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Autore: itachiforever    13/10/2023    0 recensioni
[Venerdì 13]
Una ragazza, i suoi genitori, il suo cane e una nuova casa.
Un lago, una foresta e un campeggio sventurato.
Giovani ragazzi, una piccola vacanza e uno spietato serial killer immortale.
Differenze, similarità e qualche salvataggio.
Crystal Lake troverà la pace?
Genere: Horror, Introspettivo, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Capitolo 22 - Confessione

 

 

Era da tempo che Jason non si sentiva così soddisfatto. Aveva mangiato ottimi dolcetti, aveva una nuova arma da aggiungere alla sua collezione, aveva eliminato una fonte di fastidi e, dato quello che era successo nelle prime ore della giornata, aveva anche l’occasione di passare un venerdì 13 senza nessuno che provasse ad andare al vecchio campeggio o, più in generale, in giro a cercare problemi. Sicuramente li aveva fatti fuori tutti e ogni ora che passava in perlustrazione attorno al lago lo confermava sempre di più.

Non riusciva a spiegarsi come, dopo tutti quegli anni passati a rendere ben chiaro che non voleva nessuno intorno, c’era sempre qualcuno che veniva a ficcanasare. Jason aveva poche, semplici regole e voleva che venissero rispettate. La prima era la più importante: non andare a Crystal Lake. La seconda era un mix di sotto-regole: se proprio vai a Crystal Lake, non andare al lago, non andare al campeggio, non andare a casa sua e, in generale, non gironzolare nella foresta e non fare rumore. Ergo, le feste andavano mantenute esclusivamente dentro casa, o meglio ancora evitate del tutto.

Non era così difficile da capire. C’erano alcune eccezioni, e la ragazza nuova ne era la prova più recente, insieme alle altre persone che abitavano nelle case sparse nel bosco. E ovviamente Jason sapeva che alcuni lavori causavano parecchio rumore, quindi anche se lo innervosivano, li tollerava. L’importante era che tutti seguissero le regole, facessero quel che dovevano e poi se ne andassero.

Dopo essere tornato a casa, si era riposato un paio d’ore la mattina, ripensando con orgoglio a quello che aveva fatto e fantasticando anche su come avrebbe potuto spaventare la ragazza, mentre ripuliva i suoi “strumenti da lavoro”. Alla fine non era riuscito a decidersi, ma si era creato un piccolo elenco mentale con tutte le varie opzioni. A metà mattina aveva deciso di uscire di nuovo e, come sempre, si mise a fare giri per tutto il bosco e il perimetro del lago. Approfittò della biancheria stesa ad asciugare fuori da una delle case sul limitare della foresta per recuperare dei vestiti nuovi – subire furti o danneggiamenti alla proprietà privata era la tassa da pagare per vivere in relativa tranquillità lì -, e in un paio di occasioni nel pomeriggio gli capitò di passare vicino casa della ragazza, ma non gli riuscì di vederla. Decise di passare la notte al campeggio, per sicurezza, in caso a qualche idiota fosse venuta la bella idea di sconfinare in quello che, più di tutto il resto dell’area circostante, era il suo territorio. Ma, proprio come aveva sperato, la notte passò tranquilla, sotto un cielo stellato che sembrava piacere molto alla ragazza.

 

Per Jasmine la serata non fu altrettanto pacifica, psicologicamente parlando.

Chiuse la porta della stanza, e appena acceso il pc ed entrata su Discord, trovò i suoi amici già in call e a giocare a Venerdì 13. Le servì un attimo per pensare a come iniziare il racconto degli ultimi avvenimenti. Sapeva che di loro poteva fidarsi ciecamente, ma non riusciva a fare a meno di sentirsi imbarazzata ugualmente per l’ingenuità e l’avventatezza delle sue azioni. Tirò un sospiro rassegnato ed entrò in chiamata mentre avviava il gioco. Non le sembrava il caso di giocare al momento, ma era anche vero che avevano appena comprato il titolo e la voglia di usarlo c’era tutta.

“Ehy.”

“JAS!” Esclamarono i tre all’unisono.

“Ciao a tutti.” Disse con un tono decisamente meno allegro del solito. “Datemi un attimo, metto le cuffie.”

“Ok, ok, ma fai presto che voglio sapere tutto.” Disse Alex.

Jasmine collegò le cuffiette del cellulare al posto di quelle che usava di solito al computer, mettendone solo una all’orecchio per sentire eventualmente se i suoi erano vicini e per assicurarsi di tenere basso il volume della voce.

“Ci sono. Stuart vi ha detto qualcosa?” Chiese alle due ragazze.

“Qualche accenno vago ad un guaio in cui potresti essere.” Rispose Wendy. “Ci ha detto di più Alex in realtà. Ha trovato notizie online su un certo albergo che hai in zona.”

“Oh. Meglio, così non devo raccontarvi tutto.”

“Scordatelo, amore.” Le disse Alex. “Tu ora ci racconti tutto nei minimi dettagli. Non devi tralasciare niente.”

Jasmine sospirò. Se lo aspettava, e per certi versi era anche giusto. Magari confessare le avrebbe fatto bene.

“E va bene. Ma mi raccomando, questa cosa resta esclusivamente tra di noi.” Sospirò di nuovo, in modo più triste questa volta. “Vorrei parlarvene di persona, in realtà.”

“Ci manchi un sacco anche tu, Jas.” Assicurò Wendy, che come sempre riusciva ad interpretare subito tutte le emozioni dell’amica.

“Già. Non è facile gestire da solo queste due.” Stuart cercò di alleggerire la situazione.

“EHY!” Esclamò Alex. “Sono io quella costretta a vivere con te!”

“Ancora per poco, sorellina, stringi i denti.”

“Non vedo l’ora che veniate a trovarmi.” Continuò Jas, ridacchiando. Anche se si interruppe subito, tornando seria. “Devo prima assicurarmi che sia sicuro, però.”

“Sì, sarebbe molto apprezzato.” Ammise Stuart, mentre le inviava un invito per unirsi alla partita.

“Forza, dicci tutto.” Spronò Wendy.

“D’accordo, dunque…uhm…” La mora cercò le parole giuste, decidendo alla fine di iniziare con il fatto che era contemporaneamente il migliore e, per certi versi, il peggiore. “Sembra che il regalo sia stato molto apprezzato.”

“Non sembri molto contenta però.” Fece notare Wendy. E da lì iniziò a raccontare, facendo un resoconto di tutto quello che era successo, includendo il non-appuntamento con Mike e tutto ciò che aveva omesso le volte precedenti. Conoscendo Jasmine, e data la situazione macabra, i tre si astennero dal fare commenti sull’ammiratore dell’amica, anche se solo momentaneamente.

“Ricapitoliamo un momento.” Fece Alex. “Ieri notte Jason ha fatto fuori 17 persone, più le due ragazze al lago, e siamo a 19 vittime. E tu le hai viste tutte e 19, e di due hai assistito al...all'avvenimento. Come se non bastasse, non solo gli hai regalato un'ascia e dei dolcetti, lui ha pure deciso di fissarti per un'ora mentre dormivi. Ah, e ti ha riportato la collana. Un gesto molto carino, non c’è dubbio.”

“In soldoni, sì.” Confermò. Poi nessuno parlò per un minuto buono, colmato solo dalla colonna sonora del gioco, che ovviamente si adattava perfettamente al mood del momento. “Ragazzi, vi prego, ditemi qualcosa.”

“Dottoressa, lei cosa ne pensa?” Chiese Stuart, riferendosi a Wendy, che non era intervenuta per tutto il racconto, probabilmente perché intenta ad entrare nella psiche del killer e per cercare come rassicurare al meglio Jasmine.

“Per quello che ti riguarda, sei assolutamente sicura che Jason non abbia cattive intenzioni?” Chiese con il tono “professionale” che caratterizzava la futura studentessa di psicologia.

“Non per il momento. Ha avuto ben più di un’occasione per farci del male, e non sembra neanche essersi avvicinato ai miei.”

“Dici che quelli dei film ci hanno azzeccato su di lui?”

“Con quello che mi ha detto la tizia al minimarket, direi di sì.”

“Quindi è il Jason che vuole soltanto che nessuno lo disturbi. Non credo tu ti debba preoccupare troppo, conoscendoti.” Concluse Wendy.

Jasmine tirò un sospiro di sollievo. Almeno non era l’unica a pensarla così.

“Non ti sto dicendo di andarlo a cercare, sia chiaro.” Proseguì poi. “Jason non è come Michael, ma come Michael, se vi avesse voluti morti lo sareste già. Continuate a non infastidirlo e non dovrebbe farvi del male.” Rieccola a fare i paragoni con Myers. Era incredibile quanto quelle due fossero simili.

Jasmine e Wendy si conoscevano da quando erano molto piccole. Cresciute insieme, quasi come sorelle, era inevitabile che si influenzassero a vicenda. Scoprirono insieme la passione comune per gli antieroi e i villains, nonostante entrambe fossero caratterizzate da un forte senso di giustizia. Ma con una differenza. Jasmine, per quanto riguardava i criminali della vita vera, era convinta che tutti debbano pagare le conseguenze delle proprie azioni, nonostante le eventuali malattie mentali e non da cui i suddetti fossero afflitti. Le uniche eccezioni erano Pamela e Jason, in parte perché fino a non molto tempo fa credeva fossero entrambi morti e sfruttati a mo’ di leggenda metropolitana, e in parte perché, quando si era approcciata per la prima volta alla saga di film, e subito appassionata, non aveva idea che fosse tutto tratto da eventi reali. Quando lo scoprì, il danno era già fatto: Jason era ormai diventato il suo comfort character.

Wendy, invece, aveva una fascinazione anche per i criminali della vita vera. Era assolutamente convinta anche lei che dovessero scontare pene pari alle loro azioni, ma trovava la loro psiche estremamente affascinante, per quanto potesse essere macabra. Per questo le piaceva Michael Myers, nessuno era mai riuscito ad entrargli davvero in testa. E teneva sempre Jasmine aggiornata sul true crime, anche se a lei non piaceva granché.

“Ma perché non ci hai detto tutto subito?” Chiese Alex subito dopo.

“Non so…non volevo che vi preoccupaste, ovviamente.” Rispose Jasmine. Ci rifletté sopra un attimo, e poi aggiunse. “E non volevo che pensaste che sto esagerando.”

“Ma dai, Jasey. Non vogliamo che ti succeda niente, ma sapevamo tutti che qualcosa avresti provato a farla in ogni caso.” Non si poteva certo dar torto a Stuart. Una volta reso ufficiale il trasferimento a Crystal Lake, Jasmine aveva passato giornate intere a pianificare e scherzare con loro su cosa avrebbe potuto fare lì, a seconda dei vari scenari possibili. Ma nessuno aveva preso sul serio le varie fantasie, finché non avevano iniziato a diventare realtà.

“Esatto, lo sai che puoi dirci tutto.” Confermò Alex.

“Sì, lo so. Grazie, non so che farei senza di voi.”

“Ti faresti ammazzare lo stesso, ma nessuno saprebbe il motivo.” Riecco la vocetta cattiva nella sua testa. Jasmine la scacciò via.

“Prometti ti tenerci aggiornati su tutto d’ora in poi?”

“Sì, Wendy, promesso. Almeno, se dovesse succedermi qualcosa, qualcuno saprebbe l’antefatto.”

“Ben detto.”

I quattro continuarono per un po’ a parlare della cosa, e furono tutti molto supportivi con Jas. La rassicurarono quando gli fece capire di sentirsi in colpa, senza mai dire direttamente quello che aveva fatto, per evitare che orecchie indiscrete sentissero qualcosa che non avrebbero dovuto.

Una volta esaurito l’argomento della conversazione, di certo non da poco, era già passata un’altra ora.

Il gruppetto decise di riprendere a giocare, facendo un po’ come se nulla fosse, provando a sdrammatizzare ognuno a modo suo, soprattutto Stuart e Alex. In realtà, nessuno aveva più voglia di giocare, per lo meno non a quel gioco. Stavano tutti evitando l’elefante nella stanza, Jasmine perché non voleva far pesare le sue preoccupazioni sugli altri, e gli altri perché non volevano far pesare le loro su di lei.

Del resto, loro sapevano bene che Jasmine non era poi così tanto una sprovveduta, e la conclusione a cui erano giunti poco prima era che adesso bisognava lasciare che fosse Jason a fare la prossima mossa. Se lui avesse mantenuto le distanze, Jasmine avrebbe fatto altrettanto. Il problema vero si poneva in caso Jasmine avesse voluto tirarsi fuori dalla situazione in cui si era andata ad infilare e Jason non avesse voluto. Non era facile evitare uno come lui, se quel che voleva era raggiungerti.

Alla fine, dopo un trio di partite con degli sconosciuti andate non proprio bene, e dopo una quarta andata anche peggio, dato che proprio a Jasmine era capitato il ruolo di Jason – rovinando il lavoro che tutti avevano fatto fino a quel momento – decisero che era il caso di staccare per quella sera e andare a farsi una bella dormita.

Anche se quella di Jasmine non fu decisamente bella.

 

 

 

 

Angolo Autrice

Ciao a tutti!
BUON VENERDI' 13!
Direi che ho di nuovo battuto il record per il maggior tempo trascorso dall’ultimo aggiornamento. Purtroppo, problemi vari legati alla condizione umana non mi lasciano né il tempo né l’ispirazione necessaria per scrivere. Ma dato che oggi è Venerdì 13 ho ben pensato di farvi (c’è ancora qualcuno qui?) una sorpresa. Mi piacerebbe poter pubblicare il prossimo capitolo (molto slasher) per Halloween, ma non prometto di farlo, sempre a causa dei suddetti problemi.

Intanto son felice di essere tornata, seppur per poco.

Alla prossima e grazie per aver letto!

  
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