Videogiochi > League of Legends
Segui la storia  |       
Autore: RoloChan105    30/06/2023    0 recensioni
Con la morte del partner, l’agente Donald D. Darius si ritrova solo. Il distretto noxiano è un posto pericoloso e il crimine serpeggia dietro l’angolo. Per cercare vendetta è scovare l’assassino, Quinn si farà avanti e assieme a Darius, cercheranno di scoprire la verità. ~
Senna Purifier è scomparsa e i nostri due agenti dovranno indagare per riuscire a ritrovarla. ALTERNATIVE UNIVERSE / AU / DariusxQuinn
Genere: Azione, Commedia, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Darius, Lucian, Quinn, Senna, Thresh
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Delle chiavi avevano roteato all’interno della toppa della porta.
Con un occhio aperto, Darius ascoltó i rumori provenire dall’appartamento di fianco al suo. Caleb ci si era trasferito quasi un anno prima ed era così strano non sentire più il suono della televisione che perpetrava attraverso la sua parete. Non che il silenzio non fosse apprezzabile, ma ormai ci aveva preso l’abitudine. Era solito tenere la Tv sintonizzata su canali di caccia e pesca. Non capiva molto bene questa sua passione, ma non aveva mai fatto domande. Pochi secondi più tardi, udì la porta chiudersi e un verso soffocato interrotto. Probabilmente il fratello si era quasi sentito male nel vedere tutte le cose del gemello.
Rigirandosi nel letto, Darius si Domandó che tipo fosse: non aveva molte informazioni su di lui. Sia Caleb che Swain non avevano mai accennato alla sua figura… sapeva solo che era un gran testardo e che i due avevano avuto un grosso diverbio che li aveva divisi. Entrambi ottimi agenti, avevano seguito la via del padre.
Nuovamente, il verso che aveva sentito prima riprese. Poi di nuovo. E ancora.
Era… un cinguettio? Era un uccello?
Spalancando entrambi gli occhi, restó in attesa per poi, udirlo chiaramente quando il suo nuovo vicino, si spostò nella stanza attigua alla sua. Le pareti erano molto sottili e delle volte poteva sentire Caleb senza problemi. L’interruttore della luce scattó e le molle del letto scricchiolarono non appena il fratello ci si adagió sopra. 
Il cinguettio dell’uccello riprese, per poi venire fermato: probabilmente aveva coperto la gabbia per non fare rumore; ma che ore erano?
Con uno sguardo distratto alla sua sveglia , Darius osservó un due e un cinquanta circa. Era tardi. 
Il suono dell’interruttore scattó di nuovo e le molle del letto cigolarono nuovamente.
Udì quello che sembrava un sospiro prolungato per poi, sentire il più completo silenzio. 
Concordó, imitandolo a pieno, per poi, rigirarsi tra le coperte dalla parte opposta: era l’ora di dormire.

Si era svegliato tardi. Il bip ininterrotto della sveglia continuava a tartassarlo mentre cercava di legarsi quella stupida cravatta al collo. Tutti vestivano come gli pareva, perché lui doveva essere quello vestito formale da ufficio?
Swain, vestito come lui, insisteva col dire che chi ricopre una carica importante, si doveva ANCHE vestire importante.
Tra una maledizione e l’altra, fece in tempo a fermare la sveglia, cacciare la pistola dentro la fondina sotto la giacca, afferrare le chiavi ed uscire. 
Con in mano le chiavi della macchina, svoltó per il corridoio andando verso l’ascensore. Erano le otto e cinque. Era in ritardo.
Lui era SEMPRE puntuale.
Era il primo ad arrivare.
Lui e Caleb delle volte facevano quasi a gara a chi arrivasse per primo in ufficio… 
Nel ripensare al compagno, si fermò e fissó il pulsante segnare il suo piano. Un suono di campanelle si propagò nel pianerottolo e le porte dell’ascensore si spalancarono per lui.
Beh, adesso sarebbe stato tutto diverso.
Mise un piede dentro, poi un altro e con uno sguardo stanco e spento, fissó la sua figura riflessa nello specchio. La barba aveva ripreso a crescere, i capelli erano in disordine e una macchina di caffè era percettibilmente visibile sulla sua camicia bianca. 
Si, non aveva un bell’aspetto.
Con un grugnito, portó la mano verso il pulsante del piano terra ma si fermò quando una ragazza entró dentro l’ascensore con lui. 
Rimase in silenzio per poi, osservarla.
-A che piano va?- Domandó la giovane lanciando un occhiata a Darius.
Preso alla sprovvista, lui mormoró un “giù” per poi attendere un cenno di conferma e premere il pulsante.
Le porte si chiusero e i vecchi ingranaggi dell’ascensore presero a muoversi verso il basso.
Un profumo di sapone arrivó alle sue narici, facendo volgere nuovamente la sua attenzione alla donna.
Capelli viola, una borsa da palestra sulla spalla, una salopette di jeans e due grosse pozze ambrate fisse sullo schermo di un telefono.
Che strano… non l’aveva mai vista prima ma aveva un aria così familiare… 
Un illuminazione lo colse: probabilmente era un amica delle sue vicine Taliyah e Rell.
Andavano al liceo e magari, quella era una loro compagna che si era fermata a studiare. Probabilmente l’aveva già vista in passato.
Probabilmente. 
Non appena le porte dell’ascensore si aprirono, i due si divisero e Darius, scese verso le scale diretto ai Garage. 


-Sei in ritardo- Mormoró Samira non appena Darius mise piede nell’edificio.
-Capita-
-A te? - la donna inarcó un sopracciglio sospettosa- mai.- con una mossa, si spostò la treccia dalla spalla, lasciando libero agli occhi di tutti, il suo decoltè prosperoso. 
-Swain ti cerca- lo avvertì prima che lui potesse fare un altro passo- non farti venire un infarto…- Mormoró prima di sparire ancheggiando con quel suo culo sodo.
-Eh?- Ok, La sua collega Samira era strana delle volte e non capiva se flirtava con lui o era solo il suo modo di fare. Sylas gli aveva detto che probabilmente, voleva semplicemente portarselo a letto, ma poco ci credeva. 
Scuotendo la testa, entró negli uffici del’fbi per poi andare verso l’ufficio di Swain.


-Che sta succedendo?- Domandó Darius avvicinandosi a Sylas. 
-Il vecchio- mormoró affondando le mani nelle tasche.- sta litigando.-
-Con il figlio- Kai’sa, si avvicinò ai due colleghi- è da dieci minuti circa che vanno avanti.-
Darius era incredulo: se il primo giorno con il suo nuovo partner cominciava in questo modo, non osava immaginare i prossimi…
-Ti sto solo dicendo- la voce di Swain si udì per tutto l’ufficio- che non puoi fare di testa tua! Qua non siamo a Demacia, siamo a Noxus! Non dimenticarlo!-
-Non ho bisogno che tu me lo ricordi!- la porta finalmente si aprì e una figura familiare uscì. 
Due pozze ambrate incrociarono il suo sguardo e Darius, rimase immobile.
Quella… era la ragazza che aveva visto in ascensore.
Subito dopo, uscì Swain che non appena vide tutti immobili a fissarli, ringhió un potente: “tornate a lavoro”. Con un cenno del capo, indicó a Darius invece, di entrare.


-Lei è Quinn- Swain fece le presentazioni. -Mia figlia.-
Nel sentire il suo nome, Darius inarcó la fronte. Si, adesso quel nome gli era familiare: aveva sentito Caleb pronunciarlo qualche volta… 
-Avevi detto di avere un figlio…-
-Se ti avessi detto che era una donna, non l’avresti mai accettata come partner.- 
-Questo non è vero-
-Si che è vero ragazzo. Non prendermi per il culo- con una mossa, gli lanció un fascicolo- questo è il suo dossier. Ha studiato nella stessa scuola di Caleb, massimo dei voti ma con una media del comportamento sotto la media. L’accademia non è riuscita a forgiarle un carattere ubbidiente…- con fare stanco, si portó una mano all’altezza della fronte. -… forse in questo ha preso da sua madre.- Scuotendo il volto, gli voltó le spalle, solo per dare da mangiare al suo corvo, Beatrice che paziente, attendeva uno stuzzichino.
-A Demacia ha fatto carriera, è abile, quasi più di come lo era Caleb. Molto acuta, svelta e tenace. Una vera macchina da guerra.- una sommessa risata gli passó per la gola. - ha la motivazione giusta per essere un poliziotto… in una qualche maniera, voi due vi assomigliate.-
Nel sentire le sue referenze, Darius prese il fascicolo e inizió a sfogliarlo. Aveva lavorato a molti casi, ma uno, più degli altri, risaltava sulla carta.— Ha catturato il serial killer Fiddlesticks?-
-Già- annuì compiaciuto- quel figlio puttana…rapiva le sue vittime e mandava i nastri dei loro ultimi istanti di vita ai famigliari… un gran bastardo- Lento, tornó seduto sulla sua poltrona. 
-Ascolta Darius: Quinn è una tosta e ti darà parecchio filo da torcere… ma in questo momento ha bisogno di te. - uno sguardo triste e duro solcó i suoi lineamenti invecchiati nel tempo.- la vendetta è tutto ciò che le serve per restare aggrappata a questa vita… compreso uno scopo. Sai, lei ha sofferto di depressione e… - cacciandosi una mano nei capelli, si fermò. Non era il solito Swain, sembrava più vecchio, più preoccupato, più fragile.- Voglio solo che stia bene… non voglio perdere un altro figlio.-
In silenzio, Darius annuì. 
Sebbene tra i due sembrasse esserci attrito, Swain amava sua figlia.
-Cercherò di fare del mio meglio…-
-Lo spero- Annuì nel sentire le sue parole. -Puoi andare.-


-Potevi dirmi che eri tu- 
-Come?- la donna alzó gli occhi verso Darius non appena mise piede fuori dalla porta.
-Nell’ascensore-
-Ah…-  con un gesto, Quinn fece spallucce per poi posare sulla scrivania uno dei fascicoli apparteniti a Caleb.- non sapevo che fossi tu…- Ammise sincera e a differenza di qualche ora prima, aveva cambiato del tutto aspetto; l’aura da ragazzina se ne era andata lasciando il posto ad una donna dall’aria vissuta e cosciente delle sue potenzialità. Jeans larghi, una canotta bianca e una camicia blu che ricordava i colori di Demacia fasciavano il suo corpo. -Abiti accanto, giusto?- 
-Si- Darius si mise a sedere alla sua postazione, proprio accanto alla sua. - mi chiamo Donald D. Darius.-
Un po’ esitante, allungó una mano verso di lei. Era il tipo da stretta di mano?
-Quinn Lily Swain- si presentó anche lei ricambiando la stretta. - Così eri tu il partner di mio fratello…- Nel parlare di Caleb, i suoi occhi si ammorbidirono. - Sai, non mi stupisce che non ti abbia mai parlato di me…- mormorò per poi abbozzare un sorriso. - ma non fa niente. -
-Beh no, qualcosa mi ha detto…- Cercó di ricordarsi ma niente gli veniva in mente in quel momento. 
-Spero che come poliziotto tu sia migliore perché a mentire fai schifo- Abbozzó quello che doveva essere un sorriso per poi, adagiarsi col sedere sopra la scrivania del fratello. -papà ha detto che vuoi lavorare sul caso di Caleb-
-Si-
-Bene- Annuì col volto per poi fissarlo decisa. -…prenderemo quel bastardo.-
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > League of Legends / Vai alla pagina dell'autore: RoloChan105