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Autore: Roseline_    01/05/2023    0 recensioni
Perché il mio corpo reagisce così? È forse il modo in cui combatte?
La mia bocca sta diventando secca, e comincio a dubitare della mia intelligenza.
Adesso solo la letteratura riesce davvero a leggermi dentro.
«Che 'ntender no la può chi no la prova»
Genere: Angst, Erotico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish, Purin Fon/Paddy
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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«La regina è pronta per ricevervi!»

I vestiti dei due cyniclons dinanzi a noi ricordano molto quelli di due giullari ,  con i loro lunghi cappelli a punta, e le loro orecchie aliene cacciate verso il basso; portano in una delle due grandi tasche vicino i fianchi uno strumento giallo con tanti pulsanti colorati , ben saldato con una cintura.
 
Si allineano mettendosi uno di fronte l'altro, lasciando uno spazio di almeno tre metri; dopodiché  procedono a tirar fuori l'oggetto dalla tasca, impresa non tanto semplice dato che è legato con diversi ganci, lo avvicinano alla bocca, cominciano a suonarlo,e ne escono note alte ed eclatanti; lo strumento musicale che ricorda di più per il tipo di suono è la fisarmonica, anche se esteticamente somiglia più ad un flauto.

«Lode alle stelle, alla luna, e agli dei della natura, che proteggano il sangue reale!» dicono in coro i due alieni ,poggiando una mano sul petto, dopo aver finito di suonare.

Si allontanano in due parti opposte , e di fronte a noi si presentano diverse aliene: sei in totale, tre da un lato e tre da un altro; portano dei lunghi abiti di un  leggero tessuto bianco,  col solo ornamento di una cinta intrecciata sui toni del beige; probabilmente sono delle ancelle, ed esattamente al centro di esse vi è la cyniclons più bella mai vista fin'ora: ricorda quasi un angelo per l'eleganza , e la grazia nei movimenti; i suoi capelli, di un nero corvino, sono legati in una complicata acconciatura ,tenuta immobile da un fermaglio a forma di farfalla che sembra brillare di luce propria, i lineamenti sono dritti e ben proporzionati, per non parlare delle sue curve ,o dell'altezza imponente.
Il suo vestito è di un verde bosco molto scuro e lungo, il quale richiama il colore degli occhi, abbinato con dei sandali allacciati intorno alla caviglia color argento.

«Mia signora, queste sono le ragazze del progetto Mew!»dice uno degli alieni

Ci squadra con attenzione, avvicinandosi lentamente a noi, ma prima che abbia la possibilità di fare qualsiasi commento, si sente un forte rumore , e lei volge lo sguardo un po' sopra le nostre spalle: la porta della grande sala si apre; gli intrusi sono un gruppo di soldati alieni, tra di loro ci sono: Ghish ,Pai ,Tart e l'anziano cyniclon di qualche ora fà; gli occhi dall'aria distante della regina si aprono stupiti, le sue sopracciglia nere si alzano, e si apre un sorriso sul suo splendido volto.

«Finalmente siete tornati!» proferisce con felicità, con un tono di voce angelico, riuscendo a stento a trattenersi dal corrergli incontro.

Vedo Ghish avvicinarsi con sicurezza a lei , e prenderle la mano: «Mia regina, è un onore respirare la tua stessa aria.» dice con un sorriso mellifluo e tono sarcastico.

Lei lo guarda con occhi gentili e uno sguardo affettuoso :«Oh, smettila di fare lo stupido Ghish! » dice aprendosi in una  risata spontanea.

«Comandante, invece tu come stai?» chiede benevola rivolgendosi invece verso Tart, che incorcia le braccia, appoggiandosi ad una colonna.

«Tutto apposto Kassy, felice di vederti!» risponde abbassando lievemente il capo, facendole un occhiolino suggestivo.

Dopodiché cala qualche attimo di silenzio , e alcuni si fanno da parte per far passare qualcuno, che poco dopo riconosco essere...Pai

Oh, Pai...

Si avvicina lentamente all'aliena ,ma  lei gli corre subito incontro disperata, abbracciandolo con uno slancio, finendo direttamente tra le sue braccia.

Sento una strana sensazione farsi largo nel mio stomaco, anche se non so definirla.

«Pai, finalmente sei tornato tesoro!»

Mi sento sempre peggio; la mia testa è confusa, e i miei occhi si stanno annebbiando.
Sento la mano di Strawberry che stringe forte la mia, fino a farmi male, ma in confronto a quello che sto vivendo interiormente, mi è solo di consolazione.

Stringe fra le sue forti braccia la regina, posandola delicatamente a terra.

«Ciao, Kessy. Mi sei mancata.» risponde sorridendo leggermente 

«Ho fatto preparare un banchetto per il vostro ritorno , è allestito nel giardino sul retro» 

C'è ottimismo nella sua voce, accompagnato da una limpida innocenza ,come se stesse parlando con le persone più importanti della sua vita.

                               PADDY

«Kessy!» 

Mi si rizzano le orecchie nel sentire quell'insopportabile vocina stridula.

«Quella piccola serpe» pronunciò fra me e me silenziosamente, stringendo gli occhi.

La bambina di qualche minuto fà corre felice verso la regina, abbracciandola e prendendole dal capo un orribile fermaglio a forma di farfalla.

«Ma perché i ricchi decidono di spendere i loro soldi in simili sciocchezze?» continuo a blaterare sottovoce.

Lo guarda ammirata, mettendoselo senza alcuna timidezza fra i suoi capelli marroni.

«Mocciosa ridallo a zia Kassandra» le dice rimproverandola scherzosamente Tart, così la bambina aliena si volta facendogli una sonora pernacchia, ma correndo subito dopo da lui.

«Scusa se non ti ho salutato prima fratellone, ma la mamma era arrabbiata» gli dice guardandolo con occhioni da cerbiatta.

«Mhm ,allora ci converrà darci degli appuntamenti segreti per insegnarti a manovrare l'attacco Cri-crak» le risponde facendo un mezzo sorriso, chinandosi alla stessa statura della bambina.

«Si!» urla felicemente, sfiorando con timidezza la spilla col dragone.

Tart le scompiglia dolcemente i capelli, dandole uno scappellotto, mentre le dice: «Sono sicuro che un giorno ne possiederai una anche più grande.» 

La regina rivolge a entrambi un luminoso sorriso, mentre Pai le poggia un braccio sulla spalla.

Stringo con forza la coperta di peluche che poco prima mi aveva ceduto un'aliena di mezz'età, e vedo le mie compagne tremare dal freddo, fissandomi con invidia.

«Avvicinatevi dai» sussurro verso di loro, ma un'alta figura imponente si staglia di fronte a me.

«Qui nessuno si avvicina da nessuna parte, se non lo ordiniamo noi!» mi schernisce un alieno con un impressionante massa muscolare.

Molte teste si voltano verso di noi, fra cui quella di Tart, che si avvicina minaccioso.

«Qualcosa non và?» dice severamente con un mezzo sorriso inquietante, mostrando le zanne affilate.

«Questa mocciosa non sta al suo posto, capitano.» dice con voce scorbutica l'alieno 

«Mhm, converrà punirla allora»  dice alzando le maniche del completo sportivo ai gomiti 

Fisso i miei occhi nocciola nei suoi arancioni , e sento una grande rabbia crescere dentro di me.

«Fatti avanti allora.»

Mina rilascia un sospiro dietro di me.
Credo sia la più scossa fra tutte noi; con i suoi modi così sofisticati, e d'alta classe non deve essere stato semplice sentirsi ordinato, e trattato come qualcuno di inferiore.

Ma al momento per me i sentimenti di Mina sono in secondo piano.
Non ricordo l'ultima volta in cui provai tanta rabbia verso qualcuno.
Forse qualche anno fa',  quando mio padre portò una nuova compagna a casa; tutti erano felici tranne me, lui con i suoi maldestri tentativi di trovare una moglie surrogata.

Pensando a mio padre mi torna in mente anche la sua assenza al mio compleanno, come se tutto questo non fosse già abbastanza.

«Mi stai per caso ignorando?!»

«Ehi, lo sai che hai dei gravi problemi col bisogno costante di attenzioni.»

A questo punto parlo solo per prendere tempo.
Non ho la spilla.
Come mi è venuto in mente di fare la parte dell'avventata?!

Tornando al presente guardo Tart,e sembra che  il suo cervello stia  uscendo dalle sue orecchie; le sue  dita ferme mi afferrano le guance umide, le quali ,mi rendo conto tardi , sono bagnate di lacrime.
Mi sento tesa e irritata, e anche un po' senza fiato, ma ultimamente lui mi fa questo effetto.
Dal volto, le sue dita circondano il mio collo ;stringe strettamente, e posso sentire su una delle mie vene del collo il freddo di uno dei suoi anelli.
Avvicina la sua bocca al mio orecchio sinistro per sussurrarmi qualcosa, e nel movimento uno dei suoi canini sfiora il mio lobo.

«Non sfidarmi a casa mia, Puddy.»

Sgrano gli occhi ,e improvvisamente rammento una delle brevi preziose lezioni di mia madre: 
"Puddy ricorda, usa sempre la lingua quando gli altri la utilizzano, ma se qualcuno comincia a tirar fuori troppo veleno, tu tiragli un pugno!"

Così stringo bene le nocche ,finché le unghie mi perforano il palmo; tiro la mano indietro ,e colpisco Tart nell'angolo sinistro del labbro inferiore.
Va subito indietro con la testa.
Delle macchie di sangue denso si formano vicino la sua bocca, che contrastano totalmente col pallore alieno della sua pelle.

Il silenzio assordante echeggia in tutta la sala ,prima che Tart si passi distrattamente le dita sulla parte lesa.
Mi prende la testa fra le mani dicendomi: «Su Paddy, fallo di nuovo.»
Tento di mollargli uno schiaffo in pieno viso, ma lo afferra e mi torce il  polso; prima che riesca a pensare un modo per difendermi ,mi prende di peso dalle ginocchia, solo per buttarmi malamente sul pavimento marmoreo.

«Ma che diavolo fai! Idiota manesco!»
gli urlo contro.
Sento del calore sulle mie gote, devo essere arrossita, non è qualcosa che mi capita spesso ,quindi presa dall'imbarazzo evito di guardarlo negli occhi.

Lui continua a guardarmi finché non si siede sopra di me, serrando le cosce attorno ai miei fianchi.
Con la visuale periferica vedo Pai e Ghish avanzare verso di noi , ma prima che possano superare un certo limite Tart urla: «State fermi dove siete!
È un discorso fra noi due.»

Veloce come un falco mi afferra i polsi, e li sposta in alto sopra la mia testa , mi stringe i fianchi con le ginocchia, quasi dolorosamente.
Poi mi alza improvvisamente il vestito rosso, esponendo a tutti i presenti il mio intimo,e le mie coscie, fino allo stomaco.
«Ma cosa fai razza di pervertito!» grido presa dal panico, mentre tento inutilmente di liberarmi i polsi.
Le mie amiche sussultano dietro di me.
Le mie guance si riscaldano ancora di più.

Subito dopo la vergogna di essere mezza nuda di fronte a dei completi sconosciuti ,sopraggiunge il freddo, infatti mi cominciano a battere i denti, e vengo percorsa da brividi; poi poggia la sua mano destra esattamente sopra il mio stomaco, per una strana ragione mi aspettavo fosse fredda ,a causa del pallore , e dell'area gelida circostante, ma rimango sorpresa dal calore bollente che emana.
Da questa distanza riesco a sentire anche il suo odore, su cui non mi ero mai concentrata in passato, ma che adesso mi è quasi impossibile  ignorare.
È qualcosa di forte, simile alla brezza marina, misto al tipico puzzo di sudore  di chi ha appena finito di fare sport.
Con la sola imposizione della mano, irradia una luminosa luce gialla, e poi un dolore accecante.

                      Strawberry

Non posso crederci.
Cosa diamine sta succedendo?

«Lory» sussurro alla mia sinistra

Ma Lory non si gira, sembra non mi abbia sentito.

«Lory!» dico un po' più forte

Ancora niente.

Improvvisamente è lei a girarsi verso di me ,e sussurrare: «Starwberry, dobbiamo aiutare Padd-!»

«AAAAAAAHHHHH!»

Un urlo disumano arriva dal punto in cui Tart è sopra Puddy, interrompendo le parole di Lory.

Sgrano gli occhi ,e lo vedo disegnare una specie di runa rossa sul ventre piatto di Puddy, utilizzando un'appuntita pianta viola dall'aria velenosa.

«Tart, basta!» 
Pie corre verso di lui, e lo blocca per la spalla.

«So quanto la odi, ma dobbiamo rimanere concentrati»

Paddy ha il respiro irregolare,le lacrime bagnano il suo viso, e il suo volto è girato verso di me, guardandomi con odio.
Tart le lancia un'occhiata aspra, e prima di alzarsi le da una ginocchiata ai fianchi , che la fa tossire ancora più forte.
Guardo il suo stomaco ,e il bordo della runa è lievemente illuminato, oltre che contornato da lividi.
Paddy rimane immobile stesa a terra.
So che dovrei catapultarmi da lei, e accertarmi che non si sia fatta male sul serio, ma c'è qualcosa che mi blocca.
Paddy è difficile. È molto difficile.
Credo che lei sia capace di qualunque cosa.
Prima non era così, forse perché trasportata da quella tipica superficialità infantile che non ti fa vedere la realtà per quella che è, ma a un certo punto nei suoi occhi non c'era più gioia, solo rabbia.

Lory mi scuote dallo stato di trance in cui sono: «Strawberry , aiutami a trasportare Paddy!»

«N-no. Senti non credo di essere abbastanza forte fisicamente, fatti aiutare da Pam, ok?»

Mi lancia uno sguardo fra lo strano e lo scettico, ma evidentemente in questo istante preferisce lasciar perdere, così si fa aiutare da Pam.

Si dirigono verso Paddy ,ancora distesa ,quasi in stato catatonico.
Pam l'afferra per le spalle ,e la alza leggermente, così Lory le tira giù la gonna.

Vedo la bambina aliena di prima guardare con finta indifferenza la scena che le si è appena svolta davanti, ma che in realtà non riesce a distogliere lo sguardo da Paddy, quasi con soggezione, giocherellando con il braccialetto di perle che porta al polso, e muovendo il suo piede sinistro all'indietro ,sbattendo lievemente la punta sul pavimento, entrambi inconfondibili segni di disagio.

Lory e Pam si avvicinano a me e alle altre con Paddy aggrappata alle loro spalle che guarda per terra.

«Portatele via.» dice la regina, con una calma quasi demoniaca, a due degli alieni in divisa.

«Volevamo solo assicurarci che le vedesse di presenza, regina Kassandra.» 

È la prima volta, da quando siamo in questo tempio, in cui l'anziano ,che ci aveva malamente accolto all'inizio , proferisce parola; eppure ho pensato che ci avrebbe tranquillamemte coperto di insulti alla sua prima occasione disponibile.

«Beh, si sono sicuramente fatte notare.» esordisce con una nota di disprezzo, guardando Paddy dall'alto in basso.

Beh, scusaci se siamo appena scese da una maledettissima navicella spaziale aliena, e tutti i suoi componenti sono una specie di scoppiati.

Ah, cavolo! Non posso crederci, sto per iniziare a fare quegli strani rumori involontari dello stomaco dalla fame.

Con una smorfia mi metto in coda con le altre, e seguiamo gli alieni fuori le porte ,trovandoci di nuovo nella piazza centrale.
Da lì, ci fanno fare pochissimi metri a piedi , fino ad una casetta bordeaux, ed entriamo al suo interno.
C'è un vialetto all'inizio ,totalmente innevato, e superato esso si entra nell'abitazione.
Sembra confortevole, e caldo, questo a causa di un focolaio in pietra, ma allo stesso tempo anche un po' minimal.
Tutto è di varie sfumature di rosso, e sempre di tonalità scure.
Nonostante l'accoglienza, più che una casa in cui vivere , assomiglia più ad una base militare: delle mappe sono aperte su un tavolo legnoso, che dovrebbe servire per consumare i pasti; dei maglioni pesanti sono ammassati tutti in un angolo, e delle stoviglie sporche formano una specie di torre all'interno di una vaschetta, che in un altro mondo sarebbe stato un normale lavello.
Ad un certo punto giungiamo di fronte ad una libreria,e utilizzando un telecomando quadrangolare con soli bottoni rossi, essa si scosta tutta sul lato destro, liberando un passaggio segreto.

Guardo molto titubante la galleria lunga e oscura di fronte a noi , ma data la rigorosa pulizia con cui sembra essere tenuta, faccio un passo avanti.
Improvvisamente mille animaletti fluttuanti  illuminano tutto il percorso, allineandosi al soffitto.

«Avanti, camminate» 

La stessa voce ruvida che aveva sgridato Paddy al tempio si fa sentire di nuovo , e questa volta picchietta il manico di un coltello nel fianco di Mina ,spingendoci ad andare avanti.

Paddy sembra essersi ripresa proprio in quel momento, poiché si allontana da Lory e Pam con una scrollata di spalle.

«Sto bene» le guarda truce ,e poi comincia ad accelerare il passo nel corridoio, allontandosi un po' da tutte noi, ma rimanendo sempre sotto il radar degli alieni.

Odio quando fa così.

Corro un po' per raggiungerla e afferrarle il polso.

«La parte dell'adolescente ormonale dovrà aspettare»le bisbiglio innervosita da tutta quella scenetta.

«Non so proprio di cosa stai parlando.» 

Continua ad aumentare il passo.

«Ehi biondina! Non avere tanta fretta.» le urla dietro l'alieno rude di poco fà.

Nel mentre che rallenta il passo, una lucciola le vola per caso vicino il naso, e tossisce forte.

Mhm, chissà di cosa sono fatti questi così.

La stessa lucciola le vola di nuovo vicino, questa volta sfiorandole l'orecchio però.

«Ah ,maledetta! Ti appendo sopra l'albero se non la smetti!» 

«Ehi ragazzina! Sembra che tu abbia bisogno di nuovo di una calmata, non costringerci a rivolgerci di nuovo a Ikisatashi...»

Si volta bruscamente, ma vedo la sua espressione cambiare da furibonda a leggermente remissiva.

Arriviamo alla fine del lungo corridoio, dove gli stessi esserini  sono sparsi intorno a tutto il cornicione di un grande portone grigio metallizzato.

Uno degli alieni che ci tiene prigioniere si avvicina ad una grossa leva incastonata alla parete destra, e muovendola verso il basso fa scattare una serie di lucchetti invisibili, aprendo quella che sembra essere una camera di cura in un manicomio.

Questa stanza ricorda molto la tipica cabina di una nave, stretta e alla giornata.
Non assomiglia per niente ad una normale cella di prigionia terrestre, è più pulita, e c'è una specie di moquette blu elettrico; spinti sul lato sinistro della parete bianca ci sono cinque letti, con materassi sottilissimi, disposti a castello; mentre nel lato destro c'è uno strano apparecchio a specchi, distaccato dal muro dietro, alto 1 metro circa ,e grande qualche centimetro in più rispetto all'altezza.

«Serve per catturare tutte le onde elettromagnetiche presenti nell'ambiente, così da reciclarle e poterle riutilizzare» gracchia un alieno che era rimasto in silenzio fino a quel momento; sembra affascinato dalle sue stesse parole, e osserva l'oggetto con grande interesse.

«Molto bene, rimarrete qui finché il rigeneratore non sarà pronto ad assorbire la parte di magia che avete rubato al membro della nostra specie»

«Noi non abbiamo rubato niente» dico risoluta ,puntando gli occhi verso l'alieno che ci ha lanciato l'accusa.

«Fa silenzio gattina» 

Riconosco immediatamente la voce di Ghish ,proveniente da qualche metro di distanza.

«Ti rendi conto che le vostre accuse sono infondate, vero?!
Io ti do ragione! Noi potremmo avere davvero la magia di tua nonna, ma solo perché qualcuno prima di noi, senza il nostro consenso, l'ha mischiato col DNA degli animali codice rosso!»

«Voi terrestri siete così superficiali.»

Strabuzzo gli occhi, non capendo dove volesse arrivare.

«Chi è venuto prima. Chi è venuto dopo. Sempre a giustificarvi, mai amettere semplicemente che siete una specie vomitevole.
Forse una volta l'avevate, ma negli ultimi tempi, vi siete dimenticati il significato del vivere.
Il dare un senso più profondo di quello apparente a ciò che si fa.
Strawberry, tu difendi l'umanità, e continueresti a farlo.
La tua umanità uccise mia nonna con una bomba atomica.
Durante la seconda guerra mondiale doveva essere gettata una sola bomba in Giappone, e questo già è tanto dire, la seconda venne progettata per uccidere "l'alieno", come ci chiamate voi, che stava creando scompiglio, senza che avesse neanche la possibilità di difendersi, o capire che stava morendo.
Perciò, tu Strawberry, difendi anche questa umanità, non scordarlo mai.
Ormai noi non possiamo più vendicarci  con i veri colpevoli, loro sono morti; quindi non ci resta che la vendetta contro chi ancora li rappresenta»

«Noi rappresentiamo il bene e difendiamo i nostri cari, esattamente come fate voi per il vostro popolo, inoltre vorrei ricordarti, che se non avessimo questi poteri, voi ci avreste già uccise tempo fa',proprio come tua nonna , perché neanche noi ci saremmo potute difendere.»

«All'inizio l'obiettivo era la conquista della terra, il nostro amato pianeta, di cui voi vi siete appropriati, ma adesso è solo la vendetta.
Però sai qual é di tutto questo la vera tristezza Strawberry?
Che gli umani non si sono fermati un solo secondo a pensare alla
[21:34, 1/5/2023] 🦇: distruzione che stavano creando alla natura, e in modo ancora più terrificante, ad alcuni innocenti membri dalla loro stessa specie.
Noi non siamo divisi in continenti e stati che pensano unicamente al proprio benessere, certo siamo in grande minoranza rispetto a voi, ma il punto è che diamo importanza a quelli che sono i veri valori, non come voi, che sembrate averli persi di vista tutti.
Noi siamo uniti.
Non permettiamo che dei bambini muoiano per il benessere di chi è al potere.
I luoghi del nostro pianeta non hanno confini geografici , e anche se ci sono diverse culture ,religioni, e varianti di dialetti nella nostra lingua, amiamo studiarle e accrescere la nostra conoscenza, non distruggerle  perché abbiamo paura intacchino la nostra visione del mondo»

«Il tuo discorso è illuminante Ghish, peccato che neanche voi cyniclons sembrate essere in grado di rispettarlo appieno»

Qui lo vedo fare una smorfia infastidita.

«É inutile guardarmi così, ho visto gli sguardi che avete rivolto ad alcuni membri della folla, e in particolar modo, ho ascolto la vostra opinione sulle donne, e non mi sembra molto inclusiva come dici...»

«Vedi Strawberry, un tipico comportamento umano è proprio quello di non avere armi per difendersi, e ribaltare la colpa.
Noi siamo più inclusivi di quanto voi terrestri riuscireste mai a immaginare.»

«Ottimo, rimani pure nelle tue idee, non mi riguardano...
Dopo che ci avrete prelevato questa sostanza, quale fine ci attende?»
Dico risoluta

«Caspita! Che fretta che hai... L'ospitalità non è stata di tuo gradimento?» 

Punta i suoi occhi limpidi e gialli nei miei castani, e tiene le braccia incrociate , evidenziando i bicipiti ben definiti.

«Non te la prendere, ma odio i viaggi a sorpresa.» 

Più veloce di quanto potessi registrare, atterra a un centimetro dal mio orecchio , e mi afferra una manciata di capelli ,tirandoli verso il basso.

«Ahh!»

«Vivo per assicurarmi che sia il tuo ultimo.» 

Tento di alzare la testa, ma la sua presa è troppo forte.
 Lo guardo con la coda dell'occhio, e vedo la sua sicurezza intatta, insieme ad un autocontrollo che non avrei mai associato a Ghish; al contrario io ho  un'espressione segnata dalla paura, i capelli totalmente in disordine, e tanti brividi di freddo che assalgono il mio corpo ,per il vestito decisamente inadeguato al clima del pianeta.

«Allora metticela tutta Ghish, mi raccomando; perché un giorno, quando arriverà il nostro momento di fortuna» Qui lo vedo sorridere con bleffa

«E ti assicuro che arriverà» preciso ostinatamente

«Noi lo sfrutteremo in ogni modo»

Continuamo a guardarci per interminabili minuti, finché non mi spinge malamente il capo ,allontanandosi da me.

«Rinchiudetele; domani le verremo a prendere per farle partecipare alla festa del Muhara, e dategli dei vestiti adeguati , in questo stato sembrano solo delle meretrici di poco conto»

Qui vedo Mina rivolgergli uno sguardo pieno di risentimento e rabbia.

Veniamo spinte all'interno della "camera", e dopo qualche istante sentiamo il click della chiusura del cancello.



Buona sera a tutti, e buon 1 Maggio! Spero il capitolo vi sià piaciuto, anche se personalmente non mi soddisfa un granchè...
Attualmente sto scrivendo, in contemporanea a questa, un'altra fiction, su una diversa piattaforma di scrittura, per questo motivo gli aggiornamenti sono sempre più lenti, cercherò però di velocizzarmi in futuro!
Ancora uguri a tutti i lavoratori giusti e onesti!<3<3<3

 
   
 
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