Film > Il gobbo di Notre Dame
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Autore: Theodore Daisuke    11/05/2023    0 recensioni
L'avevo cancellata sta storia insieme ad un altra ma ho deciso di rispostarla, dopotutto mi ero divertito molto a scriverla. Spero che piaccia anche a voi.
La storia cerca di rispondere a questo quesito: e se Frollo invece di lavorare da solo avesse avuto un potente alleato a dargli una mano? Qualcuno di inimmaginabile?
Genere: Generale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Claude Frollo, Sorpresa
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Turncoat Clopin "Nemmeno io!" il suono derivante dalla frase pronunciata dal peggior nemico dei rom ovvero Frollo ,il quale stava ritto sulla soglia con l'espressione di chi aveva finalmente vinto, non fece in tempo a spegnersi che il numero incalcolabile di soldati che il giudice aveva portato con sè fecero irruzione in quella era la Corte dei Miracoli e che ora sarebbe diventato un luogo abitato esclusivamente dal buio e silenzio. In un lampo tutti i rom furono circondati e poi legati. Non fu per i soldati neanche necessario usare le armi in quanto nessuno si azzardò a resistere. Ogni rom quando si vide avvicinare da un soldato si limitò ad assumere un' espressione disperata e lasciarsi docilmente legare. Anche quello che era stato il rom baro non oppose resistenza. Quest'ultimo aveva come un'espressione assente sul visotanto è vero che qualcuno dei suoi guardandolo pensò che fosse lo shock dovuto alla constatazione di aver ,nonostante i tanti suoi sforzi e sacrifici, alla fine fallito. Eppure non ci fu nessuno che lo guardò accusante, chi gli era vicino gli rivolse uno sguardo tranquillo e benevolo mentre chi era troppo lontano per vedere comunque non disse o fece niente che evidenziasse qualche emozione negativa nei confronti del capo. La voce soddisfatta di Frollo ,il quale aveva appena finito di parlare con l'ex capitano delle guardie ed Esmeralda, si alzò di nuovo "Domani in piazza ci sarà un piccolo falò e siete tutti invitati ad assistervi" e qui chi era stato impegnato a guardare Clopin fu immediatamente distratto da tale frase che lasciava poco spazio ai dubbi, tant' è vero che i visi dei prigionieri assunsero ,tutti, un'espressione che denunciava paura, raccapriccio e qualcos'altro non meglio specificato. Tuttavia nessuno di loro disse nulla. A che sarebbe servito? "Rinchiudeteli" ordinò ancora Frollo ignorando senza pietà l'inutile tentativo di Quasimodo di chiedere clemenza almeno per colei che si era dimostrata sua amica. Le guardie fecero per trascinare via i prigionieri senonchè "Fermi ,disse Frollo bloccando con un gesto della mano il soldato che stava trascinando via Clopin, voglio parlare con lui. Portate via gli altri" qui l'espressione di Clopin cambiò da semi-apatica a fredda anche se gli occhi tuttavia erano pieni di rabbia nonchè un grande desiderio che l'uomo vestito di nero e dai capelli grigi morisse di un male lento e sopratutto doloroso. La sua espressione vacillò leggermente quando la voce di Esmeralda li raggiunse "Clopin!" e questi si limitò solo a spostare gli occhi in sua direzione con un immediato sorriso tranquillo in volto "Clopin ,riprese lei, no..non.." ma fu più lesto lui ad interromperla con voce ferma "Esme, qualsiasi cosa dovesse succedere non credere alle sue parole, non cedere a nessun ricatto" non potè dirle altro perchè la donna fu portata via. I due rimasero soli. Passarono diversi minuti, il tempo perchè i prigionieri venissero portati fuori dal cimitero prima che Frollo rompesse il silenzio "Bene ,disse facendo comparire in una mano un pugnale, direi che hai fatto davvero un ottimo lavoro" e qui l'espressione alquanto ostile di Clopin cadde ,come le corde che lo avevano tenuto legato fino a pochi minuti fa, sciogliendosi in un sorriso complice mentre tale commento usciva dalla sua bocca "Abbiamo lavorato insieme per anni, mio caro giudice. Certo che sono abile, quanti rom sono morti grazie a me prima di arrivare qui a Parigi?" a tale domanda Frollo rispose con un sorriso soddisfatto "Ditemi, siete davvero deciso a volere quella donna per voi?" domandò il più giovane con sguardo indagatore mentre una mano guantata lisciava il pizzetto, la domanda non ebbe risposta in quanto Frollo oscurò leggermente lo sguardo e questo rese chiara la risposta "Non posso darvi torto, è molto bella. Ammetto che non mi sarebbe spiaciuto affatto averla per me o quantomeno passare almeno una sola serata con lei ma era troppo presa dal cavaliere con l'armatura scintillante e con il cervello grande quanto una nocciolina per pensare ad altro." "Pensi davvero che credendoti morto accetterà di essere mia?" domandò leggermente dubbioso il giudice "La conosco bene. Se crederà che sono morto si comporterà lei da capo e penserà al bene della comunità. Se le farete credere che risparmierete tutti in cambio di sè, vedrete che si convincerà. Se non dovesse bastare niente di tutto questo...,disse mentre si massaggiava i polsi, beh, visto che voi alla fine la desiderate soltanto e non siete realmente innamorato, chi vi impedisce di trovare una scusa per rimanere solo con lei in un posto dove nessuno possa sentirla?" qui l'espressione di Frollo mutò bruscamente "Che cosa stai dicendo? Che razza di pensieri sporchi..." "Andiamo, giudice. Come se voi non aveste mai pensato ad una simile alternativa....e non vi piaccia" lo sfidò sorridendo leggermente soddisfatto all'espressione di finto fastidio del giudice, il quale era piuttosto innervosito per come l'altro avesse indovinato le sue intenzioni, tuttavia questi non disse niente "Bene, allora procediamo con l'ultimo atto" completò il gitano togliendosi la tunica e tenendola in modo che la guardia potesse colpirla in un punto vitale. Dopo pochi minuti la tunica era  sporca di sangue. Il giorno dopo la donna chiamata Esmeralda ,dopo aver visto la tunica di quello che era stato il suo migliore amico nonchè padre adottivo, accettò in cambio della salvezza degli altri rom di sposarsi con Claude Frollo. Non seppe mai che tutti loro furono impiccati fuori dalla città. Visse pensando che fosse stata lasciata almeno a loro la possibilità di cercare un altro posto dove vivere. Nessuno la vide mai uscire dal palazzo in cui abitava con il marito, le rare volte che la si vedeva in pubblico era o per assistere ,forzata, alla messa oppure per portare ,spontanea, un mazzo di fiori ,sempre bellissimi e freschi, su una tomba che lei aveva chiesto di far costruire in ricordo del rom che aveva guidato lei e la sua gente per tutti quegli anni. Lo stesso rom che il giorno dopo il matrimonio e l'impiccaggione dei suoi sudditi aveva abbandonato la città per dirigersi altrove. Con un sacchetto pieno di monete d'oro bene appesa alla cintura.     



 
Angolo dell'autore:
Beh, che dire, mi sono divertito a scrivere questa storia, che poi sarebbe anche la prima. Speriamo che vi piaccia. Ho voluto rispondere a questo interrogativo che mi è venuto in mente a questa domanda "E se Clopin lavorasse per Frollo?" il risultato è questo..
per favore fan di Clopin non ammazzatemi per questo!!!      
   
 
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