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Autore: Terreno    01/10/2023    0 recensioni
La dea del volo si ritrova a giudicare Anthony, dopo che la vita dell'uomo è finita.
 
Costei ripercorre allora gli eventi salienti del passato di colui che deve giudicare. La divinità però è in grado di capire il contesto dove l'uomo è vissuto, a differenza dell'altro, così come notare cose che gli sono sfuggite.
 
 
La storia altro non è che un cossover dei racconti (L'intelligenza artificiale sta rendendo obsoleta quella umana, con gioia della stupidità) e (Non rinunciare alle tue ali).
Genere: Drammatico, Fantasy, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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I giorni trascorrono più o meno allo stesso modo e Anthony non sembra maturare, né diventare più intelligente. Si tratta del classico studente svogliato, senza alcun interesse. Segue le mode, ciò che tutti reputano “figo”; non è particolarmente sportivo, ma ha un’alta autostima di sé.
 
Per trovare qualcosa di interessante devo aspettare un evento che coinvolge tutto il pianeta: la creazione di un’intelligenza artificiale, più intelligente degli umani, in alcuni specifici ambiti.
L’annuncio viene fatta da una grande compagnia informatica. Qualcosa del genere, però, non può non farmi venire alcune domande. Quale caratteristica ha fatto sì che gli umani prevalessero sulle altre specie? L’intelligenza. Cosa hanno fatto gli umani quasi tutte le specie meno intelligenti di loro, del pianeta? Per conoscere la risposta basta vedere i problemi ambientali. Così come gli esseri umani anno calpesto le altre creature viventi, perché la loro intelligenza glielo permetteva, non potrebbe accadere che, con un’intelligenza superiore al proprio servizio, sia possibile calpestare la popolazione?
Chi controllerà l’intelligenza artificiale?
 
Anthony sembra entusiasta della cosa e si fionda a provare questo nuovo tipo di intelligenza artificiale, per pubblicare a suo nome contenuti di immagini e suoni. Già, Anthony, che non sa neanche mettere due note davanti all’altra, che non sa nemmeno pensare alla più semplice delle melodie, pubblica musiche, credendo che siano sue.
 
Che cosa succede? All’inizio sembra partire bene, poi nessuno lo segue più. Non è in grado di capire il perché, ma io sì. Inizialmente vi è molto entusiasmo per la cosa e molti guardano i suoi contenuti perché è tra i primi a pubblicarli. Passato però l’entusiasmo iniziale, l’hype, il numero di persone che lo seguono cala e molti altri iniziano a fare come lui.
Ecco allora che ritorno ciò che gli aveva spiegato la maestra alle elementari: in un ambiente in cui vi è competizione, i tuoi contenuti devono avere qualcosa di più rispetto a quelli degli altri, affinché possano venire guardati maggiormente. Anthony pubblica sì contenuti di qualità superiore a quella degli esseri umani, ma il livello di qualità è più o meno lo stesso dei contenuti di tutti gli utenti che fanno come lui. Così gli spettatori si distribuiscono uniformemente e nessuno primeggia. Dopo tutto, la vera autrice di quelle immagini e di quelle musiche è una sola: quella nuova intelligenza artificiale.
Anthony non può certo ricevere notorietà così.
 
 
L’unico senso di compiacimento che Anthony riceve e il constatare che il gruppo di gente come lui occupi uno spazio via via più grande nei vari siti. Crede di essere entrato a far parte di un gruppo vincente. L’unico vincitore però è quell’intelligenza artificiale che in rete soppianta tutti coloro che continuano a pubblicare i propri contenuti, perché trovano, giustamente, insensato pubblicare qualcosa che non sia loro, per tentare di prendersi il merito.
 
Poi in rete, quasi tutti coloro che caricavano contenuti fatti da loro o lasciano internet, curando la propria passione per conto proprio, o si uniformano a delegare tutto a questa intelligenza artificiale.
Proprio su uno di quei siti assisto a un breve confronto tra Anthony e Antonella.
 
Sono piuttosto disgustata dalla meschinità con cui la persona che sto giudicando si rivolge alla ragazza. Mi colpisce però una frase di Antonella, in cui gli chiede se crede di essere l’unico a cui è venuta l’idea di delegare all’intelligenza artificiale, visto l’alto livello dei materiali che produce.
La frase di Antonella è vera e si collega a quello che ha detto la maestra. Anthony non ha capito che i sui contenuti non sono solo tra quelli delle persone che non utilizzano l’intelligenza artificiale, ma in mezzo a quelli della stragrande maggioranza di persone che la utilizzano. Come può pretendere che siano notati a tutti quelli che sono al suo stesso livello. Tutti sono in grado di andare a ottanta all’ora con un’automobile, una velocità di gran lunga superiore a quella degli atleti. Però, credete davvero che qualcuno possa ottenere gloria perché va ad ottanta all’ora?
   
 
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