Ecco il nuovo capitolo ^^ Buona lettura
Anto&Marty
Hermione
non era mai stata sulla torre dell’orologio, così
come Draco.
A dire
il vero quell’orologio aveva suonato pochissime volte durante
i sei anni che
avevano trascorso lì, e solo poche persone sapevano che
quando questo
cominciava a suonare, significava che qualcosa di inaspettato stava per
accadere.
Era
una della torri più alte di Hogwarts, posta di fianco a
quella di Astronomia.
I due
Prefetti arrivarono all’ultimo piano,e dopo aver attraversato
il corridoio, si ritrovarono
davanti a una cima di scale veramente stretta.
I due
si scambiarono uno sguardo e incominciarono a salire. Draco era proprio
davanti
a lei, a pochissimi centimetri dal suo petto, tanto che poteva sentire
i
battiti del cuore di Hermione che procedeva dopo di lui.
Quando
arrivarono in cima si guardarono intorno.
La
stanza era enorme, senza alcun mobile, e al centro c’erano
tutti gli ingranaggi
dell’orologio.
“Ma
qui non c’è niente” disse Draco che si
guardava intorno senza capire.
“Lo
so, ma cerchiamo lo stesso, qualcosa dovrà pur
esserci!”
Hermione
si avvicinò agli ingranaggi dell’orologio.
Cercò di mettere dentro le mani, ma
si ritrovò con le dita del tutto nere, sporche di grasso e
polvere.
“Che
schifo!!” esclamò guardandosi le mani.
Draco
osservò la scena divertito. Hermione cercava di pulirsi le
macchie nere che
aveva sulle mani, ma così complicò soltanto le
cose,e adesso aveva entrambe le
mani unte e parte della faccia nera.
Draco,
vedendo lo sguardo furioso di Hermione, cercò di trattenere
le risate e tirò fuori
la sua bacchetta puntandola contro la Grifondoro.
“Tergeo”
Il
viso di Hermione tornò pulito come prima e, per Draco, anche
più bello.
“Grazie”
disse Hermione.
Passarono
alcuni minuti nei quali i due studenti cercavano di capire qualcosa,ma
senza
risultati.
“ Ci
conviene cercare l’ultimo oggetto Granger, così
non concludiamo nulla” disse il
Serpeverde guardando l’ orologio al polso “sono le
due e mezza, abbiamo solo
un’ora”.
“Mmm,
hai ragione.. Andiamo” rispose Hermione mentre si incamminava
giù per la scala verso
il primo piano.
~~~~~~~~
“Qual’
è l’ultimo oggetto?” Chiese Draco alla
sua compagna.
“Lo
stereo” rispose Hermione prendendo la lista fra le mani.
“Scommetto
che ancora una volta non sai cos’è,
vero?” continuò la riccia.
“Già”
rispose Draco per niente imbarazzato,anzi..
*Ero
troppo impegnato a guardare te, Mezzosangue…e se lo
sapessi…*
“Allora..”
disse Hermione “ lo stereo è uno strumento che i
babbani usano per ascoltare
musica tramite i CD.
Possiamo
dire siano una specie di contenitori di canzoni. Ci sono diversi tasti
sullo
stereo, che servono per far partire la musica o stopparla. Di solito ci
sono
anche delle casse che servono per potenziare l’audio. Hai
capito?” chiese per
ultimo.
“Si, penso
di si. E dove potremmo cercarlo?”
“Non
ne ho idea” disse con tono rassegnato Hermione ”non
penso proprio che Hogwarts
disponga di una discoteca…”
“Una
disco cosa?”domandò il Serpeverde.
“No
niente, lascia stare… E’ un posto
babbano…”
“E che
cosa ha a che fare con lo stereo?”
Hermione
lo guardò stupita. Draco che chiedeva informazioni sulla
Babbanologia..No.. era
impossibile!
“La
discoteca è un club notturno, si balla, si canta, si
scherza..E per questo c’è
molta musica e quindi lo stereo” spiegò Hermione,
stavolta non seccata, ma
quasi felice che Draco mostrasse tutto quell’interesse.
“Forse
questo è l’unico posto babbano decente che
esiste…….”
Ecco..
Draco rimaneva comunque quello di una volta, con le sue frecciatine e i
suoi
insulti.
“Non
perdiamo tempo, dobbiamo trovare lo stereo” lo interruppe la
Grifondoro” e dato
che non abbiamo nessuna idea di dove sia, dovremmo cercare in tutto il
castello,
quindi è meglio muoverci”.
“Sei
pazza Mezzosangue?! Il castello è enorme, non ce la faremo
mai!” esclamò il
biondo.
“ E
figurati se tu continui a parlare come ce la faremo! Tappa quella bocca
e
aziona quelle gambe, Malferret!”
E
prima che Draco potesse ribattere, Hermione lo prese per un braccio e
lo
trascinò per il castello.
~~~~~~~~~
Hermione
trascinò Draco per ogni piano. Guardarono in ogni aula, in
ogni sgabuzzino, in
ogni posto presente del castello che non fosse sfuggito alla vista di
Hermione.
Mentre
salivano e scendevano per i vari piani, avevano incontrato anche alcune
delle
altre coppie che, come loro, rimuginavano per cercare di arrivare alla
soluzione.
In
pochissimo tempo girarono il castello piano per piano, dal primo al
settimo, e
Draco, che era stremato e stanco di andare su e giù per i
corridoi, si appoggiò
a una colonna per riprendere almeno il fiato, mentre Hermione
continuava a
vagare di qua e di la.
“Hey,
Malfoy!” gridò una voce in lontananza ”
Vieni ad aiutarmi invece di stare con
le mani in mano!” Hermione era in qualche stanza sperduta del
castello, decisa
a non mollare.
“Granger,
è inutile… non troverai mai niente se non
seguiamo una pista… e ora esci di là!”
Hermione
si era infilata in uno sgabuzzino, chiuso probabilmente da anni.
“Ouch,
Ouch… Etciù!” si sentiva in lontananza.
Hermione probabilmente era ricoperta di
polvere e ragnatele.
La
Grifondoro raggiunse il biondo, mentre si ripuliva.
“E
cosa vuoi fare? Vuoi ritirarti? Io non mollo Malfoy! Tentiamo fino a
quando non
scade il tempo.. Abbiamo ancora più di mezzora!”
Draco
si rassegnò e decise di fare un ultimo tentativo. Era
stanco, si, ma non aveva
mai sopportato di perdere, e inoltre non voleva più sentir
parlare Hermione,per
quanto gli piacesse starla ad ascoltare.
“Va
bene” disse Malfoy arrendendosi “Dove
andiamo?”
“Percorriamo
il corridoio, non so… Magari ci viene qualche idea”
I due prefetti si
incamminarono per il lungo corridoio,
pensando insistemente.
Ma si stava
rivelando tutto inutile. Perfino
Hermione era rimasta senza idee!
Erano
sul punto di lasciare la gara e dare forfè, quando
improvvisamente una porta
comparve davanti ai loro occhi.
Draco
ed Hermione si guardarono senza dire niente. Come avevano fatto a non
pensare a
quella stanza?
Quella
era la loro salvezza.
Infatti
si trovavano al settimo piano e, molto probabilmente, avevano percorso
il corridoio
tre volte. In questo arco di tempo avevano pensato intensamente a
qualche possibile
soluzione ed erano riusciti a far apparire la Stanza delle
Necessità.
Con
foga entrarono nella stanza che presto avrebbe risolto i loro problemi.
La stanza era
piccola, senza nessuna
particolare decorazione. Era presente solo un grande comodino al
centro, lo
stereo posto sopra di esso e due enormi casse posizionate di lato.
Hermione
guardò lo stereo,l’ultimo degli oggetti da
cercare.
Al suo
interno notò che c’era un CD. Premette il tasto
play e alzò il volume.
“Ora
cos’ha questo coso che non si sente? Uff!”
esclamò ad alta voce la Grifondoro.
Draco
se ne stava in silenzio ad osservarla, dato che lui non capiva niente
di quello
che stava facendo.
Hermione
cercava di capire perché lo stereo non partiva.
“Mettiti
con le orecchie alle casse e vedi se si sente qualcosa per
favore” disse ad un
tratto a Draco.
Draco si
posizionò come gli aveva detto
Hermione.
La Grifondoro spinse
il tasto play ancora una
volta.
“Senti
qualcosa?”
“No”
Hermione
premette di nuovo play.
“Ora?”
“Niente”
“Uff…”
Hermione
pigiò ancora il tasto e finalmente partì una
canzone.
Draco
aveva ancora le orecchie incollate alla cassa e, appena la musica
partì, emise
un urlo cadendo a terra.
Hermione
non resistette e scoppiò in una risata fragorosa.
“Alla
faccia dell’uomo impavido, Malfoy!” disse, ridendo
ancora.
Draco
storse la faccia in una smorfia poco amichevole e Hermione smise di
ridere.
“Però
non ho ancora capito perché lo stereo è partito
solamente la quarta volta che
ho schiacciato il tasto” pensò ad alta voce
Hermione “ forse dobbiamo cercare
qualche parola nel testo della canzone…”
“Tu
stai dando proprio i numeri Granger… Credimi”
esclamò il Serpeverde che era
ancora seduto a terra.
“Aspetta
un secondo…” disse Hermione prima di essere
interrotta da un suono cupo che
proveniva da fuori e che echeggiò per tutto il castello.
L’orologio
sembrava aver ripreso vita ed aveva
incominciato a suonare. Hermione prese il polso di Draco e
guardò l’orologio.
Erano
le tre in punto.
“ Lo
sapevo! Ho capito la soluzione! Hai
ragione Malfoy, sto dando proprio i numeri! I numeri sono la
soluzione!”
“Non
ti seguo” disse Draco confuso.
“
Allora, pensa al primo oggetto che abbiamo trovato… il
cellulare. La voce ci ha
detto che l’indizio era il numero uno. Poi il secondo era
l’agenda, vero?”
“Si”
“Ecco,
l’agenda era vuota ed era segnata solo la data di oggi, che
è il due ottobre.”
“Si,
ma non capisco ugualmente” ridisse Draco.
“Fammi
finire. Poi abbiamo cercato l’orologio, anche se
l’avevamo già trovato.
L’orologio ha suonato alle tre in punto,e non credo sia una
coincidenza visto
che suona solo pochissime volte. Ed infine c’è lo
stereo, che è partito solo
dopo che abbiamo schiacciato quattro volte il tasto. Sono tutti
collegati!
Guarda” disse Hermione prendendo la lista degli oggetti. Ad
ogni rigo,con la
penna, segnava un numero.
Lista
Orologio 3
Agenda 2
Cellulare 1
Stereo
4
“Ora
dobbiamo capire solo come usare questi numeri … se proviamo
a metterli
nell’ordine giusto si susseguono le parole:
Cellulare,Agenda,Orologio,Stereo …
ti viene in mente qualcosa? Forse dobbiamo anagrammare le
parole…” provò ad
ipotizzare la Grifondoro.
Draco
osservò attentamente la serie di parole. La soluzione era
lì ,sotto il loro
naso, ma non riuscivano a vederla.
I due
continuarono a leggere e rileggere le quattro parole
nell’ordine corretto,
finché a Malfoy non venne l’illuminazione.
“Granger!
Guarda la prima lettera di ogni parola. Se le leggi di fila formano la
parola CAOS.
E’questa la parola, è Caos!” disse tutto
esaltato alla riccia.
Hermione
guardò per un attimo il foglio davanti a se.
“
Malfoy, s-sei un genio!” disse Hermione saltando su di lui e
abbracciandolo
istintivamente.
Draco
era allibito, non si aspettava una reazione del genere.
*Devo
farmi venire più spesso queste idee…*
Draco
ricambiò l’abbraccio solo per un istante e subito
dopo fece indietreggiare la
Grifondoro.
“Scusa”
disse timidamente Hermione.
Era
stata presa troppo dalla foga e si era resa conto di quel che aveva
fatto solo
dopo che il biondo l’aveva allontanata.
Draco
non disse niente, anche perché non sapeva proprio cosa
risponderle.
“
Dobbiamo muoverci, o finirà il tempo… presto,
cammina!” le disse poco dopo
dando un’occhiata al suo orologio e spingendo la Granger
fuori dalla Stanza
delle Necessità.
Avevano
un quarto d’ora per arrivare in Sala Grande e dire alla
McGranitt la
parola-chiave, sperando che fosse quella giusta.
Un
quarto d’ora era sufficiente… a meno che non si
fosse verificato qualche
imprevisto.
~~~~~~~~~
Scesero
le scale in tutta fretta.
Erano
al settimo piano e in poco tempo avrebbero dovuto ritrovarsi al primo.
Hermione
camminava avanti, mentre Draco era subito dietro di lei. Se la riccia
si fosse
fermata il biondo le sarebbe andato addosso. Stavano per scendere le
scale che
li avrebbero portati al sesto piano … quando improvvisamente
queste
cominciarono a muoversi.
Hermione
si fermò e Draco, com’era prevedibile, le
finì subito addosso. La Grifondoro
stava per cadere ma lui la prese per le braccia e la tirò su
in un attimo,
prima che lei potesse finire con la faccia a terra.
“Grazie”
disse ancora una volta Hermione. Era incredibile quante volte
l’aveva ringraziato
oggi. In sei anni non lo aveva mai fatto e ora glielo stava ripetendo
in
continuazione.
“Fantastico
… e ora come facciamo? Chissà dove ci
porteranno!” esclamò il Serpeverde.
Le
scale finirono il loro giro e i due si inoltrarono in uno dei tanti
corridoi di
Hogwarts.
Stavano
cominciando a perdere l’orientamento e gli erano rimasti solo
dieci minuti di
tempo.
Camminarono
in lungo e in largo per i vari corridoi ma non riuscivano proprio a
capire dove
si trovavano.
“Questo
è assurdo! Non voglio perdere la prova per uno stupido
cambio di scale! Siamo
ad Hogwarts da sette anni e dovremmo conoscere il castello come le
nostre
tasche!” cominciò ad urlare Hermione fermandosi
nel bel mezzo del corridoio che
stavano percorrendo.
Improvvisamente
un rumore assordante arrivò alle orecchie dei due prefetti.
Dall’angolo
comparve Ernie Macmillan attaccato … ad un aspirapolvere!
Era rimasto
impigliato all’elettrodomestico con un lembo del mantello e
ora lo stava
trascinando inerme per tutto il castello.
Dietro
di lui comparve Pansy Parkinson che correva all’impazzata
cercando di
raggiungerlo.
“Macmillan
!!! Se non ti fermi immediatamente te la farò vedere
io!” urlava la Serpeverde
mentre cercava inutilmente di affiancarlo.
“ Ma
sei scema Parkinson? Invece di sparare cavolate aiutami!”
urlava il ragazzo
cercando di non cadere per la troppa velocità con cui
avanzava l’aspirapolvere.
All’improvviso
Draco si accorse che la mezzosangue stava proprio sulla traiettoria di
Macmillan. Se non si fosse spostata subito l’avrebbe di certo
investita.
Istintivamente
la prese per un braccio e la tirò verso di lui, proprio nel
momento in cui
Macmillan passava a tutta velocità.
Per il
troppo slancio, i due caddero all’indietro e oltrepassarono
una porta che era
alle loro spalle.
Draco
cadde con la schiena sul pavimento freddo, mentre Hermione si
ritrovò sopra di
lui, con le mani poggiate sui pettorali del ragazzo. I loro visi erano
a pochi
centimetri di distanza l’uno dall’altro.
A
risvegliarli da quello stato di trance furono le grida,gli applausi e i
fischi
di tutti gli studenti.
Gli
studenti ???
Draco
ed Hermione si alzarono in tutta fretta, rossi in viso come due
pomodori.
La
porta che avevano attraversato cadendo, non era altro che
l’entrata della Sala
Grande.
Com’era
possibile? Non riuscivano proprio a spiegarselo.
Tutti
gli studenti della scuola , e anche i professori, erano rimasti li
dentro per
tutte e due le ore della prova. Ecco perché in giro per il
castello non avevano
visto nessuno.
Draco
ed Hermione si scambiarono uno sguardo e subito si diressero verso la
McGranitt
che li aspettava in cima alle scale. Degli altri prefetti non
c’era neanche
l’ombra.
La
Grifondoro diede un’occhiata all’orologio di Draco
… avevano soltanto 10
secondi!
“La
parola è CAOS!” urlò Hermione.
La
McGranitt prese una delle buste che si trovavano sul tavolo dietro di
lei.
Probabilmente
per ogni coppia c’era una parola chiave differente.
La
preside aprì la busta e diede un’occhiata al
foglietto che era all’interno.
Sorrise
ai due ragazzi ed esclamò “La parola è
esatta! Complimenti! La coppia
Malfoy/Granger si aggiudica la vittoria per la prima prova della Coppa
dei
Prefetti!”.
Un
boato di applausi ed urla si scaturì dal tavolo dei
Grifondoro e da quello dei
Serpeverde.
Per la
prima volta festeggiavano insieme.
“Devo
farvi i miei complimenti ragazzi! La Sala Grande era stata nascosta per
rendere
la prova ancora più difficile. In realtà
pensavamo che nessuno sarebbe riuscito
a superarla ... “
Draco
ed Hermione si guardarono … se non fosse stato per Ernie e
Pansy non sarebbero
mai riusciti a trovare la Sala Grande.
“E ora
passiamo all’assegnazione dei punti. La vostra squadra si
aggiudica 20 punti,
mentre a Serpeverde e Grifondoro assegno 50 punti a testa”
disse ad alta voce
la McGranitt.
Un
altro applauso raggiunse le orecchie dei due prefetti. Naturalmente
erano le
loro case che festeggiavano i punti guadagnati.
“Dichiaro
ufficialmente chiusa la prima prova. In seguito sarete informati dello
scopo
della seconda prova” chiuse il discorso la preside.
Draco
ed Hermione si guardarono e la Grifondoro allungò la mano
verso il suo
compagno.
“Ottimo
lavoro … non ce l’avrei mai fatta senza il tuo
aiuto” ammise Hermione.
Draco
guardò esitante prima la mano e poi lei, ma alla fine decise
di accettare la
stretta di mano.
“Lo so
Granger, senza di me saresti persa!” concluse il Serpeverde,
e i due
scoppiarono in una risata, finalmente liberi da ogni preoccupazione.