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Autore: VeganWanderingWolf    03/05/2023    1 recensioni
Serie di righe dedicate ad alcune lei di cui mi è rimasto il ricordo in forma di impressioni un po' sommarie, un po' crude, un po' plastiche, un po' incarnate in una sola delle loro caratteristiche, o in uno specifico periodo delle loro vite, a seconda delle persone e dei gradi di conoscenza che ho avuto di loro. 'Di nuovo', è un po' come rivederle, anche se malformate attraverso il ricordo e il tempo. - Ogni nonsense è a sé... dunque, le variazioni sono potenzialmente infinite, descrivendo una 'lei' dall'esterno, o è la 'lei' in questione l''io' che parla, e così via e così via...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Nonsenses'
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.indomata.


Sembrano passati secoli da quando mia madre mi reggeva tra le braccia

Sorridendo solo per le foto, in camere di bambole che sembrano fatte per essere spaccate

Tempo dopo qualcuno diceva al primo sguardo che aveva già capito, che ero pericolosa

Allora sapevo che si erano innamorati, lo trovavo noioso

Pensai che avrei potuto essere una vip se solo avessi venduto l’atteggiamento

A patto di un’icona da non cambiare mai finché rende

Continuavano a dirmi come potevo supporre di sapere cosa volessi, troppo giovane

Abbastanza giovane allora, da andarmene senza sprecare uno sguardo dietro le spalle


La verità tesoro, mi disse una prostituta sul ciglio della strada

È che tutti sono sempre pronti a dare consigli e giudizi su come dovresti essere

Ma poi si contorcono su loro stessi se li fissi più a lungo di un momento

E se proprio ti mettono all’angolo, tiragli un pugno e scappa, perché non meritano altro

Che ne può sapere chiunque, di chi sei, dopotutto

E quando mi dedicavano i loro corteggiamenti e protezioni, li vedevo

Volevano giusto fare di me quello che volevano fossi per loro

E no, chiunque tu sia, non facevi eccezione, che lo sapessi o meno


Oh, forse sono stata maleducata

Davvero non volevo sembrarlo, è che lo sono

Temo di aver bruciato il velo da sposa e rifiutato di aderire alle gioie della maternità

E sì, un’auto rubata e qualche altra cosa, ma sai

Dovevo schiodare molto in fretta, prima che potessero fermarmi


Era tutto pieno di vestiti e scarpe luccicanti, una specie di shopping per distrarsi

Ma io non volevo andare da nessuna parte e solo sedermi a pensare per un po’

Attraversare la città a piedi da capo a capo scegliendo i vicoli definiti sbagliati

E poi uscirne e ricordarsi di saper correre senza aver nessuno che ti insegue

Andare in altri posti dove non fosse così complicato essere se stesse senza condizioni

Una pazza delle bettole mi ricordò che sapevo ridere delle loro regole assurde, e rise con me

Ma se ridi e non capiscono nemmeno perché sono ridicoli, scappa o ti rinchiuderanno, raccomandò


Oh, forse sono stata indecorosa

Davvero non volevo sembrarlo, è che lo sono

Temo di aver vomitato su qualche bandiera e bestemmiato quando pregavate per la mia salvezza

E sì, sputato medicine e qualche altra cosa, ma sai

Dovevo scavalcare la finestra rapidamente, prima che potessero mettere le sbarre


Era il mio amore, ma lei sceglieva la vergogna e voleva diventare normale

Gettai il mio cuore per terra, e credo si spaccò alle mie spalle

Avevo troppe lacrime negli occhi, ma lei si strappò il velo e chiamò con un ululato

Spezzai la scopa e presi un ramo cavalcandolo per volare con loro

Streghe e stronze, furiose e maledette, le mie sorelle erano una tempesta a ciel sereno

Precipitai quando mi trafissi con la paura che sarebbe finito un giorno

Ma lei mi disse che lo ero sempre stata, indomata, e non potevo che essere felice


Oh, forse sono stata ribelle

Davvero non volevo sembrarlo, è che lo sono

Temo di aver tradito le vostre aspettative e infranto le vostre illusioni

E sì, lo rifarei e lo rifarò e qualche altra cosa, ma sai

Dovevo vedere i re per imparare che erano nudi senza saperlo


Come diceva lei…

Ascoltali, perché si tradiranno con le loro stesse parole

Allora potrai sorridere e sapranno di dover temere il peggio

E guardali, perché si tormenteranno con le loro stesse certezze

Allora potrai offrire loro una mano tesa e sapranno di stare strisciando

E gira loro intorno, perché avranno una catena con cui tenderti un agguato

Allora potrai tirarla e si accorgeranno che ci si sono legati da soli e l’hanno dimenticato

E precedili, perché ti inseguiranno pensando di essere loro i cacciatori

Allora tira fuori i denti e lo sgambetto, così potrai ridere quando finiranno nella loro trappola


Oh, forse sono stata sconclusionata

Davvero non volevo sembrarlo, è che lo sono

Temo di aver saltato le spiegazioni e aver già raggiunto le mie conclusioni

E sì, non era uno spettacolo o qualche altra cosa, ma sai

Dovevo fingermi qualcuno che stesse solo recitando mentre infrangevo il lucchetto dell’uscita sul retro




  
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