IV
Her first date with
the Death
Orbene,
se
a poco a poco cessi di amarmi
cesserò d'amarti poco a poco.
"
Se d'improvviso
mi dimentichi,
non cercarmi,
ché già ti
avrò dimenticata "
Pablo
Neruda, Se tu mi dimentichi
Novembre
arrivò
presto e trascinò dietro di sé i primi venti
freddi. Purtroppo per
Pansy, il mese portò con sé anche il secondo
finesettimana a
Hogsmeade. Aveva cercato di stare il meno tempo possibile con Blaise,
soprattutto dopo l'ennesima umiliazione personale che aveva dovuto
subire parlando con Draco. Si era fatta vedere in giro con Moon un
paio di volte, ma Zabini non aveva desistito e sembrava letteralmente
elettrizzato – o almeno quanto un serpeverde potesse
permettersi di
mostrarlo – all'idea di stare solo con Pansy per un intero
pomeriggio.
Draco invece aveva preso ad uscire con una biondina
slavata e insignificante del quarto anno di Tassorosso. Pensare che
solo qualche mese prima aveva affermato che piuttosto che farsi
vedere con una Tassorosso avrebbe preferito lottare a mani nude
contro tutte le legioni infernali. Aveva riso dell'assurdità
della
cosa insieme a Daphne e insieme avevano ribadito il concetto che non
c'era nessuna biondina che fosse superiore a Pansy, eccezion fatta
per Celestina Warbeck, nota cantante, ma nessuna delle due era del
tutto convinta della naturalezza della sua tinta.
Durante il
pranzo prima dell'uscita a Hogsmeade, tuttavia, Pansy cadde in uno
stato di profondo sconforto ricordandosi del suo appuntamento. Daphne
si rifiutò di aiutarla e così, trascinando i
piedi, si diresse al
suo primo appuntamento con la morte.
Blaise era stato stranamente
tranquillo per tutto il viaggio in carrozza, ma forse il suo
comportamento era dovuto alla presenza di Malfoy e di un'altra
biondina slavata. Avevano fatto il tragitto insieme, ma poi, per la
felicità di Pansy, si erano separati all'entrata di
Hogsmeade.
Stranamente silenzioso, Blaise l'aveva condotta ai Tre manici di
scopa per bere qualcosa.
Uno Zabini così silenzioso era una
novità anche per lei che, nonostante fosse abituata ai
silenzi di
Draco, l'assenza di parola le dava ai nervi.
« Cosa desiderate,
ragazzi?» Chiese loro Madama Rosmerta, non appena si
sedettero.
«
Una burrobirra per me, mentre un'acquaviola piccola per lei.»
Ordinò
anche per Pansy, cosa che la lasciò di stucco.
« Perché
un'acquaviola per me?» Chiese con il sopracciglio che andava
ad
inarcarsi.
« Ho chiesto a Draco di descrivermi un po' i tuoi
gusti.» Le spiegò con un accenno di sorriso.
« Ah, non so se la
cosa mi debba fare piacere o no.» Ammise.
« Mettiamola così.»
Cominciò a spiegarle. « Nonostante ci conosciamo
da anni, sei
praticamente una sorpresa per me, quindi ho deciso di chiedere una
mano a chi ti conosce bene. E chi meglio di Draco?»
« Il tuo
discorso non fa una piega.»
Era quasi passata un'ora dall'inizio
ufficiale del suo primo appuntamento con Blaise Zabini e niente di
sgradevole li aveva ancora colti impreparati. Blaise sembrava sapere
esattamente ciò che piaceva a Pansy, come mantenere allegra
una
conversazione senza mai farla cadere nel banale, stuzzicarla cercando
di farla arrossire senza tuttavia mai riuscirci. Insomma, quello che
stava vivendo era il perfetto primo appuntamento che aveva sempre
sognato. Tuttavia, Draco e l'altra biondina slavata avevano deciso
che il luogo migliore dove stare non poteva che essere i Tre Manici
di Scopa, più precisamente a due tavolini di distanza da
loro.
Blaise salutò con un cenno Draco e Draco ricambiò
inaspettatamente
con un occhiolino. Quanti anni erano che non vedeva Draco fare
l'occhiolino? Troppi. C'erano troppe stranezze in quei due, quel
giorno.
« Vado un attimo via con Draco, ti dispiace?» Le
chiese.
« Fa' pure, ma sbrigati.» Gli rispose.
« Farò in un
attimo.» Si piegò verso di lei e le diede un
piccolo bacio a fior
di labbra. E con un sorrisetto indecifrabile si allontanò
con
l'amico diretto verso i bagni.
Pansy si toccò le labbra con la
punta delle dita non riuscendo bene a capire cosa fosse successo.
Sì,
era stato solo un bacio, ma perché l'aveva turbata
così tanto?
Era
stato un bacio diverso, ma le sembrava così naturale,
così
conosciuto.
Le labbra di Blaise, nuove per lei, si erano
appoggiate leggere sulle sue e, come se lo facessero da una vita,
avevano imprigionato il labbro superiore di Pansy per quella frazione
di secondo che era durato il bacio, rendendola turbata.
Era stato
gentile e inaspettato, ma l'aveva baciata nell'esatto modo in cui la
baciava Draco.
Blaise fu di ritorno poco dopo e lei cercò di non
farsi trovare ancora impreparata e decise di testarlo.
Questa
volta fu lei a sporgersi sulla sedia e a catturare le labbra del
ragazzo.
Mentre la lingua di Blaise cercava quella di Pansy, la
ragazza notò come le veniva spontaneo lasciarsi andare, come
fosse
familiare il movimento e il tocco. Blaise le teneva una mano sotto il
mento e con l'altra le teneva la mano.
Pansy si rese conto subito
di ciò che voleva dire. Si staccò un po' a
malincuore e con un
sorrisino perfido gli chiese: « Hai usato la polisucco, vero,
Draco?»
Il ragazzo sembrò spiazzato per una frazione di secondo,
ma poi si riscosse: « Non ti facevo così
perspicace, Pansy.»
*
Pansy
non era
furiosa, era solo leggermente infastidita. D'altronde sapeva che
stavano parlando di Blaise Zabini ed era impossibile che il ragazzo
si fosse preso un'improvvisa cotta per lei, non dopo anni passati a
soddisfare ogni capriccio di Daphne. Era infastidita perché
non
riusciva a capire cosa volesse esattamente Draco Malfoy da lei. Si
erano mollati da tempo ormai, perché lui non poteva tornare
dalle
sue biondine pallide, sciupate e volgari lasciandola in pace?
Avevano
deciso di rimandare la discussione nei sotterranei di Hogwarts, al
riparo da occhi indiscreti.
Un'ora da quando Draco aveva preso la
seconda dose di pozione, ormai era trascorsa ed era tornato ad essere
se stesso. Forse sarebbe stato meglio se fosse rimasto nel corpo di
Blaise, almeno quei freddi occhi grigi non l'avrebbero fatta
rabbrividire.
« Non capisco cosa volevi fare.» Ammise Pansy
entrando nella vuota sala comune. « Cioè,
perché hai preso le
sembianze di Blaise?».
Draco si sedette sul divano di fronte al
camino. « Diciamo che volevo vedere un po' come andava la tua
vita
senza di me. Il bacio non era programmato. Né il primo,
né il
secondo.»
Pansy lo fissò interrogativa. « Perché?
Non
capisco.»
« Ti ricordi quando ci siamo lasciati?».
« Quando
ti ho lasciato.» Puntualizzò lei lasciandosi
cadere sul divano
affianco al ragazzo.
« Sottigliezze. Ti ricordi cosa mi hai
detto?»
« A grandi linee.» Rispose fissando il camino di
fronte
a sé.
« Mi hai chiesto: “Come posso amarti? Come posso
non
fare a meno di te?”. Lì per lì ero
troppo sconvolto per
rendermene conto. Non avrei mai immaginato che mi stessi per mollare.
Avrei potuto risponderti a quelle domande, ma non me ne hai dato
tempo e sinceramente da un lato ne sono contento. Questo periodo
senza di te mi ha fatto capire molte cose. In primis, non avrei mai
potuto credere che succedesse, ma devo ammettere che era bello sapere
di poter contare su di te.» Ammise Draco.
Pansy quasi non ci
credette. Non pensava che Draco potesse dirle certe cose, anzi non
riusciva nemmeno a capacitarsi del fatto che lui le pensava anche.
Draco
si sfilò dal dito l'anello della sua famiglia. Pansy
improvvisamente
si girò per vedere cosa stava facendo, ma i suoi occhi non
poterono
che fermarsi rimanendo imprigionati da quelle iridi grigio ferro nel
ragazzo, del suo
ragazzo.
« Sei
mia, Pansy.» Le sussurrò mettendole l'anello al
dito. Nonostante
tutto, lei era sempre stata sua e un futuro senza il serpeverde per
eccellenza non riusciva ad immaginarlo.
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E questo è l'ultimo capitolo, manca l'epilogo e questa mini
fanfic è finita.
Sono troppo stanca ._. oggi primo giorno di scuola, che palle.
Grazie come al solito a chi legge, chi ha aggiunto ai preferiti e alle
seguite e a chi recensisce (ovvero sasyherm).