prompt 5: bianco
Sgoccioliamo grigio
Non c’è mai stato niente di bianco, per noi.
Strade sporche, nebbia grigia, colori sbiaditi e poi sempre più carichi in corrispondenza dei picchi più alti della nostra altalena. La nostra, che poi era tua, su cui io sono salita e a cui mi sono tenuta aggrappata anche quando sono rimasta da sola.
Non c’è mai stato niente di bianco, per noi, ma lo sporco lo abbiamo usato per disegnarci in faccia i contorni che avremmo voluto vedere: un gioco di maschere e riflessi, abbiamo affondato le mani nella buona fede e poi chiuso gli occhi, credendo davvero che i nostri tratti malfermi sarebbero bastati. È un gioco in cui io sono sempre stata più brava, e anche adesso continuo a giocare: nel silenzio, continuo a parlare con la tua voce, mi rispondo e mi faccio domande, discuto come forse non abbiamo mai fatto, ed è forse tutto lì, il bianco che abbiamo avuto.
E poi mi chiedo se, qualche volta, davanti a una nebbia inaspettata o a quel film che non volevi vedere ma di cui ti ho parlato, anche tu ricominci a giocare. A coprire il presente con una mano di bianco – non dura mai, lo sporco è sempre più forte, è una promessa – e a parlare con la mia voce che forse non ho mai avuto.
Forse no.
Forse il tuo sguardo è sempre stato troppo ampio, incapace di restare incollato a un avvoltolamento che non fa bene a nessuno.
Talvolta, però, sono certa che il bianco ci avrebbe resi migliori.