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Autore: gabryTheGift    03/09/2023    1 recensioni
"Il giorno prima le avevano detto che sua nonna era andata in cielo. Cosa significasse esattamente quella frase ancora doveva capirlo." Un piccolo momento in cui una bambina incontra per la prima volta la morte.
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Durante i primi anni di scuola, la sua maestra le spiegō che la pioggia non era altro che il risultato di una spietata battaglia tra le nuvole bianche e le nuovole grigie.

La pioggia era il risultato della vittoria di quelle pių scure e cattive. Il sole, invece, decretava la vittoria di quelle pių candide e pure.

Con il tempo capė che quella era una menzogna, come la storia di Babbo Natale.

Parole dolci, storie che raccontano la vita e allo stesso tempo la trasformano con la speranza di non far troppo male al cuore degli ingenui bambini.

Pochi anni dopo, quella stessa bambina guardava la pioggia attraverso i vetri di una casa che conosceva molto poco.

Il giorno prima le avevano detto che sua nonna era andata in cielo.

Cosa significasse esattamente quella frase ancora doveva capirlo.

Le avevano detto che non l'avrebbe pių vista e allo stesso tempo le negarono di vederla un'ultima volta.

Cosė facendo le avrebbero risparmiato un dolore, almeno cosė le spiegarono.

Intanto pensava che, visto che non l'avrebbe pių potuta vedere, avrebbero potuto concederle un ultimo strano saluto.

Mai pių. Non l'avrebbe pių vista. Mai pių.

Non aveva mai analizzato quelle due piccole parole anche se da sempre le piacevano tanto le parole.

Le piaceva leggerle e scriverle per tutto il giorno ma il vero significato di quelle due brevi paroline messe insieme non le era ancora molto chiaro.

Significava davvero che dopo quei momenti non avrebbe pių rivisto sua nonna? 

Che non avrebbe mai pių sentito il suo profumo e riempito di baci la sua guancia?
Tutto finito.
In un battito di ciglia tutto terminava.

Ad un tratto ricordō vagamente che la sera prima le aveva chiesto di rimettersi presto in forze perchč non vedeva l'ora di mangiare ancora una volta i suoi piatti.
Si sentė una sciocca, una vera stupida, nel ricordare il sorriso dolce su quel viso bianchissimo, delicato e morbido, e ricordare il tono di voce con cui le diceva che l'avrebbe fatto, che avrebbe cucinato ancora per lei.

Ricordava perfettamente l'inclinazione della sua voce e soffrė immensamente, come solo una bambina di appena dieci anni puō fare, consapevole che,  innavertitamente, le aveva procurato una dolorosa punturina nel cuore. 

Capė con chiarezza che sua nonna le aveva mentito per regalarle un ricordo, un ultimo dolce ricordo insieme, da conservare nella mente e nel cuore.

Si chiese se avrebbe ricordato per sempre la sua voce, visto che non l'avrebbe mai pių sentita.

Si chiese se avrebbe per sempre ricordato il suo profumo e il calore del suo abbraccio.

E si chiese, per l'ennesima volta, se davvero era sparita nel nulla. Se davvero una sola notte bastava per portare via una persona per sempre. 

Sarebbe quindi andata via per sempre? Č cosa significava per sempre? In quel caso significava solo non tornare pių? E non tornare pių per andare dove?

Nessuno le aveva spiegato niente e lei, che tanto amava le parole, non riusciva a mettere in fila quelle giuste da usare. Nella sua testa un po' ci riusciva ma con la voce le risultava impossibile.

Che avrebbe fatto adesso? Lei era l'unica che la capiva, da cui si sentiva capita. Questo significava che non avrebbe pių nemmeno potuto guardarla negli occhi?

Era davvero tutto cosė definitivo?

Intanto guardava ancora quella pioggia scendere gių dal cielo e un pensiero nacque spontaneo dal suo cuore: anche il cielo č triste, anche il cielo piange.
  
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