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Autore: micchan91    17/05/2023    0 recensioni
Au Sterek ispirata appunto al film "il mio grosso grasso matrimonio greco"
Stiles sospirò e affondò di più nel sedile, incrociando le braccia al petto e fissando la strada bagnata dalla fitta pioggia che cadeva ormai da ore. Accanto a lui suo padre stava guidando tranquillamente, ripetendogli quello che gli diceva da quando aveva quattordici anni.
< Devi trovarti una brava ragazza Stiles, sposarti e avere dei figli. Stai diventando vecchio e tra un po' nessuna ti vorrà più > stava dicendo e il ragazzo alzò gli occhi al cielo, sentirsi dire di stare diventando vecchi alla veneranda età di diciotto anni era una cosa che solo i figli dei greci potevano provare. La vita di un greco doveva passare in tre punti fondamentali. Trovare una brava ragazza greca, sposarsela e farci dei figli greci, mangiando poi ciò che lei cucinava finchè non morivi...grasso.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Derek Hale, Sceriffo Stilinski, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La mattina del grande giorno era finalmente arrivata. 
Stiles stava facendo un sogno meraviglioso, pieno di calma, amore e felicità, sogno che venne interrotto da grida disumane provenienti dalla sua stanza. Il ragazzo aprì gli occhi di scatto e balzò seduto col cuore che partiva a razzo e mugolò infastidito quando si trovò davanti venti donne, tutte della sua famiglia, che cercavano di comunicare con lui tramite urletti incomprensibili e raggiungibili solo dall'udito dei cani.
< Si è svegliato lo sposo! > urlò una di loro e Stiles sentì chiaramente altre urla dal piano di sotto, segno che la casa era  più piena del solito.
< Buongiorno > mugugnò Stiles con un sorrisetto, vedendo poi entrare Melissa e Scott e supplicandoli con lo sguardo di fare qualcosa. Solitamente nella sua famiglia la sposa veniva vestita, truccata e acconciata dalle zie, ma lui non era la sposa maledizione!
< Su su, lasciategli almeno il tempo di svegliarsi del tutto > ridacchiò Melissa bonariamente e riuscì miracolosamente a mandarle tutte fuori, chiudendo poi la porta a chiave.
< Prima o poi capirò il tuo segreto, riesci sempre a farti ubbidire da tutti > ridacchiò Stiles mettendo i piedi fuori dal letto per poi venire stritolato in un abbraccio di Scott.
< Non ci credo che ti sposi > mugolò sulla sua spalla e Stiles ridacchiò, dandogli una pacca amichevole sulla schiena.
< E invece...il miracolo è compiuto! > rise, poi si voltò verso Melissa.
< Come regalo di nozze voglio un corso accelerato su come cacciare i miei parenti dalla stanza senza lamentele > disse serio, poi aprì l'armadio e sospirò felice, il suo completo da sposo lo attendeva. 
Alla fine un po' con delle scuse, un po' con l'autorità di Melissa, le grida, gli urletti e i consigli non richiesti rimasero per tutto il tempo della preparazione fuori dalla stanza e Stiles ringraziò mentalmente più e più volte il non essere una ragazza, loro si che vengono stressate nel giorno del matrimonio, senza contare che le fanno vestire come una meringa.
< Stai benissimo > gli disse Melissa alla fine, guardandolo con amore e sistemandogli delicatamente il fiore appuntato alla giacca e Stiles la abbracciò forte.
< Grazie mamma > soffiò bassissimo, sorridendo quando sentì una mano della donna accarezzargli delicatamente i capelli, attenta a non spettinarlo.
< Andiamo ora o faremo tardi > disse staccandosi da lui con gli occhi lucidi e Stiles si voltò verso Scott.
< Dici che riesco a calarmi dalla finestra senza sporcare il vestito? > chiese facendolo ridere, ma Melissa aveva già aperto la porta e una marea di gente era entrata e si era stretta a Stiles, iniziando ad urlare complimenti, a toccarlo e a cercare di sistemare ciò che ritenevano andasse sistemato.
Stiles riuscì miracolosamente ad arrivare alla macchina tutto integro, senza acconciature strane, velo in testa o altre proposte indecenti.
Si lasciò andare ad un sospiro rilassato e quando raggiunsero la chiesa sorrise dolcemente al padre, già lì e rigido come un pezzo di legno.
< Papà > lo chiamò avvicinandosi e sorrise commosso quando lo vide con gli occhi lucidi di emozione.
< Mio figlio si sposa > sussurrò l'uomo quando furono vicini, aggiustandogli delicatamente la cravatta.
< Tua madre sarebbe così fiera di te > aggiunse e Stiles dovette trattenere le lacrime o sarebbe entrato in chiesa con due occhi rossi da far paura. Si limitò a stringere forte suo padre, mugolando un "ti voglio bene" sulla sua spalla. 
< Andiamo dai > sussurrò Noah dandogli il braccio e Stiles ci si aggrappò forte, stava per entrare in chiesa e sposarsi con Derek Hale...sperava solo che non fosse un sogno e che di lì a poco si sarebbe svegliato nel suo letto, tutto solo e triste.
Ma non era un sogno... Derek era già lì ad aspettarlo e gli fece uno dei più bei sorrisi che Stiles gli avesse mai visto fare. Il povero Noah quasi dovette correre per stare al passo del figlio, che come aveva visto Derek aveva accelerato, ignorando i vari parenti sputare dietro di lui per "allontanare il malocchio", ma facendo un grande sorriso alla famiglia di Derek, che per fortuna era stata ampliamente informata di ogni possibile tradizione e stranezza della famiglia di Stiles la prima volta che Noah li aveva invitati  a casa per una "cenetta intima per conoscerci", una cenetta che alla fine aveva contato più di 60 persone. Per fortuna la famiglia di Derek era fantastica, si erano ambientati subito, non avevano giudicato e anzi, sembravano molto felici di stare in quel marasma di gente, loro che per tutta la vita erano stati quasi soli. Stiles non avrebbe mai capito come sia loro che Derek potevano adorare tutto quello, ma era felicissimo che avessero accettato la sua strana e chiassosa famiglia senza battere ciglio.
< Eih > soffiò quando fu vicino a Derek e quello gli prese la mano.
< Eih > soffiò a sua volta.
< Sei bellissimo > si dissero poi nello stesso istante e Stiles storse il naso con aria divertita.
< Io? Ma ti sei visto allo specchio prima di uscire di casa? > ridacchiò, ma Derek non rispose, bloccò semplicemente il fiume di parole che stava per sgorgare dalle labbra del più piccolo con un bacio, staccandosi quando sentì il prete tossicchiare.
< Solitamente il bacio viene dopo > disse bonariamente facendoli arrossire.
< Vogliamo iniziare? > chiese poi ed entrambi annuirono felici.
La cerimonia fu bella, toccante come molti matrimoni sanno essere e Stiles non fece che prendere dei bei respiri per non piangere, fallendo miseramente quando fecero i loro primi passi da uomini sposati, come da tradizione. 
< Per fortuna che non sei truccato > lo prese in giro Derek quando furono nella limousine che li avrebbe portati alla festa e Stiles si strofinò gli occhi arrossati di pianto.
< Avremo solo foto orrende nel nostro album > piagnucolò e Derek si mise a ridere, passandogli delicatamente la mano sulla guancia.
< Esiste photoshop Stiles > gli disse e si trattenne dallo scoppiare a ridere quando il suo neomarito lo guardò offeso.
< La cosa giusta da dire era "non è vero Stiles, sei bellissimo lo stesso anche con gli occhi rossi" > borbottò cercando di fare l'offeso, ma lanciò un urletto divertito quando Derek gli si lanciò addosso per baciarlo.
< Sei sempre bellissimo Stiles, anche con degli occhi da strafatto > ridacchiò quando si staccarono, ridendo ancora più forte quando Stiles gli tirò un pugno giocoso sul fianco. I due continuarono a baciarsi con Derek letteralmente sdraiato su Stiles, a sua volta sdraiato sul sedile, e non si accorsero che la macchina si era fermata e che qualcuno aveva aperto lo sportello finchè non furono interrotti per la seconda volta da qualcuno che tossicchiava alle loro spalle. Si staccarono rapidamente e tentarono di darsi un contegno, fissando con le guance in fiamme il padre di Stiles, Scott e gran parte dei parenti guardarli chi con un sorrisetto, chi sconvolto. 
< Mio nipote è un tipo caliente! > urlò uno degli zii prima che i due venissero fatti scendere tra le esclamazioni di gioia. 
La festa fu esattamente come Stiles e Derek se l'erano immaginata, piena di cibo, chiassosa e allegra. I due non potevano sedersi nemmeno per un istante che venivano chiamati da qualche parente, non potevano rifiutare cibo o un bicchiere di alcolico da nessuno senza che questo iniziasse ad urlare che avrebbe portato male e che Stiles aveva già avuto la fortuna di trovare qualcuno che se lo prendesse, non voleva finire lasciato! 
Derek temette di non riuscire più a respirare per le risate quando per l'ennesima volta la zia di Stiles tentò di infilare l'occhio del coniglio in bocca al ragazzo e rimase ad osservare un uomo fatto e finito, vestito da sposo, correre per tutta la sala ricevimenti urlando come una ragazzina, inseguito da una donna in tacchi alti e vestita in maniera improponibile e piena di pizzi, fiocchi e merletti. Ovviamente alla fine vinse la zia e Stiles tornò accanto a Derek, piagnucolando su quanto gli facesse schifo quella cosa. 
Al discorso parlarono in molti e Stiles finì miseramente in lacrime per la seconda volta quando parlò suo padre, finalmente l'uomo sembrava felice e sereno con il matrimonio, era felice per Stiles e si vedeva...un po' meno per il fatto che non avrebbe avuto nipoti, ma i due sposi avrebbero avuto tempo per spiegargli che il loro prossimo passo era quello di fare richiesta di adozione...una cosa per volta però. Alla fine poi quando Noah diede il suo regalo alla coppia le lacrime di Stiles non facevano che scendere copiose sulle guance.
< Ci hanno comprato una casa > sussurrò Derek leggendo la lettera e Stiles annuì, gettandosi poi tra le braccia del padre. La commozione fu molta, fino a quando Stiles non vide che la casa era letteralmente attaccata a quella del padre.
< Un po' di privacy! Giusto un po'! E' chiedere troppo?! Sappi che la venderò e me ne comprerò un'altra lontana, lontanissima! > esclamò e Derek sospirò divertito quando si scatenò la classica tragedia greca da matrimonio, così l'aveva chiamata Melissa.
Quando finalmente la festa finì stava albeggiando, i vari parenti avevano salutato e rinnovato i loro auguri ed erano barcollati fuori, diretti alle loro case e Stiles e Derek si trovarono seduti sui gradini all'esterno della sala.
< Si può morire per troppo ballo? > mugolò Derek e Stiles sorrise.
< No, ci ho provato anni fa, pensi di morire...ma non muori > ridacchiò massaggiandogli una gamba.
< Andiamo a casa dai... > disse poi alzandosi.
< Non vedo l'ora di togliermi questo vestito di dosso > mugolò stanco e decisamente brillo.
< Oh anche io non vedo l'ora di toglierti questo vestito di dosso > ghignò Derek malizioso, ma quando entrarono a casa fecero giusto in tempo a togliersi le scarpe, la giacca e a slacciarsi la camicia che crollarono sul letto, svegliandosi solo dopo quasi quindici ore, sorridendosi come due sciocchi. 
E quel sorriso se lo stamparono in faccia ogni giorno per i successivi anni, il loro amore più forte che mai soprattutto quando il tribunale diversi anni dopo dal loro matrimonio li aveva chiamati e aveva affidato loro un bellissimo neonato che era stato abbandonato. Sei anni dopo toccava al piccolo Eli andare alla scuola greca.
< Ma papà io voglio entrare negli scout > piagnucolava ogni volta e Stiles gli faceva un sorriso di scuse, conosceva bene la sensazione che si provava.
< Lo so tesoro, ma ti prometto che potrai sposare chi vuoi > gli diceva ogni volta facendolo sbuffare, in fondo a sei anni non gli importava poi molto del matrimonio. 
< Dai andiamo, quando esci da lì ti portiamo a mangiare un gelato > gli prometteva come sempre Derek ed Eli sorrideva felice, prendendo la mano di entrambi i genitori e stringendogliela forte e Stiles e Derek si guardavano per un istante con amore, poi uscivano di casa e come sempre, ogni giorno, puntalissimi, si trovavano faccia a faccia con Noah e tutto il parentame vario che gli faceva un largo sorriso e augurava ad Eli una buona scuola, perchè in fondo Stiles non aveva mai attuato la sua minaccia di vendere casa e prenderla altrove, minaccia che ribadiva ogni volta che i suoi parenti diventavano troppo assillanti, ma Derek sapeva che non li avrebbe mai lasciati per niente al mondo e infondo anche lui iniziava ad affezionarsi a quella vita sempre piena di gente, di urla e di mal di testa, una vita piena d'amore.
< Basta! Vendo casa, stavolta la vendo sul serio! > e fu con questo grido che Derek salì in macchina, ridacchiando e partendo senza Stiles, conscio che al suo ritorno dopo aver portato Eli a scuola li avrebbe trovati ancora così e come ogni volta avrebbe avuto una fantastica scusa per portare Stiles in camera da letto e aiutarlo " a ritrovare la calma". 
< Ricorda sempre Eli, mai contraddire tuo padre, mai > ridacchiò mettendo in moto, ringraziando per l'ennesima volta il destino per avergli fatto incontrare Stiles Stilinski e tutta la sua famiglia.
< Lo so papà, ma guarda che anche tu sei così eh... > borbottò Eli con aria divertita e Derek ridacchiò tra se e se, in fondo a stare coi greci si imparano diverse cose, prima tra tutte litigare...l'importante poi era fare pace.


Angolino dell'autrice
Finalmente l'ho finita! E' stata dura trovare il tempo sia per riguardare il finale del film (che non ricordavo minimamente) sia per scrivere, ma ce l'ho fatta XD
Spero che vi sia piaciuta, in questo periodo sto cercando di trovare almeno dieci minuti per finire tutte le fict in sospeso (e le altre che avevo iniziato e non ancora pubblicato) e spero di finirle tutte in tempi brevi! 
A presto, baci <3
  
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