Videogiochi > Cyberpunk 2077
Segui la storia  |       
Autore: NicoJack    20/07/2023    0 recensioni
A Night City si parlava sempre di leggende, ma nessuno di loro aveva mai visto una vera leggenda in città, ed era giusto che tutti loro imparassero a temere una scimmia.
Crossover tra Cyberpunk (sia anime che videogioco) e il Viaggio in Occidente
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Sorpresa
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Badlands, 00:00 A David bruciavano gli occhi dopo quello che era appena successo, era come se gli fosse entrata della sabbia in essi, ma ciò che aveva visto non poteva essere vero, giusto? Non era possibile che dai suoi occhi fossero usciti immensi raggi di luce dorata? Il ragazzo si teneva la mano sinistra premuta contro il viso, come per riparare i suoi occhi dal dolore (con scarsi risultati), mentre la mano destra teneva ancora il pesante bastone, abituandosi ormai al suo peso ingombrante. Il ragazzo dopo un minuto nella totale oscurità, decise di provare ad aprire gli occhi e lentamente comincio a riaprire le palpebre, finché non riconobbe (a fatica vista la mancanza di luce), i lineamenti del palmo della sua mano sinistra che ancora premeva contro il suo viso e quando David stacco essa dal suo volto per tornare a vedere si accorse che non solo i suoi occhi non li causavano più dolore, ma anzi la sua vista sembrava essere migliorata. Il ragazzo riusciva a vedere al buio, distinguendo benissimo i colori degli oggetti che lo circondavano e sembrava che anche la sua vista già molto acuta fosse diventata tipo cento volte meglio. Il ragazzo punto di nuovo gli occhi verso il cielo per vedere se ciò che aveva fatto appena un minuto prima fosse veramente accaduto e quando i suoi occhi incontrarono la volta celeste, non videro due immensi raggi di energia dorata, ma la prova che poco prima c’era stata la loro presenza e cioè polvere dorata che stava lentamente cadendo lentamente intorno e sopra di lui. Lo sguardo del ragazzo si sposto verso il bastone che ancora teneva nella mano destra e cercava di trovare qualche differenza dal Ruyi Jingu Bang che aveva sognato e di qui aveva letto tante volte e dovette ammettere che sembrava proprio come quello che aveva visto nel suo sogno, tranne per la lunghezza. Quindi ebbe un pensiero infantile, del tipo “si, come no tanto non sarà mai il vero bastone di Sun Wukong”, quindi visto il potere magico che l’oggetto avrebbe dovuto possedere David pensò di volerlo più lungo di qualche centimetro, cosa che accade sotto gli occhi completamente stupefatti del ragazzo. Non voleva crederci, mentre teneva il pesante bastone con entrambi le mani completamente in orizzontale (o almeno ci provava visto che doveva tenerlo in perfetto equilibrio), il ragazzo come per confermare quello che aveva appena visto penso a come lo volesse di solo due centimetri di spessore e il bastone comincio a restringersi sotto gli occhi di David. Ora quel ragazzo nella fredda notte del deserto delle Badlands stringeva nelle sue mani un elegante asta da guerra, lunga due metri e sessanta e larga solo un pollice (e comunque rimaneva fottutamente pesante), mentre David si stava chiedendo cosa cazzo stesse succedendo senti la voce che lo aveva condotto fin lì dirli: “Finalmente, ragazzo era da tempo che aspettavo questo momento.” A David era sfuggito di mente, con tutto quello che li era successo, che era stata quella voce a condurlo fin lì e che li aveva promesso una ricompensa e delle spiegazioni, ma adesso era come se chiunque li avesse parlato per tutto quel tempo fosse proprio davanti a lui e quindi David guardo in avanti- Ciò che vide non solo lo sorprese, ma lo fece ancora una volta dubitare della sua sanità mentale: davanti a lui c’era una scimmia dal grigio pelo, alta solo 1,20 metri, ma molto muscolosa e dalle spalle ampie, aveva un capo completamente rasato, sulle sue guance c’erano dei lunghi basettoni, il naso leggermente schiacciato, due orecchie biforcute e due occhi rossi, ma con le pupille dorate stava guardando il giovane Martinez con un sorriso che sembrava prometterli solo futuri guai, ma che faceva ben vedere le zanne affilate di cui disponeva. Indossava una camicia di seta (molto simile a quelle che indossavano una volta i monaci), una specie di kilt fatto in pelle di tigre e calzava dei semplici stivali in quella che sembravano vera pelle animale e non sintetica. Davanti a David Martinez si trovava la figura del Grande Saggio Pari al Cielo, Il Buddha della Vittoria in Battaglia, l’unico solo e ineguagliabile Sun Wukong. Il primate dalla pelle di pietra guardò quella che era la sua reincarnazione e poteva dire che si poteva anche fare di meglio, il ragazzo lo stava guardando con una faccia da completo ebete (anche se in questa città si diceva gonk), teneva tra le mani il suo fidato bastone magico come un novellino alle prime armi (cosa che era) e aveva letto innumerevoli volte il romanzo che parlava delle sue avventure con Xuanzang e gli altri (wow avevano scritto un libro su di lui). Però il Buddha gli aveva affidato il compito di vegliare su questa sua reincarnazione e aiutarlo lungo il cammino della sua vita a raggiungere il suo “pieno potenziale” e Sun Wukong non aveva mai lasciato un lavoro affidatogli non svolto (chi se ne frega di quelle volte che Xuanzang lo ha scacciato o il suo breve periodo come Stalliere della Corte Celeste). E poi per tutto il tempo che aveva osservato David lo scimmiotto doveva ammettere che si era affezionato al ragazzo e a sua madre, alle loro lotte che dovevano intraprendere ogni giorno per sopravvivere in quella città maledetta (così completamente diversa dal suo adorato Monte dei Frutti). David vedendo la figura dell’eroe della sua infanzia, che aveva sognato proprio la notte prima e del quale teneva l’arma proprio nelle sue mani, potte dire solo una cosa: “Ma che cazzo?” La scimmia allargo ancora di più il sorriso e comincio ad avvicinarsi al suo protetto, ma David preso allo sprovvisto comincio a indietreggiare, al che Sun Wukong vedendo che si stava dirigendo verso il precipizio che aveva scalato poco meno di un minuto prima li disse: “Ragazzo fai qualche altro passo e cadrai.” David sentendo quella che credeva fosse la sua allucinazione, avvertirlo che stava per cadere, porto il suo sguardo alle sue spalle e vide che li mancavano solamente tre passi prima che cadesse giù dal precipizio, per poi riportare lo sguardo verso quella che lui in quel momento considerava un risultato di tutto lo stress che aveva accumulato in solo un giorno, che prima si era palesato sotto forma di voce che lo ha guidato in mezzo alle Badlands e poi adesso che credeva di avere in mano l’arma di Sun Wukong si scopriva che la voce che la voce che lo aveva guidato era quella di Sun Wukong. Il bodhisattva scimmiesco percependo il dubbio del ragazzo, decise di essere chiaro e coinciso con la sua reincarnazione, quindi li disse: “Ragazzo adesso io ti darò le risposte che ho promesso di darti e tu mi ascolterai attentamente, perché non voglio ripetermi, capito?” Il ragazzo annui con la testa, quasi in automatico dopo aver sentito la richiesta/ordine dello scimmiotto di pietra che dopo un sospiro, causato dalla noia che sapeva avrebbe provato nel raccontare tutta la verità a un ragazzino di cui pochi giorni prima le uniche preoccupazioni erano gli scontri per portare un po' di ED a casa, il nascondere questa sua attività alla madre e rimanere solo in casa per farsi una sega guardandosi le sue BD pornografiche. Comincio a narrare al ragazzo: “Beh David, dopo quel viaggio con Xuànzàng divenni un bodhisattva insieme al mio maestro Tripitaka, ma mi annoiavo a morte a essere tutt’uno come il cosmo e a non provare più sensazioni come felicità, rabbia, tristezza, fame, sonno: insomma quelle sensazioni che rendono la vita degna di essere vissuta. Quindi chiesi al sommo Buddha di riportarmi in vita e lui decise di realizzare questo mio desiderio, ma attraverso il compito di un bodhisattva e cioè di reincarnarmi in una nuova vita e aiutarla nelle sue difficoltà e guidarla verso il suo pieno potenziale” poi con più entusiasmo aggiunse “e quella fortunata vita sei tu David Martinez.” David balbetto completamente sbigottito un semplice: “Cosa?” Sun sapeva che la sua reincarnazione aveva capito ciò che gli aveva detto (grazie al legame mentale che condividevano), ma capi che era il ragazzo era in preda ai dubbi, eppure il bodhisattva preso da così tanto entusiasmo di poter finalmente parlare con la persona che li consentiva la possibilità di sentire il mondo come lo sentiva una volta, che perdendo la professionalità che aveva fino a pochi secondi prima comincio a dire con lo stesso entusiasmo di un mercante che vendeva il suo prodotto: “Tu sei la mia reincarnazione, il mio tulku, il mio avatar, il mio protetto. David Martinez tu sei Sun Wukong.” David sentendo l’ultima parte disse in stato di shock: “Non può essere.” Dopo aver emesso un sospiro di frustrazione, vedendo che stava arrivando il momento in cui doveva convincere il suo protetto che tutto ciò che li stava accadendo era vero e non allucinazioni causate da qualche sorta di follia, Sun Wukong disse: “David in questo momento stai tenendo in mano la mia arma, i tuoi occhi hanno appena emesso raggi dorati verso il cielo, riesci a vedere nel buio e a grandi distanze. Di quali altre prove hai bisogno?” Il giovane adolescente a quel punto stava andando in iperventilazione, sembrava non riuscire a gestire le sue attività respiratorie, troppe cose stavano accadendo in così poco tempo, sua madre era in un ospedale gestito da medici che l’avrebbero uccisa al minimo segno di mancanza di eurodollari e lui in quel momento era nelle Badlands a parlare a quella che considerava ancora, una sua allucinazione. Il bodhisattva sentendo quali fossero i pensieri del suo tulku, prima si porto la mano sul viso scuotendo la testa (ricordandosi dei tempi in cui Tripitaka non lo ascoltava), per poi staccarsi un pelo di dosso e con la sua magia trasformarlo in uno specchio. David assistete alle abilità trasformistiche del suo eroe, una cosa che aveva fino da allora aveva soltanto letto nel Viaggio in Occidente, ammirando come il Grande Saggio Pari al Cielo fece diventare quel pelo di scimmia in uno specchio rettangolare, dalla base di trenta centimetri e l’altezza di dieci, ma poi la scimmia puntò lo specchio verso di lui, per farli vedere il suo riflesso. Gli occhi di David erano cambiati, non erano più castano chiaro, ma erano diventati come quelli della scimmia, dalle sclere e le iridi rosse, ma le pupille dorate, sembravano gli occhi che avrebbe avuto un demone, ma in un certo senso Sun Wukong era stato un demone e quegli occhi erano stati la sua ricompensa per essere resistito alla tortura ideata da Lao-Tzu per poter toglierli tutta l’immortalità di dosso, ma che lo rese solo più resistente e capace di discernere tutte le illusioni. Il ragazzo non voleva credere che stesse succedendo anche quello e quindi come per negare la realtà volto lo sguardo dando le spalle “all’allucinazione” che ormai stava cominciando credere che fosse reale, ma portando sotto il suo sguardo la vista dell’immenso deserto delle Badlands e verso il puntino luminoso all’orizzonte che era Night Ciry. Il problema è che David da dopo che aveva sparato quei raggi di energia dai suoi occhi verso il cielo, aveva acquisito la stessa vista di Sun Wukong; quindi, di giorno poteva vedere fino a ben cinquecento di km di distanza, mentre di notte trecento e visto che un intero spazio aperto era entrato nella visuale del ragazzo, David vedeva cose che nessun essere umano avrebbe mai potuto notare non solo nell’oscurità, ma anche con le migliori cyberottiche disponibili sul mercato e alla luce del giorno. Notava uno scarabeo stercorario a circa tredici km dalla sua posizione che stava trasportando la pallina fatta con qualche fece di qualche mammifero che viveva nel deserto (i pochi che erano rimasti) per poterla consumare, poi il suo sguardo si sposto più avanti a sessanta km di distanza dove vide un insieme di vari veicoli nomadi che percorrevano il deserto in una perfetta formazione, con al suo centro di questa formazione vari camion e cisterne. Poi il suo sguardo si sposto verso Night City che era lontana ben 200 km dalla sua posizione, quello che per David era stato fino a pochi istanti prima un puntino luminoso in lontananza, adesso era chiaramente visibile con i suoi edifici di metallo e acciaio, le fastidiose luci al neon che più che illuminare le strade servivano per mostrare pubblicità e vendere prodotti. Distingueva persino i suoi abitanti e molti di loro stavano guardando verso est, proprio verso la sua direzione, sui loro volti espressioni tra lo stupito e il preoccupato, David non poteva sentirli (né riusciva a leggere il labiale), ma poteva intuire che molti di loro stessero cercando di capire cosa diavolo fossero quelle specie di colonne dorate che erano apparse all’improvviso nelle Badlands e che erano scomparsi dopo pochi istanti. David provò a sfregarsi gli occhi, ma sembrava non poter più controllare la profondità della sua percezione; quindi, il giovane comincio ad agitarsi e per evitare che il suo protetto cadesse (e scoprisse i livelli di resistenza a cui era arrivata la sua pelle) Sun disse: “Non agitarti e concentra la tua vista, ragazzo. Ricordati sono i tuoi occhi decidi tu ciò che vuoi vedere.” La voce dello scimmiotto di pietra era si autoritaria, ma David percepiva preoccupazione in essa e come se fosse controllato da una forza più grande di lui, chiuse entrambi gli occhi cercando di concentrarsi semplicemente su ciò che aveva davanti a lui, per poi riaprirli e vedere che in effetti la cosa aveva funzionato, vedeva come una persona normale (beh più o meno, una persona normale non riusciva a vedere nel buio). Poi provo a vedere se riusciva a controllare la cosa richiuse gli occhi, per poi riaprirli ma stavolta riconcentrando la sua vista (come quando bisogna mettere a fuoco un’immagine) e guardando Night City la rivide di nuovo come se ci fosse dentro, per poi regolare di nuovo la sua vista a una acuità visiva più accettabile. Lo scimmiotto intanto era apparso al fianco della sua reincarnazione a guardare l’orizzonte insieme a lui, leggendo la sua mente per vedere cosa pensasse e con suo sommo gaudio vide che il ragazzo stava cominciando a credere al fatto che era la reincarnazione del mitico Saggio Pari al Cielo; quindi, fu in quel momento che Sun Wukong decise di sganciare il carico pesante: “Credi che sia un caso che tu sia nato con la coda da scimmia? Credi che sia un caso se ti è sempre piaciuto fin da bambino arrampicarti? Credi che sia un caso se la tua pelle è sempre stata più spessa del normale? Oppure che fin da quando sei entrato nella tua adolescenza sei diventato più veloce e più forte di molti atleti olimpici? Quella tua grande affinità di imparare le arti marziali e l’aggressività che riversi negli scontri l’hai presa da me. Perché David Martinez, prima lo accetti e meglio è, tu sei la mia reincarnazione.” David aveva sentito tutto quello che la scimmia li aveva detto, ma stava ancora cercando un fatto logico che potesse dissipare tutti i suoi dubbi, poi guardando il bastone che teneva ancora in mano e si ricordo di un dettaglio che aveva letto sull’arma di Sun Wukong e quindi disse: “Il bastone dovrebbe pesare otto tonnellate, come è possibile che non sia morto schiacciato dal suo peso?” Sun Wukong sorrise e rispose pronto: “Beh, come sai il Ruyi Jingu Bang è la mia arma e tu sei la mia reincarnazione quindi quando li sei arrivato appreso e poi lo hai richiamato, io ho fatto in modo che il suo peso si adattasse alla tua forza in modo che non ti uccidesse o ferisse gravemente. Tranquillo ti insegnerò a maneggiarlo correttamente.” La scimmia ripensò a quando il Buddha mise quel bastone proprio in quel punto poco dopo l’estinzione di quei cosiddetti dinosauri, per poi lasciare che il tempo lo seppellisse nelle profondità della terra, gli eoni passarono e una tribù di nativi comincio a venerare l’area sopra di esso come se potessero percepire il suo potere sacro, ma poi arrivarono i coloni che si impadronirono del territorio e aprirono una miniera sopra di esso, ma alla fine la miniera venne abbandonata lasciando il bastone ad aspettare il ritorno del suo proprietario (o meglio la reincarnazione del suo proprietario). Intanto David dopo quella spiegazione ricomincio a guardare il bastone che li era volato in mano e che nonostante rimanesse fottutamente pesante, sembrava come fosse destinato alle sue mani da sempre e come se fosse un bambino piccolo che cominciava a maneggiare i primi oggetti comincio a oscillare l’arma. All’inizio dovette abituarsi ad oscillare tutto quel peso senza cadere, ma mantenendo un saldo equilibrio cominciò a prenderci la mano, solo il movimento di un oggetto così pesante creava degli spostamenti d’aria intorno a esso così potenti che se ci fosse stato qualcuno sarebbe morto solo per la pressione esercitata dal solo spostamento d’aria sulle sue ossa (se veniva colpito dal bastone, beh sarebbe stato fatto a pezzi). Intanto Sun Wukong osservava ciò che la sua reincarnazione stava facendo e secondo la sua opinione sembrava un ubriacone armato di bastone, i movimenti erano troppo imprecisi e sembrava che a ogni oscillazione il peso del Ruyi Jingu Bang avrebbe dovuto farlo cadere, ma il bodhisattva si ricordò che il suo tulku non era mai stato addestrato a usare un arma del genere e nonostante acquistasse di secondo in secondo la forza che un tempo lo caratterizzasse in vita le sue braccia non erano ancora pronte per gestire senza difficoltà così tante tonnellate. Dopo qualche altro secondo in cui lo scimmiotto lasciò il giovane ragazzo ad abituarsi a usare la sua nuova arma (e anche a divertirsi dal sorriso che il ragazzo aveva in volto), finché il ragazzo non afferrò il bastone con entrambe le mani, lo sollevo oltre il suo capo e lo sbatte con forza sul terreno facendo franare un pezzo di quella montagnola di roccia. David dopo aver visto un pezzo della parete rocciosa staccarsi da essa e precipitare, dopo la violenta botta che aveva dato al terreno, comincio veramente a credere che tutto quello che gli stava accadendo non fosse un sogno o un attacco improvviso di follia, ma poi senti un colpo di tosse (che serviva solo per attirare l’attenzione) e Sun Wukong dirli: “Posso capire l’entusiasmo ragazzo, ma non esagerare.” David si grattò la testa con la mano sinistra, mentre con la destra si appoggiava il bastone sulla spalla, voleva scusarsi con quella che poco prima considerava solo un’allucinazione, ma poi si accorse di qualcosa di strano. Al posto di grattare del semplice cuoio capelluto, sembrava che la sua mano sinistra stesse grattando roccia e quella che (per la limitata esperienza di David con la flora) li sembrava erba più dura del normale e completamente sbalordito David riportò la mano verso i suoi occhi e vide (grazie alla vista superiore) che la sua pelle sembrava più ruvida del normale, al che fu Sun Wukong (contento che finalmente il ragazzo si fosse accorto della cosa) li spiego: “Pelle di pietra, tranquillo a meno che non ti tocchino nessuno la noterà.” David si tocco il volto come per confermare la cosa e in effetti era vero, il contatto tra i polpastrelli delle sue dita e la sua guancia sinistra sembrava come il contatto tra due sassolini e il giovane decise che, se proprio avesse dovuto essere la reincarnazione di Sun Wukong, almeno avrebbe potuto divertirsi un po'. Quindi con rapidità si strappo un capello dal capo e lo getto a terra, credendo che avrebbe potuto evocare un suo clone, come avrebbe dovuto succedere con Sun Wukong… ma non successe niente, il capello cadde lentamente a terra come avrebbe fatto qualsiasi altro capello. Sun Wukong guardando la scena e sapendo ciò che il ragazzo aveva intenzione di fare, scoppio a ridere come non faceva da tanto tempo (maledetta mancanza di sensazioni), mentre David sentendo la scimmia ridere di lui preso, forse, un po' troppo dal risentimento e sentitosi preso per il culo, il ragazzo agi in modo impulsivo e cerco di colpire con il bastone il bodhisattva. Però quando il bastone avrebbe dovuto colpire pelle di pietra fu come se avesse colpito solo l’aria, perché attraverso l’immagine di Sun Wukong come si attraverserebbe un ologramma, David però aveva dato così tanta forza nel colpo che il peso del Ruyi Jingu Bang lo trascino a terra facendolo cadere di faccia (non si fece male grazie alla sua nuova pelle in pietra). Lo scimmiotto smise di ridere (con grande sforzo) e guardò verso il giovane a terra e disse: “Adesso sai come ci si sente a perdere contro qualcosa che è oltre la stessa esistenza. Uno schifo vero?” David si rialzo (nonostante tutto abbastanza rapidamente), sapendo di cosa stesse parlando e cioè del suo confronto contro il Buddha, quando l’Illuminato li diede come sfida il saltare fuori dal palmo della sua mano, ma liberandosi dal ciclo di vita e morte il Buddha era diventato supremo perfino alla realtà; quindi, si poteva dire che l’intera realtà era il palmo della mano di Buddha, i cinque pilastri che sorreggevano che l’universo che Sun aveva incontrato erano solo le cinque dita di Buddha (doveva ringraziare Misty quando l’avrebbe rivista per tutte quelle lezioni sul buddhismo). David quindi si giro di nuovo per guardare Sun Wukong, che lo osservava con le braccia incrociate e con uno sguardo che li ricordava quello di sua madre quando lo beccava a rileggere il Viaggio in Occidente nonostante lo avesse letto ormai più di una trentina di volte. Lo scimmiotto disse al ragazzo: “Tranquillo arriveremo alle tecniche magiche e avrai il sottoscritto come insegnante.” David chiese incuriosito: “Davvero?” “Certo ma prima bisogna tornare indietro, dopotutto Night City non ci ha ancora battuto; quindi, ragazzo dietrofront” disse Sun Wukong al suo tulku. David però nel rivedere tutta la strada che aveva percorso dalle otto di quella mattina fino a quella stranissima mezzanotte e il pensiero che dovesse rifarla, nonostante le nuove forze che gli erano entrate in possesso, non riempi il giovane Martinez di entusiasmo, anzi tutt’altro. Wukong però, sempre percependo i pensieri della sua reincarnazione, ebbe pietà di lui e con un sorriso che mostrava li affilati denti da scimmia: “Tranquillo ragazzo, non ti farò ricorrere di nuovo chilometri e chilometri di strada per tornare a casa, poi ci metteremo comunque delle ore. No signore, la reincarnazione del Re delle Scimmie viaggerà come viaggiava il Re delle Scimmie.” David si ricordava di come viaggiasse Sun Wukong e cioè a cavallo di una nuvola e la cosa non poté che eccitarlo un casino, mentre la scimmia nel sentire il ragazzo gasarsi sempre di più (mentalmente) alla prospettiva di cavalcare una nuvola non potte che paragonarlo a un bambino davanti a un nuovo giocatolo (anche se doveva aspettarselo, mentre lo osservava per tutto questo tempo aveva imparato che il suo tulku era un suo fan sfegatato). Quindi la scimmia disse al ragazzo: “Salta! Spicca uno dei tuoi balzi migliori e poggia i tuoi piedi su di essa, per cominciare a cavalcare finalmente il vento!” Sun Wukong gli disse questo non solo perché voleva che finalmente il ragazzo cominciasse a usare le abilità che lo avevano contraddistinto nella sua vita passata e vedere cosa ci avrebbe fatto con esse, ma anche perché sapeva che gli immensi raggi dorati che David aveva secernano dagli occhi e che erano stati visti a centinaia di chilometri di distanza erano stati sicuramente visti dai corporativi e vedendo quel bizzarro evento si sarebbero ammassati tutti lì per vedere cosa lo avesse generato (per cercare un modo per farci soldi) e non voleva correre il rischio che David finisse nelle mani di quelle serpi. David guardò verso il cielo, con la sua vista cercava un cumulo di neve sulla quale avrebbe potuto saltare, ma una parte della sua mente si chiese se stesse per fare una follia, se tutto quello che stesse vivendo non fosse una follia, eppure se veramente avesse potuto avere il potere del Grande Saggio Pari al Cielo, la sua arma e la sua guida sarebbe riuscito a mantenere sua madre e non solo a sopravvivere a Night City ma anche prosperarci. Il ragazzo prese l’arma leggendaria in entrambe le mani per gestire al meglio il suo immenso peso, per poi flettere le ginocchia per darsi la giusta spinta per il salto (ma credendo, come abitudine, che avrebbe toccato con il suo ciuffo i tre metri e mezzo come al solito), ma aveva cominciato a fidarsi di ciò che li stava accadendo. David spicco un balzo, un gigantesco balzo, era passato solo un secondo da quando aveva staccato i suoi piedi da terra, ed era già arrivato alla spaventosa altezza di ben cinquecento metri e per lo stupore, ma anche per il sincero spavento David urlo un: “MERDA!” sentito solo dal bodhisattva. Eppure, sembrava che la sola potenza che si era dato con quel salto non fosse ancora venuta meno e il suo corpo saliva sempre di più verso il cielo notturno, finché non passo oltre le nuvole che aveva individuato poco prima, che lo lasciarono passare come l’insieme di fini goccioline d’acqua e cristallini di ghiaccio condensati che erano. Lo sguardo di David cadde sulla luna e nonostante l’avesse già vista in passato, vederla da così vicino e con la vista che possedeva in quel momento la rendeva ancora più straordinaria, poteva adesso ben distinguere i suoi crateri e i suoi mari (ma di sicuro non la vedeva con la stessa nitidezza con qui poteva vedere fino a Night City). Solo a quel punto a più di duemila metri di altezza la gravità comincio a fare il suo effetto e il ragazzo comincio a venire trascinato verso il basso dalle leggi della fisica, ma David fece come gli era stato detto poco prima da Sun Wukong e appoggio i suoi piedi su di essa, ma al posto di caderci attraverso, come sarebbe dovuto accadere in circostanze comuni, la sua caduta venne frenata da essa. Per paragonare la cosa a un altro suo atterraggio e cioè le prime che si lasciava cadere dal secondo piano del suo Megaedificio sui cumuli di immondizia, per tagliare la strada ed evitare cumuli di spazzatura e i criminali locali che vivevano lì con loro, era doloroso, ma soprattutto il colpo di frusta alla schiena le prime volte era stata la parte peggiore. Invece quando attero su quella nuvola sembrava come essere caduti su un gonfiabile, perché la nuvola era morbida e sembrava quasi accoglierlo. David si prese un attimo per abituarsi a quell’ennesima follia che gli stava accadendo in quella stranissima giornata, ma il ragazzo era impaziente di cominciare a volare e stava cercando di capire come avrebbe dovuto pilotare quella nuvola; quindi, guidato da quello che considerava essere l’istinto della sua vita passata si inclinò impercepibilmente verso sinistra e la nuvola comincio a spostarsi con una certa lentezza verso sinistra, verso ovest, verso Night City. David all’inizio si godette la sensazione di guardare il mondo dall’alto, anche se dovette avere a che fare con un leggero caso di vertigine, però la sua super vista lo fece abituare immediatamente e da quell’altezza poteva vedere città che erano a centinaia di chilometri di distanza (anche se non bene quanto Night City). Però David era pur sempre un adolescente e come tale le cose lente lo annoiavano molto facilmente e quella nuvola secondo la sua modesta opinione andava più lenta di una MaiMai, secondo il Viaggio in Occidente quando Sun Wukong cavalcava le nuvole andava a una velocità impressionante. Al che il ragazzo leggermente spazientito, fece come aveva fatto per tutto mattina, pomeriggio e sera e comincio a parlare con la mente al Grande Saggio Pari al Cielo e gli chiese: “Come si accelera?” Il ragazzo senti la risata scimmiesca di Sun Wukong, che rispose alla domanda del ragazzo dicendoli: “Immagina di essere una cometa che sfreccia nel cielo e poi inclinati verso dove vuoi andare.” David comincio a pensare all’immagine di una cometa che aveva visto una volta in un documentario in televisione che era stata registrata da un telescopio e provo a immedesimarsi in essa rotando la sua posizione in modo da puntare completamente verso Night City. Senza che David se ne accorgesse la nuvola cominciava ad aumentare la sua velocità di movimento, il ragazzo anche con la sua pelle di pietra cominciava a sentire la brezza del vento intorno a lui e i suoi capelli venivano sparati all’indietro dalla potenza delle correnti d’aria che li venivano addosso. Però i suoi piedi erano come se fossero ancorati alla nuvola impedendogli in qualsiasi modo di cadere da essa, anche mentre volava alla velocità di 500 km/h, fu a quel punto quando David noto come stesse superando ampi tratti di terreno e che si stesse avvicinando sempre di più verso la città che gli aveva dato i natali, dove sua madre lo stava ancora aspettando. Più si avvicinava a Night City più David cominciava veramente a sentirsi come se fosse la reincarnazione del Grande Saggio Pari al Cielo, con il suo bastone in mano e mentre cavalcava una nuvola nel cielo si sentiva veramente a suo agio nonostante non si fosse mai ritrovato in una situazione del genere, come se il bastone avesse sempre fatto parte di lui, come se quella nuvola fosse il suo destino. Dopo qualche minuto di viaggio il giovane Martinez si ritrovo a volare sopra Night City e doveva ammettere che da quell’altezza anche gli immensi edifici che si era ritrovato per tutta la vita a guardare dal basso verso l’alto, adesso sembravano castelli di sabbia e gli AV che volavano attorno gli sembravano mosche (quasi si sentiva un coglione per aver invidiato quelli che ne possedevano uno, visto che adesso lui aveva qualcosa di assolutamente migliore). Però lo sguardo di David si sposto verso l’Arasaka Tower e nella sua mente non li torno in mente che non sarebbe più dovuto andare a quell’accademia che aveva sempre detestato o il fatto che aveva un sacco di cose da restituire e da pagare loro, ma solo le ultime parole che gli aveva detto sua madre “mio figlio merita di stare in cima all’ultimo piano dell’Arasaka Tower, puoi farcela hai la stoffa per riuscirci.” Certo che aveva la stoffa per riuscirci, quel giorno lo aveva dimostrato e avrebbe esaudito il sogno di sua madre, solo non nel modo in cui lei avrebbe voluto. Quindi nonostante la sua destinazione finale fosse il Megaedificio H4, il ragazzo fece andare la sua nuvola fino a Corpo Plaza, mentre Sun Wukong con un tono di voce che sembrava stranamente preoccupato chiese a David: “Dove stai andando?” La risposta di David fu: “A mantenere una promessa.” Il giovane Martinez stava agendo senza pensare, guidato dal sentimento e non dalla ragione, ma mise la sua nuvola proprio sopra il tetto dell’Arasaka Tower e poi scese da essa con un balzo, atterrando proprio sull’enorme struttura simbolo della potenza della più influente corporazione al mondo. David ce l’aveva fatta aveva realizzato il sogno di sua madre, era in cima all’Arasaka Tower, il ragazzo aveva un largo sorriso di trionfo sul viso e si mise a guardare il panorama intorno a lui, sentendosi veramente il re del mondo. Però mentre David si deliziava per aver realizzato il sogno di sua madre, Sun Wukong si diede una bella palmata sulla fronte, pensando a come questa cosa avrebbe causato probabilmente più problemi del necessario, soprattutto perché Night City era piena di occhi… Soprattutto in un posto pieno di corporativi.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Cyberpunk 2077 / Vai alla pagina dell'autore: NicoJack