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Autore: Justice Gundam    26/05/2023    1 recensioni
Fin dagli inizi, la storia di Golarion è stata colma di tragedie, eventi drammatici e violenza. Questo mondo ha visto innumerevoli civiltà ascendere per poi crollare. Eserciti si sono scontrati in innumerevoli occasioni, e il sangue è stato sparso ovunque in tutto il globo. Ora, nell'Era dei Presagi Perduti, dopo la morte del dio Aroden, si snodano le vicende di coloro che scriveranno un nuovo capitolo nella tormentata storia di questo mondo...
Nella città portuale di Korvosa, la tensione e il malcontento hanno ormai raggiunto livelli insostenibili. Di fronte alla minaccia dell'anarchia, un gruppo di eroi esordienti si riunisce rispondendo al richiamo di una misteriosa sostenitrice. Strane magie e misteriose profezie li mettono sulle tracce di un nemico comune, un percorso che li trascina in una lotta per salvare la città dalla rovina.
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'Era dei Presagi Perduti'
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Pathfinder: La Maledizione del Trono Cremisi

Una fanfiction di Pathfinder scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 17 - Le gallerie degli orrori, Parte 2

 

Il giovane Rilo afferrò saldamente il suo pugnale, lottando con tutte le sue forze contro la sensazione di nausea che si stava impadronendo di lui. Adesso sentiva che i suoi muscoli e la sua pelle, nel punto preso di mira dall'incantesimo di Vreeg, cominciavano a stabilizzarsi... ma ancora non si erano fermati del tutto, e questo interferiva con la sua concentrazione e gli provocava non poco disgusto - l'orrida sensazione che il suo stesso corpo gli si ribellasse.

Majenko, seppur indebolito, continuava a svolazzare attorno al suo compagno, attendendo il momento giusto per balzare addosso a Vreeg... e allo stesso tempo, guardando con timore la figura di Devargo Barvasi, che continuava il suo duello contro Fedra e Runyar. Il nano era intervenuto per dare una mano alla caligni, le cui reazioni si facevano lente per la stanchezza e il veleno che le scorreva nelle vene, e stava cercando di darle una mano a rimettersi in forze, ma il malvivente (che evidentemente era al corrente delle capacità guaritrici di un chierico) concentrava i suoi attacchi su di lui ogni volta che sembrava che il nano stesse lanciando un incantesimo.

In quel momento, Majenko era combattuto tra due impulsi - quello di correre ad aiutare Fedra e Runyar, e cercare di prendersi la vendetta contro Devargo per averlo tenuto imprigionato; e quello di restare ad assistere Rilo... ed evitare il più possibile Devargo, che lui odiava ma di cui aveva una paura terribile. All'inizio, gli era sembrato che Devargo non avesse fatto caso a lui, cosa che lo aveva un po' rassicurato... ma durante la battaglia, aveva avuto più di una volta l'impressione che il Re dei Ragni gli avesse rivolto un breve, brevissimo sguardo che esprimeva rabbia, sadismo e desiderio di vendetta! O era soltanto un'idea che il draghetto si era fatto, e che ora gli stava facendo perdere la concentrazione? Majenko non era più sicuro di cosa stesse vedendo o meno... e la cosa lo destabilizzava. Soprattutto, Majenko temeva che la presenza di Devargo gli impedisse di dare una mano a Rilo quanto avrebbe voluto.

Con un frullo d'ali, Majenko si scansò di lato e cercò di puntare contro Vreeg... ma, per riflesso condizionato, spostò il suo sguardo su Devargo, che stava ancora incalzando Runyar, ferendolo con i suoi tirapugni chiodati. Il nano barcollò ma restò in piedi, mentre Fedra lanciava un pugnale contro Devargo... che l'ex-signore del crimine parò abilmente con un movimento del braccio sinistro. Conun tintinnio, l'arma di Fedra rimbalzò sul tirapugni e cadde al suolo, ma la caligni si fece rapidamente avanti e cercò di attaccarlo di nuovo con la sua daga. Con l'abilità di un veterano, Devargo schivò un primo fendente, ma la caligni provò ad attaccare di nuovo, sferrando un affondo diretto al cuore del Re dei Ragni. Ancora una volta, tuttavia, il suo attacco si rivelò inefficace. Devargo usò i suoi tirapugni chiodati per deviare il colpo, e poi raggiunse Fedra con un diretto appena sotto lo zigomo destro, scaraventandola a terra con un breve grido di dolore, e aprendole un taglio sulla guancia.

"Hah! Ti ricordavo più abile di così, marmocchia!" esclamò Devargo. Tirò un calcio a Fedra mentre quest'ultima era a terra, e Fedra grugnì e cercò di allontanarsi e prendersi il tempo che le serviva per rialzarsi. Ma Devargo non aveva intenzione di darle tempo, e continuò il suo attacco. "Non sai con quale ansia ho atteso il momento in cui te l'avrei fatta pagare per tutto!" esclamò, mentre con un altro calcio faceva sobbalzare la caligni. Cercò di attaccarla di nuovo, ma questa volta Runyar riuscì ad intervenire e scagliò un dardo dalla sua balestra, mirando alla testa del criminale. Quest'ultimo si accorse in tempo del tentativo e si scansò, facendo sì che il quadrello sibilasse vicino al suo orecchio... e si piantasse nella schiena del golem carogna di Rolth, affondando nelle carni necrotiche senza fare alcun danno vero e proprio.

"Non ti preoccupare, mi occuperò anche di te!" esclamò Devargo. Si lanciò all'attacco contro il nano chierico, e cercò di colpirlo con un tremendo pugno, costringendo Runyar a difendersi alzando di scatto la sua balestra ed intercettando il colpo. La balestra gli sfuggì di mano, atterrando con fragore poco più indietro, vicino al punto dove Krea e Kostur stavano combattendo contro il mezzo-ogre. Devargo non perse tempo e scattò verso Fedra per colpirla con un altro calcio, in modo che non riuscisse a rialzarsi... e poi lanciò un coltello verso Runyar, colpendolo al braccio sinistro proprio mentre quest'ultimo si apprestava a recuperare la sua arma. Con un'esclamazione di rabbia e dolore, Runyar si ritirò, e cercò di pensare ad un incantesimo da lanciare prima che Devargo riuscisse a sopraffarli entrambi...

 

oooooooooo

 

"Heheee! Padrone sarà molto contento quando io portare lui la tua testa!" esclamò Testadicavolo, mentre avanzava minaccioso verso Krea, che cercava in qualche modo di tenerlo a bada con il suo stocco. La giovane magus era riuscita a mettere a segno qualche affondo... ma la pellaccia sorprendentemente coriacea del mezzo-ogre e il suo strato di grasso che lo proteggeva come una sorta di corazza facevano sì che anche quei colpi andati a segno non avessero più di tanto effetto sul bestione. La ragazzina schivò un poderoso pugno da parte del crudele guardiano, poi rispose con un fendente che raggiunse la gamba sinistra di Testadicavolo e lo fece barcollare per un istante... ma si trattò soltanto di un attimo, e il mezzo-ogre riprese immediatamente il suo attacco.

Kostur, da parte sua, si teneva attentamente fuori dalla portata di Testadicavolo e cercava di logorare lentamente le sue difese, studiando al tempo stesso il modo in cui il carceriere si muoveva per determinare i suoi punti deboli e capire quando fosse il momento di sferrare un attacco decisivo. Ma gli appariva chiaro che la sua compagna non avrebbe potuto reggere troppo a lungo l'assalto del mezzo-ogre... Era il caso di inventarsi qualcosa in fretta per darle una mano.

L'agilità di Krea non avrebbe potuto durare per sempre... e infatti, pochi attimi dopo, la giovane barcollò e perse l'equilibrio per un istante dopo aver schivato un colpo del suo avversario. Con un ghigno idiota, Testadicavolo approfittò subito di quel breve momento di debolezza e sferrò un pugno tremendo con il braccio sinistro, raggiungendo Krea a metà tra il torace e l'addome, con abbastanza forza da scaraventarla a diversi metri di distanza! La giovane strabuzzò gli occhi e sputò un po' di sangue prima di schiantarsi a terra stordita e dolorante, e per qualche istante non riuscì a fare altro che restare distesa a cercare di riprendersi. Afferrò nuovamente il suo stocco e cercò di rimettersi in guardia, mentre il bestione deforme si avventava su di lei con intnti omicidi...

Almeno finchè una frusta non si avvinghiò attorno alle sue caviglie rigonfie.

Testadicavolo emise un mugolio indistinto quando Kostur tirò verso di sè e fece inciampare il carceriere, che finì a terra con un tonfo sordo e cercò immediatamente di liberarsi. "Uuuuuh! Pelleverde ha fatto inciampare me! Imbroglione! Così non vale!" esclamò, e afferrò saldamente la frusta per trascinare Kostur verso di sè. Il mezzorco si era aspettato una mossa simile, e si lasciò tirare per un breve tratto... poi stappò una piccola fiala e bevette d'un fiato il liquido rosso acceso che conteneva. Immediatamente, i suoi muscoli già sviluppati crebbero e diventarono ancora più robusti, al punto che riuscì a tenere testa all'animalesco mezzo-ogre in quel mortale tiro alla fune. Krea ebbe il tempo di rialzarsi e rimettersi in guardia, per poi lanciare uno dei suoi incantesimi preferiti.

"Grazie, Kostur! Ed ora... Stretta Folgorante!" esclamò la maga-spadaccina. Toccò la lama del suo stocco con la punta della dita, e l'arma venne circondata da un'aura di scariche elettriche azzurre che emettevano un pungente odore di ozono... poi, con un affondo, raggiunse Testadicavolo ad un fianco proprio mentre quest'ultimo si stava rialzando, e la scarica elettrica penetrò nel corpo sgraziato del carceriere e gli strappò un feroce ringhio di dolore! Testadicavolo si abbattè di nuovo al suolo, ululando e tenendo il punto colpito.

"Bel colpo, signorina. Ora ci penso io." rispose Kostur. Con abilità, l'investigatore usò la sua frusta per legare tra loro ancora più strette le caviglie dell'avversario... e mentre Testadicavolo era ancora stordito per la scarica elettrica, Kostur si tirò fuori una corda dallo zaino e gli afferrò saldamente i polsi, in modo da legarli assieme ed impedirgli di fare altri danni.

"No! Fermo! Lasciare me!" si lamentò il mezzo-ogre, cercando di dibattersi.

"Spiacente, non posso ascoltarti." rispose prontamente Kostur, per poi rivolgersi a Krea. "Presto, signorina! Vai a dare una mano agli altri, temo che per loro non stia andando bene come per noi!"

Krea prese una fialetta di pozione curativa e la tracannò d'un fiato, in modo da riprendere almeno un po' le forze. "Vado subito!" esclamò, per poi afferrare strettamente il suo stocco e correre in aiuto del fratello minore...

 

oooooooooo

 

Orik imprecò mentre cercava di sferrare un altro colpo, che rimbalzò sul braccio teso del golem carogna senza fare danni apprezzabili. L'altro braccio del golem, quello tatuato, era sempre lì, quasi a portata ma troppo lontano per essere raggiunto. Se solo lui e Verik fossero riusciti a tenere fermo quell'ammasso di cadaveri ricuciti, forse avrebbe potuto prendere il braccio del golem con un colpo di spada, ma così, il costrutto restava un bersaglio troppo difficile.

"Non riesco a raggiungere la spalla e tagliargli via il braccio..." disse il mercenario. Orik si piazzò accanto al fratello, proteggendo sia lui che sè stesso con il suo ampio scudo. "Verik, se hai qualche idea di come facciamo a sistemare questo bastardo, io sono tutto orecchie."

Verik scagliò una freccia dal suo arco e infilzò il torace del golem, ma l'unico effetto che ottenne fu di decorarlo con una freccia che attraversava quasi da parte a parte il torace del costrutto. Non avendo nessun processo vitale nè recettori del dolore, il golem carogna non cambiò nemmeno espressione e continuò ad avanzare. Un tremendo pugno si abbattè sullo scudo di Orik, con abbastanza potenza da ammaccarlo... ma Orik non attese il colpo successivo e si scagliò contro il golem putrescente con tutte le sue forze, spingendolo via con il suo scudo. Per quanto resistente fosse il suo corpo artificiale, il golem non riuscì a reggere ad un attacco così improvviso e perse l'equilibrio, finendo a terra con un tonfo. Cercò immediatamente di rialzarsi e riprendere lo scontro, senza perdere un colpo... ma un'altra freccia dall'arco di Verik lo raggiunse, inchiodando la mano del braccio tatuato contro il terreno. Ovviamente, il mostro non fece un lamento, ma cominciò immediatamente a cercare di staccare la mano dal terreno, con la freccia ancora piantata.

Orik non era tipo da farsi sfuggire quell'occasione. Con un cenno di ringraziamento al fratello minore, il mercenario sollevò la spada e la abbattè con tutte le sue forze sul golem, mirando alla giuntura tra spalla e torace. La lama penetrò nella carne marcia, tranciandola e spaccando ossa, ma il costrutto era così solido che non bastò quell'unico colpo a separare l'arto dal resto del corpo. Il golem barcollò, ed Orik tentò un secondo attacco, mirando con precisione al punto che aveva appena colpito. Questa volta, il colpo andò a segno senza errori, e la lama fendette le carni del golem carogna e separò il braccio tatuato dal resto del corpo! L'arto cadde sul pavimento ricoperto di polvere, e Verik provvide immediatamente a metterlo al sicuro per evitare che venisse calpestato nella furibonda mischia.

Il golem carogna, non essendo in grado di sentire dolore, si era rimesso in piedi rapidamente e aveva cercato di tornare all'attacco, usando il braccio che gli restava per afferrare Orik per la gola, sollevarlo di peso e scagliarlo via con forza sovrumana. Il mercenario di Riddleport grugnì di dolore e si schiantò contro un tavolo vicino, ma cercò di rimettersi subito in guardia. Raccolse rapidamente la spada che gli era caduta, e si alzò tenendo lo scudo alzato davanti a sè... e Verik intervenne rapidamente, trafiggendo il torace del costrutto con la sua lancia. Il golem carogna si dibattè per liberarsi e cntinuò ad avanzare, trascinandosi lungo l'asta dell'ex-sergente per cercare di raggiungerlo... e con un'esclamazione di spavento, Verik mollò la sua arma, e il golem, appesantito dalla lancia che era rimasta nel suo corpo, barcollò e perse l'equilibrio. Riuscì a tenersi in piedi e continuò ad avanzare verso i fratelli Vancaskerkin, incurante dei danni subiti... ma i suoi movimenti si erano fatti più lenti ed impacciati. E senza un braccio, non era più la minaccia che era poco prima.

"Certo che questo affare è resistente." commentò Orik, mentre Verik afferrava il suo arco  e incoccava una freccia. Il minore dei due fratelli scagliò due frecce, mirando alle gambe e alle ginocchia del golem. Anche se il costrutto non era in grado di sentire dolore, erano comunque dei punti deboli... e infatti, quando una delle frecce andò a segno appena sopra il ginocchio destro, il golem incespicò e cominciò a camminare con difficoltà. "Ma non credo proprio possa reggere al nostro gioco di squadra. Bel colpo, fratellino!"

"Cerca di tenerlo occupato, Orik. Io lo terrò sotto tiro." propose Verik. Orik annuì e si fece avanti, muovendosi con rapidità per schivare i poderosi colpi del costrutto e attaccare quando quest'ultimo era scoperto. Non essendo dotato di intelligenza, il golem carogna non era in grado di accorgersi di quando il suo avversario stava usando qualche trucco - e Orik riuscì a schivare abbastanza facilmente il colpo successivo, per poi immergere la spada fino quasi all'elsa nel fianco dell'essere artificiale prima che questo potesse reagire. Orik estrasse rapidamente la spada dalle carni rigide dell'orrido costrutto e si allontanò per non farsi colpire... e nello stesso momento, Verik scagliò un'altra freccia contro l'altro ginocchio del mostro. Il dardo trafisse l'arto ricucito del golem, limitando enormemente la sua mobilità, e Orik scivolò alle spalle del costrutto e affibbiò un colpo alla base del collo. Si sentì un agghiacciante rumore di ossa che si rompevano... e il golem barcollò pericolosamente in avanti, la testa che penzolava in maniera innaturale, il braccio rimasto che ancora fendeva l'aria alla cieca, in cerca di vittime. Verik incoccò un'altra freccia e colpì il golem alla testa, con abbastanza potenza e precisione che quel po' che teneva la testa del costrutto attaccata al corpo cedette e si staccò!

Orik represse un brivido di disgusto quando la testa del golem si schiantò a terra e il cranio si aprì, facendo uscire qualcosa di rosso e denso che doveva essere il suo cervello ormai morto. Il corpo decapitato del golem si allontanò a scatti... e infine crollò a terra inerte, ponendo fine a quello scontro snervante.

Con prudenza, Orik e Verik si avvicinarono al golem ormai inerte, e il minore dei due fratelli afferrò la lancia ancora immersa nel corpo della cosa. Dopo che si furono assicurati che il golem fosse davvero sconfitto, Verik puntò un piede contro il costrutto abbattuto e recuperò la sua arma. Poi, i due fratelli si scambiarono un cenno di assenso e si precipitarono ad aiutare i loro compagni.        

 

oooooooooo

 

Vreeg imprecò quando Rilo ridusse di colpo la distanza e sollevò una mano avvolta da un turbine di fiamme nere, per poi abbatterla su di lui! Il derro negromante riuscì a fare un passo indietro ed evitare gli effetti peggiori di quel colpo... ma si sentì comunque pervadere da una strana sensazione di debolezza quando la mano del ragazzino passò a pochi centimetri dal suo volto.

Con un ringhio, Vreeg cercò di indietreggiare e di lanciare un altro incantesimo Raggio Rovente... ma pur indebolito dall'attacco precedente e dall'incantesimo Sblocca Carne che gli era stato lanciato contro, Rilo riuscì a tenere sotto pressione il vile derro e superò abilmente la sua guardia, sferrando un fendente con il suo pugnale che raggiunse Vreeg appena sotto le costole. Majenko continuò l'assalto, raggiungendo la spalla di Vreeg e mordendolo ferocemente, al punto da costringerlo a mollare il pugnale che stringeva nella mano.

"Raaaaargh!" Vreeg lanciò un grido di dolore ed isteria e balzò indietro, evitando una ferita più grave, ma perdendo l'incantesimo che stava per lanciare. Sibilando malignamente, il derro negromante alzò una mano e si circondò di uno scintillante scudo di energia semi-trasparente, scoraggiando il giovane stregone dal tentare un altro attacco. "Tu... tu... chi diavolo sei? Come... come diavolo hai fatto?"

"Non mi sottovalutare, mostriciattolo..." mormorò Rilo. Finalmente l'effetto di Sblocca Carne cessò, e i muscoli e la pelle del ragazzo tornarono normali, riattaccandosi alle ossa come se niente fosse successo. "Abbiamo affrontato... criminali ben peggiori di te e del tuo capo!"

"Hah! Ho i miei dubbi! Che la mia magia mi sostenga, e il mio corpo pesi come una piuma! Volo!" sghignazzò Vreeg. Con un rapido gesto della mano, il derro negromante lanciò un altro incantesimo... e un istante dopo, i suoi piedi si staccarono dal suolo. Prima che Rilo potesse fermarlo, Vreeg si librò in volo e infilò una mano nella sua sudicia tunica, da cui estrasse un pugno di ossa. "Ed ora, vediamo come te la cavi contro i miei amichetti! Hyahahahahaaa!"

Allarmato, Rilo fece un passo indietro... e le ossa toccarono terra, scomparendo in uno sbuffo di polvere grigiastra che poi si raccolse rapidamente e si rapprese, come plasmata da mani invisibili. Nel giro di due secondi, tre orride creature non-morte erano apparse nel punto in cui Vreeg aveva lanciato le ossa: uno scheletro armato di una scimitarra arrugginita, un goblin mezzo putrefatto con i denti trasformati in zanne acuminate, e uno zombi dalla pelle grigiastra, vestito di abiti luridi e stracciati. Senza la minima esitazione, i non morti appena evocati brancolarono verso Rilo e Majenko, che furono costretti ad indietreggiare.

"Ah! Maledizione..." esclamò il ragazzino, e lanciò un breve grido di dolore quando lo scheletro sferrò un fendente con la sciabola, ferendo Rilo ad una spalla. I due zombi si fecero avanti, cercando di afferrare Rilo e Majenko con le loro mani putride... e il giovane stregone si rese conto che era troppo vicino a loro per usare un incantesimo senza essere aggredito!

Con un gesto disperato, Rilo cercò di colpire lo zombi più grande con il suo pugnale, mirando al collo del non-morto. Il fendente andò a segno, ma l'arma si rivelò troppo piccola per infliggere un danno significativo, e il morto vivente continuò ad avanzare senza intoppi pur con la gola tagliata. Lo scheletro incalzò, sferrando un altro fendente che graffiò la guancia di Rilo... ma quando quel mucchio di ossa sollevò l'arma per attaccare di nuovo, il ragazzino riuscì a colpirlo con un calcio, costringendolo ad indietreggiare e rompendogli alcune costole. I due zombi cercarono di attaccare di nuovo...

Ma all'improvviso, una boccetta di acqua benedetta cadde dall'alto e si infranse sulla testa dello zombi, cospargendolo del liquido sacro che cominciò immediatamente a sciogliere le sue carni necrotiche! Lo zombi emise un verso inarticolato e crollò al suolo, riducendosi ben presto in un mucchietto di materia putrescente... e Rilo alzò lo sguardo per vedere Majenko che sorrideva con aria sollevata, tenendo tra le zamptte un'altra boccetta di acqua santa.

"Majenko chiede scusa, padron Rilo!" esclamò giovialmente il draghetto. "Majenko preso tua acqua santa per dare una mano!"

"Nessun problema... attento, Majenko!" esclamò il giovane Varisiano, sgranando gli occhi allarmato quando vide Vreeg che puntava un indice contro il suo amichetto. Con un ghigno atroce, il derro scagliò un altro incantesimo Raggio Rovente, puntando dritto contro Majenko...

Il draghetto sgranò gli occhi allarmato e chiuse le ali di colpo, eseguendo un disperato tentativo di sfuggire a quel raggio infuocato...

E riuscì ad evitarlo per un pelo, anche se sentì il caore periferico del Raggio Rovente che gli scottava il fianco. Nel panico, Majenko mollò la seconda ampolla di acqua santa, che si infranse sul pavimento senza fare nulla ai non-morti, che avevano ripreso ad avanzare verso Rilo...

Ma lo scheletro non ebbe il tempo di attaccare di nuovo. Verik intervenne appena in tempo, piantando la lancia nel cranio del non-morto con abbastanza foga da farla uscire dal lato opposto... mentre Orik si lanciava contro il goblin zombi e calava un devastante fendente che aprì in due il cranio del mostriciattolo!

"No! I miei zombi!" stridette Vreeg.

"Orik! Verik! Ragazzi, grazie mille! Cominciavo a vedermela brutta..." esclamò Rilo con un sospiro di sollievo. I due fratelli fecero un cenno di assenso, e Verik si voltò di scatto verso Vreeg, incoccò una freccia e la scagliò mirando dritto al cuore del derro. Era un colpo perfetto, ma la freccia si infranse sullo scudo energetico che Vreeg aveva alzato attorno a sè, e il derro, con un sibilo, cercò di volare dall'altra parte della sala per proseguire il suo attacco a distanza. Verik scoccò un'altra freccia, ma anche questa mancò il bersaglio e si infranse sul muro.

"Che voi siate maledetti!" esclamò Vreeg, cominciando seriamente a temere per la sua vita. "Non crederete certo di cavarvela così, vero?"

"Veramente... pensavamo di cavarcela in quest'altro modo!" esclamò Rilo, alzando le mani per lanciare un altro incantesimo. "Ora... che le ombre ti tolgano le forze! Raggio di Indebolimento!"

Il giovane stregone fece partire un fascio di luce nera dal palmo della sua mano che oltrepassò lo schermo di energia di Vreeg e raggiunse il derro, risucchiandogli rapidamente le forze. Vreeg sgranò gli occhi e fece una smorfia di sorpresa mentre sentiva le energie che fuggivano via dal suo corpo. Nella confusione del momento, Vreeg perse quota e diede a Rilo e ai fratelli Vancaskerkin la possibilità di attaccare. Con un abile fendente, Orik costrinse il derro a scansarsi rapidamente di lato, dove Verik aspettava il momento giusto per colpire.

Con un ringhio infastidito, Vreeg si girò in direzione del Vancaskerkin più giovane e riuscì ad intercettare la punta della lancia con il suo scudo energetico. Cercò di fluttuare indietro... ma Rilo riuscì a sferrare un attacco, saltando e usando il suo pugnale per mandare a segno un abile fendente! Vreeg strinse i denti per il dolore... e Orik lo colpì con il piatto della sua spada con tutta la sua forza, tirandolo giù e facendolo schiantare con violenza contro un muro!

"Bel colpo, Orik!" esclamò Verik, per poi raggiungere il vile derro, stordito a terra, e puntargli la lancia alla gola. "Tu resta fermo lì! Credo che tu abbia un bel po' di domande a cui rispondere!"

Vreeg strinse i denti e sputò un po' di sangue in direzione di Verik, per esprimere il suo disprezzo. "Ugh... M-merda... non... non crederete certo che... finisca così, vero?" sibilò.

"No, infatti finirà con la tua testa che rotola dalle tue spalle se cerchi di fare qualche cazzata." rispose Rilo, la lama del suo pugnale puntata verso la gola del derro, che emise un'esclamazione strozzata e cercò di ritirarsi... ma a quel punto, non aveva alcun posto dove andare. Majenko scese giù spiegando le ali e atterrò vicino al viso di Vreeg, tenendo sfoderati i suoi piccoli ma acuti artigli.

Immediatamente, ogni traccia di baldanza scomparve dal comportamento di Vreeg, che impallidì e cominciò a balbettare. "Ah... ehm... i-i-io... po-potremmo... di-discuterne insieme, no-non pe-pensate che... che... sarebbe conveniente... sia... sia per voi... che per me?" affermò, mentre si guardava attorno alla ricerca di una via di fuga... che non sembrava esserci da nessuna parte. Per tutta risposta, Majenko affondò lievemente i suoi artigli nel volto del derro, che emise un verso strozzato e cominciò a sudare come sotto il sole cocente!

"Secondo me, dovresti pensare a quello che conviene a te, mostriciattolo. Noi siamo già a posto." rispose Orik con sarcasmo.

Un'esclamazione di sorpresa e dolore interruppe il confronto, e Rilo riconobbe la voce di Fedra, ancora impegnata nel suo duello con Devargo. La caligni si stava battendo con vigore, ma anche Devargo era molto migliorato dall'ultima volta, e questa volta era lui che stava avendo la meglio. Nonostante la rabbia che provava verso chi aveva provocato il crollo del suo piccolo impero criminale, il Re dei Ragni si batteva con fredda determinazione e senza perdere la testa, e questa volta Fedra stava avendo dei seri problemi a superare la sua guardia.

"Heh. Ma come, tutto qui quello che riesci a fare?" esclamò Devargo, parando un altro affondo della daga di Fedra. "Non eri così fiacca, quella volta che mi hai battuto sulla MIA nave!"

Devargo sferrò un pugno diretto al volto di Fedra, che piegò la testa da un lato appena in tempo per evitarlo. Ma il tirapugni chiodato le si piantò ugualmente nella spalla destra, e Fedra strinse i denti per il dolore e barcollò all'indietro, indebolita dalla perdita di sangue e dal veleno. Cercò di sferrare un altro fendente con la sua daga, ma i suoi riflessi erano rallentati, e Devargo riuscì a schivare il colpo, spostarsi alle sue spalle e colpirla di nuovo, questa volta in mezzo alle scapole.

"No! Fedra!" esclamò Rilo. Il giovane stregone cercò di intervenire lanciando un incantesimo Missile Magico, che creò due dardi di energia che raggiunsero Devargo ad un fianco e ad una spalla. Il malvivente ringhiò di dolore e fu costretto ad interrompere il suo attacco a Fedra, e Rilo sfoderò nuovamente il suo pugnale incantato, dimenticandosi del tutto di Vreeg e lanciandosi contro Barvasi.

"Padron Rilo!" esclamò spaventato il piccolo Majenko.

"Hey, aspetta!" esclamò Orik. "Quel tizio è troppo forte per te!"

"Dannato moccioso..." ringhiò Barvasi. Con abilità, il malvivente evitò un paio di fendenti sferrati in fretta e furia dal ragazzino e lo atterrò con un poderoso calcio al torace. Con un grugnito, Rilo si abbattè al suolo, e Devargo gli fu rapidamente addosso per cercare di finirlo.

Majenko sgranò gli occhi per l'orrore, vedendo il suo carceriere che si avventava sul ragazzino che lo aveva salvato. In quella frazione di secondo, il draghetto ebbe l'impressione di rivivere tutti i momenti in cui Devargo gli aveva fatto del male. I giorni in cui era costretto a restare in quell'angusta gabbia, a fare da fenomeno da baraccone per gli ospiti del malvivente; i giorni in cui era stato costretto a restare senza cibo, ridotto a mangiare mosche e zanzare per non svenire dalla fame; e tutte le volte in cui Devargo lo aveva percosso e maltrattato perchè Majenko non era stato in grado di eseguire i suoi ordini.

E ora... ora quell'uomo stava per aggredire il giovanotto che lo aveva salvato...

Tutti i suoi istinti gli gridavano di allontanarsi da quell'uomo. Che era più grande di lui. Più forte. Che lo avrebbe schiacciato. Che Devargo lo avrebbe sempre perseguitato, che sarebbe stato per tutta la vita sotto il suo controllo, e che qualunque cosa Devargo decidesse, Majenko non avrebbe potuto fare nulla, soltanto chinare il capo ed accettare che le cose stavano così...

...

No.

Adesso Devargo stava minacciando il suo amico. Gli voleva sottrarre una delle persone che gli avevano fatto intravedere la speranza di una vita migliore.

Basta fare il bravo animaletto.

Majenko serrò gli occhi e prese la sua decisione.

Doveva combattere. Doveva spezzare la catena invisibile che lo teneva prigioniero di Devargo. Doveva proteggere il suo amico.

"RAAAAAAAAARGH!"

Devargo stava per calare un colpo terribile su Rilo, quando un acuto grido di battaglia lo costrinse ad alzare la testa... e venne accolto da un furioso Majenko che gli atterrò sulla faccia come un pipistrello impazzito, sferzandolo con i denti e le unghie! Il Re dei Ragni lanciò un ringhio di rabbia e paura, che si trasformò in dolore quando il draco domestico cominciò a sfogare tutto il desiderio di vendetta che aveva accumulato nel corso della sua prigionia, e che solo ora aveva l'opportunità di sfogare!

Majenko si aggrappò saldamente al suo bersaglio e cominciò a graffiargli la faccia con i suoi artigli, lacerando la pelle fino quasi all'osso. Devargo urlò per il dolore quando un fendente ben piazzato lo colpì all'occhio sinistro, rendendolo inutilizzabile, e un altro gli fece un lungo sfregio sul setto nasale... e un attimo dopo Majenko lo azzannò sulla fronte appena sopra il sopracciglio destro, facendo scorrere rivoli di sangue lungo il volto del malvivente. Accecato dal sangue, dal dolore e dall'occhio compromesso, Devargo indietreggiò e cercò disperatamente di strapparsi Majenko di dosso... ma così facendo diede a Fedra tutto il tempo di cui aveva bisogno per rialzarsi, afferrare saldamente la sua daga e tornare alla carica, non prima di aver rivolto un cenno di ringraziamento a Rilo. Il ragazzino Varisiano si alzò da dove era caduto... giusto in tempo per vedere la sua compagna di squadra che scattava verso Devargo e gli conficcava la daga nel fianco, proprio sotto le costole!

Il Re dei Ragni crollò in ginocchio agonizzante, ancora aggrappato al draghetto che gli stava lacerando il volto... e Fedra estrasse lo spadino dalle sue carni solo per sferrare un altro micidiale affondo, questa volta colpendo il cuore del suo bersaglio. Fu il colpo decisivo, e Devargo, dopo un paio di secondi di resistenza, si afflosciò a terra, esalando l'ultimo respiro pochi istanti dopo, mentre una vasta pozza di sangue si allargava sotto di lui.

Solo quando fu sicuro che il suo aguzzino fosse morto, Majenko allentò la presa sul volto di Devargo, ormai ridotto ad una maschera di tagli e lacerazioni. Il draghetto svolazzò all'indietro, la bocca e gli artigli inzuppati del sangue di Devargo, e riprese fiato, quasi non osando credere che la persona che aveva odiato e temuto più di chiunque altro al mondo fosse finalmente morta. In un attimo, Rilo fu al fianco del suo piccolo amico alato, controllando ansiosamente che non fosse rimasto ferito.

"Majenko! Stai bene? Accidenti, Majenko, ti rendi conto che hai fatto una pazzia?" esclamò il giovane stregone. "Potevi... potevi farti ammazzare!"

"Anche padron Rilo... ha fatto una pazzia, no?" chiese retoricamente il draco domestico, non appena ebbe di nuovo abbastanza fiato nei polmoni per rispondere. "Attaccare Devargo così... tu non sei atletico come sorella Krea, no?"

"Ha... ha ragione, Rilo! Non... non è stata una mossa molto saggia gettarsi a testa bassa contro quel Devargo." rispose Fedra ansimando. La caligni fece un piccolo sorriso mentre si tamponava una fila di ferite da punta sulla spalla, in un punto dove il tirapugni chiodato di Devargo l'aveva raggiunta. In quello stesso momento, Krea aveva raggiunto il fratello minore e stava controllando che stesse bene, mentre Kostur e Runyar si occupavano di verificare che il mezzo-ogre catturato fosse stato legato per bene, e poi passava a verificare che anche Vreeg fosse neutralizzato. "Dì un po', Rilo, come ti è saltato in mente di..."

Fedra non ebbe il tempo di finire la domanda.

"Ma cos...? Hey! Vieni qui, piccolo bastardo! Subito!" esclamò Runyar nel momento in cui Vreeg sgusciò via dalla sua presa e gli sputò in faccia, accecandolo per un istante che il derro non si fece problemi a sfruttare a suo vantaggio. Kostur si mosse rapidamente per fermarlo e cercò di agguantarlo con la sua frusta, ma Vreeg riuscì a scansare l'arma e si infilò agilmente tra i sorpresi agenti della corona, riuscendo a guadagnare l'uscita!

"Accidenti, quello ci scappa!" esclamò Verik. "Presto, andiamo ad acchiapparlo!"

Orik e Kostur furono i primi ad inseguire, e si precipitarono fuori dalla stanza nel frenetico tentativo di raggiungere Vreeg. Ma il derro si accorse subito del loro tentativo e afferrò una pietra del tuono che teneva attaccata ad una delle sue bandoliere, per poi lanciarla verso i suoi inseguitori. La pietra si spezzò con un fragore assordante all'impatto con il terreno, costringendo il mercenario e l'investigatore a fermarsi e a tapparsi le orecchie per il dolore di quel suono violento ed improvviso. Con un ghigno, Vreeg si tolse un altro piccolo oggetto dalla bandoliera, questa volta un bastoncino non più grande di un ramoscello, lo spezzò e ne lanciò i pezzi dietro di sè... e dalle due metà si levò una fitta coltre di fumo che invase rapidamente il corridoio, precludendo la vista a chiunque si trovasse dall'altra parte. Soddisfatto di essere riuscito a guadagnare abbastanza tempo, Vreeg si intrufolò tra i passaggi più ristretti, raggiungendo la sua stanza e prendendo con sè il suo libro degli incantesimi, poi cominciò a chiamare a gran voce gli altri derro.

"Hey! Hey, voi, dannati scansafatiche! Alzate i vostri culi da dove li avete e venite a darmi una mano! Subito!" esclamò, e già si stava infilando nuovamente nel passaggio che portava all'uscita, in modo da porre quanta più distanza possibile tra sè e il gruppo di agenti del Trono Cremisi. Normalmente, i derro sarebbero corsi subito a dargli una mano, temendo una punizione da parte di Rolth (o, in questa occasione, di Devargo) se si fossero attardati... ma questa volta, nonostante il tempo che scorreva, Vreeg non sentì arrivare nessuno.

"Hey! Hey, teste di merda, mi avete sentito? Venite subito qui, o vi faccio gettare tutti in pasto al nostro otyugh! Sbrigatevi!" provò a gridare e a minacciare ancora, restando ben nascosto nel corridoio in cui si trovava... ma ancora niente. I derro sembravano essersi volatilizzati.

In compenso, qualcun altro arrivò all'imboccatura del corridoio.

"Ciao. Sei tu quello che ha fatto quello scherzo a mio fratello, vero?" chiese Krea, stagliandosi minacciosa all'imboccatura del passaggio. Il derro negromante si voltò e spalancò per il terrore i suoi occhi lattiginosi. Per sua fortuna, il corridoio era troppo stretto perchè Krea ci potesse entrare facilmente.

Per sua sfortuna, però, era largo più che abbastanza da permettere allo stocco della giovane Varisiana di passare... e anche ai suoi incantesimi!

Krea sferrò un affondo deciso che raggiunse Vreeg alla gamba sinistra, e il derro stridette per il dolore e cercò di allontanarsi saltellando. Senza perdere un colpo, la giovane alzò una mano e cominciò a lanciare un incantesimo... ma il derro, con prontezza di pensiero, spezzò un altro bastoncino fumogeno e lo gettò tra sè e Krea. Riuscì giusto a vedere la ragazzina sgranare gli occhi per la sorpresa prima che il suo viso scomparisse dietro la cortina di fumo. Zoppicando, Vreeg riguadagnò l'uscita e si affrettò verso una via di fuga, deciso a lasciar perdere tutto e salvarsi la pellaccia.

"Hmph. E va bene. Non ho bisogno di quegli idioti." disse tra sè con acredine. "Certo... il duca-conte Lamm si infurierà come una bestia quando vedrà cos'è successo a questo covo... ma io dirò che è stata colpa di Devargo, e sarà lui a doversi prendere la lavata di testa!" Poi, Vreeg si fermò a riflettere e storse il naso. "Però... dal momento che Devargo è morto, non sarà lui a doversela vedere con la collera del duca-conte, e quindi... sarò sempre io, alla fine. Bah. Che Asmodeus se li porti, tutti quanti. Io ho chiuso. Non mi va più di fare l'apprendista di quello spostato e di prendermi le sue arrabbiature. Da oggi in poi mi metto in proprio, e chi si è visto si è visto! Heh, chissà... magari diventerò un negromante più bravo di lui... e potrò terrorizzare l'intera Korvosa! Sì, mi piace l'idea! Hehehee... poter fare io il bello e il cattivo tempo in questa città... al sicuro nel mio covo segreto!"

Ghignando all'idea di essere lui il capo e di comandare un piccolo esercito di non-morti e di suoi simili, Vreeg si allontanò trascinando un po' la gamba sinistra, e pregustando già la libertà che lo aspettava.

Era talmente entusiasta all'idea di diventare lui stesso un capo, che non si accorse di qualcosa che lo fece inciampare, facendolo cadere a faccia in giù sul pavimento ricoperto di fango puzzolente. Vreeg emise un grido di allarme e grugnì al momento dell'impatto, poi si rialzò imprecando e, in preda alla frustrazione, sferrò un calcio all'oggetto che lo aveva fatto inciampare.

Con sua grande sorpresa, si accorse che si trattava della gamba di qualcuno.

La sorpresa si trasformò in realizzazione... e subito dopo in terrore quando si rese conto che qualcuno lo aveva già raggiunto! Una figura alta e terrificante, che guardava il derro negromante dall'alto in basso!

Con un urlo di terrore, Vreeg si rialzò di colpo, incespicando nelle sue stesse vesti, e cercò di riguadagnare l'uscita malgrado la gamba ferita. Aveva quasi coperto tutto il percorso quando qualcosa di particolarmente grande e pesante lo raggiunse, facendolo cadere a terra di faccia e bloccandolo per qualche istante sotto il suo peso. Freneticamente, Vreeg sgusciò fuori da sotto l'oggetto... e si rese conto con sgomento che si trattava del corpo senza vita di uno dei derro suoi sottoposti, la veste inzuppata di sangue e il volto contorto in un'espressione di estremo orrore! Guardando davanti a sè, Vreeg vide i corpi di altri due derro, tutti nelle stesse condizioni...

Confuso e spaventato, Vreeg riuscì a districarsi dal corpo del suo simile e si guardò attorno per cercare di trovare una via di fuga...

"Puoi scappare, ma non puoi nasconderti, vermiciattolo. La tua paura ti starà sempre dietro."      

Una voce gelida e decisa interruppe i pensieri di Vreeg, che si voltò di scatto...

E il suo urlo di cieco orrore riecheggiò desolato nell'oscurità del covo di Rolth Lamm.

 

oooooooooo

 

CONTINUA...        

                  

 

  
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