LIBRERIA
L’odore della carta misto a quello della polvere gli solleticò le narici, senza però infastidirlo. Amava quell’odore che accomunava tutte le più grandi opere scolpite nella sua mente e nel suo cuore: Uno studio in rosso, Il segno dei quattro, Il mastino dei Baskerville e tutti gli altri romanzi che vedevano protagonista il suo adorato Sherlock Holmes. Ci era cresciuto in quella gigantesca libreria a cui suo padre aveva dedicato un’intera stanza della loro lussuosa villa, nascondendosi sotto il tavolo a divorare storie su storie di grandi detective, sognando un giorno di poterli eguagliare.
Prese un tomo dallo scaffale e ne lesse il titolo: Le memorie di Sherlock Holmes. In quella raccolta di racconti era presente anche quello dove Holmes perdeva la vita, non prima di aver trascinato con sé il perfido Professor Moriarty giù dalle cascate di Reichenbach. Gli tornò alla mente il passo di Raiha e il piano che aveva ideato insieme ad Akai per inscenare la morte di quest’ultimo. Gli venne da sorridere: alla fine ci era riuscito davvero a diventare come Holmes.