Andreas, il ragazzo con
l'AIDS.
Capitolo ventisette - Addio mio Andreas.
Capitolo ventisette - Addio mio Andreas.
Tutto si appannò e poco dopo, divenne incredebilmente scuro.
***
Ti vedo tra loro, tra quelle duecento persone presenti in chiesa per te, ma infondo loro che ne sanno di te, del tuo sorriso?
Ti penso come se fossi qua, accanto a me, a dirmi che ti manco. Ti vedo, sei qua.. Andreas.
Perchè non mi baci allora? Fammi tua, ancora, ancora.
Senza te è tutto così difficile.
***
"Con che coraggio vi presentate qua?
Questo dovrebbe essere un addio, un ultimo saluto e voi.. voi non l'avete mai salutato.
Come osate?
Lui aveva paura di toccare me la prima volta che ci siamo visti. Aveva paura della sensazione di un tocco, solo per colpa vostra.
Non l'avete amato, non gli avete dato un infanzia, un pò di affetto.
Cibo e una specie di casa secondo voi sarebbe stato abbastanza per non sentirvi in colpa?
Dovete sentire il senso di colpa crescere dentro di voi.
Con che coraggio vi presentate qua?
Siete... ridicoli.
Lui vi avrebbe perdonati. L'aveva fatto da molto tempo ma purtroppo io non sono buona come lui.
Io non perdono e non dimentico. Io ricordo il terrore nei suoi occhi.
Lui è stata l'unica persona che io abbia mai amato e che si sia aperta totalmente con me.
Lui era un uomo meraviglioso che sapeva dare un amore immenso, senza riserve.
Andreas era il mio amore.. e sempre lo sarà."
Mi avvicinai alla bara chiusa e diedi un piccolo bacio sulla bara.
"Addio
Andreas. Ti amo."
Camminai verso l'uscita, decisa, senza fermarmi. Tirai fuori le chiavi dalla macchina e me andai.
Lasciai quel paese per sempre, seppellendo tutto tranne lui.
Sarebbe stato atroce ma dovevo continuare a vivere, dovevo farlo per il mio Andreas.
Camminai verso l'uscita, decisa, senza fermarmi. Tirai fuori le chiavi dalla macchina e me andai.
Lasciai quel paese per sempre, seppellendo tutto tranne lui.
Sarebbe stato atroce ma dovevo continuare a vivere, dovevo farlo per il mio Andreas.