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Autore: Lisbeth_Dreemur    15/07/2023    1 recensioni
Una ragazza, principessa del regno di Zolforol, s'imbarca in un'avventura assieme a due ragazzi per spezzare la maledizione che affligge uno dei due. Riusciranno nell'impresa o verranno carbonizzati dai draghi?
Genere: Avventura, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il sole stava per sorgere, sarebbe stata una giornata splendida, soprattutto per i due fratelli, che si erano appena ritrovati. Flinty, invece, era triste, rinchiusa in camera sua, per la sua incolumità, prigioniera in una gabbia dorata, aveva pianto tutta la notte e ora, esausta, sul fare del mattino, si era addormentata.

Erano passate da poco le otto, quando il castello, improvvisamente, si riempì di urla.

“Il drago!”

“Il drago è tornato per ucciderci tutti!”

“Scappiamo, arriva il drago!”

Ghilbert divertito, volteggiava sul castello con Ghery sulla schiena.

“Abbassati un po’ di più, non vedo niente!”

“Tranquillo Ghery, io vedo benissimo, se mi avvicino di più, gli arceri ci abbatteranno. Invece di usare gli occhi, usa la lingua, chiamala! No, non serve, eccola là!”

Flinty, infatti, svegliata dal trambusto, si era affacciata alla finestra della sua camera.

“Bene, ora che abbiamo visto che sta bene, andiamo! Non vorrei che a qualcuno venisse la brillante idea di usare la catapulta!” Disse Ghilbert con apprensione.

“Aspetta, Flinty sta facendo dei gesti! Sembra che voglia dirci qualcosa!” Disse Ghery fermando il fratello in procinto di virare e allontanarsi.

Ghilbert, maledicendo il suo buon cuore, virò stretto, avvicinandosi pericolosamente alle mura, per ascoltare le parole della principessa.

“Portatemi con voi, mio padre vuole farmi sposare, domani! Vi scongiuro!”

“Dobbiamo aiutarla, in fondo ha salvato la vita ad entrambi e ci ha riunito!” Disse Ghery guardandola con profonda compassione.

“Ti rendi conto che questo sarebbe un rapimento?!” Rispose Ghilbert, allontanandosi nuovamente.

“Io la chiamerei piuttosto una fuga di casa, volontaria e giustificata!” Ribatté Ghery, assestando una pacca sulla spalla di Ghilbert.

Doveva decidere in fretta, dagli spalti cominciavano ad organizzarsi.

“D’accordo, preparati, dovrai prenderla al volo, dille di buttarsi dalla finestra a gesti, nessuno dovrà capire le nostre intenzioni, fino all’ultimo!”

Ghery cominciò a mimare un tuffo in modo piuttosto goffo e improbabile, ma Flinty, inaspettatamente, capì e fece segno con una mano che era O.K.

“Avvicinati, ha capito!”

Ghilbert fece un’altra virata stretta, s’inclinò e lanciò il segnale, Flinty si buttò e Ghery prontamente la prese tra le braccia. Quindi puntò verso le montagne a gran velocità scomparendo alla vista dei soldati in breve tempo. Solo quando fu al sicuro, fuori portata dalle catapulte, si decise a chiedere se stavano tutti bene.

“Tutto bene, è fantastico volare così veloce!” Rispose Flinty con voce argentina.

Giunti nel luogo dove la sera prima avevano bivaccato, si fermarono per decidere il da farsi.

“Io indietro non torno! Domani volevano farmi sposare un principe pelato e sdentato, che vive nelle fredde terre del nord!” Disse risoluta Flinty.

“D’accordo, ma cosa hai intenzione di fare?” Chiese Ghilbert, accucciandosi accanto a lei.

“Potrei venire con voi! Dove andate?”

“Già, bella domanda!”

Disse Ghery guardando suo fratello negli occhi.

Ghilbert si mise a ridere divertito quindi, fattosi serio, esclamò:

“Dove vado io voi non potete venire, ne uno ne l’altra, io vado dai draghi! Ora che ti ho ritrovato Ghery, desidero più che mai tornare umano al cento per cento. Li sfiderò, chiedendo in cambio la mia libertà!”

“Tu sei pazzo, non puoi farcela, loro sono tanti e potenti!” Rispose preoccupata Flinty.

“Forse non sarà necessario che tu affronti i draghi in duello!” Disse Ghery, con un sorriso enigmatico sul volto.

“Spiegati chiaramente, fratellino, sai forse qualcosa che io non so sui draghi?”

“Durante le mie peregrinazioni a caccia di draghi, incontrai un vecchio mago, che mi raccontò la storia della sua vita!”

Rispose Ghery, quindi, sedutosi a terra cominciò a narrare la storia. Tanto tempo prima, in un epoca ormai dimenticata, i maghi e gli uomini vivevano in armonia e si erano alleati contro i draghi, che terrorizzavano e devastavano le loro terre da decenni.

La guerra che ne era scaturita, detta dei due popoli, era stata cruenta e molti erano periti da ambo le parti.

I maghi, un giorno, pensando di essere più forti e meglio protetti dalle loro barriere, avevano deciso di sferrare l’assalto finale da soli, senza consultarsi con il re degli uomini. Nottetempo, erano usciti dall’accampamento, senza farsi vedere ne sentire e si erano diretti verso le tane dei draghi.

La battaglia del giorno appena trascorso era stata durissima e al calar del sole, i draghi si erano ritirati nelle loro roccaforti per riprendere fiato; certi che nessuno avrebbe osato attaccarli nel loro covo.

Arbeleg, il re degli uomini, però si avvide della scomparsa dei maghi e credendo di essere stato tradito, era uscito con tutti i suoi cavalieri sul far del mattino, deciso a vendicare il tradimento subito.

I maghi intanto erano penetrati nella roccaforte dei draghi e stavano dando battaglia.

Quando giunse il re, trovò molti maghi morti e molti altri agonizzanti, mentre di draghi non ce n’era più l’ombra. Vide a terra il capo dei maghi, Fingaer e gli si avvicinò per chiedere spiegazioni. Fingaer, ormai in fin di vita riuscì solo a dire, con un filo di voce, che erano riusciti a far fuggire i draghi, ma che suo figlio era stato catturato. Poi, in un ultimo sforzo disperato, aveva messo un libro nelle mani del re, dicendogli che esso era il libro degli incantesimi e dei relativi contro incantesimi dei draghi, quindi era spirato.

Con quel libro in mano, qualsiasi mago avrebbe potuto affrontare e contrastare lo strapotere dei draghi. Arbeleg però, si rese conto che i maghi erano tutti morti, tutti tranne uno: Draugdin, il figlio del suo amico Fingaer, che purtroppo era stato fatto prigioniero dai draghi e condotto chissà dove.

Si misero dunque all’inseguimento dei draghi, ma essi erano fuggiti in un luogo segreto, protetto dai loro incantesimi più potenti.

Passarono moltissimi anni, gli uomini ormai pensavano che i draghi non sarebbero più ricomparsi, purtroppo però, si sbagliavano e un brutto giorno, essi riapparvero come per magia, nelle terre desolate del sud.

Re Feador, quarto discendente del re Arbeleg, convocò il consiglio di guerra e all’unanimità, decisero di dar battaglia e uccidere tutti i draghi o perire nell’impresa.

Cominciò così un’altra guerra, chiamata battaglia oscura, a causa delle nubi nere e pestilenziali che i draghi soffiavano sul campo di battaglia. I draghi erano troppo forti e re Feador se ne rese subito conto, così senza chiedere consiglio, tentò una disperata trattativa di pace.

La pace fu stipulata a caro prezzo, i draghi presero il controllo totale del regno, uccisero Feador e imprigionarono molti cavalieri. Il libro degli incantesimi però non fu ritrovato, Feador prima della disfatta, era riuscito, infatti, a nasconderlo in un luogo segreto.

I draghi divennero così i padroni del mondo, ma per fortuna o per puro caso, dopo secoli di terrore, si stancarono di comandare e profondamente annoiati, si ritirarono nelle loro montagne e lì vivevano tutt’ora.

Capite? Se troviamo il libro, risolveremo tutti i nostri problemi!”

Disse concludendo Ghery.

“Scusa, ma non erano tutti morti i maghi?”

“Dimentichi Draugdin, il mago catturato! Fu un suo diretto discendente a raccontarmi la storia. L’antenato, riuscì a fuggire dalla montagna, nascondendosi poi nelle terre desertiche vicino al mare!”

“Bene, andiamo da questo mago, troviamo il libro e …”

“Un momento, frena l’entusiasmo ragazzina, a sud ci sono pericoli inimmaginabili. Belve feroci, sabbie mobili e chissà cos’altro. Non posso portarmi dietro una ragazzina indifesa! E’ fuori discussione!”

“Non sono indifesa come può sembrare, so tirare di scherma, cavalcare alla perfezione e tirare con l’arco discretamente e poi, ormai non ho più una casa dove tornare.”

Disse Flinty con la voce rotta e le prime lacrime che le rigavano il volto.

“Quando al castello, abbiamo deciso di prenderla con noi, abbiamo anche implicitamente deciso di proteggerla. Io mantengo le promesse e non la abbandonerò!”

Disse Ghery avvicinandosi a lei e circondatala con le braccia, la stinse forte a se.

Ghilbert alzò gli occhi al cielo, quindi disse:

“D’accordo! Però dovrai allenarti a migliorare le tue capacità con l’arco! Nelle terre selvagge, essere discretamente capaci, non è sufficiente!”

Quindi partirono, dirigendosi a sud alla ricerca dell’ultimo mago.

Lungo la strada Flinty si allenava, sotto la super visione di Ghery e la sera, stanca ma felice si addormentava accanto al fuoco.

“Devo ammettere che sta migliorando, sei un buon maestro”

Disse Ghilbert, seduto accanto a Ghery, una sera, mentre lei già dormiva.

“Lei ti piace vero?” Chiese infine a bruciapelo.

“Sì, ma lei non ha occhi che per te!” Rispose Ghery arrossendo.

I due fratelli si soffermarono a guardare Flinty che dormiva beata, la vita all’aria aperta e l’esercizio fisico, l’avevano resa davvero affascinante. I capelli le si erano schiariti stando al sole, la pelle si era abbronzata, dandole un aspetto quasi orientale, aveva accorciato il vestito troppo lungo, strappandolo all’altezza del ginocchio, ripromettendosi di comprarsi un paio di pantaloni al primo villaggio che avessero incontrato e le sue gambe nude in bella vista erano alquanto belle.

“Non ti arrendere, non sempre gli amori nascono a prima vista!” Disse infine Ghilbert, assestando una pacca sulla spalla al fratello, sdraiandosi poi a riposare.

   
 
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