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Autore: rosy823    25/06/2023    1 recensioni
Questo è il prequel di "Ginny Weasley e i DDM". Vedremo Ginny nei due anni precedenti la battaglia di Hogwarts,la morte di Sirius, quella di Silente e la nascita dell'amore con Harry.... tutto dal suo punto di vista. Spero che vi piaccia!!!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Luna Lovegood, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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Rientrati dopo le vacanze pasquali, i ragazzi si ritrovarono in una Hogwarts ancora più sottomessa alla Umbrige.
 L’amica di Cho Chang aveva spifferato al rospo rosa dove avvenivano gli incontri delle ES.
Silente aveva lasciato la scuola in uno sbuffo di fenice e loro si erano ritrovati ad essere puniti tutte le sere per una settimana. 

Nonostante questo, Ginny continuava ad ignorare Harry e il ragazzo era un fascio di nervi.
Ron e Hermione camminavano sulle uova quando gli rivolgevano qualche domanda, per paura che il ragazzo esplodesse.
Un giorno, stanco di quella situazione, decise di mettere in pratica i consigli dei Malandrini, certo che qualcosa si sarebbe smosso, in bene o in male.
 
 
Si appostò in un’aula vuota nel corridoio dove sapeva che Ginny sarebbe passata.
Armato di Mappa del Malandrino, seguì il nome della ragazza, fino a quando non fu vicino a lui.
 A quel punto, nascosto dal mantello dell’invisibilità, la trascinò nell’aula e sigillò e insonorizzò  la stanza.
- Che Merlino succede? – esclamò la ragazza, ritrovandosi scaraventata all’interno dell’aula
In quel momento, il ragazzo uscì da sotto il mantello e la guardò intensamente
-  Ora, io e te  parliamo! –
- Potter! – esclamò la ragazza incrociando le braccia – Vuoi morire di una morte lenta e dolorosa? –
- Non mi avevi mai chiamato per cognome…. È inquietante –
- C’è sempre una prima volta per tutto –
Il ragazzo ghignò

- Dobbiamo parlare –
- Non abbiamo nulla da dirci –
- Gin, ti prego! –
- No! Va a parlare con Cho! –
- Non voglio parlare con Cho! Voglio parlare con te! –
- Ma io non voglio parlare con te! Non ho nulla da dirti! – esclamò la ragazza con gli occhi fiammeggianti
- Gin, ti prego… - la supplicò il ragazzo 
La ragazza lo guardò. Harry aveva uno sguardo addolorato, lo sguardo che lei aveva imparato a capire e ad amare.
Ma non voleva assolutamente farsi abbindolare.
Non di nuovo.
- Che cosa vuoi da me?  - gli chiese arrabbiata
- Voglio che tutto torni come prima! – rispose il ragazzo

Si guardarono in silenzio con i respiri affannati
- Magari vorresti anche che io facessi finta che non sia successo nulla, no? – disse ironicamente la ragazza – Che io tornassi ad essere la sorellina di Ron, così potrai di nuovo giocare al fratello maggiore, giusto? Mi dispiace, non è possibile. Non questa volta! –
- Io non ti ho mai considerata come una sorella! Però va bene! Vuoi continuare ad essere arrabbiata con me? D’Accordo! Ma  smettila di comportarti così! –
- Comportarmi come? – Chiese la ragazza
- Smettila di ignorarmi!  Non mi saluti, non ti siedi vicino a me…. Non mi parli nemmeno! – esclamò adirato il ragazzo
- E quindi? – Ginny esternava indifferenza ma dentro stava bruciando.
- Come sarebbe quindi? Devi smetterla Gin! –La ragazza perse definitivamente la calma
- Non chiamarmi così! Hai perso il diritto di chiamarmi con quel diminutivo! –Harry la guardò infuriato, si passò una mano tra i capelli e quasi ringhiò

Ginny non poteva crederci. Lui era arrabbiato con lei. Lui con lei!
Alzò gli occhi al cielo – questa è proprio bella. Tu che sei arrabbiato con me! –  gli disse incredula
- Tu che hai preso il mio cuore e lo hai fatto in mille pezzi andandotene con quella, tu sei arrabbiato con me?! -  gli urlò
- Non sono uscito con lei! -Ginny si bloccò e lo guardò
-  E allora perché hai detto che lo avresti fatto? –
- Perché tu uscivi con Dean! – sbottò il ragazzo
- Oh no no no, non provarci nemmeno, Harry James Potter! Sei stato tu che hai deciso di uscire con la bella oca piuttosto che di finire il discorso che avevi iniziato con me! Sei tu che hai detto che era stato tutto un errore! Che avevamo solo Giocato! – gli urlò lei
- Però tu sei subito uscita con un altro! –
- Che cosa avrei dovuto fare? –
- Non lo so! Ma non uscire con Dean! –
- Non sono mai uscita con lui! A differenza di te, non ho trovato subito un rimpiazzo! -

Fece per superarlo ma il ragazzo la afferrò per un braccio e la bloccò contro il muro
- Io  Non voglio Cho! Voglio te! –  le urlò in risposta
Aveva gli occhi verdi che brillavano di rabbia e di qualcosa che Ginny non aveva mai visto prima.
- Lasciami subito andare, Harry James Potter oppure…-
Lui bloccò il resto della frase baciandola furiosamente.
Ginny sbarrò gli occhi e cercò di divincolarsi, ma si arrese quasi subito e rispose al bacio.
Con un gemito, il ragazzo le lasciò i polsi, mise una mano sulla schiena della ragazza e un’altra nei suoi capelli, facendola aderire al suo corpo.
Ginny parve apprezzare quel contatto, perché emise un gemito che infiammò ancora di più il ragazzo che si ritrovò le mani della rossina in quei capelli perennemente spettinati.

Dopo quelle che parvero ore, si staccarono per riprendere a respirare.
Harry appoggiò la fronte su quella della ragazza e la guardò dritta negli occhi dorati
- Gin … io…-
- Se ti azzardi a dire che è stato un errore, ti lancerò una maledizione senza perdono – sussurrò la ragazza senza fiato
Harry sorrise e le diede un piccolo bacetto sul naso, prendendo poi a morderle il labbro inferiore.
Dopo l’ennesimo gemito di Ginny, smise di mordicchiarla e appoggiò di nuovo la fronte alla sua.
- Non dirò che è stato un errore.  –
- Ma? – disse la ragazza
- Perché ti aspetti un ma? –
- Perché sei tu. Harry James Potter, il ragazzo più complicato del pianeta –Harry ghignò
- …ma non posso chiederti di essere la mia ragazza. –
- Sapevo che c’era la fregatura – la ragazza cercò di allontanarlo mettendogli le mani sul petto ma quello che sentì la bloccò. Il cuore di Harry batteva furiosamente, emozionato proprio come il suo.

Il ragazzo la strinse di più tra le braccia e la baciò di nuovo, confondendola
- Non ho detto che non vorrei che tu fossi la mia ragazza. Ho detto che adesso non possiamo. –
- Perché? –
- Per il fantastico legame mentale che sembro avere con Voldemort e per il fatto che quella meraviglia d’uomo che è il nostro insegnante di pozioni sembra godere nello sbirciare in tutti i miei più scabrosi sogni. E credimi se ti dico che quando non sogno Voldemort, sogno decisamente te. –
Ginny sbarrò gli occhi quasi quanto Luna
Harry le accarezzava la guancia – Vorrei evitare, se possibile, di dargli altro potere su di me. E gradirei non fargli vedere quello che facciamo io e te – le diede un piccolo dolce bacino – non voglio che sappia nulla che ti riguardi. –
- Quindi dovrò continuare a far finta che non esisti? –
- Ti prego, no.  – disse  con un gemito - Queste settimane sono state orribili senza di te – le confessò
Harry la strinse di più a se e la baciò dolcemente.

La rabbia era pian piano svanita e al suo posto sentiva una pace incredibile.
Mentre iniziava a baciare piano il collo della ragazza, lei parlò
- Allora, visto che non stiamo insieme, posso dire a Dean che andrò ad Hogsmeade con lui? Sai, me lo ha chiesto anche stamattina, quando mi ha baciato la guancia nel darmi il buongiorno… -
Il ragazzo si bloccò,  la guardò negli occhi e ringhiò – No. Tu sei mia. –
- Tua? A me non risulta… - rispose la ragazza con un lampo divertito negli occhi  - Non sono la tua ragazza, quindi… -
Il ragazzo riprese a baciarle il collo
- Non sei la mia ragazza ma sei Mia. E se Dean dovesse avvicinarsi a te, credo che potrebbe improvvisamente rompersi qualcosa….. –
La ragazza rise divertita accarezzandogli i capelli.
- Quindi potrei uscire con Micheal Corner? –
Harry le diede un piccolo morso – No… - sospirò sul suo collo
- Oppure potrei uscire con quel ragazzo di Tassorosso, quello che mi ha mandato quella bella lettera per San Valntino.  Ero curiosa di sapere cos’è che voleva farmi nella Torre di Astronomia… -
Harry tornò a guardarla con gli occhi sbarrati. Poi vide lo sguardo divertito della ragazza e ghignò
- Se Kinkade dovesse avvicinarsi a meno di due metri da te, ti riterrò personalmente responsabile per l’omicidio che commetterò. –
Si avvicinò alla ragazza per baciarla ma si fermò vicinissimo alle sue labbra – Ripensandoci, Kinkade potrebbe avere un incidente durante la prossima partita di Quiddich. E’ veramente pessimo come giocatore.. –
Ridendo, la ragazza lo avvicinò a sé e lo baciò profondamente.
Harry rispose al bacio con altrettanto trasporto.

- Sei un tantino possessivo per essere il mio non-ragazzo –  gli disse appena si staccarono per riprendere fiato
Erano seduti sui mantelli, abbracciati e incapaci di smettere di toccarsi.
- Enormemente possessivo. – disse dandole un bacio - Estremamente geloso.  – concluse  sorridendo
Improvvisamente divenne serio e sospirò.
- Puoi perdonarmi per quello che ti ho detto il giorno dopo San Valentino?-
Ginny lo guardò intensamente – Pensi ancora quello che mi hai detto? –
- No – rispose il ragazzo – Non l’ho mai pensato
- Allora perché lo hai fatto? – gli chiese in un sussurro
- Perché, quella mattina, avevo avuto un’altra visione della mente di Voldemort. Così mi sono ricordato che se lui si fosse accorto del legame, avrebbe potuto sbirciare nella mia di mente.  E quindi vedere te.   – sospirò – Ho avuto paura –

- E Cho? Che ruolo ha in questa faccenda? – chiese la ragazza
- Nessuno – fece il ragazzo alzando le spalle- Quella mattina ci ha riprovato con me, ma io le ho detto che le avrei potuto solo essere amico, nulla più.  –
Ginny si alzò e lo guardò male  - Perché allora hai detto che avevi accettato di riprovarci con lei? –
- Mi sembrava il modo più efficace per allontanarti da me.  –
Ginny riprese a camminare  e guadagnò il centro della stanza
– Sai come mi ha fatta sentire? Come se tu mi avessi solo usata! Sono stata malissimo… -
Harry si avvicinò e la prese di nuovo tra le braccia
- Ti prego, non allontanarti. Ho bisogno di sentirti vicino a me – la strinse di più quando sentì le braccia della ragazza intorno a sé
– Non volevo farti soffrire. – Le sussurrò tra i capelli – Volevo solo evitare di metterti in pericolo o che Piton ti rendesse la vita difficile qui a scuola –
- Non mi importa di Piton. E non mi importa nemmeno di Voldemort. –Ginny gli prese il viso tra le mani – Mi importa solo di te. –
Harry la baciò più intensamente di prima.

Quelle parole gli avevano riscaldato il cuore.
 - So di chiederti molto. Io non posso davvero chiederti di essere la mia ragazza. Ma per la mia salute mentale, tu non devi stare con nessuno che non sia io.-  Le disse per sdrammatizzare
Ginny lo guardò divertita – un tantino egoistico da parte tua –
- Sì. E’ una richiesta molto egoista.  –

Ritornarono a sedersi sui mantelli.
- Quindi fammi ricapitolare: Devo sedermi vicino a te…. –
-Tutte le volte che puoi… -
-Devo parlare con te …. –
-Si si… -
-Devo smettere di ignorarti… -
- Sì ti prego…-
- Devo baciare solo te.. –
-.. Assolutamente solo me … -
- Non posso uscire con nessun altro ragazzo.. –
- Se vuoi possiamo ovviare al problema uccidendo tutti quelli che ti vengono dietro.- la baciò di nuovo - Anche se sarebbe complicato decimare la popolazione maschile della scuola… -
La ragazza rise - … Però almeno io non mi roderei il fegato. – continuò il ragazzo
- Ho dimenticato qualcosa? –
- Devi tenermi la mano tutte le volte che puoi. –
- Come mai? –
- Ho bisogno di toccarti… -
- Ok. Quindi devo toccare solo te immagino  -
- Questo è ovvio –
- Ma non sono la tua ragazza. – Concluse la rossina

Harry ci pensò un attimo
- Ok, detta così la situazione sembra assurda.. –
- E’ assurda, Harry – 
il ragazzo rise e poggiò la fronte su quella della ragazza
- Mi sei mancata, Gin. Non immagini quanto. –
- Anche tu mi sei mancato. E’ stato difficile stare lontana da te. Ma ero troppo arrabbiata per riuscire a stare vicino a te. –
- Mi dispiace di essere stato un “idiota occhialuto” –
- Quindi hai sentito a Grimmauld Place… -
- Non avevo capito. Mi ha spiegato Remus –
Ginny fece un sorrisino
- Dovremmo uscire da quest’aula, lo sai? –Il ragazzo sospirò
– Sì, lo so. Prima che tuo fratello mi venga a cercare –

Ginny lo guardò  - Che facciamo adesso, Harry? –
- Cerchiamo di passare insieme tutto il tempo possibile.  –
- Ok. – rispose la ragazza sorridendo – Però adesso dobbiamo davvero uscire di qui -
- D’accordo – fece il ragazzo staccandosi da lei e prendendola per mano.
Uscirono dall’aula e , continuando a tenersi per mano, arrivarono fino al ritratto della signora grassa.

Ginny si girò verso di lui. – Ok… allora ci vediamo dopo, Harry –
Lui le strinse un attimo la mano e poi la lasciò andare.
Ginny si voltò e entrò nel ritratto.
Qualcosa scattò nel petto del ragazzo e la seguì.
 Appena sbucarono in Sala Comune,  Harry la afferrò per un braccio, la fece voltare e la baciò.
Ginny, dopo un attimo di sorpresa, rispose al bacio.
Quando si staccarono, con la fronte poggiata su quella di lei, occhi negli occhi, lui le chiese
- Gin…. Vuoi essere la mia non-ragazza? –
Gli occhi di Ginny brillarono.
- Certo che sì Harry. Aspettavo che me lo chiedessi –
Lui sorrise e la baciò di nuovo.

Quando si staccarono, Ginny fece una risatina divertita.
- Perché ridi? – chiese Harry
- Perchè dovrai dirlo a Ron! - 
- Oh no! -  gemette il ragazzo appoggiandogli la testa sulla spalla.
Ginny ridendo gli sollevò la testa,  gli diede un ultimo bacio e poi, salì nel suo dormitorio.

Harry rimase imbambolato qualche secondo, poi sorridendo si avviò al dormitorio.
Arrivato in cima si accorse che i suoi compagni stavano dormendo, tutti tranne uno
- Miseriaccia Harry! Dove sei stato? E Perchè hai quel sorrisino sulla faccia? - chiese Ron
Harry sobbalzò - Ron! ehm.. - sospirò - devo parlarti. Andiamo giù? -
- O-ok. - rispose il rosso e indossata una vestaglia, seguì il ragazzo in sala comune.

Si sedettero sul divano e Harry guardò Ron dritto negli occhi.
- Ho biaciato una ragazza -
Ron gli fece un sorriso - buon per te amico! -
Harry prese coraggio.
- Ron, promettimi che mi farai finire di parlare, prima di pestarmi -
Il rosso sbiancò - Chi hai baciato, Harry? -
- Ho baciato Ginny -

Dopo un attimo di silenzio Ron ritornò di un colore normale - Per un momento ho pensato... -
- Che avessi baciato Hermione? - fece Harry con un ghigno
Ron arrossì fino alla punta delle orecchie

- Hai baciato mia sorella? -
- Sì -
- E perchè? -
Harry lo guardò divertito - Perchè mi piace, Ron -
- Oh - fece il rosso - da quando? -
- Da San Valentino, credo. Ma forse già da prima -
- Per questo avete litigato? -
- Sì. Ma è stata colpa mia. -
- Non avevo dubbi.-
-  Perchè? - chiese Harry  
- Amico, tu sei il re delle complicazioni! -
Il moro rise - Lo ha detto anche tua sorella -
Ron sorrise - è per questo che sei stato così intrattabile negli ultimi tempi? - 
Harry annuì 
- Se me lo avessi detto subito, vi avrei chiuso in una stanza fino a quando non vi foste riappacificati! - gli disse ridendo
Dopo un pò tornò serio
- non farai cose sconce con mia sorella, vero? -
Harry alzò le mani - No, no... tranquillo -

Ron si alzò e così fece anche Harry
Ron gli tese la mano e quando Harry la afferrò lo abbracciò
- Non farla soffrire, ok? E cerca di non soffrire anche tu -
Harry lo guardò 
- Tua sorella mi rende più felice di qualsiasi altra cosa -
- Ah, lo dici ora! - fece Ron ridendo 
Harry sorrise 
- Nessun pugno? - chiese il moro
- noo. Sei il  mio migliore amico. Nessuno è meglio di te per la mia sorellina. -
insieme si avviarono al dormitorio

Prima di entrare nella stanza Ron si fermò
- Miseriaccia Harry! Adesso inizierete a patrugnarvi davanti a me? -
- Molto probabile - fece Harry ridendo
Il rosso gemette, mentre Harry lo spingeva ad entrare nel dormitorio.

Per la prima volta dopo tanto tempo, Harry si addormentò con il sorriso sulle labbra
 
  
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