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Autore: DarkFeiry    13/09/2009    3 recensioni
Kaory stanca dei comportamenti di Ryo va in America e si trova una nuova identità...come farà Ryo a ritrovarla? FanFiction scritta un pò di tempo fa che ora ho deciso di pubblicare anche su questo sito...recensite please...spero che vi piaccia...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Erano le 11.00 quando Ryo scese dall’aereo che lo aveva portato fino a  New York. Il viaggio non era stato dei migliori, come succede spesso a chi ha paura dell’aereo. La decisione di partire era stata così avventata che non aveva nemmeno riflettuto sui pro e contro. Decise che prima di mettersi a caccia di questa persona che lo aveva portato li doveva farsi una bella dormita e doveva riprendersi un po’, non poteva farsi vedere così pallido e mal messo, se questa Unicol lo avesse visto in questo stato sarebbe scoppiata a ridergli in faccia e lui non l’avrebbe sopportato dopo essere stato già superato. Chiese informazioni e si diresse verso l’hotel che gli avevano indicato: il Red Dragon.

Si era alza e si era ritrovata in una casa vuota. Era tardissimo e i suoi coinquilini si erano già dileguati. Si preparò una colazione veloce. Si diresse verso il divano per vedere un po’ di tv. Non doveva andare a lavoro perché oggi era il suo giorno libero. Mentre si sedeva urtò alla sua borsa. Tutto il suo contenuto si riversò a terra “che sbadata, di prima mattina il mio cervello è proprio partito”pensò, mentre raccoglieva le sue cose trovò il foglio con la lista, lo esaminò e decise di andare a trovare Yuri, non aveva voglia di passare la giornata chiusa in casa. Si vestì e uscì. Mentre camminava e guardava la città le venì in mente la città in cui aveva vissuto tutto quel tempo insieme a l’uomo che aveva amato, le tornarono alla mente flash della sua vita con Ryo ed una lacrima le scese lungo la guancia. Si meravigliò di quel pensiero, da quando si trovava a New York aveva pensato a lui pochissime volte dopo aver superato la prima fase del suo trasferimento ed ormai pensava che nella sua vita non c’era più posto per quell’uomo. Si era sorpresa che quel nome scritto su un foglio potesse farle così male. Cercò di liberare la mente dai brutti pensieri ed entrò nell’albergo del suo amico. Era un hotel bellissimo, di lusso ma che non era costosissimo, proprio per quel motivo era così rinomato. Appena entrò si diresse verso la reseption. Yuri era proprio lì, con la sua divisa che lei chiamava da pinguino.
-buongiorno bel pinguino, già a lavoro?-
-buongiorno, grazie per il pinguino, si già lavoro perché uno dei miei aiutanti si è ammalato e non ho trovato nessuno che lo sostituisse. Ma come mai già sei qui? Pensavo che lavorassi e che se non lo facevi avresti poltrito tutta la mattina-
-oggi giorno di riposo e poi non mi andava di passare un giornata in casa, posso rimanere qui a farti compagnia?-
-ma certo la tua presenza è sempre gradita qui, ma l’hai ricevuta l’e-mail?-
-si l’ho ricevuta, grazie- disse Kaori freddamente mentre si dirigeva dietro al bancone e si sedeva su uno degli sgabelli.
-ho capito niente commenti, e forse so anche il perché….-
Parlarono per un po’, mentre la gente andava e veniva e si fecero le 12.00.
Ad un certo punto le porte scorrevoli si aprirono e vi entrò un uomo molto alto con capelli corvini e occhiali da sole scuri, Kaori non aveva bisogno che l’uomo si togliesse gli occhiali, lo aveva già riconosciuto. Si alzò di scatto dallo sgabello e lo fece cadere a terra, si diresse come una furia all’interno della prima stanza che gli capitò.
Yuri rimase perplesso, anzi sconcertato dal suo comportamento ma non poteva pensarci su perché il misterioso cliente era già arrivato davanti a lui.
-Buongiorno signore, benvenuto al Red dragon. In cosa posso esserle utile?- disse Yuri un po’ titubante.
-si, se è possibile vorrei prendere una stanza-
-si ma è rimasta solo una doppia, va bene lo stesso?-
-si certo-
- a che nome devo metterla?-
-Ryo Saeba-
A sentire quel nome Yuri non aveva più perplessità sul comportamento di Kaori, sapeva la storia della sua fuga e adesso che sentiva il nome di quell’uomo capiva perché lei era scappata.
-ssss…sii.ssi…-
-scusi ha qualche problema?-
-n..nnoo nessuno-
Yuri consegnò la chiave a Ryo il quale prese la sua valigia e si diresse verso l’ascensore. Ad un certo punto Ryo tornò indietro, si fermò davanti a Yuri e lo fissò. Yuri aveva le gambe che gli tremavano, forse aveva riconosciuto Kaori e adesso voleva chiedere informazioni e lui cosa avrebbe detto?
-scusi mi può dire a che piano si trova?-disse Ryo
-oo si…primo piano la seconda porta a destra-
-grazie mille-
Appena Ryo fu entrato nell’ascensore Yuri tirò un sospiro si sollievo e disse a Kaori che poteva venir fuori.
-Kaori vieni, via libera ora-
-sicuro?-
-si si sono sicuro-
Kaori uscì dal suo nascondiglio e tirò anche lei un sospiro di sollievo.
-pensavo che mi avesse vista, ma cosa ci fa qui, non riesco a capire- aver visto quel volto l’aveva scombussolata, si sentiva girare la testa. Non riusciva a capire per quale motivo fosse venuto fino là. Aveva un enorme punto interrogativo in testa ma aveva anche un gran tumulto nel cuore. I suoi battiti avevano accelerato e non riusciva ancora  a stabilizzarli. Pensava di essere riuscita a cancellarlo, ma evidentemente non era così.

Entrato nella sua camera Ryo notò che era ben arredata e confortevole e si stupì che il prezzo era così basso per un lusso così. Posò le valige per terra, si tolse la giacca e si sdraiò sul letto. I viaggi in aereo erano insostenibili per lui e ora si sentiva tutto scombussolato. Sperava di dormire un po’ e che al suo risveglio si sarebbe sentito meglio. Nonostante si sentisse stanco non riusciva a prendere sonno, si alzò e andò in bagno per farsi una doccia pensando che lo avrebbe aiutato a sentirsi meglio. Il getto dell’acqua gli provocò una sensazione molto piacevole, ad un certo punto gli rivenne in mente una scena a cui aveva assistito poco tempo prima. Appena entrato nell’hotel aveva visto una ragazza scappare frettolosamente dentro una stanza facendo cadere lo sgabello su cui era seduta. Li per li non aveva dato più peso alla cosa ma ora che ci pensava era come se quella ragazza fosse scappata perché aveva paura di lui, forse si sbagliava ma sembrava proprio così. Cercò di ricordare la fisionomia della ragazza ma ricordava solo i suoi capelli castano-rossi. L’aveva vista solo pochi istanti ed era impossibile ricordarne i particolari. Finito di fare la doccia capì che non aveva sonno e che al doccia era stata sufficiente per rimetterlo in sesto e uscì per fare una passeggiata. Adesso che si trovava immerso nel caos di quella grande metropoli incominciava a meditare sulla sua scelta avventata di venire a cercare una persona che non gli aveva fatto niente di grave, in cuor suo sapeva che quello era solo un pretesto per partire e per cercare Kaori. L’avrebbe cercata e una volta trovata avrebbe messo di mezzo la scusa di quella sweeper. “sono uno stupido” pensò “ancora non riesco ad ammettere che la amo più della mia vita e per venire a cercarla devo avere queste scuse, che razza di idiota che sono”, con questi pensieri nella mente si infilò gli occhiali da sole e si avvio alla ricerca di due persone che in realtà erano un unico corpo e un'unica anima.

Kaori non riusciva ancora a dimenticare il suo volto, l’aveva visto solo un attimo ma era come se fosse rimasta a fissarlo per ore. Era normale, aveva vissuto con lui per tanti anni, come poteva dimenticare il suo volto, e poi non era cambiato per nulla. Quell’incontro l’aveva scombussolata parecchio. Guardò l’orologio e vide che si era fatto tardi, doveva tornare a casa per prepararsi a diventare Unicol. Quell’incarico la stava stressando, erano mesi che cercava di correre dietro un maniaco che ancora non si decideva a farsi vedere. Odiava quando doveva rimanere su un caso per troppo tempo, specialmente quando questo giocava con lei. All’inizio pensava che la donna che aveva ricevuto le minacce si fosse inventata tutto, ma negli ultimi giorni aveva avuto la conferma che questo tipo esisteva veramente. Ora era ancora più motivata a farlo fuori perché odiava quando qualcuno giocava con lei. Tornata a casa c’era già sua sorella ad aspettarla, la salutò ed andò direttamente in camera. Sayuri si era accorta subito della faccia scura della sorella ma non indagò perché sapeva che quando Kaori avrebbe voluto sfogarsi sarebbe andata da lei e le avrebbe detto tutto. Kaori uscì di casa così com’era entrata solo con un saluto, aveva troppe cose che le frullavano nella mente: Ryo, il maniaco, il lavoro, aveva la testa sotto sopra.

Si era ricordato dove abitava la sorella di Kaori e finalmente era arrivato ai piedi del palazzo dopo aver sofferto un po’ per colpa del disorientamento che aveva. Sperava di trovarla li ma allo stesso momento pregava per non trovarla perché non sapeva che cosa le avrebbe detto una volta avuta davanti. Si fece coraggio ed iniziò a salire le scale perché l’ascensore era occupato e poi doveva vedere i nomi scritti sui campanelli perché non ricordava bene il piano dove si trovava Sayuri. Salì i primi gradini e sentì le porte dell’ascensore aprirsi…

…uscita dall’ascensore, Kaory salutò il portiere ed uscì dalla grande porta scorrevole.

Arrivato al piano che cercava Ryo tirò un sospiro e si decise finalmente a suonare il campanello. Sayuri pensava che fosse sua sorella che aveva dimenticato qualcosa ma quando si trovò davanti l’ultima persona al mondo che avrebbe pensato di vedere capì i turbamenti della sorella in un colpo solo.
-ciao Sayuri, bella come il solito vedo, anzi dall’ultima volta sei migliorata, sarà stata la gravidanza…- disse Ryo con un gran sorriso
Da parte sua Sayuri era rimasta imbambolata a guardarlo e non era ancora riuscita a riprendersi dal colpo
-per caso hai visto un fantasma? Faccio questo brutto effetto? Lo so che in questi ultimi tempi sono peggiorato però non pensavo così tanto!!!-
-sc..scusa..mmi è che n..non pensavo che saresti mai venuto qui e s…sono rimasta un po’ sorpresa.-
-capisco..bè non mi fai nemmeno entrare-
-o..oo si scusa entra….prego-
Ryo entrò ed iniziò a scrutare la casa per vedere se vedeva Kaori.
-be cosa ti ha portato qui?-chiese Sayuri immaginando la risposta
-niente di che è che sono venuto a scoprire alcune cose e volevo accertarmene-
-alcune cose del tipo?-
-niente di che-
-ho capito “mi da sui nervi quando vuole fare il misterioso, non lo sopporto” vuoi un caffè?-
-si volentieri-
Si sedettero al tavolo e con le tazze di caffè nelle mani iniziarono a chiacchierare del più e del meno
-allora non mi vuoi proprio dire per quale motivo sei venuto qui?- chiese Sayuri
-va bene posso anche dirtelo, può darsi che mi puoi dare una mano, sono venuto qui perché voglio incontrare Unicol-
A Sayuri si gelò il sangue, “com’è possibile che sa che Kaory è Unicol solo io e Yuri sappiamo la verità”
-Unicol? Chi è?-
-è una nuova sweeper che mi ha soffiato il primo posto nella classifica, pensavo che tu sapessi chi era perché lavora in questa zona…-
-no, mi dispiace ma non ne ho mai sentito parlare-
Dopo alcuni istanti di silenzio che per i due sembrarono interminabili, Ryo si decise a fare la fatidica domanda…
-Sayuri…senti ma Kaori? Non è qui vero?-
-pensavo che vi foste incontrati….-
-no perché avremmo dovuto incontrarci?-
“allora non si sono visti? Perché però Kaory era così scossa?”pensò Sayuri
-no è solo che quando sei arrivato tu, lei era appena uscita di casa-
-capisco, comunque non l’ho vista, dimmi come se la cava da quando è venuta qui?-
-bene, benone, si è rifatta una vita, ora lavora come segretaria di un avvocato molto in vista qui a New York-
-sono contento per lei-
-dimmi la verità Ryo sei qui per quella Unicol o come diavolo si chiama o per mia sorella?-
-te l’ho già detta la mia motivazione-
-ti avverto se la fai soffrire un’altra volta te la faccio pagare cara, quando è arriva qui più di un anno fa era stravolta, adesso che si è tranquillizzata non voglio che tu stravolga di nuovo la sua vita-
-non preoccuparti mi sono già pentito di ciò che ho fatto-
-me lo auguro-
-vedo che ci siamo scaldati su questo discorso, e non voglio finire per litigare e per questo me ne vado…se dovesse venirti voglia di dire a Kaori che mi hai visto dille che se vuole incontrarmi sono al Red Dragon-
Prese la sua giacca ed uscì dalla porta.
Ora che Sayuri aveva sentito dove alloggiava Ryo capiva dove Kaory avesse visto l’uomo.

  
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