Giochi di Ruolo > Pathfinder GDR
Segui la storia  |       
Autore: Justice Gundam    26/04/2023    1 recensioni
Fin dagli inizi, la storia di Golarion è stata colma di tragedie, eventi drammatici e violenza. Questo mondo ha visto innumerevoli civiltà ascendere per poi crollare. Eserciti si sono scontrati in innumerevoli occasioni, e il sangue è stato sparso ovunque in tutto il globo. Ora, nell'Era dei Presagi Perduti, dopo la morte del dio Aroden, si snodano le vicende di coloro che scriveranno un nuovo capitolo nella tormentata storia di questo mondo...
Nella città portuale di Korvosa, la tensione e il malcontento hanno ormai raggiunto livelli insostenibili. Di fronte alla minaccia dell'anarchia, un gruppo di eroi esordienti si riunisce rispondendo al richiamo di una misteriosa sostenitrice. Strane magie e misteriose profezie li mettono sulle tracce di un nemico comune, un percorso che li trascina in una lotta per salvare la città dalla rovina.
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'L'Era dei Presagi Perduti'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Pathfinder: L'Era dei Presagi Perduti 
Una fanfiction di Pathfinder scritta da: Justice Gundam 

 

---------- 

LIBRO 2 – LA MALEDIZIONE DEL TRONO CREMISI

Capitolo 16 – Le gallerie degli orrori, Parte 1

 

"Ma in che razza di posto siamo finiti?" esclamò Kostur, scansandosi di colpo quando un'orripilante creatura simile allo scheletro di un mostruoso serpente scattò verso di lui, e le sue fauci si chiusero a pochi centimetri di distanza dalla faccia del mezzorco. Poco lontano, Runyar e i fratelli Vancaskerkin avevano il loro bel da fare ad affrontare un'altra di quelle creature serpentine, supportata da un paio di derro che restavano a distanza di sicurezza, bersagliando il gruppo con varie armi a distanza, e un paio di uccelli stigei che svolazzavano fastidiosamente attorno a loro. "Che cosa diavolo è questo, una specie di tunnel degli orrori?"

Non c'era stata la possibilità di guardarsi attorno, impegnati com'erano a non farsi ammazzare dai nemici che si affollavano in quel corridoio, ma in effetti quella galleria era un posto dall'aspetto inquietante e macabro, i muri tappezzati da decine di teschi che erano stati sepolti per buona parte nella terra, lasciando scoperta soltanto la faccia, con la mascella inferiore cadente come se i teschi fossero congelati per sempre in un urlo di orrore e raccapriccio. Il gruppo di Kostur aveva percorso alcuni metri nel corridoio e stava tornando indietro dopo aver sentito un rumore che li aveva allarmati provenire dal luogo dove Krea e gli altri erano spariti... ma proprio in quel momento, due dei teschi si erano animati e avevano strisciato fuori dal muro, attaccati allo scheletro di un grosso serpente.

"Non... non riesco a colpirlo incanalando energia!" esclamò frustrato Runyar. Il nano chierico aveva cercato di usare contro il serpente scheletrico lo stesso trucco di prima - ovvero, scagliare contro il suo avversario un'ondata di energia positiva per dissipare quella che animava i morti viventi. Ma in questo caso, non stava avendo l'effetto sperato: l'ondata di energia positiva passava sopra ai due serpenti d'ossa che avanzavano senza sentirsi in alcun modo minacciati. "Ma che significa? Credevo che questi fossero non-morti!"

"Prendili! Prendili ora! Il capo sarà contento se gli consegniamo le loro teste!" stridette uno dei maligni nanerottoli che sfrecciavano tra i soldati, mentre un contenitore di colla densa come cera sfrecciò in aria e si abbattè sul malcapitato Verik, che imprecò quando il denso liquido vischioso gli si riversò addosso.

"Verik!" esclamò Orik, mentre con la spada cercava di impedire agli uccelli stigei di conficcare i loro pungiglioni nella sua faccia.

Il più giovane dei due fratelli cercò immediatamente di strapparsi di dosso il fluido adesivo. "Sto... sto bene, Orik! E' solo colla!" rispose. "Attento a quei due, piuttosto!"

Imprecando, Orik sferrò un fendente con la sua spada e riuscì a falciare uno degli uccelli stigei, che si schiantò al suolo con un ultimo frullo di ali. Nello stesso momento, l'altro derro cominciò a far volteggiare la sua arma - uno strano aggeggio che assomigliava molto ad un corto bastone posto alla fine di una lunga fune, con una sorta di rampino affilato che fuoriusciva da un'estremità. Il mostriciattolo prese accuratamente la mira e scagliò la sua arma, le cui punte affilate graffiarono l'avambraccio destro di Orik.

"Ugh! Piccolo bastardo..." imprecò il mercenario, mentre il derro recuperava la sua arma con una risatina malefica... e Runyar riuscì finalmente a prendere distanza dal suo avversario e sferrare un deciso colpo d'ascia che fece barcollare il serpente scheletrico. Ma non fu sufficiente ad abbatterlo, e il mostro si erse parzialmente in aria, come un cobra in procinto di intimorire un intruso. Nelle orbite vuote del suo cranio si accesero due sfere di luce verde, che poi cominciarono ad ingrandirsi e restringersi, e a cambiare colore in maniera febbrile... e Runyar si sentì invadere da una sensazione di vertigine e smarrimento.

"Adesso ho capito! Questi non sono non-morti... sono costrutti fatti di ossa!" esclamò Kostur. Riuscì per un pelo ad evitare di essere morso dal serpente d'ossa che gli stava davanti, e replicò con un deciso colpo di mazza, che infranse alcune costole di quell'essere artificiale. "Cerchiamo di sbarazzarci di questi due! Qualcuno riesce a sistemare quei derro, nel frattempo?"

"E' quello che sto cercando di fare... tsk!" rispose Orik. La ferita al braccio non era troppo profonda, ma la sensazione di bruciore che si stava diffondendo lungo l'arto gli faceva capire che l'arma del derro doveva essere intrisa di qualche strano veleno. Senza perdersi d'animo, il mercenario di Riddleport prese un pugnale e incise la ferita, in modo da far uscire un po' più di sangue e ridurre la quantità di veleno in circolazione. Verik era riuscito a liberarsi dalla colla quanto bastava per prendere il suo arco e scagliare una freccia che ferì di striscio uno dei due derro al fianco destro, e la vile creatura emise un breve stridio e indietreggiò. Orik, nel frattempo, era riuscito a giungere a ridosso del secondo derro, che però si stava rivelando un osso più duro di quanto le ridotte dimensioni facessero credere.

"Spero almeno che... Krea e gli altri se la stiano cavando meglio!" commentò Runyar, cercando come poteva di evitare lo sguardo ipnotico del suo avversario...

 

oooooooooo

 

Affamato di carne fresca, l'otyugh si scagliò come una furia contro Krea e i suoi compagni, agitando scompostamente i tentacoli nel frenetico tentativo di afferrare almeno uno dei suoi avversari. Ma Krea riuscì a scansarsi con abilità e sferrò un fendente con il suo stocco, ringraziando tra sè che almeno questo fosse un avversario in carne ed ossa. La punta della lama scavò un taglio nel fianco del divoratore di rifiuti, ma era poco più che una scalfitura, e la creatura riuscì a voltarsi di scatto e restituire il favore alla giovane Varisiana con un colpo di tentacolo, facendola cadere in ginocchio nella melma che allagava il pavimento.

"Attenta, Krea..." esclamò Rilo, per poi ritrovarsi a dover sfuggire alla presa di altri di quegli orridi tentacoli. Il giovane stregone evitò di pochissimo un altro tentacolo... e Fedra intervenne, sferrando un fendente che ferì l'appendice dell'orrida creatura.

"OOOOOH!" gorgogliò l'otyugh. "Tu fai male me! Me arrabbiato!"

Con un ringhio, il mostro rivolse la sua attenzione a Fedra e cercò di afferrarla tra le sue fauci. La caligni sentì una ventata di fiato puzzolente colpirla in piena faccia e trattenne a stento i conati di vomito, afferrò saldamente le sue armi e si preparò ad una strenua difesa. Mentre Krea si rialzava barcollando, Rilo e Majenko andarono a verificare che stesse bene, ma la ragazza li trattenne con un gesto della mano.

"Sto bene!" esclamò Krea. "Voi... date una mano a Fedra! Tenete occupato quel bestione!"

"Ah... va bene, Majenko capisce!" esclamò il draghetto. "Padron Rilo, andiamo!"

Il ragazzino si era già voltato verso l'otyugh che avanzava minaccioso contro Fedra. "Okay, sorella! Ora ci provo... Dardo Incantato!"

Rilo puntò l'indice contro l'otyugh, che sembrava in procinto di mettere all'angolo Fedra. Con un suono acuto, due dardi di energia argentata partirono dalla punta del dito e colpirono la bestia delle fogne al fianco e ad una zampa, facendo barcollare e ringhiare di dolore.

"Ah! Grazie dell'assistenza, Rilo!" esclamò Fedra. Prima che l'otyugh potesse rimettersi in guardia, la caligni sferrò un fendente diretto alla gola del mostro, che riuscì appena in tempo a voltarsi e ad offrirle un punto meno sensibile. La lama della daga di Fedra trafisse un fascio muscolare tra il collo e la zampa della creatura, una ferita dolorosa ma certamente non fatale. E l'otyugh, reso furibondo dal dolore, rispose con un poderoso colpo di tentacolo, scagliando Fedra contro il muro dietro di lei e facendole perdere la presa sulla daga.

"Stretta... Folgorante!" esclamò Krea. Con un gesto elegante, la maga-spadaccina passò le punte dell'indice e del medio destri sulla lama del suo stocco, che venne immediatamente circondata da una crepitante aura azzurra... e poi si lanciò all'attacco, affondando lo stocco in un fianco dell'otyugh e trasmettendogli una poderosa scarica elettrica!

"OOOOOOH! Basta! Basta! Me mi arrendo!" esclamò la bestia delle fogne. Le zampe cedettero e la creatura affondò parzialmente nella melma, contorcendosi nel tentativo di attenuare il dolore.

Krea estrasse lo stocco dalle carni della bestia, e Rilo e Majenko andarono ad aiutare Fedra, che tossì un paio di volte e si rialzò in piedi un po' malferma, appoggiandosi al giovane stregone. "Okay, creatura. A noi basta che non ci mangi. Dobbiamo solo cercare una cosa qui, nella tua tana, poi ti lasciamo in pace." rispose, tenendo comunque la spada alzata e bene in vista.

"Sì, me... non mangiare voi..." mormorò l'otyugh spaventato. Si ritirò in un angolo, come un animaletto impaurito, e puntò uno dei suoi tentacoli prensili verso un punto della caverna, una sorta di isolotto di terraferma che svettava in mezzo a quella melma rivoltante. "Me mangiare solo... morti che uomo con faccia brutta dare me... Quello però me non mangiato! Non piacere me macchie!"

Krea corrugò la fronte. "Macchie? Di cosa stai parlando?" chiese la maga-spadaccina.

Sentendosi un po' più ferma sulle gambe, Fedra recuperò la sua daga e corse a vedere di cosa stesse parlando l'otyugh, raggiungendo una piccola montagnola di parti del corpo scartate che la bestia non aveva ancora mangiato. Quasi subito, l'attenzione della caligni fu attirata da un corpo che sembrava avere dei segni scuri sulle gambe. Dei segni scuri che sembravano fin troppo simili a dei tatuaggi...

Allarmata, Fedra represse il suo disgusto e cominciò a cercare tra le parti del corpo... e quando riuscì a vedere bene di cosa si trattava, restò inorridita nel vedere che si trattava della metà inferiore di un umano che indossava ancora i miseri resti di un paio di calzoni, e sulla cui pelle già in disfacimento si vedevano segni di tatuaggi Shoanti! Non c'era che una spiegazione a tutto questo...

"Ah! Lacrime di Pharasma, ragazzi... venite a vedere! Questo... questa non è... una delle parti del corpo di quel ragazzo Shoanti?" esclamò, per poi mettersi una mano davanti alla bocca per la nausea. Mentre Krea, Rilo e Majenko correvano a vedere con espressioni che esprimevano orrore e rammarico, Fedra si rivolse nuovamente all'otyugh. "Tu... tu non hai mangiato parte di questo corpo, vero?"

"No, no, me no mangiato!" gemette l'otyugh, agitando scompostamente i tentacoli. "Nano cattivo buttato questo me, ma io no mangiato."

"Capisco..." disse Krea, storcendo il naso per l'odore ammorbante che si sollevava dalla metà inferiore del cadavere. "E... non sai per caso dove hanno portato il resto del corpo, immagino..."

L'otyugh scosse rapidamente la testa. "Me non sapere. Me sempre qui."

"Okay... va bene, non importa. Vorrà dire che dovremo cercare il resto da soli. Sperando che Kostur e gli altri non siano incappati in qualche trappola." disse Rilo. Fedra esaminò l'ammasso di corpi raccolto al centro della stanza e notò che c'era in effetti qualcosa di luccicante nascosto tra le membra irrigidite. Un medaglione d'ambra, un pugnale dalla lama argentata, una fiaschetta metallica ben sigillata, un anello con una piccola gemma azzurra incastonata, e una bacchetta di legno duro laccata di grigio e nero. Pensando che ognuno di quelli avrebbe potuto essere utile, la ragazzina li infilò tutti in una sacca, ripromettendosi di farli identificare... e ovviamente, di dare loro una bella ripulita una volta che la missione fosse conclusa.

"Okay. Questo significa che qui non abbiamo nient'altro da fare." concluse Krea. "Rilo, Majenko, Fedra. Portiamo via questa parte del corpo di Gaekhen, mettiamola al sicuro e andiamo a cercare le altre."

"Ricevuto!" esclamò Majenko. Mentre Krea e Fedra, non senza un certo disgusto, si occupavano di portare via la metà inferiore del corpo di Gaekhen, Majenko gettò un'occhiata di avvertimento all'otyugh rimasto nell'angolo, come per avvertirlo di non cercare di fare scherzi. Il bestione tentacolato, reso più mite dalla lezione che aveva ricevuto poco prima, annuì e restò fermo al suo posto, aspettando che gli intrusi uscissero... e una volta che fu sicuro che non correva più rischi, il bestione tirò un sospiro di sollievo e decise di tirarsi su di morale mangiando alcuni dei pezzi che erano rimasti ammonticchiati al centro della sala...

 

oooooooooo

 

Il serpente di ossa sibilò orrendamente e spalancò le terrificanti fauci per azzannare la gola a Kostur, che reagì con prontezza e si scansò all'ultimo momento, lasciando che le fauci dell'orrida creatura si chiudessero su un lembo della sua giacca. Il mostro strappò via un lembo di tessuto, ma il mezzorco investigatore abbattè un tremendo colpo di mazza ferrata sul collo della creatura, che frantumò le vertebre e staccò la testa dal resto del corpo. Il mostro scheletrico crollò a terra con un forte rumore di ossa sgretolate, ma il suo "compagno" non sembrò per nulla turbato dalla vista - e in effetti, non sembrava nemmeno essersi accorto che l'altro mostro era stato abbattuto. Runyar cercava come poteva di difendersi dagli attacchi della creatura d'ossa, ma non era agile e scattante come il mezzorco, e le fauci della creatura d'ossa si erano chiuse su di lui già un paio di volte... mentre a terra restavano due uccelli stigei, e un derro continuava a bersagliare il gruppo con le sue armi improvvisate, scagliando pezzi di mobili, rocce, teschi e tutto quello che gli veniva in mente. L'altro derro, avendo preso un colpo doloroso da parte di Verik, si era già dileguato, cercando di mettersi al sicuro nella parte più interna del nascondiglio sotterraneo.

"Ugh... e va bene, stupido mucchio di ossa. Vediamo se ti rialzi ancora dopo questo! Abadar, guida la mia mano!" esclamò il nano. Sollevò la sua ascia con entrambe le mani e calò un devastante fendente che colpì con violenza il cranio del mostro, facendolo letteralmente esplodere e sparpagliano frammenti di ossa da tutte le parti! Il corpo senza testa si abbattè al suolo con un terribile frastuono di ossa frantumate, e il derro rimasto lanciò l'ultima cosa che aveva per le mani, un'ampolla piena di un liquido semitrasparente, prima di sgattaiolare via a sua volta. Runyar riuscì ad evitare di essere colpito dalla boccetta, che si infranse sul pavimento spargendo in giro il suo liquido dall'odore acre... e uno sbuffo di vapore bianco si levò dal punto colpito, non lasciando alcun dubbio sulla natura di quella sostanza.

"Questo è... un problema. Adesso quei piccoli bastardi andranno ad avvertire gli altri... anche se immagino che con tutto il casino che c'è stato, ci aranno comunque sentito arrivare." commentò Verik. "Io... suggerirei di aspettare Krea e gli altri e riunirci a loro. Credo che tra non molto avremo addosso tutti i difensori di questo posto."

"Gli spazi sono angusti, non credo che potranno attaccarci in molti allo stesso tempo. Dobbiamo sfruttare questa caratteristica a nostro vantaggio." propose Kostur. "Detto questo... sì, penso che avremo comunque bisogno dell'aiuto di Krea e degli altri. Runyar, tu hai ancora un po' di incantesimi a disposizione, vero?"

"Abbastanza." rispose laconico il nano.

"Okay, allora direi che abbiamo delle buone possibilità..." riflettè Kostur. "Okay, ora torniamo indietro e raggiungiamo il resto del gruppo."

"Non c'è bisogno, noi qui!" rispose la vocetta acuta di Majenko. In quel momento, con grande sollievo di Kostur e della sua parte di gruppo, Krea, Rilo, Fedra e Majenko fecero il loro ingresso nel corridoio e ripresero fiato.

"Ah, meno male! Eccovi qui." affermò Verik, per poi notare lo strato di fango e detriti ancora attaccati ai loro vestiti. "Allora, com'è andata? Mi sembra di capire che abbiate fatto... un lavoro sporco. Letteralmente."  Orik alzò gli occhi al cielo e represse una risata a denti stretti.        

"Ah, puoi dirlo forte..." rispose Krea, togliendosi del fango dal giaco di maglia che indossava. "Questa armatura la dovrò sciacquare per chissà quanto tempo per mandare via l'odore... ma in compenso abbiamo trovato una parte del corpo di quel ragazzo."

"Una... parte, dici?" chiese Orik con disappunto. "Quindi non era tutto intero?"

"No... le altre parti dovrebbero essere ancora sparse per questo postaccio. Dobbiamo trovarle tutte... sperando che non siano state distrutte nel frattempo." rispose Rilo, per poi notare le carcasse infrante dei due serpenti di ossa. "Ma qui cos'è successo? Abbiamo sentito rumori di battaglia... e queste cose che diavolo sono?"

"Vi spieghiamo tutto dopo. Adesso dobbiamo pensare a difenderci. Ci sono dei derro da queste parti, e presto ci saranno addosso. Dobbiamo trovare un luogo dove non riescano a sfruttare le loro dimensioni e la loro conoscenza del posto contro di noi." affermò Kostur.

"Derro. Maledizione, e io che speravo fossero soltanto chiacchiere." commentò Krea. "Okay, non perdiamo altro tempo. Vediamo dove possiamo metterci..."

 

oooooooooo

 

Ansimanti ed ammaccati, i due derro erano arrivati alla sala dove Vreeg e Rolth conducevano i loro esperimenti di necromanzia - un laboratorio dalll'aspetto macabro, le pareti costellate di orridi strumenti chirurgici come bisturi, forcipi e lunghi aghi da sutura, l'aria pregna della puzza di sangue e sostanze chimiche, con un lungo tavolo di marmo piazzato proprio in mezzo alla sala, sopra il quale giaceva una mostruosa figura umanoide composta da pezzi di cadaveri, alta almeno due metri e con la testa fin troppo piccola rispetto al resto del corpo.

"Questo... questo è quanto dobbiamo dirti, capo..." ansimò uno dei derro, finalmente estraendosi una freccia dal fianco e applicando un panno sulla ferita per tamponarla. "Gli intrusi... hanno distrutto i nostri necrofidi, e al momento si stanno facendo strada verso i laboratori."

"Ma davvero? E voi che cosa ci fate qui, invece che essere lì a cercare di fermarli, eh?" stridette Vreeg. "Tornate immediatamente al vostro posto, o taglierò le vostre gole, vi rianimerò come zombi e vi farò tornare là ugualmente!"

I due derro rabbrividirono davanti alla collera del loro capo, e uno di loro cercò di spiegarsi. "Ma... ma... Vreeg, cerca di capire, loro... loro sono davvero forti! Hanno... hanno distrutto gli scheletri che facevano da guardia... e hanno anche sopraffatto il nostro otyugh! Come... come facciamo noi a..."

Vreeg puntò un indice contro il derro che aveva parlato e lo fissò gelidamente, mentre una piccola sfera luminosa appariva sulla punta del suo dito artigliato. "Non mi interessa come, verme! Dovete farlo e basta!"

"Avete sentito?" esclamò la minacciosa figura di Devargo, entrando in quel momento nel laboratorio e gettando un'occhiata disgustata alla macabra figura sul tavolo operatorio. Il famigerato Re dei Ragni non era certo un misericorde, ma gli esperimenti di Rolth a volte davano la nausea anche a lui. "Il vostro capo vuole che questa cosa sia fatta, e voi dovete trovare il modo di farla! Se è necessario chiamate anche Testadicavolo e liberate quell'ammasso di carne che avete rinchiuso! Ora forza, muovetevi!"

Vreeg provò un moto di rabbia all'idea che Devargo stesse praticamente usurpando la sua autorità, ma scelse saggiamente di non reagire... mentre i due derro fecero un passo indietro spaventati e corsero come topi impauriti verso il luogo dove si trovavano gli intrusi. Una volta rimasti nel laboratorio, Devargo emise una breve risata sprezzante e si rivolse al derro necromante. "Allora, mostriciattolo, tu cosa ne pensi? Qualche agente della regina ci avrà fatto visita per riprendersi il corpo di quel selvaggio?"

"Quello... quello che il mio splendido onnipotente signore ha comprato... da quei ladri di cadaveri? Non... non saprei, eminenza Devargo." balbettò Vreeg, come sempre tornato ossequioso di fronte a qualcuno che si trovava in una posizione di vantaggio. "Posso... posso solo dirle che in effetti abbiamo comprato il corpo di quello Shoanti... non più di qualche giorno fa... e la sua testa è lì, come potete vedere!"

Vreeg indicò la figura umanoide, composta da vari pezzi di cadaveri cuciti assieme, distesa sul tavolo operatorio. Con aria disgustata, Devargo guardò verso la testa, notandone a sua volta le ridotte dimensioni rispetto al resto del corpo. Il volto era ancora orribilmente tumefatto e portava i segni delle percosse che avevano portato alla morte della persona a cui apparteneva la testa - un giovane di non più di diciotto anni, con i capelli castani tagliati corti e una vistosa cicatrice sulla guancia sinistra, provocata evidentemente da una corta lama o da un artiglio.

"Il... il duca-conte Lamm vorrebbe usare quella testa... per creare il suo primo golem di carne." continuò Vreeg. "Sa, è un'occasione davvero speciale per lui, e... ecco... voleva che avesse un aspetto che si addicesse ai suoi gusti!"

"Per quello, un aspetto impressionante ce l'ha..." commentò Devargo con una smorfia. "Ma se non mandiamo via quegli intrusi, credo proprio che Rolth non avrà modo di animarlo. Meglio che li mandiamo via quanto prima, non sei d'accordo?"

Vreeg fece per annuire... ma si fermò e deglutì sonoramente. "Ehm... ho... sentito bene, eminenza?" mormorò. "Ha detto... che li mandiamo via? Si... si riferiva a noi... noi due?"

"E a chi altri sennò, nanerottolo decerebrato?" Con un ghigno, Devargo si aggiustò sulle mani un paio di tirapugni chiodati, le cui punte rilucevano di una sostanza densa ed appiccicosa. "Io li affronto e tu mi dai supporto a distanza con la tua magia. Così li sistemiamo tutti."

Vreeg cercò di svincolarsi per non rischiare la pelle. "Ehm... ma... non pensa che forse sarebbe meglio se io restassi qui, marchese?" chiese timidamente. "Voglio dire, non penso che sia molto prudente lasciare che il lavoro del duca... conte... Lamm resti sguarnito, vero?"

L' ex-Re dei Ragni dell'antica Korvosa non disse nulla, ma il suo sorriso si fece truce, e i suoi occhi si serrarono mentre fissava il derro necromante, che rabbrividì all'idea di sfidare la sorte e la collera del suo insegnante non appena quest'ultimo fosse tornato. "Ehm... ma ovviamente, se l'eccelso marchese Barvasi lo desidera, il suo umile servitore non si farà problemi a seguirlo e a... ehm... contribuire secondo le sue capacità!" Vreeg si corresse rapidamente.

"Bravo, sgorbio, adesso sì che si ragiona." commentò Devargo. "Adesso, meno chiacchiere, e vediamo chi sono questi intrusi! Se ho un po' di fortuna, si tratta di qualcuno che odio davvero!"

Un Devargo assetato di vendetta, e un Vreeg meno convinto ma altrettanto pieno di rabbia e bile uscirono dal laboratorio, dirigendosi nel luogo da cui erano provenuti i derro...

 

oooooooooo

 

Krea alzò il suo stocco e si guardò attorno mentre lei e il suo gruppo avanzavano con estrema attenzione, in un'atmosfera di tensione ed attesa. Runyar e Fedra stavano tenendo d'occhio i muri e gli angoli, cercando di non distrarsi nemmeno per un secondo - già più di una volta i derro avevano cercato di attaccarli sfruttando degli angusti cunicoli per avvicinarsi, scagliare loro qualcosa e poi andarsene via senza dare al gruppo il tempo di contrattaccare.

La caligni vide qualcosa muoversi in un angolo, tirò fuori un pugnale dalla cintura e lo scagliò in quel punto... e un attimo dopo, si sentì un'acuta esclamazione di rabbia e dolore quando la lama andò a segno. Ma il derro non aveva subito una ferita mortale, e reagì scagliando quello che aveva per le mani al gruppo: una borsa di tela che, all'impatto con il terreno, si aprì di botto e versò una massa di colla biancastra che avvinghiò le suole degli stivali di Krea e Rilo.

"Hmph... di nuovo quel dannato trucco..." commentò Verik. L'ex-sergente cercò di colpire il derro con una freccia, ma nel buio, e con la calca che c'era, non riuscì a prendere la mira in tempo e mandò a vuoto il colpo. Verik imprecò e cercò di imporsi la calma - perdere la testa in quel momento avrebbe potuto essere fatale.

Senza scomporsi, Rilo puntò un dito contro la colla che gli avvinghiava gli stivali, e lanciò un basilare incantesimo Raggio di Gelo sul denso liquido appiccicoso. La colla si congelò all'istante diventando rigida e fragile, e il ragazzino non dovette fare altro che muovere le gambe per infrangerla e liberarsi. Nello stesso momento, Krea vide un altro di quei malefici nanerottoli che emergeva dall'oscurità e le puntava contro una balestra carica...

"Mia!" stridette il derro, premendo il grilletto e sparando un arpione che sfrecciò verso Krea e le trafisse la spalla sinistra. La Varisiana sgranò gli occhi per un attimo e lanciò un breve grido di dolore, e il derro sghignazzò malignamente e sfoderò una corta spada dalla lama piegata, preparandosi ad usarla per sventrare la sua vittima... ma quest'ultima, superando il dolore con un inaspettato sforzo di volontà, afferrò la corda dell'arpione con una mano e tirò verso di sè, trascinandosi dietro il derro, che sgranò gli occhi e strinse i denti in un'espressione incredula! Con un affondo deciso e letale, Krea trapassò il derro da parte a parte con il suo stocco, e il mostriciattolo emise un gorgoglio strozzato prima di crollare al suolo agonizzante. Ma un altro di quei mostriciattoli aveva lanciato un paio di boccette di fuoco dell'alchimista che erano esplose dietro il gruppo, facendo divampare una fiammata che aveva mancato di poco i membri della retroguardia e aveva impedito agli agenti della corona di ritirarsi. Ad un cenno di Krea, che nel frattempo era riuscita ad estrarsi il dardo dalla spalla e si era incisa la ferita in modo da far uscire il sangue avvelenato, il gruppo avanzò ancora nella galleria, e i derro si ritirarono, probabilmente per posizionarsi meglio e cercare di far andare gli avventurieri dove volevano loro.

E per quanto riguardava Kostur, era evidente che anche lui sarebbe stato d'accordo con questa analisi. Non serviva certo essere dotati in matematica per fare due calcoli ed immaginare che quei piccoli, maligni nanerottoli avrebbero sfruttato al massimo la loro maggiore familiarità con la tana per costringere il gruppo in una posizione svantaggiosa.

"Presto, dobbiamo uscire da questo corridoio, prima che riescano a sopraffarci!" esclamò Krea, cominciando a tossire per il fumo che stava invadendo l'area. "Spostiamoci da quella parte, mi sembra che lì avremo un po' più di spazio! Rilo, facci strada!"

"Con piacere! Dardo Incantato!" esclamò Rilo, vedendo che altri due derro stavano per attaccare, uscendo da due anguste gallerie pochi metri davanti a loro. Due dardi di energia argentata sfrecciarono senza possibilità di errore contro i mostriciattoli e li colpirono, strappando loro delle esclamazioni di dolore e costringendoli a ritirarsi per un momento. Una fiala di acido sfrecciò verso il gruppo e si infranse contro il muro, ma le gocce di liquido irritante si sparsero tutt'attorno e irritarono i fratelli Vancaskerkin e Fedra.

"Uuuugh!" esclamò la caligni, agitando la spalla destra sulla quale stava già apparendo una vistosa chiazza rossa. "Facciamo presto! Non mi va di restare qui a farmi bersagliare!"

Affrettandosi lungo il corridoio, tra il fumo del piccolo incendio che annebbiava loro la vista e i proiettili che i derro scagliavano con ritmo snervante contro di loro, gli agenti del Trono Cremisi riuscirono finalmente a raggiungere una sala un po' più ampia, dove avevano maggiore libertà di azione... e da lì, entrarono in una stanza dove si sarebbero apprestati ad affrontare i difensori della tana di Rolth Lamm. Orik chiuse la porta dietro di sè, e i derro che emergevano in quel momento dal corridoio sentirono dei rumori da dentro la stanza, probabilmente dovuti al fatto che il gruppo stava facendo il possibile per bloccare la porta e ripararsi all'interno.

"Eccoli lì! Sono entrati nella stanza del golem!" esclamò uno dei derro con voce aspra, rivolto ad una figura alta e minacciosa che stava arrivando in quel momento da un altro corridoio. Con due passi lunghi e decisi, la figura di Devargo Barvasi  uscì dall'oscurità e fissò la porta dietro la quale si erano riparati gli agenti del Trono Cremisi con un ghigno soddisfatto... e subito dietro di lui, anche Vreeg emerse, tenendo tra le mani un pugnale ricurvo e una bacchetta di osso lucidato. Inoltre, una terza figura imponente e sgraziata arrancava dietro di loro, sghignazzando in maniera idiota mentre si sgranchiva le grandi mani rigonfie.

"Hehehee! Loro in trappola, sì, padrone Vreeg?" gorgogliò con gioia infantile il mezzo-ogre Testadicavolo, il deforme carceriere al servizio di Rolth Lamm e Vreeg, emergendo dall'oscurità a sua volta. Pur avendo fattezze umane, il mezzo-ogre non avrebbe potuto in alcun modo essere scambiato per una persona normale: alto ed appesantito, aveva la pelle dura come il cuoio e piena di bubboni e pieghe di pelle in eccesso, con una testa deforme dagli occhi lattigginosi, la bocca piena di denti marci e i capelli radi, ridotti a dei disgustosi cespugli che rendevano il suo aspetto ancora più disgustoso. Indossava soltanto un paio di calzoni consunti, un paio di scarpe di cuoio rozzamente lavorate e alcune cinture che si avvinghiavano attorno al suo corpo puzzolente e piriforme, mettendo ancora più in risalto le sue deformità. 

"Potremmo dire che ci hanno risparmiato un bel po' di lavoro." affermò il Re  dei Ragni, sollevando uno dei suoi tirapugni chiodati. "Molto bene, nanerottolo. Adesso tocca a noi. Non riusciranno a tenere testa a noi e al nostro golem carogna messi assieme. Preparati a darci supporto, okay?"

Vreeg si schiarì la voce e prese fiato, sperando di non doversi ficcare nel bel mezzo del pericolo, e di potersi limitare ad usare i suoi incantesimi come supporto o per attaccare a distanza. "Ehm... certo! Certamente, conti pure su di me, eccellenza Devargo!" balbettò ossequioso il derro necromante. Testadicavolo sghignazzò e mosse le sue tozze dita, fremendo dalla voglia di avvinghiarle attorno alla gola di qualcuno degli intrusi...

 

oooooooooo

 

Non ci volle molto a Krea per rendersi conto che infilarsi in quella stanza non era stata l'idea migliore che lei avesse avuto in quegli ultimi tempi. Quella stanza, che probabilmente in passato era stata un magazzino, era ridotta allo sfacelo. Casse infrante e ripiani rovesciati giacevano qua è là per la sala, con provviste ormai andate a male, pezzi di legno e altri oggetti di vario tipo sparpagliati ovunque... e in un angolo della stanza, parzialmente occultato dall'oscurità, si trovava il responsabile di quel caos, che in quel momento si stava voltando verso il gruppo emettendo dei versi inarticolati.

Rilo fu il primo a vedere del tutto la cosa che arrancava minacciosa verso di loro... e un brivido di orrore lo percorse quando si rese conto che si trattava di un barcollante ammasso di carni necrotizzate, ossa seghettate, peli e piume che spuntavano in zone casuali, ed organi che fuoriuscivano! Un'allucinante odore di putrefazione circondava quell'ammasso di pezzi di cadaveri, i cui occhi senza vita roteavano nelle orbite mentre si trascinava verso il gruppo, le braccia protese per agguantare le sue prede!

"Tsk... temevo che ci fosse qualcuno ad aspettarci!" commentò Krea, tenendo pronto il suo stocco e iniziando a lanciare un altro incantesimo. "Questo... dev'essere uno di quei golem carogna di cui ci parlava la comandante Kroft!"

"Se fossi un insegnante all'Acadamae, e un allievo costruisse una cosa simile... anch'io lo caccerei!" commentò sarcastico Kostur. "Tenetevi lontani, e cercate di colpirlo a distanza, ma non usate incantesimi! I golem sono refrattari alla magia!"

"Cavolo... e io allora come faccio a..." imprecò Rilo. Non fece in tempo a completare la frase prima che Fedra si piazzasse davanti a lui e scagliasse un pugnale verso il golem cadaverico, trafiggendolo in piena fronte! Un colpo del genere sarebbe certamente stato fatale per un umano... ma il golem si limitò a barcollare e ad agitare scompostamente le braccia nel vuoto per qualche istante, per poi riprendere la sua avanzata senza esitazione. Orik afferrò il suo arco e piantò un paio di frecce nel corpo del macabro golem, ma anche questa volta il costrutto non diede segno di accusare il colpo... e anzi, il mercenario di Riddleport ebbe la netta sensazione che le frecce non avessero molto effetto sulle carni irrigidite del mostro artificiale.

"Sparpargliamoci! Cerchiamo di dargli più bersagli e..." cominciò a dire Krea, muovendo le braccia per fare segnalazioni ai suoi compagni...

E in quello stesso momento la porta esplose letteralmente, abbattuta da un colpo devastante che proveniva da dietro di essa, e crollò in avanti ridotta ad un ammasso di schegge e pezzi di legno marcito! Krea fece appena in tempo ad emettere un'esclamazione di sgomento prima che qualcosa di massiccio, viscido e disgustoso la afferrasse in una morsa d'acciaio... e un'altra figura, più agile e scattante, entrasse di colpo nella sala e colpisse Runyar al fianco con qualcosa di appuntito! Il nano emise un grugnito di dolore... e allo stesso tempo, un raggio scintillante colpì Rilo alla schiena.

"Sblocca Carne!" stridette la voce di un derro.

"Rilo... Uuuuugh!" grugnì Krea, sentendosi schiacciare contro il pavimento da una forza quasi sovrumana. Riuscì appena a vedere la disgustosa figura di Testadicavolo che si ergeva su di lei. Rilo, da parte sua, non sembrava essere rimasto ferito... ma emise una serie di urla terrorizzate quando vide che parte delle sue carni sembravano essersi staccate dalle ossa e ora scorrevano e si rimescolavano sotto la pelle, come se fossero diventate gelatina! Runyar barcollò in avanti e si premette la mano su un fianco... e il golem carogna, come se stesse aspettando proprio quel momento per scatenarsi, emise un gorgoglio infuriato e si lanciò sui fratelli Vancaskerkin, colpendoli con i suoi poderosi pugni e costringendoli ad arretrare e ad ansimare per l'odore nauseabondo.

"Che... che diavolo..." esclamò Fedra stravolta, e si voltò appena in tempo per parare un colpo da parte dell'aggressore di Runyar, che ora aveva cambiato bersaglio e stavacercando di tenerla sotto pressione. Lo sguardo maligno, i capelli arruffati e i lineamenti duri dalla carnagione olivastra, malgrado l'accenno di barba che ora gli cresceva sul mento e sulle guance, fece immediatamente capire a Fedra di chi si trattasse. "De... Devargo? Anche tu qui?"            

"Sorpresa, vero?" ghignò il malvivente. Kostur si mosse per cercare di bloccarlo, ma Testadicavolo lo bloccò sollevando di peso Krea e scaraventandola addosso a Kostur, con il risultato che entrambi gli avventurieri finirono a terra in un groviglio di braccia, gambe ed imprecazioni. Come rinvigorito dalla mossa del suo tirapiedi, Devargo sollevò il pugno sinistro e cercò di colpire Fedra in pieno viso con le punte avvelenate, ma la caligni si scansò appena in tempo e subì soltanto un graffio su una guancia.

"Da quando mi avete giocato quel brutto scherzo e siete venuti alla Coda dell'Anguilla a derubarmi, la mia organizzazione mi è scivolata di mano come sabbia tra le dita!" esclamò Devargo con furia sempre crescente, mettendo sempre più sotto pressione Fedra. "Quei leccapiedi che prima mi erano fedeli... mi hanno voltato le spalle! Anche quell'ingrato ettercap che si era ingrassato sotto le mie cure ha deciso che non voleva più stare al servizio di un... debole! E tutto questo perchè voi mi avete sconfitto ed umiliato!"

"Ugh... e quindi, hai pensato bene di metterti al servizio di un uomo come Rolth Lamm? Un negromante che si nasconde sotto terra come il verme che è?" ansimò Fedra. Sferrò un fendente con la sua daga e riuscì a colpire di striscio Devargo sotto lo zigomo destro, aggiungendo una cicatrice a quelle che tappezzavano il viso del malvivente... ma il Re dei Ragni non si fece scoraggiare e sferrò un altro colpo, che questa volta raggiunse la ragazzina al fianco! Gli spuntoni le penetrarono nelle carni, iniettandole il veleno nelle vene... e Fedra si gettò a terra e si allontanò da Devargo rotolando di lato, per poi sollevare la daga e bloccare il suo attacco successivo. Con un rapido movimento della gamba, Devargo le sferrò un calcio al torace e la buttò nuovamente a terra, poi si gettò su di lei e cercò di colpirla con i suoi tirapugni chiodati mentre era prona.

Fedra non esitò e si rialzò in tempo, vibrando un colpo poderoso con la sua mazza e colpendo Devargo alla spalla destra. La furia del malvivente si interruppe di colpo, e Barvasi strinse i denti e barcollò, tamponandosi la spalla ferita, mentre Fedra si rialzava con un colpo di reni e sputava un po' di sangue sul pavimento. Tutt'attorno, la battaglia andava avanti... e Vreeg approfittò di quel momento per lanciare un incantesimo contro Fedra.

"Il terrore scenda su di te, mocciosa!" sibilò malignamente il derro. "Incuti Paura!"

Ad un cenno della mano di Vreeg, la ragazzina si sentì gelare il sangue nelle vene, e quel poco di colore che aveva in viso scomparve del tutto. La sua presa sulle armi si fece instabile, e Devargo ghignò e ne approfittò per attaccare di nuovo, sferrando una serie di colpi, e ferendo Fedra ad una spalla e al torace. Solo grazie ai suoi riflessi fulminei Fedra riuscì ad evitare di essere colpita mortalmente...   

"Uuuugh... maledizione, così non può andare avanti!" mormorò tra sè la ragazzina. Parò un altro colpo con il piatto della sua daga, e poi ne intercettò un altro ancora con un fendente della sua mazza ferrata... e con uno scatto furioso, costrinse Devargo a farsi indietro sotto una raffica di fendenti ed affondi!

 

oooooooooo

 

Krea e Kostur si erano rialzati, e stavano cercando di reggere al furioso assalto del disgustoso mezzo-ogre Testadicavolo, che ora si era fatto avanti e cercava di stritolarli a mani nude. Con un colpo deciso, il deforme guardiano colpì Kostur al volto e lo fece quasi cadere a terra, tossendo e sputando sangue... ma Krea riuscì a trovare il tempo di lanciare un incantesimo.

"E va bene... vediamo se questo trucco ti impressione, ammasso di carne!" sussurrò tra sè. "Immagini Speculari!"

Krea fece un elegante gesto con il braccio libero... e tre illusioni di sè stessa apparvero dal nulla attorno a lei, lasciando il mezzo-ogre interdetto e spaventato! "Co-cosa?" grugnì Testadicavolo. "Tu era una... adesso tu è quattro? Come... questa essere magia! Tu imbrogliona!"

"L'importante è che funzioni." tagliò corto Krea. Vide Kostur rialzarsi a vuotare d'un fiato una fiala di pozione curativa, che fece smettere di sanguinare le due ferite... poi attaccò a sua volta, sferrando una raffica di affondi che fecero andare in panico Testadicavolo, convinto com'era che fossero tutte vere. "Avanti, sacco di budella! Mostrami cosa sai fare! E vediamo se riesci a colpire la vera me!"

Il mezzo-ogre ringhiò furioso e cercò di schiacciare Krea sotto il suo pugno deforme, ma il colpo si abbattè su una delle immagini illusorie della ragazzina e la infranse come se fosse stata di vetro... ma non fece nulla alla vera Krea e alle altre due immagini illusorie, che scattarono in avanti tutte insieme per sferrare una serie di affondi! Con un'esclamazione di orrore, Testadicavolo cercò di scansarsi... ma evitò una lama illusoria solo per incappare in quella della vera Krea, che lo raggiunse ad un fianco penetrando in profondità nella sua pelle simile al cuoio! Ringhiando di dolore, il mostruoso carceriere cercò di agguantare Krea alla gola e strozzarla, ma non riuscì ad agguantare che l'aria - le sue tozze dita si strinsero attorno al collo di una delle immagini illusorie, senza neanche riuscire a farla dissolvere... e Krea mise a segno un altro colpo, trafiggendo il braccio destro di Testadicavolo.

La ragazzina Varisiana gettò una rapida occhiata al fratello minore, che ancora stava cercando di capire cosa gli stesse accadendo, e poi a Runyar, che stava cercando di usare i suoi poteri curativi per medicarsi la ferita, e ai fratelli Vancaskerkin, ancora impegnati ad affrontare il golem carogna. Resistendo ai conati di vomito, Orik sferrò un fendente dall'alto verso il basso che penetrò nel torace del macabro costrutto, aprendo una larga ferita che tuttavia non rallentò il mostro più di tanto.

Krea vide il pugno di Testadicavolo sfrecciare verso di lei e si apprestò a schivarlo, ma prima che potesse farlo, vide un flacone pieno di una strana polvere volare verso il mezzo-ogre ed infrangersi su di lui, sprigionando una nuvola di fuliggine nera che andò dritta in faccia a Testadicavolo e gli annebbiò la vista! Con un mugolio incomprensibile, il mezzo-ogre indietreggiò e agitò le braccia davanti a sè per cercare di spazzare via la polvere...

 

oooooooooo

 

Rilo cercò di concentrarsi e lanciare un altro incantesimo... ma la vista dei suoi muscoli e della sua pelle che si muovevano da soli lo aveva lasciato scioccato e nauseato, e non riusciva a raggiungere lo stato mentale necessario. Si appoggiò una mano sul torace, nel tentativo di trattenere il proprio corpo ancora sotto l'effetto dell'incantesimo Sblocca Carne, e puntò l'altra mano contro Vreeg per lanciare una raffica di Dardi Incantati... che però si infransero senza alcun effetto su uno schermo di energia che circondava il gracile corpo del derro necromante.

"Hah! Allora, moccioso, che te ne pare?" sghignazzò Vreeg, fiero di essere in una posizione di forza rispetto al suo avversario. "Questo è solo uno degli incantesimi che mi ha insegnato il capo... e adesso ne ho uno che sono certo gradirai! Raggio Rovente!"

Con un ghigno malefico, Vreeg puntò un indice contro Rilo, e dalla punta del dito scaturì un raggio di energia incandescente che colpì il malcapitato stregone alla spalla destra, strappandogli un grido di dolore e provocandogli delle bruciature alla spalla e al torace. Rilo barcollò all'indietro, e Vreeg si apprestò a lanciare un altro incantesimo...

"Come osi fare male a padron Rilo?" si sentì la vocetta stridente di Majenko. Con uno strillo acuto, il piccolo draco domestico si gettò addosso al derro necromante con le ali spiegate, piantandogli gli artigli nella faccia! Colto di sorpresa, Vreeg emise un'esclamazione di dolore e disappunto e cercò freneticamente di strapparsi di dosso quel fastidioso intruso, ma Majenko si avvinghiò saldamente al volto di Vreeg, che fu costretto a mollare la presa.

"Uff... grazie, Majenko... non è stata davvero un'esperienza piacevole!" commentò Rilo, mentre si versava della pozione curativa sullle bruciature. La pelle rinsecchita tornò rapidamente sana e tesa, e il giovane stregone approfittò del momento per lanciare un incantesimo su di sè. "Ed ora... Movimento Sfocato! Stavolta voglio proprio vedere se mi prendi, maledetto derro!"

"Aaaaargh! Mollami! Mollami, dannato rettile!" strepitò Vreeg. La sua mano destra venne avvolta da un'aura di energia azzurrina, e il derro toccò Majenko su un fianco, trasmettendogli una soprannaturale ondata di gelo che rallentò i movimenti del draghetto. "Che il gelo della tomba si impossessi di te! Tocco Raggelante!"

La mano destra di Vreeg venne avvolta da un'aura di gelo, e il derro necromante toccò la schiena di Majenko, che rabbrividì e si sentì mancare per un attimo mentre l'energia negativa sopprimeva per un istante la sua scintilla vitale. Il draco domestico fu costretto a staccarsi e planò verso terra per cercare di riprendere fiato... ma per allora, Rilo si era già rimesso in piedi e stava scattando verso Vreeg, brandendo il suo pugnale finemente forgiato. Un abile fendente raggiunse il vile derro ad una spalla, aprendogli una ferita superficiale e facendolo indietreggiare con un breve grido di dolore e sorpresa.

Rilo si chinò per raccogliere Majenko, che scosse la testa per schiarirsela e alzò lo sguardo al suo compagno umano, con riconoscenza, mentre il ragazzino Varisiano si piazzava davanti ad un infuriato e scioccato Vreeg, che lo fissava astiosamente.

"Se pensi che tutto quello che so fare sia lanciare incantesimi, mostriciattolo... temo di doverti dare una brutta sorpresa!" esclamò Rilo rimettendosi in guardia. L'effetto dell'incantesimo di prima non era ancora cessato, e Rilo provava ancora l'orrenda sensazione di sentire le sue carni che si spostavano sotto la pelle, ma la sua determinazione era rimasta la stessa. "Fatti sotto! Siamo qui per una missione importante,e non sarai tu ad impedirci di portarla a termine!"

"Heh... heh... padron Rilo è sempre forte!" commentò allegramente Majenko. Nessuno dei due sembrava aver fatto caso al fatto che l'elegante pugnale nella mano di Rilo aveva pulsato per un istante, emettendo una strana luce viola...

 

oooooooooooo

 

Il golem carogna emise un mugolio atroce e calò un colpo devastante con il pugno destro, mancando di pochissimo Orik e sfondando un ripiano vicino a lui. Il mercenario di Riddleport strinse i denti, impressionato dalla forza fisica di quell'essere, ma non si fece intimorire e sferrò un poderoso fendente dall'alto verso il basso, che raggiunse l'orrido costrutto al torace e penetrò per una buona profondità nelle carni. Ma il golem carogna, come c'era da aspettarsi, non fece una piega e colpì Orik al volto con un manrovescio, mandandolo a terra con un grugnito.

"Orik!" esclamò Verik allarmato. In un impeto di rabbia, il più giovane dei due fratelli Vancaskerkin si lanciò contro il golem e lo trafisse al fianco con la sua lancia, ma la punta incontrò molta più resistenza di quanta Verik si sarebbe aspettato, e l'affondo non riuscì ad infliggere danni troppo rilevanti al costrutto. Senza neanche rallentare, il golem carogna tirò Verik verso di sè e gli affibbiò un tremendo colpo al torace che gli mozzò il fiato in gola. Un attimo dopo, il golem afferrò Verik per la gola con il solo braccio destro e lo sollevò di peso, stringendo per cercare di strangolarlo! Verik sgranò gli occhi e scalciò freneticamente nel tentativo di liberarsi da quella presa d'acciaio, ma la forza del costrutto era enorme...

Con un ruggito furente, Orik caricò di nuovo... e questa volta, dopo aver lasciato cadere il suo scudo, sferrò un devastante colpo che raggiunse il golem carogna alla spalla destra. Questa volta, il colpo ebbe un effetto tangibile, e si sentì un'agghiacciante rumore di ossa che si spezzavano quando la lama andò a segno. Ovviamente, il golem carogna non poteva sentire dolore... ma fu comunque costretto a mollare la presa su Verik, e il giovane ex-sergente si sedette per terra ansimando e massaggiandosi il collo, mentre il golem carogna indietreggiava con il braccio che penzolava infranto dalla spalla.

"Verik, stai bene?" chiese Orik, cercando di aiutare il fratello a rialzarsi. Ripresosi in fretta, Verik annuì e recuperò la sua lancia per attaccare nuovamente l'orrido golem... ma il suo sguardo cadde improvvisamente sul braccio con cui il golem carogna lo aveva afferrato, e sulla pelle ingrigita e rinsecchita, il giovane ex-sergente riuscì a vedere dei segni inequivocabili - dei tatuaggi, esattamente come quelli che Mille Ossa aveva indicato loro.

"Sì... sì, sto bene..." rispose Verik. "Orik! Taglia il braccio a questo ammasso di cadaveri! Quello... è il braccio di quel ragazzo Shoanti! Dobbiamo recuperarlo!"

"Cosa?" esclamò Orik, e alzò la spada appena in tempo per bloccare un attacco successivo del golem. Con un grugnito rabbioso, Orik spinse via il golem e si rimise in guardia. "Hah! E così ti hanno costruito anche con i pezzi del ragazzo che dobbiamo recuperare, eh, gran figlio di puttana ricucito? Okay, ti prenderò anche un pezzo alla volta, se devo! Fatti sotto!"

Il golem carogna riprese ad avanzare a passi barcollanti ma inesorabili, protendendo le braccia verso Orik, che già cominciava a prendere la mira...     

  

oooooooooo

 

CONTINUA...

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Giochi di Ruolo > Pathfinder GDR / Vai alla pagina dell'autore: Justice Gundam