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Autore: So_Vi_Potter    28/09/2023    1 recensioni
Blue vede un mondo in bianco e nero, senza saperlo. Quando però incontra Gray, tutto cambia...
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La settimana passa velocemente. Le mie uscite con Gray non sono molto frequenti, dato che lui pratica tre sport e io ho lezione di pianoforte due volte a settimana. Imparo, con un po’ di difficoltà, a distinguere il rosso, l’arancione e il marrone. Ogni giorno che passa, anche per conto mio, scopro mille sfumature diverse che colorano il mondo. Eppure, c’è ancora così tanto grigio… I colori che vedo io rallegrano il mio mondo, ma non sono sicura di vederli con la stessa intensità del resto delle persone. Una patina di grigio aleggia ancora sui colori, rendendoli più smorti.

Prima che io me ne accorga, arriva il Natale. Inizio ad uscire più spesso con Gray, anche senza imparare ogni volta qualcosa. Quando mi insegna a vedere il viola e il rosa, anche la sua pelle si colora. È a colori anche lui, adesso. I suoi capelli marrone scuro, sempre spettinati, nascondono in parte i suoi occhi azzurri, il primo colore che ho visto. E l’unico che riesco a vedere intensamente come dovrebbe essere.

Fa sempre più freddo. Inizio ad indossare il mio nuovo cappotto nero con i bordi dorati e Gray sembra apprezzare. Anche lui ora esce con una giacca lunga e un cappello con la pelliccia gli copre i capelli. Passeggiamo insieme per le strade innevate: qui nevica piuttosto spesso e io scopro le mille sfumature azzurrine della neve. L’unica cosa che mi rattrista è quella patina grigia che ancora si stende sui colori che vedo.

Il 21 di dicembre iniziano le vacanze natalizie e io e Gray possiamo finalmente passare giornate intere da soli, io e lui. Mi porta nei ristoranti, nei fast food, nei take away. Mangiamo sempre al volo e poi continuiamo le nostre passeggiate all’aria aperta.

La sera della vigilia andiamo insieme fuori, alle dieci di sera, a vedere uno spettacolo teatrale a tema natalizio. Lo spettacolo è molto bello e dopo non finiamo più di parlarne. Mi porta in un piccolo bar, caldo e accogliente, e mi offre una cioccolata calda. Ne prende una anche lui e la beviamo al calduccio, mentre fuori nevica. Una volta che le tazze sono vuote, Gray paga il conto e usciamo.

- Credo di doverti almeno trecento euro - scherzo, spingendolo lievemente. Lui sorride e io arrossisco (è un nuovo verbo che ho imparato, quando la faccia ti si scalda ho scoperto che ti diventa tutta rossa). Le lucine di Natale lampeggiano colorate attorno a noi. Ce ne sono di verdi, di blu, di rosse, di gialle, alcune viola e rosa… Ogni colore mi fa tornare in mente una giornata con Gray.

- Sai, Blue, sei davvero carina quando arrossisci - mi sussurra all’orecchio guardandomi di sottecchi.

- Da-davvero? - balbetto io, arrossendo ancora di più.

- Sì.

Si ferma di fronte a me e mi sfiora una guancia in una carezza. Improvvisamente, non sento più il freddo, ci siamo solo lui ed io che ci guardiamo negli occhi, la neve che cade ci fa da scenario.

Sento la sua mano toccarmi la guancia un’altra volta, poi si infila sotto ai miei capelli che ho scoperto essere biondi e mi afferra la nuca. Gray mi attira lentamente in un lungo, dolcissimo bacio. Chiudo gli occhi, le mani appoggiate sul suo petto, e mi abbandono alla sensazione di calore che provo. Ora siamo solo noi, in mezzo alla neve, e non c’è niente e nessuno che possa separarci.

Quando stacca le sue labbra dalle mie, mi sento quasi triste, ma ho il cuore ancora caldo. Riapro lentamente gli occhi, sento il suo respiro sulla mia bocca che si schiude in un sorriso. Anche lui sorride. Ci guardiamo negli occhi, è un momento speciale. “Ti amo” penso, e vorrei dirglielo, ma la mia voce non esce, è bloccata nella mia gola.

- Buon Natale, Blue.

- Ti amo - mormoro io, in un sussurro, il cuore a mille.

- Anche io - risponde in un soffio.

Ed è allora che il mondo pare esplodere. I colori diventano in un momento vivi, le lucine mi sembrano più luminose, la neve più bianca, i capelli di Gray più caldi. Tutto pare intriso dell’intensità di questo momento e la cosa non mi spaventa.

- Cosa c’è? - chiede lui con un sorriso, a bassa voce, ancora vicinissimo a me.

- I colori sono vivi - sussurro, felice come non mai. Il grigio del mio vecchio mondo sembra sparito. Anche le strade sembrano di un colore più caldo, il metallo luccica alla luce della luna e i colori led lampeggiano attorno a noi, illuminandoci a tratti di verde, a tratti di rosso, a tratti di viola o di blu.

- Hai vinto tu, Blue. La tua acromatopsia ha perso.

- No, Gray. Abbiamo vinto. Tu ed io. Insieme. Non ce l’avrei mai fatta senza di te.

Riprendiamo a camminare, passo dopo passo, mano nella mano, sperando che casa mia non arrivi mai, lasciando impronte nella neve che continua ad aumentare.

Purtroppo, casa mia arriva troppo presto e lui è costretto a salutarmi. Mi bacia ancora davanti alla porta, prima di lasciarmi e andare per la sua strada. Mi sorride da lontano, facendo ciao con la mano. Ricambio il saluto, poi apro la porta ed entro, attenta a non far rumore per non svegliare i miei.

Mi stendo nel letto e mi avvolgo nelle coperte, un sorriso idiota stampato sulle labbra al solo ricordare Gray e il nostro primo bacio. Mi addormento e sogni dolci popolano la mia notte.

Il giorno dopo, io e Gray ci incontriamo ancora. E quello dopo anche. E così fino alla fine delle vacanze. Ogni volta che ci vediamo, un bacio. Ogni volta che ci separiamo per tornare a casa, un altro bacio. E ogni notte, dolci sogni. Tranne l’ultima sera. Torno a casa, mi pare di volare, di stare vivendo un sogno. Mi infilo sotto le coperte, certa di fare bei sogni e di svegliarmi il giorno dopo di ottimo umore per il primo giorno di scuola dell’anno. Ma quella notte è popolata da incubi. Sogno di nuovo il grigio, sogno di essere lì dentro, di non riuscire a respirare, di essere completamente sola.

Mi sveglio, il giorno dopo, con un umore scuro, ho un brutto presentimento. Scaccio via le sensazioni di timore e mi avvio a scuola, pensando a Gray. Con lui sarò al sicuro, mi dico.

Entro a scuola e non lo trovo. Sarà in ritardo, penso, oppure è raffreddato. Tornerà, mi dico. La signorina Brown entra in classe, avvolta in un cardigan verde pastello, posa la borsa e poi ci guarda.

- Devo comunicarvi che il vostro amico Gray non verrà a scuola per un po’ di giorni.

- Perché? - chiede Orange. La signorina Brown sospira.

- Ha avuto un terribile incidente, è stato investito da un’auto mentre tornava a casa da un’uscita con la sua ragazza. Ora è in ospedale, in condizioni precarie.

Orange mi guarda e legge il terrore nei miei occhi. Non può essere.

- Blue, tutto bene? - mi chiede all’intervallo.

- No, Orange - rispondo io. Sento le lacrime che si fanno strada fino ai miei occhi.

- È per l’incidente e perché ha una ragazza?

La guardo con gli occhi spalancati.

- Orange - dico, la voce strozzata, - la sua ragazza sono io.

Lei spalanca gli occhi, incredula.

- Cosa?! Ma… da quanto tempo? E quanto volevi aspettare per dirmelo?

- Sei stata tu a dirmi di non scriverti perché eri in montagna e non avevi Internet - mormoro, la voce atona. C’erano cose più importanti a cui pensare.

- Vi siete baciati? - chiede sottovoce.

Annuisco. Non ho la forza di fare altro.

- Ma è fantastico! Blue, sei… Blue?

Sento le lacrime rigarmi le guance. Mi copro il volto con le mani e inizio a singhiozzare. Sento Orange che mi abbraccia.

- Blue… scusami, avrei dovuto ricordarmi che ha avuto un incidente. Credimi, mi dispiace tantissimo. Questo pomeriggio, se vuoi, possiamo passare a trovarlo. Che ne dici?

Annuisco e continuo a piangere.

Quel pomeriggio mi preparo in fretta. Scrivo un biglietto a Gray, da lasciargli sul comodino, e scendo da Orange che mi sta aspettando.

- Andiamo - dice, seria.

Per fortuna, oggi è giorno di visite. Entriamo nella stanza di Gray e io non riesco a credere ai miei occhi. È incosciente, una maschera per l’ossigeno attaccata alla bocca e tubi ovunque. Ha diverse ferite ricucite. Non posso trattenermi oltre. Lascio il biglietto sul suo comodino e me ne vado, sentendo la speranza scemare ad ogni passo che facevo. “Lotta, Gray, ce la puoi fare” penso. Ma non posso impedire alle lacrime di scendere ancora una volta a bagnarmi le guance.

 
   
 
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