Sofferenza e ferita aperta
se stringo e fermo il fluire.
I flauti fischiano
nelle orecchie dei sordi
che chiudono gli occhi
ma il futuro è già qui:
sta aspettando di essere
impastato, ora è ben
lievitato, pronto per prendere
nuove pieghe.
Voglio la colonna sonora
e i campanelli acuti
e i tamburi africani
al mio arrivo nel domani.
Così come quando la nuvola
è gonfia e la pioggia scende,
così l'impasto si
sgonfia
e il futuro si piega
e sono un dito
piccolino
della grande mano
che afferra un lembo
e spinge.