SECONDO
Si portò le mani sulla testa e strinse i pugni afferrando ciocche di capelli fra le dita. Maledisse il fato avverso, gli imprevisti e anche se stesso: per l’ennesima volta il suo piano di confessarsi a Kazuha era miseramente fallito. Sceglieva la location perfetta, pianificava il momento perfetto, il discorso perfetto e alla fine un caso di omicidio (puntuale come la morte) provvedeva a rovinare tutto.
Inoltre, come se non bastasse, non aveva nemmeno la soddisfazione di essere lui a trovare per primo la soluzione del caso, perché quell’impiccione di Kudo gli stava sempre in mezzo ai piedi. Lui si era dichiarato mesi prima alla figlia di Mori, aveva risolto molti casi arrivando per primo alla deduzione, mentre lui…lui era sempre il secondo, in tutto. Per quanto si sforzasse sembrava essere destinato a restare sempre un passo indietro rispetto all’amico/nemico, l’eterna lotta fra il Detective dell’Est e il Detective dell’Ovest.
Dannato Kudo!