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Autore: Vallentyne    28/08/2023    9 recensioni
Questa storia fa parte della serie Winners & Losers
Seguito de “La nuova stagione” | Storia di Karl e Lena
Era finita con un accordo firmato davanti agli avvocati, e da quel momento ciascuno aveva percorso la propria strada. Di quel fuoco divampato due anni prima restava solo la cenere.
Ma a volte qualcosa continua a bruciare sotto la superficie.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Karl Heinz Schneider, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'Winners & Losers'
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Capitolo 1

 

La vacanza a Miami è stata archiviata, sono rientrati in Germania l’altro ieri con la tacita promessa di non raccontare a nessuno quanto successo in quei quindici giorni tra South Beach e Coconut Grove.

«Quello che succede a Miami resta a Miami…» aveva biascicato Kojiro alla fine di una nottata particolarmente movimentata.

«Era Las Vegas.» lo aveva corretto caustico Genzo.

L’altro non aveva nemmeno risposto, limitandosi a fare spallucce.

 

Karl era partito con l’intenzione di mettere in pausa il cervello per un po’, gli sembrava un passaggio necessario per poter ricaricare le batterie in previsione della nuova stagione. Non pensare ai suoi problemi familiari, alla battaglia con Lena conclusasi da poco, e soprattutto alla casa vuota, abitata solo dai ricordi dei momenti felici dell’anno precedente. E di quelli angoscianti di pochi mesi prima.

 

Ha avuto un giorno e mezzo per riprendersi dal jet lag, quando quella mattina si è guardato allo specchio la sua faccia gli è sembrata tutto sommato riposata. E abbronzata, come quella di chi ha trascorso diverse ore in spiaggia. Nel suo caso, a dormire.

Controlla l’orologio, sono quasi le undici, Katrin e Lena dovrebbero arrivare a momenti. Lancia un’occhiata al salotto, ora è perfettamente in ordine, sembra uscito da una rivista di arredamento. Non vede l’ora che torni a essere tangibile la presenza della figlia, con tutta la confusione che si porta appresso.

Quando sente suonare il citofono accorre.

«Ciao, siamo noi.»

Vede Lena nella videocamera, la bimba in braccio.

«Scendo a darti una mano.»

Non le lascia il tempo di ribattere, in un batter d’occhio è fuori dalla porta, si infila in ascensore e scende dalle due.

Apre il portone, è un tuffo al cuore trovarsele di fronte.

«Ciao…»

Fa subito una carezza a Katrin che gli sorride in risposta, si sente sciogliersi.

«Prendi tu il passeggino e l’ovetto dalla macchina?» la voce di Lena lo riporta alla realtà.

«Sì, certo. Cominciate pure a salire, tieni le chiavi.»

Le guarda sparire nell’androne, si riscuote.

 

Quando apre la porta di casa le trova all’ingresso, Lena non si è tolta le scarpe e ha sempre la bimba in braccio.

«Non vuoi entrare?»

«Sono un po’ di corsa, devo essere in aeroporto tra tre ore.»

«Non ti fermi nemmeno per un caffè?»

«No.» si accorge dall’espressione risentita di lui di essere stata troppo brusca, riprende a parlare con un tono più condiscendente «No, ti ringrazio, l’ho già preso.»

«Ok.»

Restano in silenzio per qualche istante.

«Nella borsa trovi un po’ di cambi e il suo peluche preferito… Mercoledì ha appuntamento dalla pediatra, te l’ho segnato qui su questa agendina, indirizzo e numero di telefono, e ci trovi anche le altre cose che ti devi ricordare: taglia di pannolini, qualche ricetta per le pappe, e, ti prego, non darle abitudini strane.»

«Penso di essere in grado di fare il padre.»

Lei solleva le sopracciglia e gli lancia un’occhiata esasperata.

«Lo so. Non lo metto in dubbio. Ma negli ultimi mesi sono cambiate un po’ di cose e forse hai perso qualche riferimento.»

Karl non vuole lasciarsi vincere dalla rabbia che sente già montare nel petto, cerca di ignorare la frecciatina. Allunga le braccia verso Katrin che lo guarda eccitata, Lena non può che passargliela. Lui la afferra e la bacia sulla fronte.

«Katrin… Vero che io e te ce la caveremo alla grande? Sarà un po’ come una vacanza, io e te…» borbotta mentre la coccola.

È cresciuta. Ha sette mesi, è diventata una bambola paffuta adorabile, due occhioni grandi e azzurri come quelli di suo padre.

Karl fissa Lena.

«Helga e Jutte si alterneranno su sei giorni la settimana, non sono da solo, lo sai.»

«Sì, lo so.»

«E loro conoscono bene anche le sue abitudini, non ci saranno problemi. Puoi partire tranquilla.»

Lena fa per ribattere ma si trattiene. Vorrebbe spiegare il suo punto di vista, dirgli che non voleva sottendere una mancanza di fiducia nei suoi confronti. Perché Lena lo sa che Karl è un padre esemplare, quantomeno lo è stato i primi tempi, e che ama alla follia la bambina. Però è dal mese di marzo che non vivono insieme, lui di solito sta con Katrin solo per alcune mezze giornate e non ha idea di cosa significhi la quotidianità con un bebè. Ed è appena tornato dalla vacanza a Miami con gli altri due, da quella che può solo definire una vacanza sopra le righe.

Non che lei sappia cosa sia successo davvero, non le serve e nemmeno lo vuole sapere. Le basta conoscere i nomi dei partecipanti e la destinazione.

«Ok…» fa una carezza alla bambina sorridendo «Tu fai la brava con papà. Mi mancherai, Katrin…»

«Stai tranquilla.»

Adesso la guarda con benevolenza, Lena si stringe nelle spalle.

«Noi staremo bene, tu goditi Ibiza.»

Annuisce.

«Grazie. Ci sentiamo.»

Fa per andarsene ma si ferma prima di raggiungere la porta.

«Karl, senti… C’è una cosa che ti devo dire.»

Lui sbatte le palpebre, sorpreso.

«Certo, dimmi.»

«Quando rientrerò devo fare uno shooting per Marie Claire. Mi vogliono sulla copertina di settembre.»

«Bene. Congratulazioni.»

«Sì, grazie. Mi stanno arrivando parecchie proposte, sembra un buon periodo.»

«Almeno a te la separazione fa bene.»

Non avrebbe voluto dirlo così, con quel tono amareggiato, ma non è riuscito a trattenersi. Lei sembra non badarci, troppo concentrata su quanto ha da dire.

«Mi intervisteranno. Ha concordato i termini la mia booker.»

«Parlerai di noi? Ricordati che hai firmato un accordo.»

Lena si morde la lingua, irritata.

Sbuffa.

«Me lo ricordo perfettamente. Non temere, non spiattellerò i fatti nostri. Però è certo che mi verrà posta qualche domanda scomoda. Ti volevo avvisare di modo che non sarà una sorpresa quando uscirà la rivista.»

«Beh… Grazie?» ribatte incerto «Non so, devo ringraziarti?»

Lena scuote la testa, ora davvero scocciata.

«Fai un po’ quello che ti pare. Come sempre.»

E se ne va, chiudendosi la porta alle spalle.

 

Karl si siede sul divano con Katrin.

«Mamma è andata.»

Sorride alla bambina, le fa un buffetto sulla guancia.

«Jutte verrà qui per pranzo, ci darà una mano con la pappa… Ti va di giocare un po’, intanto che aspettiamo? Ho comprato questo libro gigante di stoffa, senti qui, fa anche rumore…»

Katrin allunga le manine, stringe le pagine colorate tra le dita, entusiasta.

Karl la osserva, e sente una sensazione calda e morbida avvolgerlo tutto.

 

 

 

 

soundtrack

Pixie, Where is my mind?

 

 

   
 
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