Hermione non riusciva a dormire, così scese in cucina per bere un po’ di acqua. Sul tavolo c’erano degli avanzi della cena, e Hermione decise di mangiare un po’ di torta di zucca. «Dannazione Ron, mi hai spaventata!», urlò saltando dalla sedia. Non aveva sentito il ragazzo arrivarle alle spalle. «Prendo solo un po’ d’acqua e torno di sopra», rispose Ron. Non la guardava. Quell’allusione a Krum l’aveva ferito molto, e adesso Hermione si sentiva davvero in colpa. «Non riesci a dormire?» «No. Nemmeno tu?», disse Ron. «No…» Il silenzio si protraeva tra di loro. «Ron, io devo chiederti scusa. Fred e George mi hanno detto quello che hanno combinato e…» «Prima ero venuto a dirtelo, ma forse eri troppo occupata a scrivere una lettera per Krum per ascoltarmi!» «Ron, io non stavo scrivendo nessuna lettera… Io e Krum non ci scriviamo dall’anno scorso. L’ho detto solo per ferirti.» «Per ferirmi?» «Si, beh… io pensavo mi stessi prendendo in giro perché tu stai con Lavanda e io non sto con nessuno…» «Io e Lavanda non stiamo più insieme. Ci siamo lasciati prima di partire», la interruppe Ron. «Perché vi siete lasciati?» «Non è importante», disse Ron. Poi si mise una mano in tasca e ne estrasse un pacchetto rosa. «È questo il regalo… insomma, il tuo regalo.» Hermione lo aprì e ne estrasse una collana con un ciondolo a forma di cuore. «Ron, è bellissima…» «Vedi, è una collana speciale. Quando la indossi cambia colore a seconda di come ti senti. Se sei felice il cuore diventa rosso e, se sei triste, diventa bianco. E quando è bianco sprigiona una magia che trattiene la tristezza, così ti sentirai meno triste, e…» Ma non riuscì a terminare la frase perché Hermione gli gettò le braccia al collo e lo baciò. Dopo un istante Ron ricambiò il bacio. Quello era il bacio che aspettava da tutta la vita. Pochi minuti dopo i due si staccarono, rossi in viso. «Sei un idiota», disse Hermione. Poi lo baciò di nuovo.