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Autore: carachiel    08/06/2023    1 recensioni
Cacciare vampiri, in un mondo che non ne vuole minimamente riconoscere l'esistenza, è un lavoro sporco e Cliff Burton ne è fin troppo consapevole per esserne sorpreso.
Ma cosa succederebbe se il destino si mettesse di traverso a quella che finora ha sempre considerato una vita noiosa e solitaria?
[VampireHunter!AU]
Genere: Angst, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Quando arrivò a Los Angeles, il clima era già più caldo rispetto alla zona delle Cascate, e aveva smesso da molto di nevicare, lasciando lungo i margini delle strade solo grossi cumuli di fango e un cielo biancastro di nuvole stracciate che lentamente sfumava nel giallo oro del tardo pomeriggio.
Si lasciò condurre dal navigatore fino alla sua destinazione, un tranquillo e leggermente decadente quartiere residenziale, dove solo qualche persona si accingeva a pulire il patio dal fango con una pompa.

Trovò facilmente il luogo indicatogli da Kirk, una casa dall'aspetto piuttosto cadente, con gli infissi rovinati dalle intemperie.
Parcheggiò di fronte, scendendo con calma per riprendersi dalle lunghe ore di guida, decidendo che avrebbe scaricato dopo il suo armamentario di armi e mappe di tane, per poi far vagare lo sguardo lungo la facciata in legno, dove la pittura scrostata lasciava intravedere il legno sottostante. Il giardino era più un labirinto di erbacce, mezzo sepolto dalla fanghiglia.
È una catapecchia, pensò assentemente, mi stupisco che ancora qualcuno ci abiti, sarà casa sua?...
Il suo treno di pensieri fu interrotto da una lama di luce proveniente da una delle finestre dei piani superiori che lo accecò, facendolo correre precipitosamente alla porta dell'abitazione.
"Kirk! Ehi, sono Cliff!" esclamò bussando con forza, ma dall'altra parte non giunse alcun suono.
Disabitata il mio culo, qui qualcuno c'è eccome, pensò sbattendo le palpebre per riabituarsi alla luce, per poi aprire velocemente la porta con un passepartout e trovando il catenaccio disinserito. Bruttissimo segno.
Si fece strada dall'ingresso nel salotto semivuoto, dove la polvere aveva coperto l'impiantito di legno e ancora verso la cucina, ispezionando nervosamente il frigo, trovandolo vuoto e non funzionante, mentre il piano di lavoro era ugualmente impolverato.
Come immaginavo, qui non solo non c'è nessuno, ma probabilmente non c'è mai stato. Dovrei tornare in macchina, forse ho sbagliato civico, cazzo, non ricordo nemmeno se ho chiuso la macchina.... pensò, salvo poi venire distratto da un altro rumore, stavolta molto più nitido, come di qualcosa che veniva trascinato, dall'alto. In soffitta, probabilmente.
Tirò fuori dalla tasca dei jeans un coltello a serramanico – per fortuna che non usciva mai del tutto sguarnito – e si avventurò lungo la scalinata di legno, che dava su una botola chiusa.
La scala era vecchia e rovinata, ma sembrava essere resistente, per sua fortuna e non cigolò sotto il suo peso. Tese l'orecchio, prima di sollevare la botola, ma chiunque vi fosse, ora non faceva più alcun rumore.
So che sei qui, interloquì tra sé sbirciando dall'apertura, e so che sai che ci sono. Non renderla più difficile....
Salendo si trovò in un vecchio solaio, colmo di vecchi scatoloni e cianfrusaglie. Uno specchio a figura intera in legno, collocato di fronte alla finestra, gli rivelò la fonte della lama di luce che lo aveva accecato poco prima. L'intero ambiente era immerso nella penombra, illuminato solo dalla scarsa luce crepuscolare che filtrava dalle finestre sporche.
Si guardò intorno, mentre dentro di lui si faceva strada il sospetto che quel luogo potesse essere davvero così disabitato come appariva, finché il rumore di uno scatolone caduto non lo tradì, sollevando una nuvola di polvere.
Ma certo, si era nascosto... ponderò, stringendo gli occhi per poter vedere oltre di essa e preparandosi, ma non essere visto non ti salverà!
Si gettò dove sentiva il rumore, menando un fendente col coltello, sperando di colpirlo. Sentì sotto le mani un tessuto e vi si aggrappò con la mano, cercando di afferrare un arto del vampiro, mentre con l'altra continuava a dare coltellate furibonde. Fu gettato a terra quando il vampiro tornò visibile, rivelandosi un afroamericano sulla trentina, per poi emettere un grido di dolore e frustrazione e sfondare la finestra, lanciandosi verso la strada, lasciando Cliff da solo in un solaio polveroso.
"Se non altro l'ho conciato abbastanza male, a giudicare dalle macchie di sangue non tornerà tanto presto..." realizzò, osservando il pavimento.
Decise di tornare in macchina, per prendere il kit per prelevare il sangue e poterlo consegnare poi a Lars – oltre che una torcia, visto che era ormai l'imbrunire, ma mentre riapriva la vettura percepì istantaneamente che qualcosa non andava.
Si gettò alla cieca verso il sedile posteriore, il coltello a serramanico ancora stretto nella destra, per poi venire interrotto da un'esclamazione ansimante: "Non farmi male, t-ti prego!"

Cliff aprì gli occhi, mettendo a fuoco un ragazzo dai lunghi ricci neri e la carnagione olivastra rannicchiato sul sedile, che lo guardava con aria assolutamente terrorizzata.
"Kirk?" domandò.
"S-sì, sono io... Immagino tu sia Cliff, vero?"
"Esatto" disse, rinfoderando il coltello e aprendo lo sportello posteriore "Mi dispiace averti spaventato, ma di tutti i posti proprio nel mio furgone dovevi rintanarti?"
"Ero spaventato, appena ti ho visto schizzare in casa ho pensato che fosse più sicuro della strada, era aperto..." spiegò, sistemandosi la borsa a tracolla mentre scendeva dal veicolo "Sono stato letteralmente perseguitato dai vampiri ultimamente."
"D'accordo" replicò prendendo il kit per rilevare le macchie di sangue e rientrando dentro la casa "Ma... la casa? È disabitata, ci ho trovato solo un vampiro dentro, perché farmi venire qui?"
"Non è disabitata" replicò Kirk seguendolo lungo le scale "Qui è pieno di vampiri, e quello che hai trovato tu è solo uno de...– Oh santo cielo!"
esclamò, notando le grosse macchie di sangue fresco sulle assi. "Già, l'ho ridotto abbastanza male."
Raccolse con calma un campione e lo infilò in una bustina sigillata, mentre Kirk lo guardava con occhi curiosi.
Quando furono tornati verso la macchina gli domandò in tono cauto "Tu dov'è che vai, ora?"
"Come sai sono un cacciatore di vampiri. Al momento lavoro con il mio amico Lars, che è di stanza qui in California, a San Francisco. Lui mi passa informazioni sulle tane e io lo aiuto a sgominare i suddetti vampiri e a schedarli, quindi penso di tornare da lui."
"Posso... venire con te?"

Quella sì che era una proposta inaspettata.
Ci pensò su un attimo, per poi domandare "È vero quello che ha detto Lars, che sei una specie di esperto di vampiri?"
"Non proprio, o meglio, io non mi definirei esperto, ma sì, li studio molto" replicò timidamente, tirando fuori dalla tracolla un diario che porse a Cliff.
"Ne sai comunque molto più di una persona media" disse sfogliando le pagine, che contenevano mappe abbozzate di tane, descrizioni di tipologie di vampiri e relative caratteristiche, oltre che svariati appunti e teorie riguardo essi.
"Immagino di sì."
"D'accordo, puoi venire, immagino che un consiglio mi possa servire" replicò Cliff, per poi sistemarsi sul sedile, valutando le implicazioni di quella inaspettata compagnia e continuare "Ma ti serviranno dei vestiti e cibo..."
Per tutta risposta Kirk si girò, mostrandogli un piccolo borsone, piazzato tra le altre borse e i vari armamenti sul sedile posteriore "Sono settimane che ho approntato tutto per un'eventuale fuga, compreso qualche spicciolo... Speravo di potertelo spiegare con calma appena fossi arrivato, ma mi avevano già notato e avevo bisogno di nascondermi."
"D'accordo amico, allora andiamo" disse e, mentre Kirk si sistemava sul lato passeggero, mise in moto e in breve tempo si lasciarono alle spalle il sobborgo insolitamente quieto, mentre nel cielo gravido di nuvole si inziavano a intravedere già le prime stelle.




Angolo Autrice:
Un altro capitolo un po' di passaggio, ma finalmente c'è anche Kirk uwu (capitemi, è il mio preferito), prometto che il prossimo sarà molto più corposo!
Essendo comunque una storia costruita su un road trip vi chiedo di avere pazienza, la trama ci metterà un po' a ingranare, per cui questi primi capitoli potrebbero risultare un po' lenti, perché desidero presentarvi bene i personaggi e chiarire le interazioni. Detto questo, spero che la storia vi stia piacendo e fatemi sapere se avete dubbi o suggerimenti ^^
   
 
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