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Autore: Orso Scrive    19/04/2023    1 recensioni
Dal 1963 a oggi, ci sono state due costanti irrinunciabili: la minaccia della guerra atomica e i Nomadi. Sulla prima non ho voce in capitolo. Ma sui Nomadi, qualcosa da dire ce l’ho pure io. Insomma, quest’anno compiono sessant’anni. Sessant’anni suonati, è proprio il caso di dirlo! Ho pensato, allora, di scrivere dei brevi racconti – in certi casi, poco più che semplici pensieri – ispirati ad alcune delle loro canzoni. È il mio personale tributo a questo gruppo musicale che, con le sue note, mi ha accompagnato in pratica da sempre.
Per dirla a modo loro, come sempre, sempre Nomadi!
Genere: Generale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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JOE MITRAGLIA

(1978)

 

 

Qui in città non ne senti più parlare,

troppi anni son passati

e troppo tristi son da ricordare,

giorni neri, giorni dannati…

 

«Oggi la gente non fa altro che lamentarsi, dicendo di essere stressata, affannata, di non avere un momento per sé…»

Alzo gli occhi dal lavoro e fisso il vecchio. Come suo solito, siede immobile davanti alla porta del negozio, a osservare il viavai dei passanti frettolosi. Di solito riesce a stare in silenzio per delle ore lunghissime. Giurerei di non averlo sentito parlare persino per giorni interi, soprattutto in certi momenti della primavera, quando i ricordi lontani bussano più forte alle porte della memoria.

Però, evidentemente, oggi non è uno di quei giorni.

Oggi è uno di quei giorni in cui tira fuori il suo lato da vecchio criticone che non sopporta il mondo moderno.

Potrei replicargli, ma non servirebbe a niente.

Non sta parlando con me.

Quando il vecchio parla, parla al mondo intero e soltanto a se stesso. Se hai voglia lo ascolti, altrimenti nulla. Non fa poi così differenza.

«Se avessero vissuto quando ho vissuto io, che cosa avrebbero dovuto dire? Eppure, noi non si aveva il tempo di essere stressati. Noi dovevamo combattere, sparare e nasconderci per non farci beccare dai crucchi e dalle camicie nere, che erano sempre lì in agguato. Volevano farci la pelle, e questi si lamentano se devono correre a prendere l’autobus o se il telefono suona. È proprio vero che chi ha pane non ha denti.»

Distolgo l’attenzione.

Quando comincia a usare proverbi e frasi fatte, vuol dire che è partito per la tangente, ed è meglio lasciarlo andare per la sua strada finché ne ha voglia.

Eppure… eppure non posso fare a meno di pensare a ciò che ha passato, ha ciò che ha vissuto. E non posso che dirmi fortunato di essere così annoiato da questa vita monotona che non sembra offrire sbocchi di alcun tipo.

Meglio questo.

 

Joe Mitraglia era uno dei tanti

che aveva detto no ai repubblichini

era scappato anche lui sui monti

lasciando a casa moglie e bambini…

 
   
 
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