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Autore: Strypgia    06/10/2023    1 recensioni
Shinji fa qualcosa di leggermente diverso quando Asuka gli propone di baciarsi... e tutto cambia. Improvvisamente non sono più soli e iniziano a diventare più forti di quanto non fossero mai stati. E dal loro nuovo legame iniziano a scaturire dei cambiamenti. La guerra agli angeli, e i piani della Seele e della Nerv non saranno più gli stessi.
Una nuova puntata ogni venerdì.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Asuka Soryou Langley, Kaworu Nagisa, Rei Ayanami, Shinji Ikari
Note: Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8.17: Avvento





Un paio di bacchette picchettavano svogliatamente sul fondo di un bentō preparato accuratamente. Di tanto in tanto, un boccone veniva scelto e mangiato, ma il pranzo procedeva molto più lentamente di quanto un cibo così appetitoso e preparato in base alle preferenze di ognuno avrebbe meritato. Lei rivolgeva uno sguardo di scuse, senza parole, al suo compagno, seduto accanto a lei. Guardandolo, capiva che la propria mancanza di appetito e la lentezza nel mangiare erano stati notati.
 
Uno sguardo di comprensione e di assenso veniva ricambiato, con accenni di amore e affetto mescolati al riconoscimento della preoccupazione reciproca. Il pranzo di lui era poco più che appena toccato. Con un leggero cenno del capo le diceva che è andava tutto bene e che non era un problema avanzava del cibo, visto che conosceva il motivo per il quale anche lei era preoccupata.
 
Tōji guardò impotente avanti e indietro tra il suo amico e la sua ragazza da poco dichiarata a tutti, e se ne stava con la bocca spalancata mentre li osservava conversare senza dire una sola parola ad alta voce. “Tutto questo è sconvolgente…”
 


La frase interruppe i pensieri di Shinji. Dopodiché si voltò verso l’amico. “Eh? Come hai detto, Tōji?”



Tōji si sedette all’indietro, appoggiandosi sulle mani. I tre avevano scelto di sedersi in un angolo del tetto della scuola per pranzo. “Voi due. È così strano vedere te e il Demone Ro… uhm, Sōryū-san essere così… Voglio dire, voi due eravate… insomma… tipo… beh, era ovvio che ci fosse qualcosa negli ultimi mesi, ma… quello potevo anche capirlo. Tu che ti scusavi per un qualcosa, lei che si comportava da stro… ehm… che si arrabbiava, e tutto era… normale, sai? Ma questo,” agitò le mani verso di loro, “è disorientante! L’essere così… carini l’uno con l’altra. E… uhm… Hikari ha detto che voi…” Arrossì. “Voi andate… uhm…” la sua voce si ridusse quasi a un sussurro. “Uhm… a l-l-letto insieme?”



“Non questa settimana.” ringhiò infelicemente Asuka. “Misato ci ha chiesto di ‘trattenerci’ mentre rifletteva se ci fosse ancora permesso di farlo. E noi ci siamo trattenuti, per dimostrarle che non siamo attaccati l’uno all’altra solo perché siamo adolescenti allupati. Il che mi rende un po’ frustrata, caro il mio Babbeo, oltre che ad essere preoccupata per Rei. Quindi vedi di non farmi innervosire. Se io e Shinji vogliamo fare ‘i carini’ a scuola ora che possiamo farlo, allora lo facciamo.”



“Ehm… sì, noi… era quello che facevamo, Tōji. Ma non… insomma… non proprio tutte le notti.” chiarì Shinji arrossendo a sua volta. “Il… dormire nello stesso letto, intendo. Era… non ci sentivamo più soli.” La sua mano cercò quella di Asuka e le loro dita si intrecciarono senza guardarsi. “Era quello ciò di cui avevamo bisogno. Ed è proprio quello che vogliamo Misato capisca.”



Uno sguardo preoccupato attraversò il volto di Asuka. “A proposito di Hikari… novità?”
 
Tōji scosse la testa. “Nessuna. Anche ieri sera nessuna telefonata, non la sento da mercoledì scorso. Non mi permettono nemmeno di andare a trovarla. La Dottoressa Akagi mi ha detto che non ero autorizzato, che le stava facendo degli ‘esami delicati’ e che non potevo disturbare.” Sembrava molto preoccupato. “Io… credo di capire cosa intendete, riguardo a… Non riesco a stare bene senza di lei. È una cosa che… Ma voi due non riuscite a scoprire proprio nulla? Siete piloti della Nerv anche voi. E… il Maggiore Katsuragi è stata qui proprio stamattina, a prendere Ayanami per qualche cosa! Non potrebbe…?” Le mani del giovane atleta si aggrapparono nervosamente al nulla.
 
Shinji e Asuka si scambiarono uno sguardo. Shinji vide il volto della sua ragazza sbiancare e sentì la sua mano afferrare la propria con forza. Sapeva esattamente quale terrificante pensiero le stava attraversando la mente. ‘‘Esami’? La Dottoressa Akagi non si è fatta problemi ad imbottire di farmaci Rei fino a renderla intontita ogni giorno. Cosa starà facendo ad Hikari?!’
 
“Avremo… avremo un Sync Test giovedì, Tōji. Ci sarà sicuramente. Intendo la Dottoressa Akagi. Noi… scopriremo tutto quello che possiamo. Possiamo anche parlare con Misato-san stasera e vedere se riesce a scoprire qualcosa anche lei. Lei e la Dottoressa Akagi sono amiche… credo.” Shinji guardò di nuovo Asuka, non ne era più così sicuro. Misato ora era a conoscenza di tutto quello che era successo, e non sembrava tanto più felice di loro a riguardo. Al contrario, si era sentita piuttosto tradita nell’apprendere ciò che la sua vecchia amica aveva fatto a Rei.
 
“Grazie. Non sapevo più a chi altri chiedere.” Tōji si alzò in piedi, togliendo le briciole dai pantaloni della tuta. “Guardare voi mangiare mi ha fatto venire fame. Vado a prendere qualcosa alla mensa. Torno tra poco.” Si diresse verso le scale sull’altro angolo del tetto.
 
Asuka lasciò che un brivido la percorresse una volta che Tōji fu fuori dalla loro visuale. “Gesù, Shinji… cosa sta facendo quella stronza a Hikari? Non si è fatta problemi ad iniettare tutti quei veleni a Rei. Perché tiene Hikari segregata in quel modo? Stava benissimo quando l’abbiamo vista subito dopo la battaglia!”
 
Shinji scosse la testa tristemente. “Dobbiamo fare in modo che Misato-san scopra qualcosa, e in fretta. Rei non aveva un bell’aspetto stamattina, anche con le medicine che Kaji-san ha portato.”
 
Asuka strinse i denti e annuì. Kaji era tornato tarda notte con una piccola borsa di medicinali e un regime farmaceutico scarabocchiato da un medico che era riuscito a spaventare, poi avevano somministrato un derivato del naloxone a Rei con un apparente buon effetto. Ma la loro amica aveva continuato a tremare e ad avere la nausea per tutta la notte, e anche la mattina dopo. Il salvataggio in extremis di Misato appena dopo l’inizio delle lezioni fu provvidenziale, anche se né Shinji né Asuka si erano sentiti molto sollevati nel vedere Rei andarsene.
 
Shinji rise tristemente, meritandosi lo sguardo incuriosito di Asuka. “È buffo sai, Asuka? Due settimane fa, se mi avessi chiesto come sarebbe stato il giorno dopo la nostra dichiarazione in pubblico, sarei stato sicuro che saremmo stati sommersi dalle domande dei nostri amici e da altri. Ma ora Rei è malata, Hikari è in quarantena, Tōji è depresso come lo ero io, e Kensuke… beh, a questo non riesco quasi a crederci.” Scosse la testa.
 
Anche Asuka scosse la testa. “Non riesco a crederci nemmeno io. Non riesce a venire a pranzo con noi perché è impegnato in un appuntamento a pranzo con due ragazze contemporaneamente?” Guardò il campo di atletica sottostante alla scuola, dove c’erano alcuni tavoli per pranzare sotto alcuni alberi. Riuscivano appena a distinguere i capelli biondi del ragazzo con gli occhiali seduto a un tavolo, con una ragazza ad ogni lato. Entrambe le ragazze si erano avvicinate a lui. Il lieve suono delle risate femminili arrivava fino al tetto della scuola.
 
“No, non riesco ancora a crederci.” Asuka si rimise a sedere. “Comunque, qualcosa è andata proprio come me l’aspettavo. Hai visto Tanaka e le altre Arpie che occhiatacce mi hanno lanciato quando siamo entrati? Ah, me la sono proprio goduta.”
 


Shinji fece una smorfia. Lui e Asuka erano venuti a scuola la mattina orgogliosamente mano nella mano. Il sorriso di Asuka si allargò solo quando vide Tanaka e alcune al seguito che la stavano ancora guardando. Shinji, invece, aveva provato un po’ di vergogna per il suo sfogo del giorno prima. “Forse dovrei scus…”
 
“Neanche per sogno. Ne abbiamo già parlato stamattina. Tanaka si è meritata ogni singola parola che… non guardarmi così, Shinji. Io…”
 
Gli occhi blu cobalto di Shinji erano inesorabili.
 
Lei cedette. “Ok! Forse sei stato un po’ duro e io sono sembrata un po’ più arrogante di quanto volessi. Quando le ho detto che non era mai stata all’altezza, era perché…” Asuka distolse lo sguardo. “Perché a volte penso di non essere nemmeno io all’altezza, di non meritarti. Tu stupido, coraggioso, premuroso e troppo-galantuomo baka.” Lo guardò di nuovo, lasciando tornare la sua grinta. “E se vai a scusarti per aver detto che staresti a guardarmi mentre le strappo gli occhi, quelle si convinceranno ancora di più che sei un galantuomo e continueranno a desiderarti e corteggiarti. Fidati di me.”
 
“È solo che… quando abbiamo detto quelle cose ieri sembrava che stessimo dicendo ‘Noi siamo piloti di Eva e siamo migliori di voi’. Io vorrei che fossero felici per noi.”
 
Asuka scosse di nuovo la testa. “C’è troppa gente che vuole te, o me, per fare in modo che tutti siano felici di saperci insieme. E noi siamo persone speciali, una su un miliardo, Shinji. La difesa del mondo intero poggia su di noi. è difficile non sentirsi orgogliosi di questo. Solo… sta’ attento a non far credere a loro che sei ancora in qualche modo ‘sul mercato’, o non la smetteranno mai.”
 
“Impossibile.” disse Shinji sorridendo e stringendole la mano. “Come se per me potesse esserci qualcuno più perfetto di te.”



“Nemmeno Rei? La bella pilota di Eva dai capelli esotici a cui sai di piacere?” lo schernì Asuka, ma il suo sorriso scherzoso si spense dopo poco. “Ha anche detto che ti ama. Che ci ama.”
 
Shinji capì subito che Asuka non stava scherzando ancora prima che il suo sorriso svanisse. “S-sì… uhm… Io… non so che cosa dirle. Voglio dire… anche n-noi la amiamo, s-solo che…”
 
“Non nel modo in cui lei… sembrava intenderlo.” concluse Asuka. “Sì, io… noi… Non penso che sapremmo gestire… l’essere in tre. A-anche se a volte ci pensiamo…”
 
Gli occhi di Shinji si aprirono un po’ quando la sentì borbottare “Stupida sexy Rei…”. Asuka si schiarì la voce. “M-ma… Rei è comunque una persona che entrambi a-amiamo.” Asuka fissò le loro mani unite. “Siete solo tu e lei, Shinji. Dopo Mama, nessun altro è entrato nel mio cuore. Nemmeno Kaji, anche se un tempo ho pensato che fosse lui quello che volevo. Solo voi due. Persone che amo e per le quali farei qualsiasi cosa. Quindi dico sul serio quando dico che devi essere pronto a impedirmi di staccare la testa a quella strega quando la vedremo.”
 
Shinji rimase in silenzio per un secondo. “Tu sei come me.” le disse infine.
 
Asuka sbuffò. “Sì, ma in genere tu sei più bravo di me a trattenerti.”
 
Shinji scosse la testa. “Non quando si tratta di te o di Rei. Se qualcuno o qualcosa dovesse minacciare una di voi due… potrei arrabbiarmi anche più di te. Spero proprio che mio padre non sia presente giovedì. Non so come reagirò la prossima volta che lo vedrò in faccia, non dopo aver saputo di mia madre…”



Asuka fece un lento respiro profondo. “Sì… io… spero che presto potremo tornare nei nostri Eva. Ho così tanta voglia di parlare con Mama…” Aprì gli occhi di colpo. “E non siamo ancora riusciti a chiedere a Rei di sua madre, o a dirle che potrebbe essere nel nucleo dell’Unità 00.”
 
“Mi sa che dovremo aspettare che sia di nuovo libera dai farmaci. Stamattina era ancora un po’… non proprio a posto e diceva cose strane.” disse Shinji. “Voglio parlargliene il prima possibile, ma… forse dovremo attendere fino a dopo il Sync Test.”
 
Asuka non sembrava felice, ma annuì. “Sì, questa… è una cosa che vogliamo sia in grado di gestire. Buttarle addosso una cosa del genere proprio prima di un Sync Test quando è ancora instabile potrebbe… far saltare la sua copertura o qualcosa del genere. Se il Comandante Stronzo e la dottoressa Troia scoprissero che Rei è libera dai loro farmaci… probabilmente non sarebbe una buona cosa. E non voglio metterla a rischio in questo modo. L’idea che loro… trasformino qualcuno che amo in… un robot, una bambola…” Asuka rabbrividì di nuovo, più forte.



Shinji sfruttò la loro stretta di mano per avvicinarla in un abbraccio. Lei lo abbracciò a sua volta, forte. “Non permetterò che accada. Sete entrambe troppo importanti per me. Io… non lascerei mai che facciano del male a nessuna di voi due, tanto meno… in quel modo.”
 
“Nemmeno io.” promise Asuka con un’altra stretta. “Gott, spero che Rei stia meglio quando torneremo a casa. Io voglio parlare con la mia amica, non preoccuparmi che stia bene.”
 

   
 
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