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Autore: Kagome    23/04/2023    3 recensioni
Ladybug regala a Chat Noir una giacca per Natale e questo porta a rivelare la loro identità. Un luogo comune abusato, direte voi? Vi sbagliate di grosso! Ma per sapere perché, dovete leggere la storia.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Altri, Alya, Luka Couffaine, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2 - La testardaggine di Marinette

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Rimase lì a fissare la porta di fronte a lei per un po' di tempo. XY aveva detto di averla trovata. L'aveva trovata. Sembrava una cosa che una persona avrebbe detto per nascondere il fatto che il suo partner supereroe gliel'aveva regalata per Natale. E cosa aveva detto ancora? Che stava andando a comprare un regalo di Natale? Marinette sapeva che fosse la stagione, quindi non era particolarmente incriminante, ma le si strinse il cuore pensando a quanto fosse una coincidenza. Chat Noir le aveva detto che le avrebbe comprato un regalo prima di Natale.

Era così preoccupata per quello che aveva appena scoperto che non riusciva più a concentrarsi su quello che Bob stava dicendo. Ogni volta che ci provava, il suo cervello infido ritornava a pensare alla giacca nera e verde e al fatto che Chat Noir fosse una persona così odiosa da civile.

Era per questo che le aveva detto che non sarebbe piaciuto ai fan se avessero saputo chi fosse dietro la maschera?

Tuttavia, Marinette aveva la sgradevole sensazione di aver dimenticato qualche dettaglio, per di più importante. Così continuò a passare in rassegna la memoria fino a ricordare che Chat Noir aveva chiesto un autografo a Jagged Stone quando avevano purificato la sua Akuma. Ma a XY non era mai piaciuto il musicista più anziano e dubitava che l'avrebbe mai chiesto.

A meno che... a meno che il modo in cui si comportava nella vita civile non fosse una copertura. Non aveva detto più volte che da civile non si comportava come Chat Noir? Perché non gli era permesso? Era forse questo che intendeva? Forse XY nascondeva qualcosa di diverso da quello che sembrasse? Era forse Bob a costringere suo figlio a comportarsi in quel modo? Mentre la sua mente si arrovellava in questi pensieri, Marinette si distrasse così tanto che quasi balzò per aria quando Luka le mise una mano sulla spalla.

"Tutto bene, Marinette?", le chiese; Marinette fece un sorriso sghembo e annuì.

"Sì, scusa, Luka, mi sono distratta!", ammise e abbassò lo sguardo.

Luka sorrise dolcemente. "Non preoccuparti, non è niente. Ho appena mandato un messaggio a mio padre per dirgli di questo tour e chiedere la sua opinione; se vuoi, puoi andare".

Il sorriso sghembo di Marinette non scomparve dalle sue labbra. "No, non c'è problema. Vado a rinfrescarmi in bagno e torno tra un minuto", borbottò e si alzò, uscendo con passo rigido dalla stanza. Non si accorse dello sguardo preoccupato di Luka che la seguiva e non vide il ragazzo alzarsi, dire a Bob che anche lui aveva bisogno della toilette e uscire dietro di lei.

Quando trovò un posto dove pensava che nessuno avrebbe sentito la sua conversazione, Marinette aprì la borsa e lanciò un'occhiata a Tikki. "Avevi ragione, Tikki, come al solito: l'ignoranza è una benedizione!".

Tikki la guardò con un'espressione corrucciata sulle sue piccole sopracciglia. "Cosa vuoi dire, Marinette? Che è successo?".

"La giacca che ho dato a Chat Noir". Marinette sospirò. "Ce l'ha XY".

Tikki trattenne il fiato.

"Sì, l'ho capito, Tikki. È lui, vero?". Nascose il viso dietro le dita e iniziò a singhiozzare. "Mi sento così svuotata. Io... pensavo che sarebbe stato diverso. Pensavo che un giorno avrei visto un bel ragazzo biondo con la giacca, e che avrei potuto conoscerlo e innamorarmi di lui dietro la maschera. Ma... perché? Perché doveva essere una persona così odiosa? Non posso credere che XY e Chat Noir siano la stessa persona!".

Marinette si mise a piangere e per questo non sentì il sussulto proveniente da dietro l'angolo. Il volto di Luka apparve brevemente. Il ragazzo trattenne il respiro mentre il cuore gli batteva forte nel petto. No, sapeva che quello che Marinette aveva appena detto fosse completamente sbagliato. Come poteva essere giunta a una simile conclusione a causa di una giacca?

"Marinette", disse Tikki, uscendo dalla sua borsa e raggiungendo il viso della ragazza. "Marinette, sei sicura? XY non sembra affatto la stessa persona che Chat Noir. È un idiota. Stai offendendo l'intelligenza e la moralità di Chat Noir pensando che sia XY". Sfiorò una piccola zampa contro la guancia di Marinette. "E poi, dubito che Plagg sopporterebbe uno come XY, nemmeno per cinque minuti".

"Ma", mormorò Marinette tra un singhiozzo e l'altro, "ha la giacca. È biondo, con una corporatura molto simile a quella di Chat Noir".

"Ha gli occhi azzurri", fece notare Tikki.

"Lo so, ma... non puoi cambiare il colore degli occhi dei tuoi possessori come Plagg?".

Tikki sospirò. "È possibile, anche se molto raro, ma... perché Chat Noir dovrebbe volere che il colore dei suoi occhi sia diverso?".

Il cipiglio di Marinette si fece più profondo. "Perché è uno strato in più per proteggere la sua identità. Essendo una celebrità, deve prendere tutte le precauzioni, soprattutto con un padre come Bob, che lo costringe a essere qualcuno che non è".

Tikki sollevò un sopracciglio. " E chi lo dice? Mi sembra che Bob sia anche troppo accondiscendente con XY. Sembra che lasci che quel ragazzo riesca a farla franca su tutto. Cosa ti fa pensare che non permetta al figlio di esprimersi?".

"Dev'essere così, Tikki", disse Marinette. "Chat Noir ha detto che, quando è un civile, non si comporta come quando indossa la maschera, e deve essere questo il motivo".

"Marinette", la interruppe Tikki, "credo che tu stia saltando troppo velocemente alle conclusioni; potrebbero esserci altre ragioni per cui XY ha quella giacca".

"Non provarci con me, Tikki. So cosa stai facendo; stai cercando di proteggere l'identità di Chat, ma per favore smettila. XY ha detto di aver trovato la giacca e sembrava molto nervoso mentre lo diceva. Quale modo migliore per nascondere il fatto che il tuo partner supereroe te l'ha regalata per Natale?". Marinette strinse le mani a pugno e il suo cipiglio si fece più deciso mentre parlava. "Ha anche detto che doveva comprare un regalo di Natale, e Chat Noir ha detto che mi avrebbe comprato un regalo per Natale".

Tikki sospirò. "È Natale; cosa ti aspetti, Marinette? Per quanto possa essere odioso, XY potrebbe avere qualcuno a cui comprare un regalo!".

"SI!" Marinette gridò, poi si guardò intorno, fece un sospiro e si mise una mano sulla bocca prima di continuare con un sibilo più basso: "Sì, Ladybug!".

Tikki tossicchiò ancora una volta e scosse la testa.

Mentre Marinette precipitava ancora di più nel panico, Luka fece una smorfia dal suo nascondiglio dietro l'angolo. Tikki aveva ragione. Era un insulto ad Adrien pensare che Chat Noir potesse anche solo lontanamente essere XY. Tuttavia, in un certo senso, Luka non biasimava Marinette per aver pensato che fosse lui se aveva dato quella giacca a Chat.

Luka si chiese cosa fosse successo. Adrien non sembrava il tipo da dare via un regalo ricevuto dalla sua amata partner, indipendentemente dal fatto che nutrisse o meno sentimenti romantici nei suoi confronti come supereroe. Forse XY l'aveva presa in prestito? O peggio... l'aveva rubata? Luka ripensò a tutto ciò che sapeva del giovane cantante e la seconda ipotesi cominciò a sembrare la più probabile. La melodia di XY non era certo una di quelle di cui ci si potesse fidare.

Sentì Marinette farsi prendere dal panico ancora un po', finché Tikki non perse la pazienza e volò verso il viso della ragazza, guardandola dritta negli occhi. "Allora, cosa hai intenzione di fare?", chiese la piccola Kwami. "Inizierai a fare cappelli a maglia per XY come fai per tutti i ragazzi che ti piacciono?".

Aspetta un attimo, pensò improvvisamente Luka. A Marinette piaceva Chat Noir, ora?

"NO!" gridò Marinette, mentre una leggera sfumatura rosata le colorava le guance. "Ma ora che so chi è, voglio conoscerlo meglio. Tikki, andrò su Internet e cercherò tutte le informazioni su XY. Scoprirò tutto quello che ho sempre voluto sapere su Chat Noir e cercherò di avvicinarmi a lui dietro la maschera". Più parlava, più le parole le uscivano di bocca velocemente. "Sono sicura che il suo comportamento è solo una copertura per proteggere la sua identità, e che non è uno stronzo del genere. Perché come potrebbe il mio gattino essere una persona così orribile? È dolce, premuroso, leale e la persona più comprensiva che conosca!".

Luka si accigliò. Per quanto non gli piacesse spiare Marinette, era contento di averla seguita. Non gli sembrava per niente ragionevole. Non dubitava che Chat Noir fosse una persona meravigliosa, essendo Adrien in particolare, ma XY, semplicemente, non era lui.

"Dev'essere per questo che mi ha respinta dopo che l'ho baciato; pensava che avrei pensato che fosse una persona orribile a causa del modo in cui deve comportarsi per proteggersi! Il mio povero gattino".

Gli occhi di Luka si spalancarono. Marinette aveva baciato Chat Noir? Quando? La sentì vaneggiare su come sarebbe stata in grado di parlargli e di fargli cambiare idea da civile e lanciarsi in una spirale di sogni con quattro bambini e un criceto, e cominciò a preoccuparsi seriamente per lei.

Fu allora che Marinette lanciò a Tikki uno sguardo speranzoso e, con le guance splendidamente arrossate, disse: "Forse, se mi avvicinerò a lui nella vita reale, potremo continuare da dove abbiamo interrotto all'Isola dei Cigni, ma questa volta non rischierò di essere akumizzata". Alzò lo sguardo. "Forse posso accompagnare Luka qualche altra volta per aiutarlo a organizzare il tour e a vedere XY. Sì, farò così!".

Luka si girò e se ne andò. Non riusciva più a sopportare di ascoltare Marinette. Il cuore gli pesava nel petto perché aveva la brutta sensazione che, se avesse agito in base alla sua decisione, le si sarebbe spezzato il cuore. E forse, nel frattempo, sarebbe rimasta akumizzata.

Non poteva permettere che accadesse, non a Marinette. La sua melodia era troppo pura per essere offuscata in questo modo. Avrebbe tenuto d'occhio la situazione e, nel frattempo, si sarebbe informato con garbo presso Adrien per sapere cosa fosse successo a quella giacca. E se XY avesse osato torcere un capello a Marinette, sarebbe stato pronto.

§§§

"Marinette? Perché fai ricerche sui concerti di XY? Non ti piace nemmeno", chiese Alya allungandosi per guardare cosa stesse cercando la sua migliore amica sul computer.

Era passato un po' di tempo da quando Alya aveva iniziato a dormire a casa di Marinette quasi tutte le sere: per quanto Alya avesse la sua vita, la sua famiglia e il suo ragazzo, sapeva che Marinette aveva bisogno del suo sostegno come mai prima d'ora, così aveva chiesto ai suoi genitori il permesso di stare da Marinette quasi in pianta stabile.

Stasera, però, Marinette si era messa al computer e aveva quasi dimenticato la presenza di Alya.

"N-no, che cosa dici... certo che mi piace. E anche la sua musica". Marinette fece un sorriso sghembo alla sua migliore amica e Alya sospirò di fronte a quella reazione.

"Ah, sì? Allora dimmi, qual è il titolo dell'album che XY ha pubblicato l'anno scorso a Natale?".

Marinette alzò lo sguardo. "Uh... Midnight... blue?".

"Ok. Era facile". Alya incrociò le braccia al petto e lanciò a Marinette un'occhiata strafottente. " Che mi dici della terza canzone del suo primo album, e quando è stata pubblicata?".

Marinette strinse le labbra. "Ha pubblicato il suo primo album cinque anni fa, e la terza canzone è..." Strinse gli occhi e si tirò i capelli con i pugni chiusi. "... Baciami, piccola!".

"Wow", disse Alya, spalancando gli occhi. "Hai fatto delle ricerche. Che succede, Marinette? Sono certa che fino a poco tempo fa non ti piaceva XY".

"Ehm...", ansimò Marinette, "niente di particolare, solo che ho sentito alcune sue canzoni e mi sono piaciute, così ho indagato un po' di più". Rise nervosamente, facendo sì che Alya socchiudesse gli occhi e la fissasse.

"Giusto... approfondire tanto quanto..." Afferrò il quaderno degli schizzi di Marinette e iniziò a sfogliare le ultime pagine.

"No... Ridammelo!" gridò Marinette, che tirandosi su di scatto per cercare di togliere il quaderno dalle mani della sua migliore amica, fallì miseramente e finì per terra.

"Non prima che tu mi dica..." Alya stava sfogliando le pagine del quaderno di Marinette, ma improvvisamente si fermò, spalancò gli occhi e si accigliò. "Marinette ROTH?"

Marinette le rivolse un sorriso così teso che Alya sentì il bisogno di stiracchiarsi. "Haha, beh, è una storiella simpatica", iniziò a dire, ma si fermò, arrossì profondamente e abbassò lo sguardo di fronte alla disapprovazione di Alya.

"Marinette, non credo che Bob Roth abbia un'età e un aspetto che ti possano interessare, quindi... mi stai davvero dicendo che sei passata dall'avere una cotta per Adrien Agreste, cosa del tutto comprensibile, tra l'altro, all'avere una cotta per il tuo partner supereroe, altra cosa del tutto comprensibile, a prenderti una cotta per... un idiota come quello? Cosa ti è successo? Dov'è la mia Marinette? Di' agli alieni che la rivoglio, per favore!".

Marinette si afflosciò e Tikki uscì dalla sua borsa per planare vicino ad Alya. "Sì, grazie, Alya; ti prego, aiutami a farle cambiare idea! Sono giorni che ci provo e questa nuova ossessione non è salutare. Il modo in cui lui la tratta è...", ringhiò Tikki. "Preoccupante".

"Si è davvero presa una cotta per XY?".

Tikki sospirò. " Ancora peggio. Pensa che XY sia Chat Noir".

Gli occhi di Alya divennero enormi. "NON È POSSIBILE. Crederei più facilmente che Chat Noir sia il mio Nino che XY, ragazza mia, e so al mille per cento che Nino non lo è. Quel ragazzo è troppo intelligente e troppo gentiluomo per essere un idiota come XY. Come ti è venuta in mente un'idea così stupida?".

"Lui... aveva la mia giacca l'altro giorno". Marinette fece il broncio e guardò Alya, che aveva avuto un sussulto. "Quando gli ho chiesto spiegazioni, ha detto di averla trovata. È una scusa perfetta, direi. E poi non si sa mai, Alya. Potrebbe fingere quando è in pubblico come XY, ma nel profondo potrebbe essere intelligente e premuroso".

Alya la fissò. "Ma Tikki ha appena detto che non ti tratta bene. Chat Noir non farebbe mai una cosa del genere".

Marinette sospirò di nuovo. "Può darsi che stia recitando. Chat Noir mi ha detto una volta che nella sua vita civile non gli è permesso di comportarsi come Chat. Quindi potrebbe essere Bob Roth a costringere XY a comportarsi così".

Alya sollevò un sopracciglio. "Marinette, mia dolce Marinette. Hai visto come interagiscono Bob e XY? È più probabile che XY proibisca a suo padre di far qualcosa che non il contrario. Ti dico che ha il padre in pugno".

"Eppure", sospirò Marinette, "perché avrebbe la mia giacca se non fosse Chat Noir?".

"Ha detto di averla trovata. Forse è così."

Marinette sbatté la testa contro il materasso del letto. "AAAAH! Non ho modo di esserne certa, Alya. E non mi sta trattando così male; è solo...".

Alya si sporse in avanti. "Solo?"

"Solo..." Il volto di Marinette emerse dalle coperte del letto.

"La ignora", iniziò Tikki, "non la ringrazia, dà per scontato quello che fa... l'altro giorno Marinette ha portato dei pasticcini all'ufficio di Bob Roth, e XY li ha guardati e ha detto che non gli piaceva il pistacchio. Così. Niente: "Scusa, Marinette", niente: "Grazie per il pensiero", solo una rapida occhiata e: "Non mi piace il pistacchio. Buttali". Ero così furiosa che sarei uscita dalla borsa di Marinette e l'avrei preso a schiaffi in faccia". La minuscola Dea della Creazione si accigliò e strinse le zampette, facendo tremare tutto il corpo mentre brontolava.

"Non va bene", mormorò Alya, posando lo sguardo sulla figura dinoccolata di Marinette. "Ma non mi sarei aspettata niente di meglio da uno come lui".

"Ma... ma... forse non gli piace davvero il pistacchio!". Marinette alzò un po' la testa, lanciando un'occhiata di traverso alla sua migliore amica.

Alya sospirò di nuovo. "Il problema non è che non gli piacciono i pistacchi, e lo sai benissimo. Chat Noir non direbbe mai una cosa così crudele. Ci deve essere un altro motivo per cui possiede quella giacca". Sorrise e fece il gesto di tirarsi su le maniche, anche se il suo pigiama non aveva maniche. "Lascia fare a me, ragazza. Proverò a indagare in qualche modo".

§§§

Luka aveva trascorso i giorni successivi osservando le interazioni tra XY e Marinette con crescente preoccupazione. Quel tipo era un idiota e ogni giorno che passava Luka lo disprezzava ulteriormente.

Ogni volta che Marinette si recava con Luka nell'ufficio di Bob Roth, cercava il modo di parlare con XY o di interagire con lui; il ragazzo la ignorava nel migliore dei casi, e nel peggiore la offendeva. Come quando si rifiutò di assaggiare i suoi croissant. Sosteneva che non gli piacesse il pistacchio anche se, in una precedente intervista, aveva detto che fosse il suo ripieno preferito. Luka ricordava bene l'intervista in cui l'aveva detto; il giornalista aveva chiesto a XY del nuovo album di Jagged Stone, e Luka l'aveva letta per questo motivo. O la volta in cui Marinette aveva ricucito la camicia di XY, che aveva un piccolo strappo che Bob temeva si sarebbe visto sullo schermo; il ragazzo l'aveva lasciata fare e se n'era andato senza dirle nulla. Non un grazie, nemmeno un sorriso o uno sguardo. Totale indifferenza. Ogni volta Marinette metteva il broncio e rimaneva immobile per un attimo, ma poi riusciva a scrollarsi di dosso la tristezza e a stamparsi un sorriso sulle labbra. Ma Luka sentiva che la sua melodia si stava offuscando e questo non gli piaceva affatto. Decise quindi che fosse giunto il momento di affrontare la faccenda e di parlarne con Adrien.

L'occasione si presentò quando dovette dare la notizia del suo tour "padre e figlio" alla band. Già temeva di farlo, perché sapeva che gli altri ragazzi ci sarebbero rimasti male, e continuava a pensare che non fosse giusto nei loro confronti.

"Beh, se Bob Roth pensa che sia una buona idea, forse lo è", disse Rose, sempre capace di trovare il lato positivo in ogni cosa. "E non è detto che Luka debba star via per un anno intero! Dipende da quanti posti lui e Jagged vorranno esplorare, ha detto Bob, giusto? Quindi forse Luka potrà tornare nel giro di un paio di mesi!". Tutti esultarono. "E nel frattempo, possiamo impegnarci e migliorare ancora, così quando inizieranno le registrazioni del nostro primo album, saremo la versione migliore di noi stessi!".

Luka sorrise, notando l'entusiasmo di tutti. Aveva davvero i migliori amici e membri della sua band; non molti avrebbero accettato di essere esclusi in questo modo senza un briciolo di disappunto. Ma quando il suo sguardo cadde su Adrien e notò che tutti avevano iniziato a chiacchierare autonomamente, si avvicinò al biondino.

"Posso parlarti un attimo, Adrien?".

Adrien gli sorrise. "Certo."

"In privato", aggiunse Luka e iniziò a camminare verso il salone all'interno della barca, mentre Adrien lo seguiva.

Quando furono seduti sul divano, guardò il biondo, che ricambiò lo sguardo con aria di attesa. Seguì un silenzio imbarazzante, ma Luka non sapeva come iniziare senza dire subito ad Adrien che sapeva che lui fosse Chat Noir, cosa che Luka supponeva non gli sarebbe andata molto a genio. No, avrebbe solo fatto cadere Adrien in preda al panico e avrebbe perso di vista il problema. All'improvviso, Adrien si abbracciò il petto e rabbrividì, e la pelle d'oca sulle sue braccia dette un'idea a Luka.

"Fa un po' freddo, eh?".

Adrien gli fece un sorriso imbarazzato. "Scusa, avrei dovuto mettermi dei vestiti più pesanti...".

Luka sorrise a sua volta. "So che la barca non è molto calda, Adrien; anche se mia madre cerca di riscaldarla, le pareti sono così sottili che quando fa freddo ci si gela. Forse dovresti portarti dietro una giacca più pesante la prossima volta?".

"Hm", mormorò Adrien, abbassando lo sguardo mentre si cingeva saldamente le braccia intorno al ventre. "So che è difficile da credere perché sono figlio di una stilista, ma non possiedo molte giacche pesanti. Ho cappotti, ma sono troppo voluminosi per essere indossati alle prove". Il suo sguardo si offuscò. "Avevo una giacca che sarebbe stata perfetta, a pensarci bene, ma... l'ho persa". Si strofinò il pollice sul braccio  senza pensare mentre emetteva un profondo sospiro. Ma si riprese subito. "Forse posso portarmi la sciarpa che mio padre mi ha regalato per il mio compleanno l'anno scorso. È molto calda!".

Ed ecco la conferma del sospetto che Luka aveva avuto quando aveva sentito Marinette parlare della giacca. Adrien aveva detto di averla persa. XY aveva detto di averla trovata. Nella migliore delle ipotesi, XY doveva aver visto la giacca e non aver avuto la minima preoccupazione in merito al fatto di tenerla, anche se non sapeva di chi fosse. La conversazione, però, continuava a non avere sbocchi e Luka sapeva che Adrien non sarebbe tornato a bordo per un'altra settimana. Non poteva aspettare così a lungo.

"Era una giacca nera e verde con le impronte di gatto come bottoni?" chiese e vide Adrien impallidire all'istante.

"Come fai a saperlo?". Gli occhi verdi del ragazzo erano spalancati e il suo cipiglio era il più profondo che avesse mai visto offuscare il suo viso.

"L'ho vista nell'ufficio di Bob l'altro giorno. XY sosteneva che fosse sua e Marinette ne è rimasta molto sorpresa. Ha letteralmente fatto un interrogatorio a XY e poi non è più riuscita a concentrarsi".

Adrien impallidì ulteriormente. Borbottò qualcosa contro il dorso della mano e poi parlò più forte: "XY? Ha detto che era la sua giacca?".

"Aha", disse Luka. Ma quando fece per continuare, Juleka apparve alla porta, chiedendo ai due ragazzi di tornare fuori per riprendere le prove. Mentre tornavano sul palco, Luka strinse le labbra e i pugni. Che occasione persa. Sperava solo che Adrien avesse in qualche modo capito l'antifona e che il biondino avrebbe reclamato la sua giacca.

Luka poteva solo sperarci.


Nota dell'Autrice


Ciao a tutti!

Eccomi qui con il secondo capitolo di questa storia. Come vedete gli equivoci continuano a presentarsi e la trama si infittisce. Povero Luka, cercare di mettere questi due testoni sulla buona strada senza rivelare troppo è complicato. E Alya... poverina pure lei! Speriamo che riescano a far ravvisre i nostri eroi!

Ci sentiamo la settimana prossima :) Un baciotto!

   
 
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