CRESCERAI
(1973)
Per giocare, un aquilone
un gesso bianco, il vecchio muro.
Bastava un niente, un campo verde
una bugia, per esser grande…
Correvo sui prati, con il vento tiepido della primavera che mi soffiava in faccia. Nell’aria c’era un profumo… un profumo che, anche se all’epoca non potevo saperlo, non avrei mai più sentito. Ogni anfratto era un nascondiglio, ogni albero era un’avventura, ogni sasso era un tesoro.
Spensieratezza, beata e felice spensieratezza.
Qualcosa che avevo, che tutti avevamo, e di cui eravamo inconsapevoli. Non sapevamo che cosa avevamo, chi eravamo.
Ora lo sappiamo, ora sappiamo anche che cosa abbiamo perduto, quali rimpianti ci abbiano accompagnato, quale libertà abbiamo perduto. Quando la vita era fantasia e la fantasia era vita.
E chissà chi è che non vorrebbe fare a cambio e tornare indietro.
Crescerai, arriverai.
Crescerai, imparerai.
Crescerai, tu amerai…
Il rimpianto rimarrà
di quell’età…