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Autore: Orso Scrive    19/04/2023    1 recensioni
Dal 1963 a oggi, ci sono state due costanti irrinunciabili: la minaccia della guerra atomica e i Nomadi. Sulla prima non ho voce in capitolo. Ma sui Nomadi, qualcosa da dire ce l’ho pure io. Insomma, quest’anno compiono sessant’anni. Sessant’anni suonati, è proprio il caso di dirlo! Ho pensato, allora, di scrivere dei brevi racconti – in certi casi, poco più che semplici pensieri – ispirati ad alcune delle loro canzoni. È il mio personale tributo a questo gruppo musicale che, con le sue note, mi ha accompagnato in pratica da sempre.
Per dirla a modo loro, come sempre, sempre Nomadi!
Genere: Generale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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CANZONE DEL BAMBINO NEL VENTO

(1979)

 

Son morto, con altri cento.

Son morto, che ero bambino,

e adesso, sono nel vento…

 

L’essere umano, la più grande e crudele bestia che abbia mai camminato sul pianeta, forse nell’intero universo. La sua lucida bestialità lo ha condotto, e lo conduce ancora, a compiere le più turpi e peggiori azioni.

Azioni che non hanno giustificazione, che non possono nemmeno essere spiegate.

Azioni che non andrebbero mai dimenticate, perché la storia non si ripeta. Ma l’essere umano ha la memoria molto corta, e continua a ripetersi.

L’essere umano non cesserà mai di disperdere morte nel vento.

 

Io chiedo come può l’uomo

uccidere un suo fratello.

Eppure siamo a milioni

in polvere qui nel vento…

 

 
   
 
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