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Autore: Fiore di Giada    13/03/2023    0 recensioni
[From 18/6/2012 to 19/6/2012]
Altra reliquia della mia quasi ventennale attività di fanwriter.
E' un crossover mai concluso Naruto/Saint Seiya.
Jiraiya, durante lo scontro contro Pain, precipita in acqua.
Dove finisce?
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Sea Dragon Kanon
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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-N... Nakes?-mormorò Jiraya sorpreso e i suoi occhi, colmi d'angoscia, fissarono le iridi d'acquamarina del combattente dell'oceano Atlantico.
Kanon sorrise, beffardo. Ogni cosa, in quel momento, giocava a suo favore...
Il passaggio dimensionale aveva sepolto molti dei suoi ricordi...
E quel che rimaneva del suo passato era stato distrutto dal suo possente Genromaoken...
-Hai mai sentito parlare dei cavalieri?-domandò retoricamente il custode della scale dell'Atlantico del Nord.
Il ninja leggendario scosse la testa.
Una luce beffarda brillò nelle iridi del più giovane, che socchiuse gli occhi.
Jiraya tremò. Quello sguardo, così sicuro e deciso, aveva un potere ammaliante...
Eppure sembrava nascondere molti segreti inquietanti...
Poteva fidarsi di lui?
-Vedi, le sorti di questo nostro mondo sono governate dagli dei. Essi decidono della vita e della morte degli umani e molto spesso si sfidano in lunghe guerre per ampliare il loro dominio. Non sono mai soddisfatti.-spiegò il guerriero pacatamente.
-Vuoi dire che gli dei... sono simili agli uomini?-domandò l'anziano ninja perplesso.
Non sapeva perché, ma era un'idea per lui nuova...
Dei possenti, ma dominati da umane passioni?
Kanon annuì.
-Sì, tuttavia lascia che ti dica una cosa: ad ogni dio spetta il controllo di una particolarità di questo mondo, tuttavia essa è limitata ad una terra.-dichiarò.
-In... in che senso?-chiese Jiraya.
-Vedi, un esempio sono io. Io sono Sea Dragon e sono il capo dei sette shogun mariners degli Abissi. Noi siamo fedeli a Poseidone, signore dei mari. Tuttavia, il suo dominio su questo elemento non è assoluto, in quanto Poseidone è un dio proveniente dalla Grecia e le divinità greche non sono venerate in ogni angolo di questa terra, tutt'altro.-continuò Kanon.
Un sorriso bonario distese le labbra del giovane, dinanzi all'espressione meravigliata dell'anziano ninja leggendario.
Lo avrebbe trasformato in un suo sottoposto.
Troppe cose per lui erano nuove e aveva bisogno di una guida che gli indicasse la strada da seguire.
-Nakes, il capo degli dei di Grecia è Zeus, padre degli dei e degli uomini e fratello di Poseidone e Hades, signore degli Inferi, tuttavia nemmeno il suo potere è assoluto. Per esempio, le terre di Asgard, fredde e glaciali, sono dominate dal signore degli Asi, Odino. E a lui sono fedeli i sette god warriors.-affermò il cavaliere.
Jiraya fece per intervenire, ma Kanon, con un gesto pacato della mano, lo fermò.
-Ogni divinità ha al suo servizio diversi guerrieri che, in suo nome, si sfidano in lunghe battaglie. Come ti ho detto prima, noi siamo guerrieri fedeli a Poseidone e custodiamo le sette colonne su cui è poggiato il suo regno.-dichiarò.
Istintivamente, Jiraya si volse verso la colonna dell'Atlantico del Nord e alzò la testa, cercando di intravederne la fine.
-Ci sono quindi... sette colonne come la tua?-domandò lo shinobi.
Un leggero cenno di assenso fu la risposta di Kanon.
-Ma ascoltami ancora, Nakes. Anche divinità nemiche di Poseidone hanno i loro guerrieri e tra essi si possono ricordare i saint, al servizio di Athena, dea della giustizia e gli specter, agli ordini di Hades, il signore degli Inferi.-
-Perché siete contro la dea della giustizia?-domandò l'uomo più anziano.
Il giovane shogun sorrise ancora, apparentemente intenerito dalla domanda.
Sapeva come rispondere alla domanda di quell'uomo.
Aveva scorto nel suo cuore una grande fame di giustizia.
Ma avrebbe saputo volgerla a suo favore.
-Perché la sua giustizia è incapace di vedere la corruzione del genere umano da lei tanto amato. Gli uomini non sono capaci di vivere liberi e, animati dalla loro sete di potere, hanno insanguinato la storia di stragi, guerre e uccisioni. Il nostro dio, Poseidone, intende annientare, con un grande diluvio, questa specie degenerata, per ripopolare la terra di nuovo. E la nuova specie umana sarà purificata e incapace di cedere alle seduzioni del male.-affermò con voce apparentemente appassionata.
Quelli erano gli scopi di Poseidone, non di Kanon.
Il suo interesse era il potere.
Ma doveva dissimulare e fingere un'anima che non aveva, pur di attirare a sé quel guerriero tanto forte.
Jiraya meditò, sorpreso dalle parole di Kanon.
Non sapeva perché, ma sentiva di avere sostenuto un'altra idea, in un lontano passato.
E Kanon gli aveva mostrato un'altra prospettiva da cui guardare.
Ma perché?
Non ricordava assolutamente nulla.
-Ora ascoltami: i saint, cavalieri di Athena, sono divisi in tre caste: bronze saint, silver saint e gold saint.-
-Come avrai capito, ognuno di noi, sia esso saint, shogun marine o specter, è protetto da una armatura, che consente anche una migliore espansione della nostra energia, oltre a fornire una protezione al nostro corpo. Le armature dei cavalieri di Athena si chiamano cloth e si dividono in bronze cloth, portate dai bronze saint, silver cloth, appartenenti ai silver saint e gold cloth, appannaggio dei guerrieri più potenti della dea Athena, ossia i gold saint. Ma non è solo questa la differenza.-
-La differenza più rilevante è la velocità: i bronze saint non riescono a raggiungere la velocità del suono, mentre i silver saint la superano di diverse volte, a seconda della loro abilità.-
Un mezzo sorriso distese le labbra sottili dell'uomo.
-Tuttavia, questa velocità è nulla rispetto a quella che possono raggiungere i dodici cavalieri d'oro, custodi delle case dello Zodiaco. Essi possono arrivare alla velocità della luce e questo li rende degli avversari terribili.-spiegò.
-Ma... Ma come è possibile questo? E solo loro possono arrivare a compiere simili miracoli?-domandò l'altro. Si sentiva come un bambino indifeso dinanzi a quelle energie...
Eppure, perché Sea Dragon l'aveva salvato?
Quel giovane gli dava impressioni inconciliabili.
Sembravano mescolarsi in lui luce e oscurità.
Eppure l'aveva aiutato.
-Beh, non solo loro possono arrivare a compiere simili prodigi. Chiunque riesca ad espandere il proprio cosmo può raggiungere simili velocità, indipendentemente dalla schiera a cui appartiene.-
Eseguì alcuni lunghi passi e il rumore dei tacchi della scale risuonò sul marmo.
Qualche istante dopo, si fermò e fissò il suo sguardo nelle iridi di Jiraya.
-Nakes, immagino tu non sappia cosa sia il cosmo. Lo leggo nei tuoi occhi.-
L'uomo fece per rispondere, ma, d'un tratto, strinse le mani e, in seguito, le mosse rapidamente, creando degli strani disegni.
-Che cosa ti succede?-domandò Kanon e il suo sguardo si incupì. Che cosa indicavano quei movimenti?
Non erano casuali.
Stava cercando di ricordare qualcosa.
Il suo passato stava dunque riemergendo?
-Non lo so... Quando mi hai parlato del cosmo ho sentito una vaga familiarità... Ma non capisco cosa sia...-sospirò portandosi una mano alla testa con espressione sconsolata.
Kanon sorrise, rassicurato. Il suo intuito dunque non aveva fallito.
Quell'uomo era molto forte.
Nemmeno il Genromaoken e il passaggio dimensionale avevano distrutto totalmente i ricordi della sua forza.
Era stata un'ottima scelta.
-Questo evidenzia quello che il mio signore Poseidone e io pensiamo. Se tu senti questa familiarità con il termine cosmo, pur non sapendo cosa sia, significa che anche tu sei destinato a diventare un guerriero. E anche molto forte.-affermò.
Jiraya, per qualche istante, boccheggiò sorpreso.
-I... io un guerriero al servizio di una divinità?-domandò.
Quelle parole gli parevano assurde, eppure il viso di Sea Dragon era serio.
E Poseidone aveva pensato a lui?
Perché gli pareva tanto strana una simile fiducia verso di lui?
Improvvisamente, il suo sguardo si fece serio e deciso.
-Se Poseidone ha mostrato tanta fiducia verso di me, vorrei ripagarla mettendomi al suo servizio. E vorrei cominciare ad allenarmi nell'uso di questa energia che tu chiami cosmo.-annunciò.
Kanon, per qualche istante, non rispose. Quell'uomo stava mostrando un carattere deciso e duro, pronto a tutto pur di difendere quello in cui credeva...
E gli piaceva questa sua risolutezza.
-Non aspettavo altro da te, Nakes dello stretto di Gibilterra.-
   
 
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