Erano giorni che Marco pensava solo al nuovo arrivato.
Quel ragazzino dall'aria strafottente riempiva la sua mente.
Ogni volta che rimaneva da solo, nei suoi pensieri si proiettava quella faccia buffa e piena di lentiggini.
I grandi occhi scuri e vispi nascondevano segreti che Marco avrebbe voluto scoprire.
Quel ragazzo lo aveva incuriosito.
Non aveva mai visto nessuno più determinato di lui.
Ormai erano settimane che tentava di sconfiggere Barba Bianca ma senza risultati.
Eppure non si arrendeva.
Non sapeva se definirlo coraggioso o stupido, forse tutte e due le cose.
A Marco veniva da ridere.
Quel ragazzo era proprio strano ma con un gran potenziale.
Gli ricordava gol D. Roger, il defunto re dei pirati.
Aveva il suo stesso carisma, la sua stessa tenacia ma soprattutto lo stesso cervello.
Probabilmente se ne era accorto anche Barba Bianca altrimenti non gli avrebbe chiesto di unirsi alla ciurma.
Marco sperava che Ace accettasse.
Ogni volta che i loro sguardi si incontravano, Ace arrossiva e abbassava la testa.
Di certo non era per timidezza.
Marco non vedeva l'ora di poter scoprire tutti i segreti che il ragazzo celava, ma non solo quelli.