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Autore: Metre    05/04/2023    0 recensioni
Amarsi non basta, Eva ne è convinta da sempre e quello che sta succedendo non è altro che l'ennesima conferma. lo ha visto succedere tante volte alle persone a cui voleva bene, ma Dragon è un sognatore e come tale poco propenso a realtà che non siano utopistiche le quali, però, si scontreranno con la cruda realtà.
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DAL TESTO:
"Dragon era un uomo fiero e, per certi versi, orgoglioso, ma era anche onesto e proprio per questo, mentre guardava la donna che più amava tentare di rimanere impassibile, austera e stoica come sempre, sapeva di aver oltrepassato il segno"
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Monkey D. Dragon
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Amarsi non basta

 

Non avrebbe dovuto dirlo. Ne aveva avuto il sentore non appena aveva pronunciato quelle parole e ne ebbe la certezza nel vedere quel viso, che aveva accarezzato e assaporato per anni, contrarsi in una smorfia di traumatizzata delusione. Non avrebbe dovuto dirlo ma lo aveva fatto e non sarebbero bastate delle scuse a risolvere il problema, tanto meno rimangiarsi quella stessa affermazione, perché l'unico modo per non arrivare a quell'epilogo era proprio fare quello che aveva appena detto: non averla mai conosciuta. Dragon era un uomo fiero e, per certi versi, orgoglioso ma era anche onesto e proprio per questo, mentre guardava la donna che più amava tentare di rimanere impassibile, austera e stoica come sempre, sapeva di aver oltrepassato il segno. Per la prima volta nella sua vita si sentì impotente, senza nessuna idea di come muoversi all'interno del campo minato che era diventata quella conversazione. "avremmo dovuto capirlo da subito che non sarebbe durata" la voce incrinata della donna davanti a lui lo aveva riportato alla realtà, rompendo il silenzio che ormai era diventato pregnante tra loro, sancendo una distanza emotiva che, di quelle dimensioni, non vi era mai stata. Dragon non sapeva come darle torto e anche se lo avesse saputo non avrebbe potuto perché aveva ragione. Non era un’ipotesi ma una constatazione. Erano sempre stati così diversi eppure così simili, orgogliosi e perentori per certi aspetti, eppure, sempre in disaccordo su altri. Nonostante questo, si amavano, in un modo che andava oltre, non solo la loro, ma anche l'umana comprensione e per due come loro che di umano sembravano avere ben poco forse era normale. Purtroppo, non aveva funzionato ed Eva era in grado di leggere i suoi silenzi abbastanza bene da sapere che Dragon pensava la stessa cosa. Forse quella volta avrebbe pure sbagliato a codificarli, almeno in parte, perché quel silenzio non era solo un muto assenso, ma anche un tentativo di elaborare qualcosa che doveva essergli necessariamente sfuggito. Avevano sempre avuto le loro divergenze, sarebbe stato da sciocchi negarlo, ma, nonostante sfociassero in discussioni concitate, non aveva mai visto l'ombra orrenda e scura della crisi che annichilisce tutto con il suo denso fumo nero. E volendo essere onesti, volendo trovare un punto d'inizio poteva dire che era cambiato tutto dopo che le aveva confessato la volontà di dare un senso alla sua vita mettendola al servizio degli ultimi e degli oppressi. Lei gli aveva sorriso, di quel dolce e incoraggiante sorriso che rivolgeva solo a lui e di cui si era irrimediabilmente innamorato, ma che, ora, ricordava essersi velato per un attimo di una tristezza ingiustificata. Non ci aveva dato il giusto peso, in parte perché non ne trovava una spiegazione e in parte perché credeva fosse una sua impressione, una diffrazione della luce che creava un gioco di ombre fraintendibile su quegli occhi color smeraldo. Si era sbagliato, e ora non poteva fare altro che maledire sé stesso e la sua superficialità. "Immagino che ora ognuno andrà per la sua strada" nessuno sorriso albergava più su quelle labbra, nessuna dolcezza traspariva dal verde di quelle iridi che erano sempre state così luminose ma ora erano spente e vuote. Stava gia facendo dietro front, richiamando a sé le ultime energie per mandare giù il nodo di dolore che si era attorcigliato in fondo alla sua gola, quando la voce profonda e preoccupata dell'uomo che amava l'aveva richiamata. "Non c'è nulla che dovrei sapere?" lo chiese con aspettativa, con una necessità che non gli apparteneva ma doveva sapere, doveva capire. "No" era un no orgoglioso, il suo, e Dragon avrebbe potuto questionarlo nel tentativo di tirarle fuori con le pinze quello che effettivamente nascondeva. Ma per una volta volle fidarsi delle sue parole, volle credere che non gli stesse nascondendo nulla e Eva fu sollevata di quella premura, l'ultima che avrebbe ricevuto dall'uomo che l'aveva salvata. Lo amava davvero e nulla sarebbe cambiato, nemmeno per la distanza che da quel momento in avanti li avrebbe separati, ma proprio perché lo amava non poteva incatenarlo a sé solo perché era incinta. Un bambino era una benedizione, lo sapeva lei e con tutta probabilità lo sapeva lui, ma era altrettanto conscia che Dragon avrebbe abbandonato il suo grande e utopistico sogno per dare a quel bambino un padre. Lei non poteva accettare di vivere accanto ad un uomo infelice, sapendo di essere stata lei la causa di quell' infelicità. Gli voltò le spalle, chiuse gli occhi e prese un bel respiro, avviandosi sull' erba madida di rugiada di quella ridente collina per andarsene il più rapidamente possibile da li.

E mentre lei si allontanava a passo svelto dragon aveva la matematica certezza, anche senza vederlo, che stesse piangendo ma anche che, nonostante tutto lei lo avrebbe sempre amato.

 

 

 

Angolo autrice:

Mi sono sempre chiesta chi fosse la madre biologica del nostro Mugiwara-ya e dopo tanto e morboso fantasticare è uscito questo. Come avrete letto si chiama Eva e comparirà spesso nelle mie fanfiction perché lo inserirò insieme ad uno dei miei personaggi preferiti di OP, però non voglio rovinarvi la sorpresa.

Premetto che, essendo la mia prima storia, devo ancora capire bene come funziona, quindi se avete suggerimenti, consigli o anche correzioni non esitate a recensire. Spero che questa e le storie successive vi piacciano.

Metre

   
 
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