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Autore: Menade Danzante    30/06/2023    0 recensioni
[Criminal UK]
[Tony/Natalie | OneSided!Paul/Natalie | Post Season 2]
"Lasciano la sala senza nemmeno uno sguardo al vetro, a loro nell'altra stanza, come se non ci fosse nessun altro. Per un attimo, Paul ha la spiacevole impressione di aver quasi origliato una conversazione privata, qualcosa a cui lui non avrebbe dovuto assistere in nome del rispetto e della decenza.
Qualcosa di intimo.
Ma questo semplicemente non ha senso."
[Questa storia partecipa alla ToBeWritingChallenge2023 di BellaLuna indetta sul Forum delle Penne]
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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qualcosa

Qualcosa di più







«Suggerisco di prenderci una pausa,» propone l'avvocato con malcelata impazienza. Non è difficile per Paul capire perché: se il suo cliente sbatte un'altra volta il pugno sul tavolo con quell'aggressività, non avrà poi molte speranze di intenerire la giuria a cui verrà sottoposto il filmato.

«Interrogatorio sospeso alle 16:14,» concede Natalie, ma il suo tono piatto lascia trapelare l'insoddisfazione di dover interrompere. Non fa in tempo a premere il pulsante che blocca la registrazione che sospettato e legale abbandonano la stanza di gran carriera per ridefinire la strategia.

Tony, accanto a lei, china leggermente il capo e si lascia sfuggire un sospiro. «Ci eravamo quasi.»

Natalie chiude gli occhi, le spalle che le si afflosciano appena contro lo schienale della sedia. «Crollerà, alla fine lo avremo noi. Ma sì, ci eravamo quasi.»

«Già.»

Anche Paul si sente sconfitto. Incrocia le braccia, fa di tutto per rilassare i muscoli della schiena, inspira profondamente per scaricare la tensione. Anche lui è convinto che l'uomo cederà, che entro la fine dell'interrogatorio confesserà di aver ucciso suo fratello, ma aver dovuto sospendere proprio ora sembra a tutti gli effetti un'occasione mancata. Tony e Natalie dovranno fare il doppio degli sforzi per vincere, da adesso.

Ha l'impressione che i due siano giunti alla sua stessa consapevolezza: Tony, con solo la sua squadra ad osservarlo, non si fa problemi a pinzarsi il naso con le dita e a strofinarsi gli occhi con i polpastrelli, mentre Natalie si passa una mano sul collo, arrivando a massaggiarsi la spalla.

Poi una domanda spezza il silenzio.

«Come va la mano?» chiede Natalie.

«Bene. Meglio,» ribatte Tony con un sorriso. Si interrompe dal risistemare il fascicolo davanti a sé per chiudere a pugno la mano un paio di volte, a titolo dimostrativo.

«Non fa più male?»

«Solo un leggero formicolio, niente di che.»

Natalie annuisce, ma è il sorriso che le distende le labbra e che Paul può vedere solo per una frazione di secondo a provocargli una fitta allo stomaco. Un sorriso caldo, perfino affettuoso, come se lei fosse davvero interessata alla mano di Tony e non avesse solo fatto una semplice domanda di circostanza da rivolgere a un collega in seguito a un qualche infortunio. Paul, comunque, non è neanche sicuro di cogliere il riferimento: Tony si è fatto male? Quando? Ma soprattutto: che importanza potrà mai avere questo durante un interrogatorio come quello?

«Mi fa piacere,» conclude Natalie prima di alzarsi e poggiare la mano sulla spalla di Tony in un inequivocabile gesto di conforto. Non dura più di un attimo – Paul è sicuro che se non avesse avuto gli occhi fissi sulla scena fin dal principio, probabilmente avrebbe perso il movimento –, ma in qualche strano modo ha l'aria di essere significativo.

«Tè?» domanda la detective ormai giunta alla porta. Il fragore dello scatto della maniglia rende la risposta di Tony inudibile e questo irrita Paul: dovrebbe aver dato un banale assenso alla proposta, visto che la sta seguendo verso l'uscita... Ma allora perché stanno ridendo entrambi come se uno dei due avesse appena fatto una battuta?

Lasciano la sala senza nemmeno uno sguardo al vetro, a loro nell'altra stanza, come se non ci fosse nessun altro. Per un attimo, Paul ha la spiacevole impressione di aver quasi origliato una conversazione privata, qualcosa a cui lui non avrebbe dovuto assistere in nome del rispetto e della decenza.

Qualcosa di intimo.

Ma questo semplicemente non ha senso.

«Che ha la mano di Tony?» chiede brusco prima di riuscire a trattenersi, lo sguardo sempre fisso davanti a sé.

«Una leggera scottatura,» lo informa Vanessa.

«È successo qui?»

«A casa.»

«Come?»

Paul si pente di aver insistito ancora non appena l'ultima parola gli esce di bocca, ma ormai è tardi per ritirare la domanda. Con la coda dell'occhio osserva l'orologio e vede che passano trenta secondi prima che Vanessa si decida a parlare un'altra volta.

«Il bollitore,» dice e il suo tono non gli piace: Paul sa che sta per dire altro ed è abbastanza sicuro che non gli piacerà. «Perché tutto questo interesse per un incidente domestico? Può andare avanti lui anche con un po' di fastidio alla mano, non serve che lo sostituisci.»

La mente di Paul registra a fatica l'ultima parte della risposta, l'insinuazione lieve ma presente che lui possa sentirsi in qualche modo non abbastanza o messo da parte. Ciò su cui il suo pensiero si è impigliato, tuttavia, è una parola molto specifica: domestico. Ha bisogno di qualche momento per capire che a disturbarlo tanto è l'idea di familiarità, di riservatezza, di casa che l'aggettivo evoca. Concetti che mai si sarebbe sognato di associare a loro, a Natalie e a Tony.

Concetti che mai avrebbe voluto associare a loro.

Improvvisamente è curioso: vuole sapere, deve sapere se c'è qualcosa di diverso tra loro.

Se c'è qualcosa di più.

Per forza. Deve essere così, non c'è altra spiegazione. Altrimenti come potrebbe Natalie sapere della scottatura di Tony? Anche Vanessa lo sa, certo, ma la casualità con cui la detective gliene ha chiesto aggiornamenti...

Lo stomaco gli si stringe in una morsa quando un altro pensiero si materializza nella sua mente: e se i due vivessero insieme? L'ipotesi gli sembra di primo acchito così assurda che gli viene persino da ridere. È impossibile, non ha il minimo senso, non può essere.

E se invece lo fosse?

Possibile?

Tony e Natalie.

La scena appena vista gli si ripresenta davanti agli occhi a ripetizione, lo sguardo della mente ogni volta puntato su un particolare diverso. È solo dopo qualche replay, però, che Paul si accorge di essersi già convinto della sua folle teoria: nel ricordo non cerca indizi per sconfessare l'ipotesi, ma piuttosto per avvalorarla. Il sorriso, il tocco sulla spalla, la risata, i corpi protesi l'uno verso l'altro... per quanto adesso si sforzi di riavvolgere il nastro e di alterare i significati che ha costruito attorno a ogni singolo gesto, Paul non riesce a non pensare che Tony e Natalie formino ormai una coppia, che stiano insieme, che condividano lo stesso tetto, che si preparino la colazione a vicenda, che sappiano l'una degli incidenti dell'altro.

Che siano ciò che Paul e Natalie non saranno più.

È come una doccia fredda, ma l'uomo non ha il tempo di realizzarlo fino in fondo, né tanto meno di razionalizzarlo: la sala degli interrogatori si rianima, tornano i detective seguiti a ruota da sospettato e legale, e il tutto riporta Paul alla realtà, al caso di omicidio che stanno analizzando e alla necessità impellente di tirar fuori una confessione da quell'uomo il prima possibile.

La professionalità vince in un baleno e Paul ha solo un secondo per tornare in sé: ogni singolo pensiero riguardante la probabile relazione sentimentale tra i suoi colleghi viene ricacciato indietro, accantonato in un angolo della mente che l'uomo sa che, suo malgrado, non vede l'ora di riaprire, ma con il quale non farà i conti almeno fino a quando non saranno tutti sicuri di non dover rivedere le loro strategie e i loro ruoli.

«L'interrogatorio riprende alle 16.26.»

La sua gelosia deve aspettare.







Angolino di Menade Danzante:

Salve!
Ho il sospetto che questa non sia proprio la serie più popolare sul fronte italiano, ma a me ha fatto impazzire. Ho voluto provare ad analizzare la coppia più desiderata dello show dal punto di vista di chi, alla fine, ci rimette di più. Spero di aver restituito un personaggio che abbiamo visto relativamente poco e che abbiamo vissuto come un antagonista, ma che a me è piaciuto davvero molto.
La OS partecipa alla ToBeWritingChallenge2023 di BellaLuna, questo mese con il prompt “Unrequited Love”.
Alla prossima!

Menade Danzante

   
 
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