna e il sole sono così simili ma anche così diversi.
Due cerchi nel cielo che si alternano nel decorare rispettivamente la notte e il giorno.
E se da un lato il sole splende come se dovesse mostrare a tutti di essere lì, la luna è più riservata e discreta, pronta a dare quella minima luce che ti impedisce solamente di cadere in un fosso.
La notte porta il silenzio, la malinconia, la riflessione e la solitudine.
La notte fa pensare di essere soli a questo mondo e guardare la luna, così sola in mezzo a tutto quel nero, non può far altro che avvalere questa teoria.
Ma se si guarda con attenzione, si potrà notare facilmente che la luna non è mai sola, che è sempre circondata da miliardi di stelle.
Le stelle sono piccole e non fanno luce, ma non per questo non sono presenti e possono aiutare le persone in modi che nessuno avrebbe mai potuto immaginare, come seguire una costellazione per non perdersi in mare.
Yama è il dio di queste stelle. Aiuta le persone nel silenzio della notte, ma soprattutto tiene compagnia a Tsukishima nel suo viaggio nel cielo.
Perché nessuno, neanche un dio, è mai davvero solo al mondo.
 
Emiko aveva gli occhi grandi e luminosi, Yachi sorrise soddisfatta di quella reazione, poi portò una mano al viso della bambina e le accarezzò le lentiggini.
-Vedi? Il volto di Yama è proprio così, con le stelle sulle guance.
Emiko si voltò di scatto verso lo specchio e chiese incredula -Queste sono stelle?
-Sì. Sono sicura che la tua mamma lo sapeva, per questo ti ha portato qui.
Era una bugia, ma fu ciò che portò un cambiamento importante nella vita di Emiko. Fu ciò che le fece capire che aveva un posto nel mondo e fu ciò che la portò a diventare la prima sacerdotessa di Yama, il dio delle stelle.
 
-
 
Tsukishima passava ogni notte a guardare il mondo dalla sua luna.
Ogni notte, in silenzio, si posizionava seduto a gambe incrociate e fissava tutto quello che avveniva di sotto, sia le cose belle che quelle brutte. Seguiva tutto ciò che le sue sacerdotesse facevano per migliorare, almeno un pò, quel mondo così marcio che di notte sembrava legittimato a fare tutto quello che non aveva il coraggio di fare alla luce del sole.
Era una routine che svolgeva dalla sua nascita e che si ripeteva all’infinito. E poi il più grande dei cambiamenti: l’arrivo di Yama.
Tsukishima non era certo di come fosse nato, sapeva solo che un giorno era arrivato questo nuovo dio con un aspetto giovane, i capelli scuri, il volto sorridente e le guance costellate da puntini luminosi, così come le sue stelle.
-Ti va se ti faccio compagnia?- gli aveva chiesto.
Tsukishima era stato preso talmente tanto alla sprovvista che aveva risposto in fretta e nel suo solito modo infastidito “no”.
Questo però non sembrava aver dato problemi all’altro dio, perché si era limitato a ridere e a sedersi al suo fianco.
-Non trovi che la notte sia stupenda? Il mondo è più bello quando le persone dormono.
E così era iniziata la loro prima conversazione, fatta sottovoce e con la delicatezza di chi aveva paura di rompere qualcosa di prezioso.
Fu così che nacque una nuova routine per Tsukishima, una routine che non avrebbe cambiato per nient’altro al mondo.
Divennero inseparabili, poiché non esisteva la luna senza le stelle e viceversa.
Per loro l’unica cosa importante era esserci, anche solo per passare tutta la notte in silenzio, era importante la presenza dell’altro.
Poiché nessuno, mai, dovrebbe stare da solo.
  
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