Andrew sentiva la mente vuota, un lenzuolo bianco. Il suo cuore invece era tutt'altro che calmo. Il corpo, un fascio di nervi. Il sig. Trevelyan aveva abbastanza esperienza di nati fra No-mage da poter immaginare lo stato mentale di Andrew. Prese una grossa lattina e gliela prorse "hai sete?" " Andrew scosse il capo, e non riuscì bene a capire da fove avesse preso quella lattina "su bevi un sorso, è dolce e fresca e ti schiarirà le idee". Andrew la afferrò con entrambe le mani ed in effetti al primo sorso si sentì meglio. Era una bevanda fresca, dal sapore leggermente dolce e con un retrogusto di menta. La cosa strana è che si sentì immediatamente più rilassato. Ne bevve subito un altro sorso ma questa volta il sapore era aspro, sembrava un succo di limone concentrato. Una visibile smorfia di disgusto si posò sul suo volto. "Ahahahah... fai attenzione a volte le "jokesoda" possono farti dei brutti scherzi!". Andrew allontanò da se la lattina posando sul tavolo..." Io io non capisco...io... signore...". Il sig. Trevelyan sorrise "chiamami pure Egan" "sig. Egan" Andrew si sforzò di dire questa frase per quanto per lui fosse assurda "io sarei un mago?". L'aveva detta e gli sembrò ancor più assurda. "Ebbene... sei tu Andrew Williams, residente nella stanza dalle pareti azzurre, al primo piano del numero +++ di Webster St?" "Si signore" "Allora non ci sono dubbi". Nella testa di Andrew cominciavano ad affollarsi un mare di pensieri e di domande, ma non riusciva a dare loro una foma, si sentiva come paralizzato."Tranquillo Andrew, ti abituerai presto a questa novità, ora ascolta perché non vieni con me?". "D-dove?"la sua mente faceva ancora fatica ad essere presente a quella situazione assurda."Andiamo a fare un giro, sono sicuro che ti aiuterà a schiarirti le idee" "Ma...ma la scuola..." Il sig. Egan fece un.occhiolino ed un sorriso furbo dietro la sua espressione simpatica "Tranquillo. Ricorda, io sono un mago!".